“Tasi? Sono pronto a esplodere. Le tasse vanno pagate da chi le puo’ pagare. Io e Renzi potevamo creare un nuovo centrosinistra, ma lui voleva solo fare il leader. Collaborazione col M5S? Posizioni di Grillo inquietanti”. Lo ha detto Giuseppe Civati, fondatore del movimento politico Possibile, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Civati ha presentato la sua proposta di Referendum: i quesiti sono otto, e due hanno come obiettivo la modifica della legge elettorale.“Centinaia di migliaia di cittadini, 200mila finora –ha affermato Civati- hanno deciso di partecipare nonostante un po’ di oscuramento mediatico. Sto facendo di tutto anche senza imbavagliarmi. E’ una proposta che si rivolge a tutti gli elettori, non solo a sinistra. Questo governo non è stato scelto dei cittadini, ha una maggioranza spuria e un parlamento incostituzionale, è uno scenario politico discutibile. Ci sono larghe intese del tipo che esce Civati entra Verdini, Alfano va nel Pd. Io chiedo la possibilità che i cittadini possano dire no a tutto questo. Non credo che tutti gli elettori siano d’accordo con quello che sta facendo Renzi. La mia denuncia politica è un po’ più forte della mediazione tra Bersani e Renzi, mi interessa sapere cosa pensano i cittadini. E’ una richiesta di verifica democratica, molto serena ma anche molto determinata. Le persone che incontro sono molto deluse per questo Governo, che si era proposto come la continuazione delle politiche dell’Ulivo e invece sta facendo tutt’altro. Se attacchi sinistra, sindacati, cultura e beni culturali, ti riferisci a un altro elettorato, non a quello di centrosinistra. Ci sono dei valori che non sono negoziabili”.
In merito alla cancellazione della Tasi, Civati ha dichiarato: “Sono pronto a esplodere su questa vicenda. Le tasse vanno pagate da chi le può pagare, va esentato solo chi non può. Non capisco perché chi sta bene economicamente non le debba pagare. Magari io risparmio 70 euro e mi chiude la biblioteca davanti casa, non mi sembra una cosa sensata”.
Sul rapporto col premier. “Io e Renzi abbiamo collaborato poco, lui voleva solo fare il leader. Se avessimo continuato insieme avremmo potuto un nuovo centrosinistra unendo la parte moderata e quella di sinistra. Se Renzi continuerà ad allargarsi a destra, l’elettorato di sinistra lo abbandonerà definitivamente”.
Sulle dimissioni di Tsipras. “Conosco Tsipras e so che lui si è fermato solo davanti a un baratro che gli hanno aperto davanti, quello dell’uscita dall’euro, che mi è sempre sembrata una follia. Non è che Tsipras ha firmato volentieri l’accordo, non è che accetta quello che dice l’Ue con piacere come fanno molti leader come ad esempio il nostro premier. Io vorrei dimostrare che ci sono delle alternative a Renzi. Io vorrei un’Europa che ragiona, non vorrei tornassimo ai muri e ai nazionalismi del 900”.
Riguardo l’ipotesi di un cammino comune col Movimento 5 stelle, Civati ha affermato: “Ci sono tante cose da chiarire. Io tengo moltissimo alla democrazia interna ai partiti. Io mi definisco di sinistra. I leader del M5S dal punto di vista politico li conosciamo molto poco. Sulla questione della migrazione ad esempio sul blog di Grillo c’è un elogio di Orban abbastanza inquietante”.
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“Situazione inaccettabile, siamo stanchi di vederci smontare leggi dai tecnici del mef. Ho il sospetto che si voglia lasciare tutto nell’ambiguità”. Lo ha detto il Presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Oggetto del contendere sono i soldi necessari per tutelare un ultimo gruppo di “esodati” creati dalla riforma Fornero e per estendere la durata della cosiddetta Opzione donna. “La situazione che riguarda gli esodati è inaccettabile –ha affermato Damiano- Siamo stanchi di fare leggi che poi ci vengono smontate dai tecnici del Mef. Il ministero del Lavoro dice che queste risorse ci sono, il Mef dice il contrario. Non ci danno certezze su questa situazione. Ho il sospetto che si voglia lasciare tutto nell’ambiguità per poi dare interpretazioni personali. Non possiamo continuare così. Ci sono centinaia di persone che hanno il diritto di veder riconosciuto il giusto”.
