SANITA’, PALOZZI (FI): “REVOCARE O RIMODULARE IL BANDO CUP”
“Quanto sta accadendo in merito al bando di gara Cup, voluto dalla Regione Lazio, è assolutamente preoccupante. Non posso che esprimere solidarietà alle centinaia di lavoratori con l’incubo di perdere un posto di lavoro e, al contempo, condividere le preoccupazioni di numerosi colleghi di minoranza, di sindacati e dell’associazione Assotutela su una procedura pubblica che, così come strutturata, avrà pesanti ricadute occupazionali, in particolare sulle categorie svantaggiate, oltre ad una rischiosa riduzione di servizi. Il mio giudizio è che il bando Cup vada revocato o rimodulato in direzione della opportuna salvaguardia dei livelli lavorativi. Nella speranza che nel Consiglio regionale di domani Zingaretti possa rassicurarci in tal senso, nel frattempo ho depositato una interrogazione in cui chiedo al presidente della Regione Lazio circa l’opportunità di proseguire con un procedimento di gara assolutamente discutibile e sulla possibilità di revisionarlo con l’introduzione di regole chiare sull’esclusione del massimo ribasso, l’inclusione di clausole sociali, a partire dagli obblighi di riassunzione e di rispetto del ruolo e del livello contrattuale del personale oggi impiegato da parte delle imprese che dovessero subentrare a quelle attualmente titolari del servizio”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
COTRAL, PALOZZI (FI): “GIANA E COLACECI SCAPPANO. SI DIMETTANO”
“Ieri pomeriggio è pervenuta la comunicazione della sconvocazione dell’audizione, inizialmente prevista per oggi in commissione Mobilità, per “sopraggiunti impegni improcrastinabili” dei vertici della Cotral Spa. Quello dell’inefficiente duo Colaceci-Giana rappresenta un grave sgarbo istituzionale, in un momento in cui l’unica cosa improcrastinabile sarebbe il bisogno di assoluta chiarezza sulla frivola gestione dell’azienda regionale. Presidente e amministratore delegato di Cotral, infatti, ne stanno combinando di tutti i colori e la minoranza della Pisana continua ad essere tagliata fuori da ogni forma di controllo. Ma Colaceci e Giana non possono scappare in eterno e presto dovranno riferire sulle imbarazzanti politiche che stanno portando Cotral allo sbando più totale: dal discutibile piano industriale alle perplessità su consulenze esterne e concorsi poco chiari, fino alla sospetta gara d’appalto per la pulizia dei mezzi. Insomma per i vertici aziendali il tempo delle fughe è terminato: l’unica corsa, che consigliamo a Colaceci e Giana, semmai è quella verso le dimissioni”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.
“Spaccatura inevitabile se si continua con il gioco delle parti. Servirebbe dialogo con la maggioranza, ma per loro conta solo la voce del premier“. Lo ha detto la Senatrice del Pd Doris Lo Moro, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Lo strappo in Commissione? Io -ha spiegato Lo Moro- appartengo alla minoranza del Pd, che ha firmato il documento dei 25. A quel tavolo partecipavo come capogruppo e ho percepito una situazione di stallo che era giusto venisse fuori all’esterno. Il premier e i sottosegretari davano per impossibile una mediazione sull’articolo 2 del ddl Boschi, quindi non aveva senso quel tavolo. Comunque lo strappo era gia avvenuto con l’Italicum, che prevede una sola Camera con due terzi dei parlamentari nominati e un Senato eletto in maniera indiretta con 100 persone nominate. E’ un’idea che noi della minoranza non condividiamo. Si tratta di porre rimedio ad uno sbilanciamento del sistema che ha creato l’Italicum. Le posizioni sono molto più vicine di quanto sembri all’esterno. Ma il punto è che la minoranza del Pd vuole intervenire sull’articolo 2 del Ddl Boschi, mentre la maggioranza aprono ad un intervento non sull’articolo 2 ma su un altro articolo perchè ritengono che il comma dell’articolo 2 che riguarda l’eleggibilità non è stato toccato dalla Camera e si ritiene che a norma di regolamento non si possa intervenire su questo punto, ma si tratta di un principio derogabile e gran parte dei senatori invocano la deroga. Bisogna capire se continuiamo con il gioco delle parti, o se il premier decide di sedersi a un tavolo con maggioranza e minoranza e si accorge che la modifica è ancora possibile farla in maniera corretta. Siamo in una fase in cui il leader tende ad essere uno solo, invece bisognerebbe discutere. Vuol dire che conta più una sola voce che dice no, piuttosto che una commissione che discute di una questione. I margini per arrivare a un accordo ci sarebbero, tutti noi vorremmo approvare la riforma entro il 15 ottobre, vorremmo solo che si evitassero pasticci”.
