“Nei giorni scorsi l’Associazione Nazionale Emodializzati (ANED), ha lanciato l’allarme sulla situazione dei malati in dialisi della regione Lazio, nel momento in cui ci si trova al bivio della riorganizzazione di tutto il sistema di dialisi e cura dei malati nefrologici nella nostra regione. Le richieste di Aned sono condivisibili e ritengo necessario che di questo si occupi la commissione sanità al più presto.” Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Riccardo Agostini (Pd), membro della commissione sanità. “La riorganizzazione della rete nefrologica regionale, infatti, dovrebbe passare per la messa in discussione del modello organizzativo ‘per intensità di cure’ – spiega il consigliere del Partito Democratico – modello superato e che si sta abbandonando anche nelle regioni dove è stato adottato anni fa, (vedi Toscana) e la riscoperta delle peculiarità specifiche della nefrologia, ovvero un approccio integrato che va dalla prevenzione, al ricovero, per proseguire sul sentiero dell’ingresso nelle liste e il trapianto, per concludersi con i monitoraggi e i controlli post trapianto. L’occasione sarebbe invece propizia per sviluppare un “modello Lazio” che metta al centro al centro del sistema le strutture pubbliche, che oggi vedono invece il loro ruolo ridimensionato al 50% degli interventi, senza che questo intacchi la rete privata accreditata, proprio ora che si è scelto di togliere il tetto ai budget per le strutture che erogano trattamenti salvavita come è appunta la dialisi. E’ necessaria dunque una riforma della rete nefrologica regionale capace di consolidare e potenziare le realtà e la centralità della presenza pubblica, integrandola con tutte le realtà territoriali sanitarie, affinché il malato abbia una rete di protezione completa che si faccia carico totalmente delle sue esigenze. Questi interventi per un cittadino che si sottopone ogni giorno alla dialisi – conclude Agostini – valgono quanto quello sull’eliminazione dei budget salvavita”.