USURA, PALOZZI (FI): “REGIONE LAZIO NON DIMENTICHI VITTIME”
“Non posso non rivolgere i miei complimenti alle associazioni, che oggi hanno organizzato un importante flash mob per richiamare l’attenzione mediatica e istituzionale sulla grave e delicata problematica dell’usura e dell’estorsione sul territorio regionale. Si tratta di una iniziativa lodevole e meritoria, che la Regione Lazio non può e non deve sottovalutare. Sono d’altronde numerose le vittime di una piaga sociale, che spetta alle istituzioni contribuire a debellare con politiche serie e mirate. Andando oltre le sterili polemiche ideologiche, reputo positiva questa prima apertura della Regione Lazio, che avrebbe fissato per domani un tavolo con le associazioni antiusura e antiracket. Si tratta di un primo passo istituzionale, dopo mesi di silenzi, che auspichiamo porti la giunta Zingaretti a delineare con chiarezza quale percorso amministrativo hai in mente e quante risorse economiche ha intenzione di investire per contrastare il fenomeno dell’usura”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
COTRAL, PALOZZI (FI): “MOLTE PERPLESSITA’ SU GARA PULIZIA”
“Condivido in pieno le perplessità, esternate quest’oggi dal collega Storace in merito alla gara di servizio di pulizia delle sedi Cotral. Si tratta di una vicenda amministrativa molto delicata e che presenta alcuni aspetti anomali, o quanto meno curiosi. L’auspicio adesso è che il presidente Zingaretti, invece di fare il vago e rinchiudersi nel solito silenzio istituzionale, approfondisca e faccia chiarezza sulla questione. Magari illuminando il Consiglio regionale o le commissioni consiliari preposte. Ma non ci conterei troppo, visto e considerato che nel nuovo CdA a tre membri, così come accaduto nel precedente a cinque, non è stato concesso alcun rappresentante alle minoranze, ancora impietosamente avulse da qualsiasi controllo sull’operato di Cotral spa”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Trasporti, Adriano Palozzi.
BILANCIO, PALOZZI (FI): “BENE ROSSIN, MARINO ALL’ULTIMA SPIAGGIA”
“Con l’assestamento di bilancio all’orizzonte, la neonata amministrazione capitolina è già sul punto di morte. Una amministrazione, quella del sindaco Marino, che insiste vergognosamente nell’andare avanti mentre Roma sprofonda nel baratro tra politiche inefficienti e questioni sociali irrisolte. Per questo reputo coraggioso e meritoria l’azione del vicecapogruppo FI in aula Giulio Cesare, Dario Rossin, che ha presentato 15mila ordini del giorno e 2mila emendamenti che, come sentenziato dal Consiglio di Stato, devono essere discussi in assemblea capitolina. Un muro di provvedimenti che, nel caso in cui primo cittadino e maggioranza di centrosinistra non aprissero al contributo migliorativo di Forza Italia alla delibera, potrebbe risultare invalicabile. Marino se ne faccia una ragione, lo scempio amministrativo di questo governo comunale deve finire il prima possibile”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
Roma: Calabria (Fi), rimpasto non cambierà nulla
“Non sarà certo un rimpasto di Giunta, per quanto consistente, a determinare un cambio di passo nel modo in cui viene amministrata Roma. La debolezza politica della gestione Marino, tra cumuli di rifiuti, trasporti che non funzionano e carenze infrastrutturali è sotto gli occhi di tutti. E purtroppo è anche sotto gli occhi del mondo, visto che dopo il New York Times oggi a stroncare la Capitale arriva anche Le Monde. E’ il momento che i Dem la smettano di girarsi dall’altra parte per non vedere“. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “In tutto ciò, emerge la titubanza di Renzi che prima ha voluto trasformare il Pd in un partito leaderistico, poi si dimentica di esercitare il suo ruolo. In questo caso, il premier lancia un penultimatum dietro l’altro, l’ultimo stamane con la lettera al Messaggero. Ma di decisioni nemmeno l’ombra. Marino è al Campidoglio da oltre due anni in cui è accaduto di tutto: di quante altre prove di inefficienza ha bisogno il Premier?“, conclude.
