giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

 

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Franco Grillini, Presidente di Gaynet, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

“Sono molto soddisfatto del coming out di Charamsa perché si tratta di una vicenda che ha fatto tremare le mura Vaticane –ha affermato Grillini-. Quello che è successo è un fatto inedito nella storia millenaria del Vaticano. Più che la dietrologia, a me interessa il fatto in sé, cioè il coming out della persona. Questa persona aveva un ruolo chiave nella gerarchia ecclesiastica, adesso paga di persona le sue scelte. Può darsi che abbia programmato da tempo questo coming out perché doveva presentare il suo libro, ma il punto è che lui secondo me ha fatto bene. Ha fatto una cosa utilissima per la nostra comunità, ma anche per i giovani cattolici, tra i quali riscontriamo un tasso di suicidio nettamente superiore che nel resto della popolazione. Su queste persone l’uscita di Charamsa avrà un effetto clamoroso”.

“La Chiesa cattolica non è un’organizzazione democratica –ha dichiarato Grillini-, o segui la dottrina o vieni buttato fuori. Io mi auguro che i gruppi cattolici e quelli di gay cattolici continuino a fare il loro lavoro per cambiare le cose, ma questo cambiamento è troppo lento e impercettibile. Sono poco interessato al fatto che tra due secoli un Papa chiederà scusa per tutte le sofferenze inflitte dalla Chiesa contro i gay, noi viviamo adesso, quindi il cambiamento deve avvenire adesso”.

“Tre italiani su quattro sono d’accordo sul riconoscimento delle unioni civili per gli omosessuali –ha affermato Grillini-. Ma in questo momento i gay sono sottoposti alla più grande aggressione politica e mediatica. Ci sono state manifestazioni, convegni contro gli omosessuali. Si sono inventati che i gay vogliono imporre la teoria del gender e il pensiero unico. Dal Vaticano non ho mai sentito qualcuno dire basta a tutto ciò. Per questo le parole di misericordia e compassione da parte del Papa sanno di ipocrisia. Il mondo della Chiesa vive di ipocrisia e menzogne, perché si sa che quasi tutti i preti hanno rapporti sessuali. Un uomo adulto in salute non può sopprimere la propria sessualità, lo dice la psicologia”.

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Roma: Calabria (FI), responsabili caos sono Renzi e Pd

A #Roma la posizione indifendibile ormai non è più quella di #Marino ma quella del Pd che si ostina a sostenere la tragicommedia del sindaco

Lo scrive su Twitter la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria che poi spiega: “L’Amministrazione della Capitale d’Italia si sta sciogliendo in una storiella di viaggi, falsi inviti, scontrini, cene e smentite imbarazzanti. Mentre il Giubileo si avvicina la città è senza una guida. Inutile continuare a prendersela con il sindaco: ormai è evidente che non è nelle sue corde amministrare Roma. I veri responsabili del caos della Capitale sono Renzi e il Pd che continuano a sostenere questa giunta tenendo la città sotto il giogo del dilettantismo al comando”, conclude.

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SANITA’, PALOZZI(FI): “DA REGIONE RISPOSTE INSUFFICIENTI SU FUTURO IME”

