Ci sono i minori e l’esigenza di tutelarli nelle fasi di difficoltà è al centro della proposta di legge sull’istituzione del centro unico di mediazione minorile presentata questa mattina nella Sala Mechelli della Regione Lazio su iniziativa del consigliere Enrico Forte, primo firmatario della proposta.
Sul testo della proposta di legge si sono confrontati rappresentanti istituzionali quali i consiglieri Forte, Petrangolini, il Presidente della Consiglio regionale Daniele Leodori, l’assessore alle Politiche Sociali Rita Visini, il Presidente Commissione Politiche sociali Rodolfo Lena, il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Francesco Alvaro, Marinella D’innocenzo,dirigente dell’Area Formazione della Direzione Regionale salute ed integrazione socio sanitaria, componenti del Gruppo tecnico estensore della proposta, i rappresentanti sindacali, gli operatori delle cooperative che si occupano dei minori. La proposta di legge è frutto del lavoro di esperti in integrazione e diritto socio – sanitario, mediazione, formazione, Mario Esposito, Assunta Lombardi, Marilisa Coluzzi, Maria Belli e Roberta De Grandis, che hanno raccolto le istanze di molte associazioni di volontariato, enti, ordini professionali, sindacati che si occupano del disagio minorile. Organizzazioni che hanno aderito alla proposta e che oggi sono intervenute in aula per dare la loro testimonianza. Tant’è che gli impegni assunti oggi dai rappresentanti politici sono stati di chiamare tutti gli attori sociali ad intervenire in audizione per dare il loro contributo nella discussione preventiva all’approvazione delle legge.
Dal dibattito odierno è emersa la volontà di portare a termine l’iter della proposta trasformandola in legge dotando dunque i servizi socio assistenziali di un strumento fondamentale per tutelare il minore e ridurre i conflitti in situazioni difficili quali rischiano di essere danneggiati.
“L’istituzione del centro unico di mediazione minorile rappresenta un tassello della riforma del welfare intrapresa dalla Regione – ha sottolineato Enrico Forte – e sarà uno strumento per ricomporre i conflitti. I giovani sono un pezzo importante della società, un pezzo che spesso soffre e del quale dobbiamo carpire e curare il disagio. La legge prevede che le attività di mediazione del centro unico trovino applicazione in tutti i campi del vivere quotidiano del minore, in particolare quello familiare, quello scolastico e quello penale. L’idea è quella di istituire un centro unico di mediazione in ciascuna Asl, presso le Case della salute, e ricorrendo alle risorse e personale degli che istituzionalmente si occupano di minori e del loro disagio ma, e soprattutto, di tutti gli attori del privato sociale che da anni lavorano accanto alle famiglie e nel contrasto alla povertà, disagio sociale, immigrazione, che prevalentemente colpiscono i minori come soggetti.
Della fragilità dei minori ha parlato anche l’assessore Visini sottolineando come fenomeni di conflitto, quali il bullismo richiamano le istituzioni ad intervenire rimettendo al centro del proprio lavoro le persone e i loro bisogni.