Si è tenuta oggi al Senato, presso la sala “Caduti di Nassirya” una conferenza stampa per ricordare, a un anno dalla morte, la vicenda di Alfie Evans, il bambino disabile di due anni al quale, dopo una lunga ed estenuante battaglia legale a colpi di ricorsi della famiglia anche alla Corte Europea dei Diritti Umani e persino un appello lanciato da Papa Francesco affinché il bimbo venisse salvato e trasportato in un ospedale italiano, su ordine della magistratura inglese vennero comunque staccati i supporti che lo tenevano in vita.
La vicenda commosse il mondo e Alfie morì da cittadino italiano, in quanto poco prima della morte il nostro governo aveva concesso al piccolo la cittadinanza, nella speranza che ciò potesse facilitare un suo trasferimento in una struttura in Italia, i cui medici avevano già espresso la disponibilità ad accoglierlo e a prestargli le cure necessarie affinché potesse continuare a vivere. “La nostra organizazione – ha dichariato Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast Onlus – è stata a fianco della famiglia Evans durante il periodo più difficile della loro vita. Attraverso un progetto ad hoc, LifeAID ovvero aiuto alla vita, ci poniamo l’obiettivo di fare lobby in difesa del valore intrinseco di ogni vita. Con Alfie e prima ancora con Charlie Gard l’inghilterra ha dimostrato per l’ennesima volta che il suo sistema medico giuridico autoreferenziale non intendeva accettare nessuna voce che osava contraddire la sua visione di “qualità della vita”, anche se per loro il “best interest” di un disabile grave è la morte”.
Di Leo ha poi ricordato come lo scopo di questa giornata sia non soltanto quello di ricordare il piccolo Alfie ma anche quello di chiedere un impegno politico a difesa della vita e delle famiglie di malati e disabili, che quotidianamente vivono drammi simili a questo: “Siamo qui a chiedere al Governo un impegno serio, forte, determinato in favore della vita. Dimostriamo all’Europa che la deriva eutanasica può essere fermata. Ogni vita, anche la più fragile, è degna di essere vissuta. Non si può lasciare il potere di decidere della vita o della morte di qualcuno a medici e giudici”. “Siamo qui oggi per ricordare Alfie, la sua famiglia, la sua lotta senza precedenti – prosegue Di Leo – ma anche per dire che ci ha lasciato un compito da portare avanti: ogni giorno riceviamo infatti segnalazioni da parte di famiglie di tutto il mondo che ci chiedono aiuto. Vediamo accadere di tutto: vengono negate le diagnosi, le terapie, l’assistenza domiciliare, le cure palliative e ad alcuni viene addirittura preclusa la possibilità di partecipare a protocolli sperimentali seri e già regolamentati in altri stati in cui gli viene addirittura vietato il trasferimento. Le famiglie vengono lasciate sole dallo Stato che nega gli aiuti economici necessari e a volte anche i medicinali salvavita e nessuno offre loro sostegno psicologico o religioso. Steadfast Onlus sarà sempre disponibile ad un tavolo di confronto costruttivo con tutte le parti politiche che vorranno mettere il tema della difesa della vita al centro della loro attività”. “È passato un anno dalla morte indotta di Alfie Evans, un bambino disabile cui furono strappati i supporti vitali su ordine della magistratura inglese, contro la volontà dei suoi genitori. Alfie era cittadino italiano – ha dichiarato il sen. Simone Pillon – e fu fatto di tutto per portarlo in Italia e salvargli la vita. Io stesso tentai di fare l’impossibile, prendendo contatto con la nostra rete consolare. Era tutto pronto, ma l’angioletto aveva ormai deciso di spiccare il volo. Mai più morte di stato”.
I genitori di Alfie, Tom e Kate Evans, hanno ringraziato il popolo italiano per averli aiutati “in maniera straordinaria” e ha aggiunto: “purtroppo Alfie non ha potuto raggiungere l’Italia. Ma non dimenticheremo mai quello che avete fatto per noi”. La famiglia di Alfie ha poi ringraziato l’organizzazione Steadfast Onlus per averli accompagnati a suo tempo quotidianamente, rispettando sempre la volontà della famiglia e arrivando a coinvolgere il Governo Italiano e la Commissione Europea; Tom ha infine affidato a Di Leo la lettura di un loro contributo scritto nel quale annunciano che a breve prenderà vita una fondazione che porterà il nome del loro figlio Alfie e che avrà lo scopo di aiutare concretamente sempre più famiglie con bambini malati che si trovano in difficoltà: “alcune persone hanno paura, pensano di non potercela fare – ha dichiarato Tom Evans – ma lo Stato deve accompagnare queste famiglie, aiutarle, rendere disponibili aiuti sanitari ed economici. Se vogliamo una società dove queste famiglie si sentano accolte i governi devono lavorare in questa direzione. La tutela della vita del più debole deve essere il faro che guida le loro azioni, non un problema da risolvere. Insieme a Steadfast Onlus continueremo a lottare per questo. Alfie ci ha dato questo compito e noi non lo deluderemo”. |