“Stamattina è stata discussa in Consiglio regionale la mia interrogazione sul futuro dell’Ime, l’Istituto di ematologia mediterranea che la Fondazione Ptv vuole di fatto “sfrattare” dai locali del Policlinico di Tor Vergata il prossimo 31 dicembre, mettendo così a rischio sessanta posti di lavoro e in bilico un patrimonio sanitario apprezzato e riconosciuto a livello mondiale. Purtroppo le risposte giunte dalla Regione Lazio, che lo ricordo è uno dei fondatori dello storico istituto, si sono dimostrate assolutamente insufficienti. Eppure i miei quesiti erano alquanto semplici e circostanziati: conoscere le azioni da intraprendere per scongiurare la chiusura dell’Ime e valutare l’opportunità di rilanciarlo come agenzia di cooperazione internazionale per la salvaguardia della salute dei soggetti più deboli dei Paesi del terzo mondo. Purtroppo nessuna garanzia certa è giunta in questo senso, ma solo qualche vaga rassicurazione sul fatto che la Regione si starebbe adoperando per tutelare l’attività dell’Ime e che sarebbero in corso azioni di collaborazione con il ministero della Salute per trovare soluzioni che possono scongiurare un qualsiasi termine della preziosa attività svolta dall’Istituto. Senza fare dietrologia politica su una vicenda così delicata, ritengo che l’unico aspetto positivo è che la Regione sia finalmente uscita dal torpore istituzionale, annunciando l’intendimento di voler salvare l’Ime. Il problema è che deve farlo in tempi brevissimi visto e considerato che tra meno di tre mesi l’istituto rischia di chiuderà i battenti e decine di operatori di rimanere senza lavoro”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.

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COMUNI, ANCI: COMPLETARE ITER APPROVAZIONE DECRETI PER EROGAZIONE
600 MLN

 “L’Anci chiede che vengano urgentemente adottati
quattro provvedimenti ministeriali, che dispongono rimborsi ed erogazioni a
vario titolo per un cifra che si aggira intorno ai 600 milioni di euro. La
naturale conseguenza della mancata erogazione di queste risorse spettanti ai
Comuni non solo genera importanti problemi di cassa alle amministrazioni
locali, ma incide anche sul rispetto dei vincoli assegnati con il Patto di
stabilità interno. Infatti, gli importi risultanti dai provvedimenti ancora
non emanati rischiano di non poter essere accertati in bilancio, e quindi di
non poter essere considerati tra le entrate correnti utili ai fini del
rispetto dei vincoli del Patto di stabilita’ interno”. Così una nota
dell’Anci.
“Nello specifico – prosegue – le amministrazioni locali sono ancora in attesa
del decreto per la ripartizione dei 530 milioni per il ristoro dei mancati
gettiti Tasi e Imu agricola; del decreto per l’assegnazione dei conguagli
Imu-Tasi 2013-2014; del decreto che definisce le compensazioni tra Comuni e
tra comuni e Stato in materia di regolazione dei rimborsi richiesti dai
contribuenti; del decreto per la compensazione del minor gettito in favore
dei Comuni nei quali ricadono i terreni a destinazione agro-silvo-pastorale a
proprietà collettiva indivisibile. È stato definito infine il riparto di 29
milioni di euro aggiuntivi, richiesti da Anci per compensare i Comuni – in
prevalenza piccoli e piccolissimi – particolarmente colpiti
dall’applicazione del nuovo schema perequativo basato sulla differenza tra
capacità fiscali e fabbisogni standard. Si tratta di un sostegno finanziario
essenziale per circa mille comuni (sugli oltre due mila coinvolti), che
devono poter contare al piu’ presto sulle relative risorse per
l’assestamento dei bilanci. Tra le poste minori, va anche ricordata
l’erogazione a ristoro della detrazione per gli agricoltori professionali
(15 mln di euro su scala nazionale), che il Mef non ha ancora proposto alla
Conferenza Stato-Città”.

