“Alla base dell’accordo elettorale tra Nicola Zingaretti e gli esponenti del partito “Liberi e uguali” che fa capo al senatore Grasso ci sarebbe il sacrificio della Roma – Latina. Se questa notizia, che circola insistentemente anche sulla stampa, fosse vera Zingaretti abbia il coraggio di dirlo e senza tentennamenti. Esca allo scoperto. Comunichi a migliaia di cittadini e di imprese, che da venti anni attendono la realizzazione di quest’opera strategica per il loro futuro e la loro sicurezza, che gli ha voltato le spalle per una manciata di voti. Che una parte della sinistra non abbia mai digerito questa opera non è cosa di oggi. Basta ripercorrere questi cinque anni in consiglio regionale e leggerne i resoconti per notare l’impasse in cui la maggioranza di Zingaretti è caduta ogni volta che ci siamo battuti come Forza Italia affinchè questa infrastruttura fosse inserita tra le opere prioritarie della Regione e nei documenti di economia e finanza regionale. Ogni anno gli emendamenti e gli ordini del giorno che ho presentato per chiedere un impegno concreto a Zingaretti e a suoi sulla realizzazione della Roma – Latina e della Cisterna Valmontone hanno bloccato per ore i lavori del consiglio proprio a causa delle barricate alzate da una parte del centrosinistra. Il tempo per discutere è terminato, lo diciamo da tempo, la gara è stata aggiudicata, le risorse stanziate. Tra qualche mese si chiuderà anche la verifica giudiziale sulle modalità di selezione dell’aggiudicatario. Parlare di posizioni diverse ed affossare un’infrastruttura, determinate per colmare le carenze infrastrutturali del Lazio e a sostituire la Pontina inadeguata sotto il profilo della sicurezza, della mole di traffico che non riesce più a sostenere, e da un’incidentalità, a causa della mancanza di manutenzione e di adeguata illuminazione, tra le più alte d’Italia, sono due cose ben diverse. Perché le differenze culturali e politiche quando si tratta del futuro dei cittadini e delle imprese di una intera regione devono trovare una sintesi e non continuare a rappresentare un limite culturale alla crescita e ad uno sviluppo non più rinviabile. Meno che mai si può pensare di barattare quelle che non sono solo due opere fondamentali ma parte di un progetto più ampio ed organico di infrastrutturazione del Lazio e della provincia di Latina con un’alleanza che punta su un governo al ribasso della nostra Regione. Mi auguro che Zingaretti batta un colpo. Che trovi, tra un accordo e l’altro, il tempo di avvalorare o smentire questa notizia. Lo faccia sapendo che in noi troverà degli avversari determinati e non disposti a rinunciare a quest’opera per nulla al mondo perché significherebbe condannare ancora le nostre imprese a morire di isolamento e i nostri cittadini a pagare un prezzo altissimo, e non più sostenibile, in termini di vite umane, di posti di lavoro e di sviluppo. Il futuro non è e non può essere merce di scambio. Tra l’altro agli avventori di questa opera basterebbe percorrere la Pontina in giornate come oggi con incidenti, in entrambi i sensi di marcia, mezzi pesanti in panne che bloccavano il flusso di auto e pendolari e imprese che per percorrere solo il tratto da Roma a Latina, circa 70 km, hanno impiegato di media non meno di due ore e mezzo, per comprendere se questa opera sia fondamentale o meno”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone