COMUNALI, BINDI: 14 CANDIDATI SONO “IMPRESENTABILI”
Sono 14 i candidati cosiddetti “impresentabili”
contenuti nella relazione approvata oggi dalla Commissione Antimafia, di cui
8 persone che hanno auto certificato il falso. Lo ha annunciato la presidente
della Commissione, Rosy Bindi, al termine del lavoro svolto in vista delle
prossime elezioni amministrative del 5 giugno, su 13 comuni sciolti per
infiltrazioni mafiose o che sono stati sottoposti ad accesso agli atti, tra
cui Roma, Sant’Oreste e Morlupo. “Presentiamo questa relazione – ha
continuato – con il voto unanime da parte di tutti. Il lavoro svolto è molto
importante, abbiamo preso in esame 3.275 candidati, di cui 2.200 solo nel
comune di Roma, del consiglio comunale e del VI municipio che abbiamo
rivelato a rischio”.
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COMUNALI, BINDI: I 14 “IMPRESENTABILI” TUTTI IN LISTE CIVICHE
“I 14 nomi riguardano tutte liste civiche”. Lo ha
detto la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi presentando la
relazione finale sui cosiddetti “impresentabili”.
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COMUNALI, BINDI: PARTITI SENZA SIMBOLI NASCOSTI IN LISTE CIVICHE
Un appello alla politica a “metterci la faccia”.
Così la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi presentando la
relazione finale in vista delle elezioni amministrative. “I partiti nazionali
– ha detto – non hanno esibito i propri simboli, si sono nascosti nelle liste
civiche, a volte anche in modo innaturale. Questa è una situazione
particolarmente condizionata dai poteri mafiosi, che attraverso il
trasformismo consentono infiltrazioni della mafia. Se vogliamo davvero
combattere la mafia – ha continuato – la politica non può nascondersi ma
deve metterci la faccia. Non è un caso che in alcuni comuni ci siano
importanti partiti politici che non hanno presentato liste e non hanno
candidati. Questo è un altro motivo di riflessione per noi”.
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COMUNALI, MELONI: A ROMA NON SERVONO TECNICI, MA VISIONE POLITICA
A chi le chiedeva se a Roma servisse più un
manager che non un politico, a margine di un’iniziativa al Colosseo la
candidata a sindaco Giorgia Meloni ha risposto: “Penso che i tecnici al
lavoro li abbiamo già visti, al governo nazionale con Mario Monti, e non mi
pare che ne abbiamo nostalgia. Credo che invece la politica sia in grado di
dare una visione, ed è quello che serve a Roma. Poi ci sarà sempre un
tecnico che deve saper attuare quella visione”. La candidata a sindaco di FdI
ha poi aggiunto: “Il problema è che Roma non ha più avuto una visione, né
una classe politica in grado di difenderla. Abbiamo avuto esponenti politici
della capitale, anche gente che aveva fatto il sindaco e poi si è ritrovata
ministro, e che si sono vergognati di difendere questa città. Una città a
cui neanche lontanamente vengono riconosciuti i poteri e le risorse che
meriterebbe, per poter affrontare seriamente la questione del bilancio e
della governance. Questo lo può fare solo la politica, e lo deve fare la
politica ad altissimo livello. Basta con questa storia della presunta
società civile, dei manager e dei tecnici: serve la politica, che dia una
visione e serve il tecnico che la realizzi. Il Comune di Roma, i tecnici ce
li ha già, quello che è mancato è la politica”.
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COMUNALI, MELONI: FINALMENTE CONFRONTO CON TUTTI
“Prima della fine della campagna elettorale
riusciremo finalmente a fare un confronto dove ci sono per la prima volta
tutti, al termine di una campagna elettorale in cui si è parlato di
tattiche, partiti, politica, interessi e poco di quello che vorrebbero
sentire i romani, cioè come possiamo migliorare le loro condizioni”.
Lo ha detto la candidata a sindaco Giorgia Meloni, a margine dell’iniziativa
artistica al Colosseo riferendosi al confronto tv tra i candidati in
programma per stasera.
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MONTEVERDE, LISTA STORACE: “BLITZ CONTRO LA MOSCHEA ABUSIVA”
“Questa notte i candidati della lista Storace al
municipio XII Brian Carelli e Sarah Vergato insieme al candidato al comune di
Roma Antonio Aumenta hanno affisso uno striscione sull’ingresso della moschea
abusiva sorta a Monteverde sotto copertura di associazione culturale per la
promozione della cultura islamica. ‘Oltre 1000 firme raccolte e oltre un anno
di battaglie contro questa moschea camuffata da centro culturale. Il
presidente del municipio Cristina Maltese aveva negato che si trattasse di
una moschea e invece ci troviamo davanti ad un locale dove l’accesso è
proibito e dove si pratica e predica l’Islam senza alcun controllo non
essendo una moschea riconosciuta e tutto questo è intollerabile alla luce
del clima di tensione internazionale. Con noi questa moschea come tutte le
altre abusive verranno chiuse senza sconto alcuno. Chi vuole predicare
qualsiasi religione è libero di farlo, ma nel rispetto delle leggi italiane’
“. Lo dichiarano in una nota Antonio Aumenta, Brian Carelli e Sarah Vergato.
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