Roma: Calabria (FI), Marino e Pd non giochino con Capitale
“Non si capisce se, con le sue dichiarazioni sulla possibilità di ritirare le dimissioni, Marino voglia minacciare il suo partito o i romani. Il risentimento per il modo in cui il Pd sta tentando di smarcarsi dall’operato del sindaco che ha sostenuto per due anni e mezzo, quasi facendo finta di non conoscerlo, è comprensibile. Ma non si può giocare con Roma”. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Basta tattiche, basta punzecchiature: la Capitale d’Italia ha bisogno di tornare ad avere, quanto prima, una guida forte per il rilancio che merita”, conclude.
___________________________________________________________________
VENDOLA (SEL) A RADIO CUSANO CAMPUS: VESCOVI PRENDANO POSIZIONE CONTRO OMOFOBIA. PARTE DEGLI ITALIANI E’ OSSESSIONATA DALLO SPERMA. MARINO? CONTRO DI LUI SI SONO MOSSI I SODALI DI MAFIA CAPITALE, MA SUA ESPERIENZA A ROMA E’ FALLITA.
Nichi Vendola (presidente di Sinistra Ecologia e Libertà) è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Il leader di Sel ha parlato di Unioni Civili: “Mi aspetto che si possa compiere quello che è un avanzamento di qualche millimetro sul terreno della civitlà. L’Europa ci guarda con ansia perché appariamo troppo in arretrato con quello che modernamente matura come pieno diritto dei soggetti a poter partecipare alla vita con pari doveri e pari diritti. Penso che il ddl Cirinnà rappresenti il minimo sindacale per tutti quelli che sono in astinenza dei propri diritti. Meno di quello sarebbe quasi niente. Bisogna portare a casa lo sfondamento del muro oscurantista e neoclericale che nel corso dei decenni ha impedito a tanta Italia di respirare“.
Sui rapporti tra Governo e Cei: “Spero che non sia vero che il governo risponda direttamente alla Cei. Indipendentemente da questa presa di posizione dei vescovi italiani una delle novità di questo pontificato targato Bergoglio sia rappresentata dall’abbandono della espressione ‘valori non negoziabili’ e molto importante è anche la rottura di un certo temporalismo, di una certa invadenza quotidiana della sfera pubblica da parte della chiesa. Nessuno mette in discussione il diritto delle gerarchie cattoliche di esprimere la propria opinione ma si fa fatica sempre a ricordare che viviamo in uno stato non confessionale. Ancora oggi l’idea di avere una libera chiesa in un libero stato sembra più essere un obiettivo da costruire che non un consolidato“.
Sui cattolici e le teorie gender: “Un cattolico dovrebbe sentirsi offeso per prima cosa dall’odiosa discriminazione nei confronti di una parte dell’umanità. L’omofobia dovrebbe suscitare l’intervento dei vescovi, come di un fenomeno particolarmente molesto e nocivo. Se, come molti studi dicono, una parte rilevante del bullismo si nutre esattamente dei codici dell’omofobia e se ancora oggi per molti adolescenti la paura della sanzione sociale della propria diversità diventa motivo di isolamento e addirittura uno dei motivi che spinge un ragazzino al suicidio, significa che il tema è rilevante. Penso che la violenza nei confronti delle dignità delle persone dovrebbe essere l’oggetto principale della mobilitazione di un cattolico“.
Su ‘Gesù figliastro di Giuseppe’, frase che Vendola disse qualche giorno indietro: “Dal punto di vista della genitorialità, di chi si prende cura della crescita di un figlio, che il figlio sia un figlio del proprio seme, che sia adottato o che sia venuto al mondo in un’altra maniera, bisognerebbe evitare l’espressione figliastro, perché contiene qualcosa di dispregiativo. Si è genitori quando si è in grado veramente di accompagnare la crescita di un figlio. Da questo punto di vista l’italiano ha quasi l’ossessione dello sperma. Quello che trovo un elemento paranoico in chi lo propone è il tema legato al carattere biologico della genitorialità. Il seme non è più importante del germoglio. La tutela della vita astratta non può fregarsene della tutela della vita concreta. I più piccoli sono oggetto di violenza per esempio a causa dell’omofobia, perché di questo in pochi se ne accorgono. Quando si attendono alle proprie verità dogmatiche le ragioni reali e palpabili della vita, allora si difende la vita astratta e non si ha nessuna considerazione per la vita concreta“.