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REGINA ELENA, IFO: NASCE ANGOLO DI BELLEZZA “INSIEME PIÙ BELLE”
Prendersi cura del proprio corpo e valorizzarne la bellezza è importante sempre, ancora di più quando si vive un percorso di terapia oncologica. Nasce all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) uno spazio settimanale di bellezza e benessere dedicato alle donne. ‘Insieme più belle’ è il nome del progetto promosso dall’oncologa Alessandra Fabi, dell’Oncologia Medica 1 Ire diretta dal Prof. Francesco Cognetti, in collaborazione con l’associazione Amoc Onlus e la truccatrice Valentina MakeUp“. Così una nota dell’Ifo.
Un ‘angolo di bellezza’ all’interno del Day Hospital – prosegue – adiacente l’atrio principale, dove le pazienti che lo desiderano, possono rivedere il loro aspetto con l’aiuto di makeup artists, alcune anche con esperienza oncologica pregressa. Per sentirsi coccolate e comprese, ed in particolare apprendere piccoli trucchi per contrastare gli eventuali effetti collaterali, estetici, causati dai farmaci oncologici“.
Il prendersi cura di sé e del proprio corpo – sottolinea Marta Branca, Commissario Straordinario – è uno dei temi della centralità della persona che gli IFO cercano di sviluppare a 360° gradi. Riprendiamo con piacere una iniziativa frutto della collaborazione tra donne che hanno superato la malattia, oncologi, specialisti e volontari che operano negli Istituti“. “Il vedersi belle sempre e ‘nonostante tutto’ è un elemento terapeutico essenziale – evidenzia Alessandra Fabiin grado di contribuire al recupero del benessere psico-fisico, e della sfera sociale. Sentirsi appagati e soddisfatti per il proprio aspetto è una spinta in più, positiva, che aiuta le donne ad affrontare con maggiore forza l’esperienza della malattia e il percorso terapeutico“.
‘Insieme più belle’ – riferisce la nota – è uno spazio di condivisione, un ‘salotto’ del benessere dove ci si può confrontare su piccoli e preziosi stratagemmi di bellezza: uniformare il colore della pelle, imperfezioni e depigmentazioni, ridisegnare le sopracciglia che potrebbero essere temporaneamente diradate, imparare a sistemare parrucche e turbanti. Passo dopo passo si apprendono i ‘trucchi’ svelati dall’esperta truccatrice e si memorizzano prendendo nota su schede tecniche create ad hoc. Lo spazio di bellezza utilizza prodotti gentilmente offerti da una nota casa di produzione di dermo-cosmetici, tutti rigorosamente anallergici, tollerati dalle pelli più sensibili e testati dai dermatologi del San Gallicano, medici specializzati per le dermatosi di origini oncologiche. L”angolo di bellezza’ è allestito all’interno del Day Hospital 1 adiacente l’atrio principale“.


SCUOLA, UDU: BLITZ AL MIUR “ESODATI DA BORSE NON BENEFICIARI FUTURO”
L’emergenza Isee è ormai conclamata, ed è emersa in tutta la sua evidenza con l’uscita delle prime graduatorie territoriali per l’assegnazione delle borse di studio e degli altri benefici. La denuncia dell’Unione degli Universitari, partita mesi fa, è continuata con il blitz di questa mattina davanti al Ministero dell’Istruzione. Oltre allo striscione recante la scritta ‘esodati dalle borse, non beneficiari di futuro’ erano presenti studenti con delle maschere bianche, a simboleggiare i cosiddetti esodati, gli idonei non beneficiari e tutti quegli universitari che, a causa di un sistema restrittivo e penalizzante, sono scomparsi dal circuito del diritto allo studio“. Così in una nota l’Udu.
Nonostante i nostri avvertimenti, il Ministero e le Regioni non stanno dando risposte adeguate all’emergenza Isee – dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – Pretendiamo l’immediata convocazione di un tavolo di gestione dell’emergenza, che coinvolga il Ministero e tutti gli attori coinvolti, in particolare il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, per poter lavorare a soluzioni condivise, anche se, per ora, tampone. Si deve necessariamente ripartire dallo stanziamento di consistenti finanziamenti strutturali, a cui deve seguire una rivisitazione dei criteri economici e l’emanazione di nuovi bandi per la concessione dei benefici del diritto allo studio“.
Venerdì 9 ottobre saremo nelle piazze di tutta Italia al fianco della Rete degli Studenti Medi. Saremo protagonisti di questa mobilitazione, non soltanto perchè vogliamo risposte concrete alle tante emergenze che attanagliano il diritto allo studio italiano, a partire dall’ISEE e dalla piaga degli idonei non beneficiari, ma anche perché, vogliamo un sistema d’istruzione che sia, ad ogni livello, inclusivo ed accessibile per tutti – aggiunge – La soluzione è ripartire proprio dal diritto allo studio, un diritto costituzionalmente garantito, ma che oggi sembra un privilegio per pochi. Un dato emblematico è il numero di studenti che usufruiscono di una borsa di studio nei vari paesi europei: nell’anno accademico 2013/2014 erano solo 137.487 in Italia, contro i 322.753 della Spagna, i 423.842 della Germania e i 639.884 della Francia. Solo uno studente italiano su dieci ha diritto alla borsa di studio e la situazione è destinata a peggiorare drasticamente con il nuovo Isee. E’ necessario investire sul diritto allo studio, strumento principale per abbattere la disuguaglianza nelle opportunità, che purtroppo caratterizza la condizione studentesca nel nostro Paese“.


