domenica 24 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti
Roma: Calabria (FI), Pd ha fallito, ora progetto per Capitale
Archiviata la pessima esperienza dell’amministrazione Marino, per la Capitale è tempo di guardare avanti. E in vista del voto, il centrodestra ha il dovere dell’unità: i cittadini prima ancora che un nome chiedono un progetto per Roma. Sta a noi offrirglielo, perché il Pd ha chiaramente fallito“. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria.


VIGILI, PALOZZI (FI): “NON SOTTOVALUTARE MONITO SINDACATI”
Reputo assolutamente preoccupante il monito lanciato quest’oggi dalle organizzazioni sindacali in merito all’organizzazione e alla pianificazione dell’attività di Polizia Locale in vista dell’ormai imminente Giubileo. Organizzazione e pianificazione sinora mancate anche e soprattutto a causa dell’inefficienza dell’amministrazione capitolina, appena andata a casa, nelle ultime settimane più impegnata a implodere nelle proprie beghe interne piuttosto che a pensare al bene della Capitale. L’auspicio, adesso, è che il commissario Tronca e il prefetto Gabrielli possano recuperare i ritardi del recente passato, lavorando fianco a fianco con le parti sociali”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi


Vladimir Luxuria è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sferzante Luxuria nel commentare la scelta che ha portato Tronca ad essere il Commissario della Capitale: “Più che un commissario mi pare un becchino. Quando l’ho visto ho pensato che ci avessero mandato un becchino. Con quella sua faccia, come prima uscita pubblica è andato al Verano, dove più che impiegarsi al Papa si è proprio inchinato. Io non sono maliziosa, ma ragionandoci mi dico che questo Tronca guarda caso è quel prefetto di Milano che si era opposto in maniera molto vivace, proprio da soldatino eseguendo gli ordini di Alfano, contro la trascrizione dei matrimoni fatti da Pisapia. Allora, il dream team di Renzi lo scegliesse direttamente il Vaticano, perché sinceramente facciamo prima. Tronca è espressione del Vaticano“,
Ancora Luxuria: “Roma ha bisogno di un Sindaco eletto dal popolo. Questa storia di Tronca mi ricorda l’arrivo di Monti, quando il Vaticano si era incavolato per i bunga bunga di Berlusconi e ha voluto uno sobrio come Monti. Marino era troppo favorevole alle questioni dei gay, partecipava ai gay pride, così hanno deciso di chiamare Tronca, a portare un po’ di Milano in questa città“.
Su Tavecchio: “E’ chiaro che uno che dice queste cose non può ricoprire quel ruolo. Non sono state battute da bar, ne ha parlato con un giornalista. Oltre a essere omofobo, antisemita, misogino e un po’ razzista è anche un po’ razzista. Ma mi chiedo: come mai quello stesso giornalista quando ha intervistato Belloli lo ha subito reso pubblico mentre a proposito di dichiarazioni così importanti si è aspettato il Corriere della Sera? Qua secondo me c’è qualcosa che puzza, qualcosa che non quadra…“.


Morte di Pierpaolo Pasolini, parla Simona Ruffini, la criminologa che ha fatto riaprire il Caso Pasolini, lo fa dai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Purtroppo è stata accolta la richiesta di archiviazione da parte del Pm e non nascondo che è stato un momento di grande amarezza, perché abbiamo fatto un grande lavoro nel corso di questi anni, ma ancor più perché si è persa un’occasione, forse l’ultima, di fare chiarezza su questo omicidio”, ha dichiarato Simona Ruffini.
Rispetto al passato sono emerse delle grandi novità: “Comunque la storia di questo omicidio è stata cambiata, si è smantellata definitivamente un’ipotesi assurda, che vedeva Pelosi reo confesso per un omicidio che non avrebbe mai potuto commettere, e quindi Pasolini è stato ammazzato, massacrato in un agguato terribile, e questo ormai è il dato storico. La grande novità che ha permesso la riapertura di questo caso è stata la nostra richiesta di utilizzare le nuove tecnologie scientifiche per indagare. Agli inquirenti devo riconoscere un lavoro straordinario, noi non ci siamo basati sulle testimonianze contraddittorie di Pelosi, ma siamo andati a vedere i reperti e sono emerse delle cose clamorose. Sono stati analizzati tutti i reperti ritrovati sulla scena del crimine, tranne l’auto, che incredibilmente fu demolita negli anni 80. Sono emerse tantissime tracce biologiche, erano presenti cinque persone sul luogo del delitto, Pasolini fu massacrato in un agguato terribile in cui erano presenti almeno cinque persone, non si può sapere chi fossero ma almeno si poteva ricostruire con maggiore accuratezza la dinamica dell’agguato e dar forza a piste investigative che nel corso degli anni abbiamo portato avanti. La nostra indagine ha cambiato la storia del caso Pasolini e di come la sua uccisione è stata ricostruita”.


Athos De Luca, Presidente della Commissione Ambiente e membro della Commissione Mobilità di Roma Capitale, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
De Luca è stato uno dei 26 consiglieri dimissionari che hanno fatto decadere la giunta Marino. “Capisco lo stato d’animo del sindaco –ha spiegato De Luca-, ma il sindaco deve capire lo stato d’animo nostro, che per due anni e mezzo siamo stati degli eroi. Abbiamo preso atto che lui era a duna prima esperienza così importante, abbiamo avuto una disciplina di gruppo nel capire che lui aveva un profilo particolare. Non era come un generale e un comandante che incita i suoi alla battaglia e si sente uno di loro. Ha dei limiti dal punto di vista della capacità di comunicare. Sono stati due anni faticosi anche dal punto di vista personale. Abbiamo avuto una continua rotazione di assessori. Abbiamo avuto anche la tegola di mafia capitale che ha pesato anche su chi era estraneo a quella vicenda”.
La parte migliore di Marino –ha affermato De Luca- era la sua non complicità con i salotti romani. Lui ha chiuso tanti rubinetti. Però dal punto di vista della comunicazione e dell’empatia con i cittadini c’erano dei problemi. Abbiamo avuto il Campidoglio occupato da tutti i dipendenti, dalle maestre di scuola, per la gestione assurda di certe situazioni. Lui doveva parlare con le categorie, con le associazioni. Io se fossi stato in lui avrei chiesto ai sindacati una grande assemblea di tutti i lavoratori di Atac e Ama per spiegargli che noi vogliamo salvare queste aziende. L’empatia, il contatto con la città sono necessari per fare politica. A Roma il sindaco è importantissimo, però ti devi anche circondare di assessori bravi, non di amici”.
De Luca spiega i motivi della sfiducia da parte del Pd. “Avendo il partito di maggioranza detto a Marino che non c’erano più le condizioni per andare avanti, lui avrebbe dovuto concordare con il partito le sue dimissioni, uscendo a testa alta con il merito di tutte le cose buone fatte. Io immaginavo una campagna elettorale in cui Marino era a fianco del Pd. Avrebbe potuto ricostruire il suo rapporto col partito. Noi siamo riusciti a fare delle cose buone che in città sono passate come cose cattive. Causi? E’ stato un ottimo vice sindaco. Esposito? E’ stato molto coraggioso, ma è entrato come un elefante nella cristalleria. Marino non ha avuto la capacità di comunicare con la città. Il prossimo sindaco deve essere credibile nel dire che opererà una discontinuità rispetto al passato, che sappia parlare ai romani, abbia empatia con la città, che faccia capire che sia competente: coraggio, competenza e empatia. Marchini? Sulla sua competenza ho qualche dubbio…”.

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