ATAC, PALOZZI (FI): “ESPOSITO INTERVENGA SULLE ANOMALIE DELLA PROCEDURA ESUBERI DI ATAC”
“E’ arrivato il momento che Atac e il Campidoglio facciano la dovuta chiarezza sul destino lavorativo del personale, inserito in maniera alquanto discutibile nella cosiddetta “black list” ossia all’interno della procedura di mobilità ai sensi del combinato disposto dagli articoli 4 e 24 della legge del 23 luglio 1991 n. 223. In particolare è necessario fare piena luce su alcune presunte anomalie, che avrebbero caratterizzato l’intera gestione della procedura. Ad esempio, l’esclusione a monte di risorse umane, che presentavano le caratteristiche individuate dalla stessa azienda – come anzianità di servizio e carichi familiari – per far parte del bacino degli esuberi; personale riqualificato al di fuori degli accordi siglati con i sindacati, senza dare la medesima opportunità a tutto il personale coinvolto; la mancata ricollocazione del cosiddetto “personale fuori posizione”, che ad oggi ricopre impropriamente altre posizioni amministrative; infine, l’inserimento nella procedura di mobilità di risorse che, per tipologia lavorativa, svolgono mansioni prettamente operative e strettamente correlate all’erogazione del servizio. Nell’auspicio di essere smentiti, vorremmo dunque conoscere qual è la posizione del neo assessore Esposito sulla delicata vicenda occupazionale di Atac che, tra le altre cose, vede 33 lavoratori sui circa 323 inizialmente individuati nella procedura di mobilità, che ad oggi vedono impietosamente stravolto il proprio percorso professionale”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.
SANITA’, PALOZZI (FI): “PER ZINGARETTI ALTRA BOCCIATURA SU ACCORPAMENTO ASL”
“Continuo a reputare estremamente discutibile, nella sostanza e nella forma in cui esso è nato, il decreto commissariale che prevede l’accorpamento delle attuali Asl di Roma. Si tratta di un provvedimento deciso a tavolino dalla troupe di Zingaretti, che ha preferito lasciare fuori da questa importante scelta sanitaria il consiglio regionale e quindi la voce dei territori. Un comportamento irresponsabile, quello del presidente della Regione Lazio, bocciato quest’oggi dall’associazione dei medici dirigenti Anaao-Assomed. Auspichiamo, dunque, che il governatore torni sui propri passi e rifletta nuovamente sull’accorpamento delle Asl, rendendo partecipi consiglieri regionali e rappresentanti degli operatori sanitari. Il tempo degli autoritarismi deve finire”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
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ESPOSITO (ASSESSORE AI TRASPORTI DI ROMA CAPITALE) RISPONDE A EROS RAMAZZOTTI: “HO LAVORATO PER LUI, MI DIA UN’ORA DEL SUO TEMPO E GLI SPIEGO COME STANNO LE COSE. ORMAI SPARARE SU ROMA E SU MARINO E’ DIVENTATO SPORT NAZIONALE. BISOGNA CHE I ROMANI CAMBINO MENTALITA'”
Il senatore Stefano Esposito, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Esposito ha risposto a Eros Ramazzotti, molto critico con Roma e la Giunta Capitolina in una recente intervista: “Sono un liberale, tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione. Dire che le cose non vanno a Roma è ormai diventato uno sport nazionale, così come sparare sul Sindaco Marino. Ogni tanto mi piacerebbe sentire questi autorevoli personaggi fare un pizzico di autocritica. Dov’era Ramazzotti quando negli anni della giunta Alemanno dove questa città è stata saccheggiata e massacrata? C’è una sua dichiarazione su quant’era sporca Roma? Ha mai detto la sua sulla parentopoli di Atac o sulle biglietterie parallele? Ognuno ha diritto di dire ciò che crede, la memoria in questo Paese non c’è. Non è che noi siamo qui perché Ignazio Marino è un incapace, ma perché ci siamo trovati una città con un debito fuori controllo, con una situazione di illegalità che è stata scoperchiata grazie alla Procura. Evidentemente prima dormivano tutti e sono svegliati solo ora”.
Esposito è un fiume in pena sulle parole di Ramazzotti e rivela, in passato, di aver lavorato per il cantautore romano: “Roma ha dei problemi ma questi problemi non derivano da ieri, ci sono anche a causa di una situazione complicata che è stata ereditata, ma questo non se lo ricorda più nessuno. Quando questa giunta si è insediata c’era un’illegalità diffusa, non c’era il bilancio, anche noi abbiamo commesso degli errori, ma risolvere la situazione è difficile. Nella mia vita mi è capitato di lavorare per Ramazzotti, lui sicuramente non se lo ricorderà ma io ero uno di quelli che lavorava quando c’erano grandi eventi, ricordo che una volta passammo venti giorni a fare le prove al Palazzetto di Brescia. Ora gli chiedo di dedicarmi un’ora del suo tempo, così gli racconto qual è la situazione vera, così troviamo il mondo che Ramazzotti ci possa dare una mano, con la sua autorevolezza, a far capire ai romani che c’è la possibilità di aiutare la città facendo tutti il proprio dovere”.