Massimo Fini, giornalista e scrittore, autore de la nota biografia “il Mullah Omar”, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, all’interno della trasmissione “Il Mondo è piccolo” di Fabio Stefanelli. L’esperto di questioni mediorientali ha parlato proprio della notizia secondo la quale il leader talebano sarebbe stato ucciso.
“Dalla famosa fuga in moto del Mullah nel 2001 – spiega Fini – il leader è stato dato per morto almeno una mezza dozzina di volte. L’ultima volta fu l’Isis a dichiarare la morte del Mullah Omar, cosa assolutamente falsa. Questa volta la notizia sembra più attendibile, non perché arrivi da un anonimo funzionario del governo di Kabul ma perché il Mullah Omar si trovava in una situazione difficilissima. Da una parte i suoi tentativi di non far entrare l’Isis in Afghanistan, dall’altra i combattimenti contro l’esercito regolare di Kabul. Ci sono poi delle divisioni all’interno della dirigenza talebana tra chi vuole continuare la lotta contro gli occupatori occidentali e altri che vorrebbero una pacificazione nazionale, per la quale ci sono stati già degli incontri. Se effettivamente è stato ucciso è stato fatto dall’ala pacifista del movimento indipendentista afghano”.
“Per il Pd qualsiasi soluzione andava bene. Lettera di Zanda mi ha lasciato perplessa. Intollerabile orientare coscienza a seconda delle opportunità politiche. Non voglio stare nella stessa maggioranza di Verdini“. Lo ha detto la Sen. Doris Lo Moro (Pd) ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Giunta delle elezioni e delle immunita’ parlamentari.
La Sen. Lo Moro, membro della Giunta delle elezioni e delle immunita’ parlamentari, ha votato a favore dell’arresto di Azzollini. “Il capogruppo Pd Luigi Zanda in una lettera ha invitato i senatori a votare secondo coscienza. Ipotizzo che la sua lettera sia il frutto di una verifica che lui ha fatto all’interno del gruppo -ha affermato Lo Moro-. Io non faccio parte dell’ufficio di presidenza del gruppo quindi non so che riflessione sia stata fatta. Forse Zanda ha visto che non c’era unità di vedute, voglio riconoscergli la buona fede, perchè su questi argomenti l’ha sempre dimostrata. Non credo che la lettera fosse volta ad orientare i senatori, ma non posso escluderlo. Quando l’ho letta mi sono meravigliata, perchè era scontato che tutti votassero secondo coscienza, anche perchè il voto era segreto. In questa situazione le stranezze sono tante. Il Pd ha assunto un atteggiamento per cui qualunque fosse il risultato del voto andava bene. Io non è che sono insoddisfatta che Azzollini non sia stato arrestato. Sono insoddisfatta del fatto che il lavoro della Giunta non è stato preso in considerazione e non è stato compreso. Non è tollerabile che a seconda delle opportunità politiche, la coscienza sia orientata in un modo o nell’altro. La contestualità del voto in aula con la presentazione del voto di Verdini l’ho trovata inquietante. Non può contare solo il fatto di essere in maggioranza, indipendentemente dalla qualità dei voti. Non sono disponibile a stare nella stessa maggioranza di Verdini.
“Non è vero che a Roma è tutto un disastro, ci sono risorse importanti da cui ripartire. Sono preoccupato ma possiamo farcela. Non mi piace il termine periferia, zone lontane dal centro vanno potenziate. Governo ha grandi meriti sulla riforma della Scuola“. Lo ha detto il Prof. Marco Rossi Doria (Assessore scuola e periferie Comune di Roma) ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Roma è una città con tantissime risorse -ha affermato Rossi Doria-. Abbiamo un esercito civile già al lavoro su cui contare. Ma se noi guardiamo solo le grandi difficoltà, senza guardare le risorse in campo, abbiamo una prospettiva monca. Non è vero che è tutto un disastro e non ci sono forze per reagire. Le forze sono già in campo. Ci sono risorse importanti da cui ripartire, ad esempio gli insegnanti delle scuole, i nidi, le parrocchie, i centri sportivi. Ci sono i cittadini, i nostri ragazzi, c’è tanta gioventù. Bisogna ripartire dalla bellezza di Roma e dei suoi cittadini. Quando i cittadini sono in una condizione di esasperazione, come per quanto riguarda i trasporti, bisogna partire da lì. Il problema c’è e bisogna affrontarlo a viso aperto. Sono preoccupato, ma so che possiamo farcela. Scuola e periferie nello stesso assessorato? Io lo chiamerei assessorato alla scuola e ai multicentri, non mi piace la parola periferia. Le grandi città che funzionano meglio sono città dove insieme al centro storico si sono sviluppate nel tempo delle attività in altre parti della città che, pur non essendo in centro, sono diventati punti di riferimento e di aggregazione. Sulla scuola bisogna capire quali sono le priorità parlando con le persone che hanno a che fare con la scuola tutti i giorni. Lavorerò in continuità con Paolo Masini che mi ha preceduto, che ha fatto buone cose. Decreto Buona Scuola? C’è un dato molto importante, cioè che si è stabilizzata una fetta importante di organico, questo farà tornare in breve tempo il nostro Paese all’ordinarietà. Questo è il grande merito del Governo. Ci sono state delle criticità che poi sono state corrette“.