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AMA, PALOZZI(FI): “DA SINDACATI ENNESIMA BOCCIATURA PER CAMPIDOGLIO”
“Se il Campidoglio davvero non vuole che la città di Roma torni nel caos con la gestione rifiuti, allora si svegli e ascolti le istanze delle organizzazioni sindacali. Le parti sociali oggi sono tornate a tirare le orecchie all’amministrazione capitolina, rea di puntare allo spacchettamento di Ama e di essersi impietosamente rimangiata le promesse fatte ai sindacati in tempi non sospetti. Critiche che non ci sorprendono vista l’inefficienza amministrativa, dimostrata dal sindaco Marino nel settore delle politiche ambientali e del ciclo rifiuti. Sollecito, dunque, la giunta capitolina a tornare sui propri passi e ad aprire un tavolo istituzionale con i sindacati prima che la situazione “diplomatica” tra le parti possa degenerare”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Ambiente, Adriano Palozzi.
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GUIDONIA, PALOZZI(FI): “MAUGLIANI CONTINUA A SPECULARE”
“Come su Marino anche su Guidonia il delirante Maugliani continua a sparare baggianate. E la strategia, utilizzata dallo sconosciuto segretario provinciale del Pd, è purtroppo sempre la stessa: imbarazzante doppiogiochismo e sterile speculazione politica. Come nel caso del sindaco di Marino anche in merito alla vicenda del primo cittadino Rubeis, infatti, Maugliani dichiara di non voler sostituirsi alla magistratura inquirente ma, un attimo dopo, tira demagogicamente in ballo le intercettazioni telefoniche divulgate dagli organi della carta stampata negli ultimi giorni, sparando poi sentenze insensate e gratuite. Se questo è il garantismo tanto caro al Partito Democratico a quest’ora il Comune di Roma sarebbe dovuto essere già commissariato e il sindaco Marino già in sella alla bicicletta alla volta della sua amata Genova. Ricordo, inoltre, al maestrino Maugliani, così terribilmente voglioso di una inutile quando improduttiva gloria mediatica, che tanto a Marino quanto a Guidonia le attuali amministrazioni comunali stanno operando secondo strumenti normativi, che permettono di governare legittimamente le due città, e quindi rispettando a pieno le leggi dell’ordinamento statale. Dunque, invece di gettare fango e screditare il Comune di Guidonia, in questo delicato momento amministrativo ci aspetteremmo dal Pd senso di responsabilità e propensione al dialogo istituzionale. Principi, che lo smemorato segretario provinciale del Pd dimostra ampiamente di non avere”. Così il consigliere regionale e coordinatore FI per la Provincia di Roma, Adriano Palozzi.
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“Il Giubileo? Opportunità e provocazione per Roma, per rendere ancora più bella questa città. Polemiche Vespa-Casamonica? Già dopo il funerale alcuni esponenti di questa famiglia sono stati ospitati da varie trasmissioni. Il clamore di ora mi pare un po’ strumentale”
Sua Eccellenza Monsignor Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova era della evangelizzazione e coordinatore del Giubileo Per la Santa Sede è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Moltissime le tematiche toccate da Monsignor Fisichella, che ha parlato dell’ormai imminente inizio del Giubileo Straordinario convocato da Papa Francesco: “Dovremmo riportare l’evento al suo significato più profondo, che non sono le preparazioni infrastrutturali, ma la preparazione del cuore, della mente, di un evento spirituale che scuote, per far diventare nostro il patrimonio del termine misericordia. Davanti a questo passano in secondo ordine tutte le questioni legate alle strategie, alle strade, alle infrastrutture. Sono importanti, ma non possono oscurare il vero significato del Giubileo”.
