lunedì 25 Novembre 2024,

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Roma. Convegno UCID, impresa a vocazione creativa

scritto da Redazione
Roma. Convegno  UCID, impresa a vocazione creativa

Sala gremita presso l’Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica per il primo evento organizzato in sinergia tra i Giovani dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) del Lazio e il Gruppo Giovani Imprenditori di UNINDUSTRIA.

L’evento, dal titolo “Impresa: vocazione creativa per il bene comune – Verso una alleanza tra libera iniziativa privata e giustizia sociale”, è stato la prima tappa di un percorso associativo comune, che dà di fatto attuazione al Protocollo d’Intesa siglato il 17 ottobre a Roma tra i due gruppi e che ha voluto approfondire i valori che guidano l’impresa e il suo ruolo di attore del bene comune. In questo senso il contributo scientifico del Prof. Flavio Felice, Presidente del Centro Tocqueville-Acton, ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università del Molise e docente incaricato di Dottrine Economiche e Politiche alla Pontificia Università Lateranense, e la testimonianza di Giancarlo Abete, Presidente di Abete SPA.Con la moderazione di Andrea Picardi di Formiche.net hanno aperto i lavori il Presidente di Giovani UCID Lazio Benedetto Delle Site e il Presidente Giovani UNINDUSTRIA Fausto Bianchi.

Per Delle Site “se la mission dell’UCID quando nacque nel ’47 era la ricostruzione, materiale e spirituale, dell’Italia appena uscita dagli orrori della guerra, oggi di fronte all’intensificarsi degli interventi del Santo Padre Francesco, che insistono proprio sui temi dell’impresa e del lavoro, per l’UCID si profila una nuova missione storica, quella testimoniare gli insegnamenti del Papa nel proprio ambito, essere cioè l’alfiere della rivoluzione che il Papa chiede con forza: l’umanizzazione del mondo del lavoro e dell’economia”.

“E’ in quest’ottica – continua Delle Site – che nasce l’intesa con i giovani manager e imprenditori di UNINDUSTRIA. Crediamo che l’esercizio dell’impresa e della professione possano essere finalizzate al perseguimento del bene comune e rispondere alla naturale domanda nell’uomo di giustizia sociale. Si tratta di riscoprire i valori che ci guidano nel lavoro, la nostra vocazione creativa. Si tratta anche di favorire una rivoluzione copernicana: dilatare anziché limitare la nostra responsabilità nei confronti del prossimo e dell’intera comunità”.

Secondo Fausto Bianchi “con il Protocollo siglato con i Giovani UCID abbiamo inteso inaugurare un cammino comune nella piena condivisione dei principi che sono alla base della Carta dei Valori UCID e del Manifesto dell’Impresa Etica, cammino di grande successo guardando la numerosa adesione all’iniziativa odierna.”

“Oggi – ha aggiunto Bianchi – le trasformazioni determinate dalla quarta rivoluzione industriale sono talmente prorompenti e rapide che difficilmente le legislazioni riescono ad adeguarsi alla stessa velocità proponendo atti normativi che rispecchino i cambiamenti in atto. Allo stesso tempo, è necessario imparare a gestire in modo corretto e con principi etici tutti gli strumenti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica, tenendo sempre presente la centralità dell’essere umano e delle interazioni sociali.”

Hanno portato il proprio saluto Pierluigi Germani Presidente UCID Giovani di Roma e Sabrina Florio Vicepresidente di UNINDUSTRIA con delega all’Etica e alla Legalità.

Hanno concluso i lavori il Presidente di UNINDUSTRIA Filippo Tortoriello e il Presidente regionale di UCID Riccardo Pedrizzi, sottolineando i valori comuni che legano da molto tempo le due realtà e incoraggiando i presidenti dei gruppi giovanili a proseguire la strada intrapresa. Molte saranno le prossime iniziative congiunte, tra cui una serie di salotti professionali che vedranno protagonisti proprio giovani. Nel corso delle conclusioni, sono stati consegnati agli imprenditori Giancarlo Abete, Filippo Tortoriello e Fausto Bianchi le copie in cornice del Manifesto dell’Impresa Etica.

L’iniziativa è il frutto di un network giovanile di professionisti e imprenditori che ha visto anche Latina come luogo di incontro e di rete, a riprova di un giacimento civile e professionale che il territorio pontino continua a vantare.

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