“Abbiamo detto NO come centrodestra alla votazione urgente di una mozione importante rivolta a sensibilizzare sulla terribile tematica della violenza contro le donne, presentata in vista del 25 novembre, ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. Abbiamo detto NO perché in questa mozione la maggioranza ha tentato di ‘infilare’ temi che non avevano nulla a che fare con la questione delle donne: come al solito, qualche mano ‘sinistra’ ha provato a inserire tra le righe riferimenti ad una oscena e folle battaglia che la Giunta di centrosinistra sta portando avanti” afferma in una nota Marco Di Stefano, capogruppo Noi Moderati-Forza Italia in Assemblea Capitolina.
“Esiste una circolare” spiega il consigliere “relativa al nuovo piano formativo per il personale educativo e scolastico che prevede la necessità di formare educatori e insegnanti alla possibilità di discutere con bimbi che vanno da 0 a 6 anni l’identità di genere, ed insegnargli la fluidità di genere. Ribadisco quanto affermato nei giorni scorsi in una lettera aperta al Sindaco Gualtieri, cioè che abbattere le differenze è una pura follia, che non porta alla libertà, ma all’appiattimento”.
“La libertà di scegliere è sacrosanta” chiarisce l’esponente di Noi Moderati, “è da tutelare sempre, ma senza imporla. Occorre dare la possibilità a un bimbo di 3 anni di scegliere liberamente, però solo dopo aver saputo a cosa e a chi appartiene”.
“Ho proposto una delibera, che a breve approderà in Aula, per far diventare Roma Capitale della Donna per il 2024” aggiunge il consigliere di centrodestra, “finalizzata a trasmettere soprattutto ai giovani, agli amanti futuri, il concetto che la donna va rispettata, che è un valore immenso per la nostra società e le nostre famiglie”.
“Sono e sarò sempre favorevole a qualsiasi iniziativa che parli di ciò” conclude Di Stefano: “parole belle e vere che dovranno entrare nelle famiglie e nelle scuole e che se non saranno la soluzione del problema della violenza saranno sicuramente più preziose del silenzio. Ma ribadisco il mio NO, NO, NO, alla formazione gender ai bimbi da 0 a 6 anni!”.
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