Con l’infortunio mortale avvenuto a Roma nei giorni scorsi il Lazio si colloca tra le regioni più colpite da tale fenomeno e ottiene un triste primato in merito agli infortuni sui luoghi di lavoro.
Da gennaio a maggio 2022 sono 364 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 268 quelle rilevate in occasione di lavoro.
A guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è ancora la regione con la più alta popolazione lavorativa d’Italia, cioè la Lombardia (47).
Seguono: Veneto (28), Emilia Romagna (26), Lazio e Piemonte (23), Toscana (21), Puglia (17), Campania (16), Sicilia (15), Trentino Alto Adige (13), Marche e Calabria (8), Abruzzo (6), Sardegna (5), Umbria (4), Liguria (3), Valle D’Aosta 2, Molise, Basilicata e Friuli Venezia Giulia (1), ma è il Lazio che ad oggi detiene il primato con la media più alta
In testa c’è Roma con il dato più elevato ben 28.215 eventi denunciati, seguita dalla provincia di Latina (3.308 unità), Frosinone (2.270 infortuni), Viterbo (2.010 eventi) e Rieti (1.103 unità).
Nello stesso periodo gli infortuni con esito mortale nel Lazio sono stati invece 106 (in media quasi uno ogni 3 giorni), di cui 74 a Roma, 14 a Latina, 10 a Frosinone e 4 nelle province di Rieti e Viterbo.
A fronte di questa situazione il Segretario della UGL Lazio Armando Valiani convocherà a breve una segreteria regionale per condividere iniziative che porteranno la struttura ad una attività per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questo triste fenomeno. Tavoli che coinvolgeranno sia il componente di Segreteria Paolo Tedesco che Wladymiro Wysocki dell’Associazione Alis, entrambi impegnati sui tavoli regionali con l’assessorato di riferimento.
L’Ugl vuole, per prima cosa, esprimere il cordoglio alla famiglia dell’operaio morto a Roma in seguito ad una caduta da un ponteggio in un cantiere.
“L’ennesimo incidente fatale sul lavoro – sottolinea Valiani – che non può essere tollerato e passare inosservato. La manifestazione messa in campo dalla UGL Confederazione guidata dal Segretario Generale Francesco Paolo Capone ‘Lavorare per vivere’ nasce proprio per porre l’attenzione dell’opinione pubblica e del Governo sul fenomeno in atto delle ‘morti bianche’ per ribadire ancora una volta basta a queste continue e drammatiche stragi sul lavoro. Abbiamo denunciato più volte la grave situazione per quanto riguarda la sicurezza, la regione Lazio sta facendo tanto varando anche una legge regionale in merito, Ma servono più controlli. Soprattutto serve una cultura sulla sicurezza introducendo nelle scuole questa materia, magari attraverso slogan quali “meno droghe leggere nelle scuole e più sicurezza”!
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