Su una cosa, però, Ramazzotti ha ragione secondo Esposito: “Ha ragione quando dice che bisogna cambiare la mentalità di chi amministra Roma ma anche la mentalità di chi abita a Roma. A Ramazzotti rilancio e dico che noi stiamo mettendo in campo tutto quello che possiamo, ma Ramazzotti ha voglia di darci una mano a far cambiare mentalità ai cittadini romani? Se Ramazzotti vuole lo incontro volentieri, gli faccio vedere com’è la situazione a Roma, che cosa abbiamo ereditato. Ci dia una mano a cambiare la mentalità dei romani. Non è che Roma vive così solo perché c’è un consiglio capitolino piuttosto che una giunta di incapaci o di incompetenti, ma anche perché c’è una mentalità radicata in cui si pensa che è sempre colpa di qualcun altro, che una mano lava l’altra, che poi alla fine tutto si aggiusta. Il mondo è cambiato, Roma ha delle potenzialità straordinarie ma tutti devono dare il proprio contributo. Se ognuno facesse la propria piccolissima parte ci aiuteremmo. Faccio un esempio, se su un bus sale un controllore e ci sono quattro cittadini su dieci che hanno pagato il biglietto, se i quattro esprimessero il loro disappunto nei confronti dei sei che non pagano aiuterebbero il lavoro di quel controllore.Nelle grandi città europee chi non paga il biglietto viene fatto sentire come un truffatore, invece qui tra il controllore e il portoghese si sta col portoghese, non con il controllore. Basta col volemose bene, anche i romani devono dare una mano. Noi che governiamo la maggior parte della responsabilità, ma proviamo tutti insieme qualche mese a darci una mano verso un’unica direzione”.
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Il Divino Otelma è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del Format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Diverse le tematiche affrontate nel corso dell’intervista.
Divino Otelma scatenato contro Renzi, da lui ribattezzato Duce Puffo: “Il Duce Puffo sta mandando avanti da tempo una manovra reazionaria, autoritaria e antidemocratica che è sostanzialmente tesa all’instaurazione di un regime simil-putiniano. Renzi sogna di essere il Putin d’Italia, attorniato com’è da un codazzo ruffianesco tra cui ci sono anche similgiornalisti quasi prosternati che evidentemente sperano di raccattare qualche briciola chissà dove. Non sanno, però, che il Duce Puffo non rappresenta più il futuro, ma ormai è il passato, che di fatto è già caduto, visto che non ha mai avuto il consenso della maggioranza del popolo italiano e tutti i sondaggi lo attestano in costante calo di consensi. Renzi è stato miracolato in passato e il suo ministro degli interni è stato un povero sfigato”.
Se si andasse al voto oggi, secondo Otelma, Renzi non vincerebbe le elezioni: “Il Divino Puffo sa bene che se si andasse a votare oggi non vincerebbe le elezioni. Se si votasse oggi perderebbe, sarebbe già grasso che cola se riuscisse ad andare al ballottaggio, gli italiani stanno aprendo gli occhi. Potrebbe andare al ballottaggio con Salvini oppure anche con Grillo, qualora però Grillo convincesse il popolo italiano che il suo gruppo parlamentare è sulle sue posizioni, soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione. I cittadini vogliono un nuovo Orban, Grillo deve allineare i parlamentari al proprio pensiero, altrimenti la maggioranza si orienterà verso Salvini”.
Su Alfano: “Ho una certa pena per questo Ministro degli Interni. Lui sa che il disastro è incombente e anche il suo gruppetto di fedeli sa che il disastro è alle porte. Il Nuovo Centro Destra è destinato a scomparire, se si andasse a votare non prenderebbero mai i voti necessari ad entrare in Parlamento. E’ un personaggio tragico, sa che davanti non ha futuro, sa che nessuno crede a quello che dice. Da quanto tempo dice che affonderanno i barconi? Ma dove sono questi barconi affondati? Lui e Renzi sono de contapalle e il popolo italiano lo ha capito e li punirà”.
Su Grillo: “Non credo che possa lasciare il Movimento da qui alle prossime competizioni. Non abbandonerà il Movimento anche perché se lo abbandonasse il Movimento scomparirebbe. Il Movimento Cinque Stelle è grillo. Il problema è che qualche deputato non capisce che la mente di Grillo è geniale e va seguita”.
Sull’Isis nonostante il dissociarsi dei conduttori in diretta il Divino è stato perentorio: “C’è un allarme su Roma. Roma è nel mirino dell’Isis. Roma è in pericolo. Anche il Papa si è allineato sulle nostre posizioni. Il Ministro degli Interni invece di perdere tempo in ciance vane si preoccupi di cose serie e di proteggere Roma e i romani. L’Isis è già in Italia e vuole colpire Roma, è solo questione di tempo”.
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