In tanti pensano che il Giubileo Straordinario sia una mano tesa dal Vaticano verso Roma e l’Italia: “E’ una mano tesa verso ogni uomo che viene toccato da questo evento. La grande malattia degli uomini e delle donne di oggi, soprattutto nelle grandi città, è la salitudine. Nessuno, invece, dovrebbe sentirsi solo. Questo è il grande desiderio del Giubileo della Misericordia. L’annuncio del Giubileo dell’Anno Santo deve essere capace di toccare il cuore delle persone. Poi certamente ci sono anche le questioni strutturali, legate alla viabilità, ai trasporti, il desiderio di rendere Roma, che è già bella, ancora più bella. Però questa è una dimensione secondaria. Di contorno.Con le Istituzioni con cui mi sono confrontato, Governo Italiano, Regione Lazio e Amministrazione Capitolina, ho sempre trovato profonda attenzione e grande spirito di collaborazione, questo coniugato anche con le oggettive difficoltà in cui il Paese si trova per la crisi economica, che non è una questione secondaria. Da questo punto di vista questo Giubileo è molto diverso da quello del 2000, che fu caratterizzato da grandi opere e da grandi lavori”.
Roma non sta passando un momento facile, tra mafia capitale e le polemiche che imperversano sul caso Casamonica. Il Giubileo può essere una occasione: “Il Giubileo è una opportunità e una provocazione. Una opportunità per rimettere esteticamente in sesto la nostra città ma anche una provocazione che deve giungere a tutti i cittadini romani che sentono la responsabilità di appartenere a questa grande città. Una provocazione positiva, a uscire da quella forma di indifferenza e violenza quotidiana cui si assiste nelle nostre strade, per il caos del traffico, per tutto ciò che comporta lo stress che ognuno si porta con sé”.
Sul fenomeno dell’immigrazione e sul ‘salvinismo’: “Ogni forma che estremizza una situazione non vedendola, non collocandola in un contesto di profonda crisi internazionale, rischia di cadere in forme di fondamentalismo che non hanno senso. Ci sono forme di fondamentalismo che noi assumiamo davanti alla realtà, prendiamo una parte di verità e la portiamo all’estremo. Non è più verità. Certi politici dovrebbero stare più attenti alle proprie espressioni? Certamente! Hanno una responsabilità pubblica, devono essere capaci di controllare il proprio linguaggio ed essere consapevoli che le espressioni che utilizzano possono provocare delle reazioni tra la gente che ascolta”.
Sulla polemica che ha travolto Bruno Vespa dopo la puntata dedicata ai Casamonica: “Ho seguito questa vicenda soltanto attraverso i giornali, mi sembra che alcuni soggetti di questa famiglia fossero stati già intervistati a lungo dopo l’episodio legato al funerale senza che nessuno abbia detto nulla. Per questo il clamore di ora mi sembra un po’ strumentale. Comunque, prima cade il silenzio su questo, meglio sarà per tutti”.
Sull’appello del Papa alle parrocchie di ospitare una famiglia di profughi: “Proprio ieri ho parlato con il Santo Padre. Mi ha esplicitato il suo pensiero. Ogni parrocchia deve essere capace di questo. Le famiglie vanno ospitate non necessariamente in parrocchia, perché a volte non ci sono le sistemazioni neanche per i sacerdoti, ma nel quartiere, bisogna trovare una sistemazione. L’appello del Papa è un appello alla responsabilità, se nel piccolo ognuno fa qualche cosa la goccia diventa veramente un oceano.
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“Videocamere su agenti? Sarebbe un problema per chi va in piazza a fare il mascalzone. Dispiace che ci siano politici che fanno da fiancheggiatori ai professionisti del disordine pubblico”. Gianni Tonelli, Presidente del Sap (sindacato autonomo di Polizia), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia?”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Targhette identificative? Noi vogliamo le videocamere sulle divise degli agenti –ha affermato Tonelli-, perché le forze dell’ordine non vanno in piazza per commettere degli errori. I problemi ce li avrebbero quelli che vengono alle manifestazioni per fare i mascalzoni. E mi dispiace che ci siano forze politiche che si prestano a fare da fiancheggiatori ai professionisti del disordine pubblico. A questa proposta delle videocamere si oppongono quelli che sono in malafede, che dietro una bandiera di falsa garanzia nascondono un manifesto contro le forze dell’ordine e a favore dei professionisti del disordine pubblico. Mi riferisco a tutti quei politici, di schieramenti trasversali, che stanno sostenendo la proposta delle targhette identificative. Io il numeretto me lo tatuo anche sulla fronte, l’importante è che abbia anche una telecamera che mi garantisca se qualcuno mi accusa ingiustamente”.