Roma: Calabria (Fi), da Marino idiosincrasia per Capitale
Da #Marino idiosincrasia per #Roma: appena può va via. Forse anche lui ha capito che sua presenza nella #capitale è inutile se non dannosa. Lo scrive su Twitter la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, che poi spiega: “E’ sorprendente la disinvoltura con cui il Sindaco va e viene dalla Capitale, per di più in un momento così complesso, tra ritardi per il Giubileo alle porte e le ben note difficoltà in cui versa Roma. Renzi e il Pd, che pure di penultimatum al sindaco ne hanno lanciati tanti, non hanno nulla da dire? O l’attaccamento alle poltrone viene prima della Capitale d’Italia?“, conclude.
‘Aggiungi un pasto a tavola’ l’iniziativa per il diritto al cibo in 300 città italiane – oltre 30 postazioni nel Lazio tra Roma, Frosinone, Rieti, Latina
Diciotto regioni, 300 città, 1.000 postazioni, 3.000 volontari per dare almeno ‘Un pasto al giorno’ alle oltre 41.000 persone che ogni giorno siedono alla tavola della Comunità Papa Giovanni XXIII in Italia e in 36 Paesi del Mondo.
Mentre Expo 2015 porta avanti grandi temi universali come la lotta alla fame nel mondo, allo spreco alimentare e la sostenibilità ambientale, la Papa Giovanni, nata grazie a Don Oreste Benzi nel 1968, vuole essere quel grimaldello capace di aprire le menti, scuotere le coscienze e sensibilizzare ai problemi legati all’ingiustizia della morte per fame che affliggono ancora oggi – nel 2015 – oltre 800 milioni di persone nel mondo.
L’elemento che contraddistingue la Comunità è la condivisione diretta di vita. I membri e volontari, infatti, aprono le porte della propria casa e della propria vita per accogliere e condividere la quotidianità con i più poveri, i più deboli, coloro che comunemente definiamo emarginati, gli ultimi della società. Che così diventano fratelli e sorelle, figli, membri di una stessa famiglia, senza scadenza, realizzando il grande progetto del suo fondatore: essere famiglia di chi non ce l’ha, la dimensione più concreta e reale della condivisione di vita.
Lotta alla fame nel mondo? Sì, piatto dopo piatto, salvando un fratello e una sorella per volta. “Mio fratello non siede alla mensa dei poveri, ma alla mia stessa tavola. E se non c’è abbastanza cibo per entrambi, dividiamo quel poco che c’è” sottolinea Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Papa Giovanni. “Vedere nel povero, nell’emarginato un nostro fratello, che non ha nessuna colpa della sua condizione ma è vittima di un’ingiustizia, deve essere un imperativo per tutti noi, ed è questo il messaggio principale che vogliamo ribadire con questo evento. Perché nessuno lascerebbe un fratello da solo…”.
Nel trentennale della prima esperienza di missione in Zambia (1985), da quella ‘Casa Famiglia’ cresciuta grazie alla dedizione e alla tenacia dei missionari e dei volontari, che da lì non se ne sono più andati, la Papa Giovanni torna con ‘Aggiungi un Pasto a Tavola’. L’iniziativa, giunta alla settima edizione, si svolgerà in concomitanza in 300 città italiane e in 10 paesi esteri: Svizzera, Germania, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Bolivia e Cile.
Salvare i fratelli dalla povertà e dalle ingiustizie, garantendo almeno un pasto al giorno alle oltre 41.000 persone che quotidianamente siedono alla tavola della Comunità nelle oltre 500 case e realtà di accoglienza in Italia e nel mondo, sarà possibile il 26 e 27 settembre, lasciando una donazione nelle oltre 30 postazioni che saranno presenti tra Roma, Frosinone, Rieti, Latina (per trovare la più vicina basta consultare il sito www.unpastoalgiorno.org). In cambio della donazione, i volontari consegneranno una confezione di pasta, donata anche quest’anno dalla Divella. La pasta non è una scelta casuale: ricevuta la confezione si potrà scegliere di lasciarla ai volontari della Comunità. In questo modo verrà immediatamente destinata ad associazioni italiane vicine ai più poveri o inserito nei pacchi alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.
Chi volesse partecipare all’iniziativa collaterale per la divulgazione del progetto sul web, potrà scattare una fotografia e postarla utilizzando l’hashtag #AggiungiUnPastoAtavola: un ulteriore strumento per fare passaparola in rete e raccogliere fondi per i progetti portati avanti dalla Papa Giovanni. Perché le ingiustizie non vanno più sussurrate, ma gridate.
Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, uomo incaricato da Renzi di seguire il dossier legato al Giubileo, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sugli interventi che si riusciranno a concretizzare entro l’8 dicembre: “Certamente Roma sarà pronta per quella data. Gli interventi prima di tutto da realizzare riguardano gli interventi sulla viabilità, il miglioramento della possibilità di spostamento e degli scorrimenti nella città, la mobilità per i cittadini romani, con manutenzioni straordinarie dei mezzi pubblici, uno degli aspetti più importanti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, l’attenzione al decoro urbano, al verde pubblico, alla pulizia della città. C’è in corso una riorganizzazione dei servizi di pulizia e raccolta che speriamo consenta di migliorare molto il profilo della città, una maggiore fruibilità dei beni culturali e degli spazi pubblici. Insomma, Roma deve essere più aperta e più vivibile. Da questo punto di vista sono molto importanti anche gli interventi legati al miglioramento della logistica della città, con sistemi integrati di mobilità. Questi sono sostanzialmente interventi che rendono più vivibile, più bella e più fruibile la nostra città“.