Un’ultima battuta su Sel e l’appoggio a Marino qualora il dimissionario sindaco di Roma decidesse di ricandidarsi: “Credo che il fatto che Sel possa appoggiare una eventuale ricandidatura di Marino sia un’eventualità abbastanza remota. L’esperienza Marino è fallita, contro la sua esperienza si sono mobilitati poteri reali che continuano a puntare sulla alleanza tra rendita fondiaria e speculazione edilizia, il partito trasversale del cemento. Sicuramente contro Marino si sono mossi anche tanti sodali di mafia capitale. Lui pensava a una città che fosse il contrario rispetto a quella disegnata dai manager di mafia capitale. Il problema è che però Marino, per superficialità o non so che altro, ha ferito e lesionato il suo rapporto con la città e questo è un punto difficilmente removibile“.
Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Paola Taverna è tornata sulla due giorni del Movimento Cinque Stelle a Imola: “Questi ritrovi servono a noi e a chi crede in noi. Ci aiutano a capire di nuovo che si può fare. Che questo Paese può cambiare. E’ stato veramente un momento bello. In questi momenti c’è anche la goliardia, c’è anche un nostro attivista che assomiglia molto a Grillo e che ogni tanto viene confuso per Beppe, si creano dei siparietti molto divertenti. E’ arrivato il momento di essere messi alla prova, dobbiamo governare, il Pd non sta bene, ormai è forza di governo e di opposizione al tempo stesso“.
Taverna sulle Unioni Civili: “Il Pd sta prendendo in giro i diritti delle persone da quindici anni. Facciamo chiarezza: questo non è un provvedimento che prevede l’utero in affitto o l’adozione per le coppie gay. Si tratta semplicemente di trasformare in norma situazioni già esistenti. E’ una battaglia che ci vede come ultimi in Europa. Io voterò a favore, strano che il Pd non ha dato nessun voto segreto per le riforme costituzionali mentre oggi lascia libertà di coscienza. Da una parte propone il provvedimento, dall’altra si augura che non passi“.
Taverna su Renzi: “Berlusconi dice che lo copia? Ha ragione. Renzi copia Berlusconi e lo copia male. Ma più che a Berlusconi secondo me assomiglia a Gelli. Renzi è uno che trasversalmente va a ricoprire parecchie figure abbastanza oscure della nostra storia politica. Assomiglia a Licio Gelli. Leggevo l’altro giorno il piano di rinascita che fece Licio Gelli commentato da Travaglio e le similitudini con l’attuale riforma costituzionale sono inquietanti. Anzi, quanto fatto da Renzi è un pochino peggio rispetto a quanto Gelli si prefiggeva di fare…“
Filippo Nogarin, Sindaco di Livorno, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“E’ stato scritto che io non avrei partecipato al raduno di Imola perché sarei in difficoltà con la giunta –ha affermato Nogarin-. Invece sono andato con mia moglie e mia figlia di 22 giorni. A questo proposito voglio raccontare un aneddoto. Casaleggio ha visto la mia bimba e mi ha chiesto ‘come si chiama?’. Io gli ho risposto: ‘Avrei voluto chiamarla Gianroberta ma suonava male e allora l’ho chiamata Camilla”, lui si è messo a ridere e ha detto: ‘Avrà successo’. Beppe Grillo l’ha subito battezzata in toscano ed è stato molto divertente”.
Grillo e Casaleggio simboli del M5S. “Grillo ha sempre detto che non avrebbe mai voluto avere un ruolo attivo –ha spiegato Nogarin-, ma che al contempo avrebbe voluto rimanere sempre all’interno del dibattito interno al Movimento. Da questo punto di vista non c’è mai stato alcun passo indietro o fuga in avanti. Le figure di Grillo e Casaleggio sono fondamentali, ci auguriamo che rimangano sempre affiancati a quello che è il percorso del Movimento”.
