Roma. Dal palco del Gay Village le “Lettere di Yves”

«Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia dell’uomo che ama. Ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui». Ripeteva Yves Saint Laurent, il grande stilista francese. E per celebrare gli 80 dalla sua nascita, questa sera dalle 21 in poi sul palco del Gay Village al parco del Ninfeo, andrà in scena: “Lettere a Yves”, interpretato da Pino Ammendola per la regia di Bobo Piana. Una rappresentazione teatrale del testo scritto dal collaboratore e compagno di Saint Laurent, Pierre Bergè. Un racconto toccante che ha come protagonisti gli amori, le passioni e le fragilità del genio della moda. In una delle ultime interviste rilasciate, lo stesso Bergè ammette: «Penso a lui ogni giorno. Sono passati cinque anni. Ma non è un problema di tempo. Ho perso il testimone della mia vita e da allora non posso far altro che vivere in modo svogliato, aspettando che tocchi a me». Perché il ricordo di Yves, come scrive nelle sue lettere, lo accompagna ovunque: nelle case, nei giardini di Marrakesh che tanto amavano. Ma anche nei luoghi dove Saint Laurent, sedentario e poco incline ai viaggi, non è mai stato. Non tace la fragilità e gli eccessi dell’amico e al tempo stesso. Gli riconosce un talento e una genialità unici che si sono espressi nella moda: con una prosa semplice e raffinata, rievoca poi il loro primo incontro, il loro amore, i successi condivisi. E gli ultimi anni, difficili e trascorsi in solitudine.