ROMA LIDO, PALOZZI (FI): “A MEZZO SERVIZIO COME ASSESSORE ESPOSITO”
Voglio esprimere la mia piena solidarietà ai pendolari capitolini, anche oggi vittime dei soliti disservizi sulla Roma-Lido. Una realtà sconcertante, resa ancor più grave dal fatto che stamattina su 12 treni previsti ne erano disponibili solamente 6, mentre gli altri erano in officina. Una Roma-Lido a mezzo servizio, dunque, proprio come Stefano Esposito, personaggio illogicamente diviso tra l’impegno assessorile in Campidoglio e l’incarico di senatore. Esposito che, a questo punto, ha una sola strada da prendere: quella delle dimissioni immediate”. Così il consigliere regionale Fi e vicepresidente commissione Mobilità, Adriano Palozzi.


COTRAL, PALOZZI (FI): “A QUESTO PUNTO CHIEDERO’ INTERVENTO DELLA PROCURA”
Nuovi bus Cotral all’inizio del prossimo anno quando ancora non si sa con quali soldi verranno pagati; consulenze esterne a go go; selezioni, assunzioni, licenziamenti discutibili; sito aziendale che non risponde alle norme sulla trasparenza; CdA ridotto senza rappresentanza delle opposizioni. E in più, oggi, in commissione Trasporti, Colaceci e Giana perdono anche la pazienza davanti alle legittime critiche dei membri della commissione su un piano industriale lontano anni luce dalle reali esigenze di rilancio dell’azienda. Per non parlare del fatto che ancora non è stata soddisfatta la mia richiesta di accesso agli atti relativi alla risoluzione contrattuale dell’ex capo del personale, che graverà pesantemente sul bilancio dell’azienda; al bando di selezione e assunzione del Capo del Personale e del Responsabile dell’Ufficio stampa; a tutte le selezioni pubbliche con relativa graduatoria negli ultimi due anni; al verbale delle riunioni del Consiglio di Amministrazione dell’ultimo anno. A questo punto, considerata l’ostinazione e preso atto della mancanza di rispetto manifestata oggi dai vertici di Cotral durante l’audizione in commissione, non mi resta che chiedere alla Procura della Repubblica di intervenire per fare luce sulla gestione discutibile dell’azienda regionale dei trasporti che Colaceci e Giana stanno portando avanti da circa un anno ai danni di migliaia di pendolari e di tutti i cittadini del Lazio”. Così in una nota il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Trasporti, Adriano Palozzi.


COTRAL, PALOZZI (FI): “AD GIANA NON FACCIA LA VITTIMA”
Giana la smetta di fare la vittima! Quest’oggi, in occasione dell’audizione su quello che i vertici Cotral definiscono “piano industriale” nessuno gli ha dato del ladro, semmai visto il piano abbiamo dubbi sulla competenza. A volte lo scontro istituzionale può diventare duro e concitato, ma le offese gratuite e personali non mi appartengono. Se di scorrettezze vogliamo parlare si guardi intorno, troverebbe più soddisfazione. La superficialità con cui il duo Colaceci-Giana sta gestendo questa azienda fa spavento. Numerose le perplessità, in particolare, sull’acquisto dei nuovi bus Cotral, previsto per l’inizio del prossimo anno: una realtà impensabile visto e considerato che non esiste una società in grado di consegnare pullman in tempi così brevi. E poi con quali soldi li paghiamo? Gli inefficienti vertici aziendali affermano che una parte dei fondi arriverà dalla Regione e l’altra dagli eventuali risparmi derivanti da Cotral, che lo ricordo è una società in forte crisi finanziaria. Dunque, invece di “buttarla in caciara” magari fingendosi indignato, l’ad Giana, così lautamente pagato dai cittadini del Lazio, dovrebbe mettersi concretamente a lavorare per il rilancio del Cotral. Se, come crediamo, non è in grado di farlo, si dimetta”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Trasporti, Adriano Palozzi.