Compromessi necessari per governare? “Dialogare è necessario e rientra nel ruolo istituzionale –ha affermato Nogarin- ma il compromesso no. Significherebbe rinnegare la coerenza del nostro percorso. Alcune volte accade che la tecnica amministrativa vada a cozzare con il desiderio di una volontà politica, però bisogna semplicemente spostare l’orizzonte temporale di quello che è l’obiettivo. In questo contesto magari provare a ragionare all’interno del Movimento. Però venire meno ai principi e ai motivi per i quali ci sono messi in marcia no. Noi siamo lì per cambiare le istituzioni, facendole tornare a misura di cittadino”.
Andrea Romano, deputato Pd, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Amministrazioni M5S fallimentari. “Le amministrazioni del Movimento 5 Stelle -ha affermato Romano- si sono rivelate fallimentari. A Livorno ad esempio il sindaco Nogarin si è visto bocciare il bilancio da un consiglio comunale a maggioranza grillina. E’ come se il Parlamento bocciasse la legge di stabilità e il governo dicesse che è stato giusto bocciarlo. Anche a Pomezia l’amministrazione lascia a desiderare, per non parlare del fatto che il sindaco Fucci ha assunto la propria compagna in giunta, se non è un conflitto d’interessi questo… Noi dobbiamo rimarcare il fatto che quando si trovano ad amministrare falliscono. Probabilmente L’unica amministrazione non fallimentare è quella di Parma, con Pizzarotti che però è entrato più volte in contrasto con Grillo. Credo che Pd e Movimento 5 Stelle si troveranno testa a testa alle prossime elezioni e noi per sconfiggerli dobbiamo mettere in campo una politica efficace. Più la politica riuscirà a essere efficace e più il M5s perderà consenso, perchè loro nascono dal fallimento della politica, ma non sono in grado di amministrare“.
Reddito di cittadinanza. “Nel Medioevo esisteva la rendita, forse i grillini vogliono tornare a quel modello -ha dichiarato Romano-. Il reddito di cittadinanza che vogliono loro è una forma di elemosina, non aiuterebbe i giovani a trovare lavoro. E poi chi pagherebbe questo reddito? Forse vogliono tornare agli anni ’80 quando l’Italia stampava moneta ed è precipitata nel baratro a causa di questo modo di fare“.
Caso Marino. “Il caso Marino dimostra che il Pd ha saputo guardarsi allo specchio e fare pulizia -ha affermato Romano-. Dopo Mafia Capitale ha azzerato i vertici del Pd romano e poi ha chiesto a Marino di fare un passo indietro. Mi piacerebbe che anche il M5S facesse così con i suoi amministratori, dato che stanno fallendo“.
Elezioni Roma. “Marchini? Lo conosco da tanti anni -ha affermato Romano-. Lo stimo molto dal punto di vista professionale. Ma mi pare di aver capito che voglia correre da solo o col centrodestra. Detto questo, se cambiasse idea ne potremmo riparlare. Ma il candidato del Pd sarà scelto con le primarie“.
Bersani contro Renzi. “Non condivido le dichiarazioni rilasciate da Bersani sulla questione dell’innalzamento del tetto del contante -ha spiegato Romano-. Ha usato una violenza verbale che avrei voluto sentire nei confronti del centrodestra o del M5S anzichè del suo partito. Nessuno può accusare questo governo di essere debole con l’evasione fiscale. L’evasione non passa certo per il tetto di 3mila euro“.
Verdini mai nel Pd. “Non c’è rischio che Verdini entri nel Pd -ha assicurato Romano-. C’è un pezzo del centrodestra che sostiene alcune delle riforme del Governo, ma questo è un problema del centrodestra più che del Pd. E’ anche giusto che alcune regole del gioco vengano scritte insieme“.
L’On. Vega Colonnese (M5S) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) .
