UMBERTO I, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI CHIARISCA SU SALE OPERATORI CHIUSE”
“In queste ore un autorevole quotidiano romano ha diffuso la notizia secondo cui alcune sale operatorie del Policlinico Umberto I sarebbero chiuse “per afa”, poiché gli impianti condizionamento sarebbero fuori uso o non adeguati. Causando così limitazioni alle operazioni sanitarie all’interno dello storico presidio capitolino, peraltro protagonista di un futuro progetto di ristrutturazione milionario. Quanto denunciato dai familiari dei ricoverati dunque è assolutamente preoccupante e merita il necessario approfondimento da parte delle autorità competenti. In questo senso è doveroso che il presidente Zingaretti confermi o smentisca immediatamente la delicata vicenda sanitaria e, nel caso, dica come voglia muoversi per risolverla. In caso di reiterato silenzio istituzionale, sarà mia cura predisporre una interrogazione urgente”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
COTRAL, PALOZZI (FI): “VIGILEREMO SU GESTIONE POCO TRASPARENTE DEL DUO COLACECI-GIANA”
“Una gestione nebulosa, che sforna provvedimenti misteriosi e noti solo a pochi intimi. Quello che sta accadendo in Cotral spa, da nove mesi sotto la guida accentratrice e antidemocratica del duo Colaceci-Giana, è assolutamente grave e allarmante. Siamo di fronte ad una società regionale a trasparenza zero, che non presenta al suo interno rappresentanti delle minoranze o rappresentanze di controllo, e dove nulla si conosce in merito a consulenze, gare pubbliche e piano industriale. Sono mesi che, insieme al collega Sbardella, a colpi di interrogazioni, audizioni e richieste di accesso agli atti vogliamo far luce sull’imbarazzante operato dei vertici di Cotral spa, divenuta ormai una sorta di azienda privata alla mercé del governatore Zingaretti e del duo Colaceci-Giana. Non a caso, per vie traverse, abbiamo saputo che ieri si sarebbe svolta una importante assemblea di Cotral: che presidente e amministratore delegato dell’azienda avessero in mente di ridurre i componenti del CdA per far fuori qualcuno che non fosse in linea con il loro operato amministrativo? Il dubbio sorge, ci auguriamo non si dimostri l’ennesimo atto di prepotenza di una presidente, Amalia Colaceci, che sui trasporti ha già ampiamente dimostrato tutta la sua inefficienza. Alla luce di una gestione davvero poco chiara e pericolosa, siamo pronti a denunciare tutto questo nelle opportuni sedi”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.
SANITÀ. BRACCIANO, SALA: BENE DEROGA BLOCCO ASSUNZIONI OSPEDALE “E’ LA BUONA NOTIZIA CHE ASPETTAVAMO”
“E’ la buona notizia che aspettavamo“. Così il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, commenta la firma del il decreto del commissario ad acta per la Sanità della Regione Lazio n. 303 del 2 luglio 2015 che, tra le altre cose, autorizza la Asl RmF ad assumere in deroga al blocco del turn over di personale sanitario a tempo pieno e indeterminato 2 Dirigenti Medici di Chirurgia Generale, 2 Dirigenti Medici di Ortopedia e Traumatologia, 1 Dirigente Medico di Anestesia e Rianimazione per l’ospedale Padre Pio di Bracciano.
“Dopo il decreto n. 00197/2015 che ha allontanato l’ipotesi di riconversione-chiusura del presidio ospedaliero – aggiunge Sala- il nuovo provvedimento conferma la volontà di rilancio della struttura a tutti i livelli istituzionali. Il Comune di Bracciano che in questi anni si è battuto in tutte le sedi per il mantenimento dell’ospedale e per una razionalizzazione dei servizi, apprezzando l’accoglimento delle nostre richieste in termini di potenziamento del personale medico e sanitario che l’ultimo decreto autorizza, è sempre attento nel sostenere azioni mirate a garantire il diritto alla salute sul territorio. In questa ottica, anche in qualità di referente dei sindaci del Distretto F3 all’interno della conferenza dei sindaci della Asl Rm/F sarà importante ora rivalutare le indicazioni del patto aziendale alla luce delle positive novita’ che in queste ultime settimane hanno investito l’ospedale Padre Pio di Bracciano“.
