“Morti sospette, rischi sanitari per animali e operatori, condizioni igienico-sanitarie precarie, negligenze da parte del gestore, carenze di controllo da parte del Comune di Roma e mancato rispetto del capitolato speciale relativo al servizio. Siamo molto preoccupati per quanto sta avvenendo presso il canile municipale di Ponte Marconi, uno dei più grandi della Capitale d’Italia. In seguito ad appositi sopraluoghi e numerose segnalazioni cittadine, oggi denunciamo allarmati come all’interno della struttura comunale i requisiti minimi di cura e assistenza sanitaria dei quattrozampe sarebbero spesso disattesi e si sarebbero verificati decessi, a nostro giudizio evitabili. Come quello di Roger (matricola 1351/15), cane da dover essere costantemente attenzionato per le sue condizioni di salute, ripetutamente segnalate dai volontari al gestore, ma arrivato in clinica morto, lo scorso 30 luglio. Ci sono, poi, situazioni come quella di Giacomino (matricola 2016/1637), meticcio malato, mai sottoposto, negli ultimi mesi, a vaccini e antiparassitari ma, nonostante questo, dato ugualmente in affido ad un privato, nonostante fosse affetto dalla Giardia, infezione intestinale molto pericolosa per essere umani e animali. Alla luce di tutto questo, ci chiediamo: quanti cani sono contagiati o a rischio infezione a Ponte Marconi? Più in generale, che tipo di assistenza sanitaria viene effettuata sui cani malati? Siamo sicuri che la cura medico- veterinaria, come prevede la convenzione comunale firmata dall’attuale gestore e dal Comune di Roma, sia garantita h24? Che tipo di controllo viene effettuato dal Campidoglio nel canile municipale? Sulla vicenda di Ponte Marconi servono risposte immediate e convincenti sia dal gestore che da Roma Capitale. Nel frattempo, come partito che tutela i diritti e la vita degli animali, sarà nostra cura depositare un esposto presso la competente Asl”.
Così, in una nota, il segretario nazionale di Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.