Vaccini. “La propaganda che viene fatta adesso a favore dei vaccini non rassicura il genitore che ha delle perplessità –ha spiegato Colonnese-. Io non posso dire che ci deve essere l’obbligo e che il vaccino deve essere dato come soluzione a tutti i mali e che il bambino nel momento in cui è vaccinato non corre alcun rischio. Anche se c’è una piccola percentuale che non faccia bene deve essere spiegata. Serve un’analisi corretta delle reazioni avverse dei vaccini e serve la possibilità di conoscere il bugiardino che viene iniettato al bambino. Basta con la caccia al bambino non vaccinato. Il fatto che venga imposto l’esavalente può allontanare le persone che hanno dei dubbi a riguardo”.
Governo e imposizione del vaccino. “Ogni approccio che ho visto da parte di questo governo è dittatoriale –ha affermato Colonnese-. Poi quando il governo si accorge che l’ha fatta troppo grossa e che le persone si rendono conto che stanno perdendo la loro libertà, allora fa un passo indietro. Credo che alcune cose siano intollerabili. Si tratta di piccole prove di regime. Per fortuna abbiamo la fortuna di poterci informare”.
Dopo essere stato chiamato in causa dall’Assessore ai trasporti Stefano Esposito, che lo ha accusato di essere strapagato per il suo impegno part-time in Atac e lo ha criticato per il suo doppio incarico, Pietro Spirito (dirigente Atac e Pres. Interporto di Bologna) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“Ciascuno ha la sua storia professionale –ha affermato Spirito-, il mio curriculum è visibile sul sito di Atac. Sono 25 anni che mi occupo di trasporti, la mia carriera è trasparente, le mie competenze sono sotto la luce del sole. L’idea di essere giudicato incompetente significa non aver letto neanche il mio curriculum. Esposito dice che lavoro per Atac solo un giorno a settimana? Non è esatto. Io ho un contratto a tempo determinato con Atac, che fortunatamente scade a febbraio 2016. In questi 5 anni in Atac è come essere stato in trincea nel Vietnam. Purtroppo queste aziende, come ha detto Raffaele Cantone, sono state saccheggiate dalla politica e io da professionista mi sono trovato dentro questo sistema, che ho combattuto con tutte le mie energie. Essendo il mio contratto in scadenza a febbraio 2016, ho presentato domanda con bando pubblico all’Interporto di Bologna e sono stato selezionato come Presidente. Ho presentato le mie dimissioni all’allora Presidente di Atac Micheli, che mi ha chiesto di restare part-time fino alla fine del mio contratto”.
“Da un lato –ha proseguito Spirito- sono sereno del lavoro che ho svolto nell’interesse dall’azienda, con grande abnegazione, contrastato un disegno di occupazione dell’azienda da parte del sindacato e della politica. Sono d’accordo con Cantone sul fatto che il Paese cambierà quando le Municipalizzate torneranno a fare servizi pubblici e non affari per la politica e per il sindacato. Quando avrò finito la mia esperienza, racconterò da cittadino tutto quello che ho visto in un’azienda occupata dal sindacato e dalla politica. L’Ass. Esposito ha dichiarato che l’azienda non risponde alla politica, io non sono di quelli che risponde al telefono alla politica. L’azionista deve fare la strategia e definirla, la gestione la fa il managment, la politica non può fare la gestione. Qua il problema è che ognuno fa il mestiere dell’altro, questa è una cosa che non va bene. I dirigenti hanno le loro responsabilità però vorremmo essere chiamati sulle nostre responsabilità e vorremmo che anche gli altri fossero chiamati sulle loro responsabilità. C’è un sistema che va messo in discussione e c’è una governance delle imprese pubbliche che è sbagliata. Entrare a gamba tesa nella gestione da parte dell’azionista è un errore gravissimo”.
“Esposito dice che abbiamo festeggiato dopo le dimissioni di Marino? Noi a via Prenestina non festeggiamo, perché lavoriamo –ha affermato Spirito-. Io personalmente festeggio quando vince il Napoli”.