Su come sarà Roma a fine Giubileo: “Questo tipo di interventi che si faranno prima dell’otto dicembre e che in parte continueranno a migliorare l’assetto della nostra città anche durante il 2016 lasceranno ai romani una città più bella e più vivibile. Gli interventi non saranno interventi di facciata ma saranno l’inizio di un percorso che porterà un miglioramento strutturale dell’assetto della città, che ci lascerà da questo punto di vista non solo una città migliore e una città che avvia un percorso di risanamento complessivo di tutta la sua struttura urbana, ma ci lascerà anche un pizzico di orgoglio per avercela fatta e per aver riportato Roma al rango di Capitale d’Italia“.
Nessuno sta cercando ostacolare Roma secondo il Sottosegretario De Vincenti: “Sarebbe autolesionista da parte di chiunque ostacolare una iniziativa che può essere proprio un momento di rilancio della città. Siamo tutti consapevoli che dobbiamo rimboccarci le maniche per fare di questo Giubileo l’occasione per quella ripresa della Città di cui parlavo prima“.
Cosa possono fare i romani per aiutare la propria città: “Come ha detto Monsignor Fisichella, questa per i romani è stata una grande provocazione, e lo dico in senso positivo. Ci ha sollecitato tutti a riprendere in mano il futuro di Roma. Credo che questo sia sicuramente l’intento congiunto di tutte le istituzioni coinvolte, il Governo, il Comune e la Regione. Stiamo tutti lavorando insieme per riaprire una prospettiva nuova per Roma. Anche i cittadini romani avvertono questa consapevolezza e sono convinto che tutti faranno la loro parte anche nell’attività di volontariato che la Protezione Civile e la Santa Sede attiveranno per sostenere l’evento giubilare. Sarà un bell’anno santo per Roma perché vedrà tutti i cittadini romani ritrovare l’orgoglio di essere cittadini di Roma“.
Un’ultima battuta sui rapporti con Marino, che secondo molti cerca alibi nel tentativo di mettere le mani avanti proprio in vista del Giubileo: “A me francamente sembra che il Sindaco stia lavorando a testa bassa per affrontare i problemi che dobbiamo risolvere. Tra noi c’è piena correlazione e piena cooperazione anche con il Presidente della Regione Zingaretti. Onestamente credo che le polemiche siano un po’ create ad arte ma non corrispondono in alcun modo allo spirito con cui ci stiamo muovendo insieme come istituzioni con grande senso di responsabilità verso Roma e verso il Nostro Paese“.
Di Battista (M5S) a Radio Cusano Campus: “Qualcuno ci ha mangiato con la svendita di Alitalia e ora non il governo non tutela i lavoratori. Lo Stato non può sempre calarsi le braghe di fronte ai privati. La finta minoranza del Pd si occupa solo di poltrone”
Il Movimento 5 Stelle chiede che i motori dei velivoli civili e militari italiani continuino ad essere riparati e manutenuti in Italia, dall’Alitalia Maintenance Systems. Per questo ha sollecitato il governo a fare pressione su Alitalia-Etihad affinché il vettore di bandiera continui ad affidarsi agli oltre 200 lavoratori di Ams. Alessandro Di Battista ha partecipato a un’assemblea degli operai della partecipata della nostra prima compagnia nazionale. Il deputato del Movimento 5 stelle è intervenuto su questo tema ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Gli operai di Ams –ha affermato Di Battista- sono altamente qualificati, in grado di riparare i motori degli aerei e dargli il certificato di garanzia. Si tratta di un’eccellenza italiana che rischia di essere cancellata perché Etihad spinge affinchè i motori Alitalia vengano riparati all’estero, dove hanno evidentemente accordi con altre aziende. Al di là del fatto che qualche anno fa il governo italiano ha svenduto Alitalia e chissà che qualcuno non c’abbia preso qualche stecca, purtroppo non ho le prove di questo, ma conosco il sistema… Alitalia è stata svenduta e il governo oggi non è in grado di salvaguardare la sovranità nazionale e il lavoro italiano. Il Movimento 5 stelle suggerisce di fare in modo che anche alcuni motori di elicotteri militari, che spesso vengono riparati all’estero, siano invece riparati da Ams a Fiumicino. Qui si tratta anche di sicurezza dei nostri passeggeri. Lo Stato non può calarsi totalmente le braghe rispetto alle aziende private. Lo Stato dovrebbe servire a questo, a tutelare soprattutto gli asset strategici… Altrimenti a cosa serve? Sarebbe interessante quanto ha preso come buonuscita dopo 6-7 mesi di lavoro l’amministratore delegato di Alitalia che si è dimesso. Qua ci sono sempre pochi che prendono una barca di quattrini e ci sono 250 famiglie che rischiano di finire in mezzo alla strada.
Sulla minoranza del PD. “All’assemblea dei lavoratori Ams non c’erano esponenti del Pd –ha detto Di Battista-. Loro litigano esclusivamente per le regole interne della politica, cioè per la possibilità di essere eletti o meno e in che modalità. Questa finta minoranza litiga solo sulle regole di elezione e non credo a questa spaccatura nel partito. Fanno la voce grossa in televisione e poi votano qualsiasi porcata che presenta Renzi”.