Tre bare, una per ogni clinica, un finto prete e due chierichetti. E ancora ‘tre campane a morto’, una sedia a rotelle e una barella, manifesti listati a lutto oltre a vari striscioni fra cui uno contro la Regione Lazio: ‘La Regione taglia le eccellenze sanitarie, ci lascia senza cure e senza lavoro‘. E’ la quinta manifestazione nel giro di due mesi dei lavoratori delle strutture del gruppo Garofalo – le case di cura Aurelia Hospital, Città di Roma ed European Hospital – oggi nella Capitale in piazza Montecitorio per celebrare il ‘funerale’ della sanità dopo i 160 licenziamenti collettivi avviati dalla proprietà che chiama in causa i tagli al budget decisi dalla Regione Lazio. La questione – sottolineano i lavoratori – riguarda anche i rimborsi per crediti pregressi, pari a circa 30 milioni di euro, non ancora erogati dalla Region. “Né Zingaretti né il ministero della Salute ci hanno dato ascolto, neanche semplicemente per comprendere le nostre ragioni – affermano i lavoratori – Tutti sanno della nostra grave e delicata situazione. Solo l’intervento del premier, a questo punto, può essere risolutivo. Renzi, adesso tocca a te tutelare le nostre posizioni e quelle dei pazienti che assistiamo“.