Franco Panzironi, ex ad Ama, è un soggetto “che mette al servizio dell’associazione criminale non solo la propria funzione, ma anche le proprie capacità di influenza sulle dinamiche politico/amministrative ed il proprio personale e stretto collegamento con il sindaco Alemmano“. E’ uno dei passaggi delle motivazioni con cui i giudici del tribunale del riesame hanno confermato la custodia cautelare in carcere per Panzironi, Luca Odevaine, Claudio Turella, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto e Nadia Cerrito. Pazironi, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, corruzione e turbativa d’asta, “riceve -scrivono ancora i magistrati – elargizioni continue, quasi una sorta di retribuzione da parte del sodalizio, quale compenso per il mercimonio della sua funzione e di quelle degli altri pubblici ufficiali che in Ama agivano sotto la sua direzione“. Lo stesso ex ad di Ama, “costituisce un punto di riferimento fondamentale per Salvatore Buzzi“, considerato il braccio destro di Massimo Carminati. Panzironi, infatti, avrebbe rivestito un ruolo decisivo “per l’aggiudicazione di appalti in Ama e comunque per ogni problema che” Buzzi “e il sodalizio da lui rappresentato ha nei confronti dell’amministrazione romana in materia di gare pubbliche, stanziamenti di bilancio per le aree di interesse e i relativi pagamenti“.