“Malaffare e interessi economici privilegiati rispetto a sicurezza nazionale. Governo Renzi continua a cercare soluzioni sottobanco. Violati diritti umani e Costituzione“. Lo ha detto l’Ambasciatore Giulio Terzi, ex Ministro degli Esteri, ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
L’Ambasciatore Terzi ha ricordato i giorni successivi alle sue dimissioni da Ministro degli Esteri, dopo che il Governo Monti aveva deciso di rispedire i Marò in India. “Quando Monti andò al Senato a riferire delle mie dimissioni -ha affermato Terzi-, si è riferito a degli interessi economici che dovevano essere tutelati e che andavano aldilà dell’esigenza di salvaguardare la sicurezza e la posizione dei nostri due militari. La natura di questi interessi è intuibile, ma non è mai stata spiegata apertamente dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dello sviluppo economico. Mi auguro che almeno alla conclusione di questa vicenda, ci possa essere una Commissione d’inchiesta parlamentare su questo episodio. Questo caso mi ha impegnato più di tutti gli altri sul piano politico, personale, intellettuale durante il mio mandato. Ero sicuro che il caso si fosse risolto a metà marzo 2013, con uno scatto d’orgoglio e di autorevolezza del nostro Paese sulla scena internazionale. E invece purtroppo tutto quello che avevamo costruito è stato fatto crollare per interessi economici. Mi ha scioccato dover constatare quanto il malaffare e le considerazioni sommerse di un’economia che non è trasparente possano influire sulla sicurezza e sulla politica estera del nostro Paese. Si è parlato ad esempio di interessi legati al commercio dell’amianto con l’India. I Governi Letta prima e Renzi poi hanno commesso l’errore di continuare a trovare delle soluzioni sottobanco, delle vie compromissorie nascoste, dei ‘do ut des’ inconfessabili che risolvessero la situazione, anzichè proseguire per la strada maestra dell’attivazione dell’arbitrato obbligatorio che era già stata presa a metà marzo 2013“.
Secondo l’Ambasciatore Terzi rispedire i Marò in India nel marzo 2013 fu “una decisione illegittima. Non è immaginabile che l’Italia possa mandare in India dei cittadini italiani per un processo, sapendo che nell’ordinamento indiano è prevista la pena di morte. Di conseguenza, è costituzionalmente illegittimo l’invio dei nostri militari in India. E’ stata violata la Costituzionale ed è stata violata anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Io so che è in circolazione un documento del Ministero della Giustizia nel quale, a nome del Ministro della Giustizia dell’epoca, veniva detto che l’Italia non poteva rispedire i Marò in India perchè altrimenti avrebbe violato Costituzione e diritti umani“.
L’Ambasciatore Terzi ha poi criticato le scelte di politica estera portate avanti dai recenti governi italiani: “Sulla politica estera e di sicurezza, soprattutto quando tocca degli interessi vitali per il Paese, sembra che il Governo abbia perso la bussola. Basti guardare le questioni legate alla sicurezza nel Mediterraneo, i flussi di immigrazione e di terrorismo… Qui noi aspettiamo che l’Onu e l’Ue ci dicano cosa fare. Abbiamo dimenticato che esistono delle forme di autotutela nazionale che andrebbero messe in atto“.
Questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, è intervenuto Alfonso Sabella, Assessore alla Legalità del Comune di Roma, delegato del Sindaco Ignazio Marino per il X municipio. Diversi i temi toccati da Sabella nel corso dell’intervista.
