Salute e sicurezza sul lavoro, siglato il protocollo d’intesa alla Regione Lazio proprio alla vigilia del 1 Maggio, festa dei lavoratori. Le morti bianche nel territorio laziale, nei primi quattro mesi del 2019, sono già 21, mentre gli incidenti ammontano a diverse centinaia. Numeri che hanno reso necessario un Piano Regionale Strategico di Salute e Sicurezza sul lavoro per implementare l’azione sinergica delle Parti diretta alla riduzione significativa degli infortuni e delle malattie professionali, e fornire sostegno alle imprese mediante la semplificazione dell’azione delle istituzioni con competenza in materia. Il Protocollo, siglato da Regione, sindacati, parti datoriali, Inps e Inail prevede diversi campi di intervento e si applica a diversi settori di attività quali agricoltura, edilizia, logistica e trasporti, servizi, manifatturiero e lavoro mediante piattaforme digitali. Istituito un Comitato regionale che avrà il compito di coordinare gli interventi a partire dalla promozione di azioni tese ad informare, formare e prevenire in materia di salute e sicurezza sul lavoro per creare educazione e cultura alla sicurezza. La prima campagna verrà promossa durante gli Stati generali della sicurezza in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro che si svolge ogni anno nel mese di ottobre. Per l’attuazione delle azioni e degli interventi previsti dal Protocollo, per il triennio 2019-2021, la Regione ha stanziato risorse pari a € 1.930.850,00. Il progetto porta anche la firma dell’UGL Lazio presente con una folta delegazione di Rls: “Sono anni – sottolinea il Segretario dell’UGL Lazio Armando Valiani – che il nostro sindacato, guidato da Francesco Paolo Capone, dedica il 1 Maggio al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, l’anno scorso con una manifestazione a Roma, quest’anno a Palermo. Grazie all’attività svolta dalla nostra e dalle altre organizzazioni sindacali, la Regione Lazio è oggi all’avanguardia nella lotta al triste fenomeno. Il documento sottoscritto mette tutti gli attori coinvolti nelle condizioni di poter lavorare per trovare soluzioni efficaci. Sono tanti gli infortuni “in itinere”, quelli che avvengono lungo le strade – evidenzia ancora Valiani – perché sono stati pochi gli investimenti fatti sul territorio laziale per migliorare le infrastrutture. Avere strade sicure significa viaggiare in tranquillità e ridurre il numero di questo particolare tipo di infortuni”.