Sacerdoti, castità e celibato. Mentre in questi giorni impazza il dibattito, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del format ECG Regione, in onda su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , raccolgono la testimonianza di Claudia, che accusa un prete: “Sono stata con lui due anni, è un vero e proprio predatore sessuale“.
Il racconto di Claudia è dettagliato: “La mia relazione con questo sacerdote, durata più o meno un anno e mezzo, inizia perché io ero in crisi profonda a causa della fine del mio matrimonio. Ero sprofondata in una depressione da cui non riuscivo ad uscire. Ho conosciuto questo sacerdote, giovane, che all’inizio mi ha aiutato dal punto di vista spirituale e mi è stato molto vicino, nel senso più puro del termine. Presto, però, ha cominciato a rivelare un interesse fisico verso di me. Quando andavo a trovarlo nel suo studio ha iniziato a chiedermi degli abbracci, che all’inizio erano fraterni ma che presto sono diventati più profondi e più intimi che poi sono diventati dei veri e propri rapporti sessuali, prima parziali, poi completi“.
Claudia racconta:Questo sacerdote in quel momento era un punto di riferimento nella mia vita. Mi chiamava ogni giorno, voleva sapere come stavo, mi consigliava. Io non sono giustificabile, però lui doveva fare la parte della persona presente a se stessa. Io stavo male, ero depressa, ero in fondo a un tunnel. Attraversavo un momento di estrema difficoltà. Avrei dovuto capire che c’era qualcosa che non quadrava dal fatto che lui a letto fosse molto molto abile. In quel momento non avevo dato peso alla cosa, lui era l’unica persona che mi stava vicino, avrei dovuto chiedermi come facesse un sacerdote ad essere così bravo a letto. Dopo sono venuta a sapere che lui ha avuto numerose storie, con numerose donne, tutte usando le stesse modalità. Lui prendeva donne fragili, in momenti di estrema crisi. Io sono andata anche da un suo superiore a raccontare la nostra storia: il parroco mi ha intimato però di non dire niente a nessuno, perché altrimenti avrei fatto un danno all’intera comunità“.
Claudia ha sofferto moltissimo: “Essere la donna di un prete comporta una grande sofferenza. E’ come stare con un uomo sposato. Lui spesso mi diceva che era di tutti e di nessuno. Spesso veniva a trovarmi a casa mia, spesso andavo nel suo studio. Ci vedevamo due volte a settimana, in lui c’era una clamorosa abilità sessuale. Questa cosa avrebbe dovuto farmi riflettere e farmi capire che un prete ha fatto voto di celibato, non di castità“.
Quando ha trovato un’altra preda, racconta Claudia, il sacerdote l’ha lasciata: “Mi ha lasciando dicendomi che si stava innamorando di me. Lui approfitta della sua posizione per andare a caccia di ragazze in momenti particolarmente difficili e complicati della loro vita. Sono venuta a sapere che ha fatto la stessa cosa anche con una mia amica. L’abito che indossa regala un fascino che è pericoloso se usato nel modo sbagliato. Io ero già con un piede nella fossa, un comportamento del genere avrebbe potuto distruggermi. Se non fossi stata forte come sono, probabilmente mi sarei suicidata. Io avevo trentadue anni, lui ne aveva ventinove. Ora fa ancora il prete. Sempre nella stessa parrocchia. Attenzione: le donne dei preti sono molte. Molte più di quanto si possa pensare“.

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