“La musica a Roma è cambiata, con la magistratura adesso c’è poco da scherzare. La squadra di Marino? Un bel gruppo, abbiamo isolato i cattivi e ora dobbiamo lavorare. La città si aspetta tanto e i romani si meritano risposte concrete. Siamo come gli uomini dell’ammiraglio Nelson prima della battaglia di Trafalgar“. Alfonso Sabella, Assessore alla Legalità di Roma Capitale e delegato per il Sindaco al X municipio, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sabella ha commentato a caldo la notizia legata al sequestro del porto turistico di Ostia e all’arresto del presidente Balini: “Con la magistratura che c’è adesso a Roma ormai c’è poco da scherzare. Le regole esistono e si rispettano. Il segnale che sta dando la procura è molto importante ed è lo stesso segnale che vorremmo dare noi come amministrazione. Roma è diversa, è cambiata, bisogna rispettare la legge, chi sbaglia paga“.
Secondo Sabella c’è ancora molto da fare: “Si è fatto molto poco negli ultimi anni, di lavoro ce n’è ancora tanto da fare e la procura opererà al meglio. La vicenda del porto turistico di Ostia si inserisce in quel contesto paludoso che contraddistingue questa realtà. C’è una commistione letale tra imprenditoria, politica e criminalità organizzata. Il porto turistico di Ostia è stato al centro di alcune indagini anche del passato, oltre alle voci che circolano sul fatto che lì ci siano stati degli investimenti poco limpidi. Poi c’è il fatto che comunque all’interno del porto lavorava quello che ha sparato a Vito Triassi, mentre la famiglia Balini ha dato una concessione a un narcotrafficante come Cleto Di Maria. Insomma, in questa vicenda ci sono aspetti particolarmente inquietanti e la magistratura saprà svilupparli nel modo migliore“.
Sabella non è stupito di quanto accaduto: “Una vicenda di questo tipo non mi meraviglia affatto. A Ostia c’è una mafia diversa rispetto a mafia capitale. Molto più tradizionale, molto più simile a quella che io definisco la mia mafia, quella mafia con cui mi sono confrontato negli anni a Palermo. Ostia è più vicina a Palermo che a Roma da questo punto di vista, Roma come giustamente ha detto il procuratore Pignatone è troppo grande per essere governata da una sola organizzazione“.
Da Sabella un commento alla nuova squadra varata da Marino: “E’ un bel gruppo, ora bisogna far partire la fase 2 della giunta Marino. Abbiamo messo al sicuro le risorse dei cittadini romani e in qualche modo, con l’ausilio della magistratura, isolato i cattivi. Ora c’è soltanto da fare, dobbiamo lavorare. I cittadini romani hanno bisogno di risultati concreti, ora devono vedere i frutti del nostro lavoro. E’ il momento di dare grandissime risposte alla città, che le aspetta e se le merita. Ognuno deve fare la propria parte, ognuno deve fare il proprio dovere. Roma non è terra di nessuno. Questo è un momento in cui ci dobbiamo sentire come i marinai inglesi alla vigilia della battaglia di Trafalgar, quando Nelson disse ai suoi uomini tutti l’Inghilterra si aspetta che facciate il vostro dovere“.