Sul caos trasporti: “Da cittadino, io credo che ci voglia un momento di riflessione e un punto di mediazione assoluto. Qualcuno deve rinunciare ai troppi privilegi che ha, mentre qualcun altro deve fare quello che va fatto per migliorare l’efficienza del servizio. E’ una situazione in cui non si può giocare. Non si può giocare sulle esigenze di vita primarie dei cittadini. Roma è la Capitale d’Italia, deve avere un trasporto pubblico all’altezza. L’amministrazione si sta muovendo in questa direzione, in queste ore c’è stata un po’ di tensione ma penso che si riuscirà a raggiungere una soluzione condivisa che permetterà ai cittadini di non subire più disagi“.
Sul commissariamento a metà del comune di Roma: “La parola commissariamento va esclusa, la legge dice che salvo i casi in cui non si ritenga di procedere allo scioglimento il ministro dell’interno su proposta dell’interno può adottare dei provvedimenti. Ma non si parla di commissariamento. Municipi e dipartimento, in arrivo sei commissari? Per i municipi il discorso potrebbe essere diverso, ma siamo nel campo delle ipotesi. Le norme di scioglimento possono applicarsi anche ai consigli circoscrizionali e in questo caso commissariare qualche municipio. Sesto, quarto, terzo, decimo? Questo lo vedremo, si parla di indiscrezioni giornalistiche. Quello che è successo nel municipio di Ostia è un esempio di come dovrebbe funzionare la politica, perché la buona politica in quel caso è intervenuta per tempo e prima di altri, inducendo allo scioglimento il consiglio municipale, mandando lì un delegato del sindaco e sostituendo quattro dirigenti su quattro insieme al comandante dei vigili, persona straordinaria, proprio per dare un segnale di discontinuità. Nel X municipio la politica ha fatto quello che doveva fare, anche prendendo decisioni dolorose, nell’interesse pubblico“.
Su quello che potrebbe accadere ora nel decimo municipio: “Aspettiamo un attimo che cosa sancirà la relazione del prefetto. Noi al momento stiamo facendo ciò che l’amministrazione deve fare. Assicurare un governo del territorio, anche se con i limitati mezzi su cui io e Silvia Decina possiamo contare. Per riportare la legalità abbiamo fatto tantissimo, abbiamo abbattuto i chioschi abusivi, abbiamo intensificato i controlli sulle strade, stiamo procedendo a rimuovere altre postazioni abusive, abbiamo creato un altro meccanismo di affidamento delle pubbliche commesse, rimosso le procedure di somma urgenza, abbiamo dovuto rifondare una macchina amministrativa che era a pezzi, dobbiamo creare le condizioni minime affinché Ostia possa tornare sul mercato in sicurezza, senza il rischio che qualcuno vada a distorcere le pubbliche commesse in suo favore. Questo nonostante una macchina del fango tremenda che è presente a Ostia. Purtroppo il clima è avvelenato, è inutile che ci raccontiamo fesserie, ma stiamo rispondendo con la serietà di un’amministrazione che sta andando avanti nonostante tutte queste polemiche nel ripristino assoluto della legalità e della trasparenza“.
Su Pignatone: “La mia stima per lui è enorme. Se pensa che Marino avrebbe potuto fare di più bisogna tenerne conto. Il sindaco per quello che io ho visto ha fatto tantissimo rispetto a quanto poteva fare con gli strumenti a disposizione, muovendosi in un contesto corrotto, infiltrato e devastato da questa organizzazione criminale che come lo stesso Pignatone ha detto durante l’a consiliatura precedente aveva realmente il controllo della macchina amministrativa comunale“.
Su Marino: “La discontinuità che ha dato Marino sul piano politico è del tutto evidente. Sul piano amministrativo forse si è vista un po’ meno, però bisogna considerare quelle che sono le grandi difficoltà che ha l’amministrazione, con le mani quasi legate nello spostamento dei dirigenti. Dal primo luglio è partita una rotazione straordinaria dei dipendenti capitolini che finalmente porterà tante forze nuove in tanti nuovi uffici permettendo alla macchina capitolina di ripartire con tutta la forza che deve avere“.