SUBIACO, UFFICIALIZZATO DIRETTIVO FI. LUCIANO SEGATORI COORDINATORE
“Lo scorso 24 ottobre alla presenza del Coordinatore provinciale di Forza Italia, Adriano Palozzi, è stata ufficializzata la formazione del nuovo direttivo cittadino di Forza Italia Subiaco. Coordinatore locale è stato nominato Luciano Segatori. Il partito, dunque, si rinnova e riparte con umiltà, onestà e capacità grazie a una figura di coordinamento moderata e pronta al dialogo per la concreta risoluzione delle problematiche locali”. Così, in una nota, il direttivo di Forza Italia Subiaco.
Il sindaco di Messina Renato Accorinti è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), sull’emergenza idrica a Messina.
“Questo dramma -ha affermato Accorinti- che è successo alla nostra città è addirittura nulla rispetto a quello che succede in tutto il Meridione, dove l’acqua manca costantemente, soprattutto in Sicilia. Siamo due Italie. L’Italia del Sud non cammina su nulla non certo perchè la gente è indolente, ma perchè non ci sono infrastrutture che dovrebbero essere fatte dallo Stato. La Sicilia è messa in ginocchio perchè hanno da sempre fatto privilegi al centronord e qui non abbiamo le infrastrutture che potrebbero mettere in moto l’economia. Se non va il Sud muore la nazione intera“.
“Bisogna risolvere il problema del dissesto idrogeologico -ha affermato Accorinti- che è generalizzato in tutta Italia. Purtroppo Messina ha tantissimi torrenti ed è anche la zona in cui c’è il rischio sismico più alto d’Italia. Abbiamo tutte le condizioni peggiori e ci tolgono i tavoli importanti in cui bisogna decidere il futuro. Nel Masterplan del Governo per il Mezzogiorno ci sono tutte le città tranne Messina. Io spero che si tratti solo di una svista, perchè sennò vado a Palazzo Chigi e non esco più da lì. I soldi per la terra più martoriata d’Italia ce li devono dare. Non c’è chiarezza da parte dei governi, da 50 anni a questa parte“.
Accorinti chiude con una battuta. “Ponte sullo Stretto? Renzi dice che lo farà dopo le altre opere essenziali per il meridione… Se crede alla reincarnazione allora possiamo parlarne. Perchè non gli basterà una vita per fare tutte le opere essenziali per il meridione“.
Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo l’assoluzione di Calogero Mannino nel processo sulla Trattativa Stato-Mafia. “Mannino ha applicato le regole che sono gli state insegnate da Berlusconi –ha affermato Mannino-, che quando i giudici lo assolvevano diceva che erano i migliori del mondo, quando veniva sottoposto a processo diceva che si trattava di persecuzioni. Questa non è una sentenza che nega la sentenza della trattativa, anzi la afferma. E’ un’assoluzione, in primo grado, per insufficienza di prove, non perchè il fatto non sussiste. Si dice che la trattativa c’è stata, ma non ci sono prove sufficienti per accertare che Mannino sia coinvolto a questa trattativa. invece il coro della stampa ha colto l’occasione per andare contro il pool di Palermo per dire che la trattativa è inventata”.
In merito a Mafia Capitale, Borsellino ha dichiarato che: “Ormai non si può più parlare di mafia tradizionale. Le regioni d’interesse della mafia oggi non sono solo il sud, ma le zone più ricche del Paese, come quelle del Nord e poi Roma, che è la capitale e la sede della politica dove si decidono le grandi opere. Come si possono riciclare i soldi delle mafie in Sicilia? Si riciclano al nord. La mafia, soprattutto la ndrangheta, si è globalizzata. E’ un fenomeno difficilissimo da estirpare, essendo diventata finanza ed essendosi internazionalizzata. In tutti i Paesi europei non esistono legislazioni adatte per combatterla”.
Gianfranco Fini è intervenuto ai microfoni della trasmissione “La storia oscura”, condotta da Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“E’ buona regola –ha affermato Fini- rispettare qualunque decisione della Magistratura, ricordando che servono tre gradi di giudizio prima di stabilire se un imputato sia colpevole o meno. Detto questo, credo che Alemanno uscirà da questa vicenda con le mani pulite. Sicuramente amareggia il fatto che negli anni anche politici di destra si siano fatti prendere con le mani nella marmellata. La moralità dovrebbe essere fondamentale per chi fa politica”.
“Il centrodestra è in confusione –ha spiegato Fini-. Gli manca la credibilità come coalizione di governo alternativa a Renzi. Soprattutto dopo la decisione di Berlusconi di partecipare alla manifestazione leghista a Bologna, è evidente che la leadership politica al momento sia nelle mani di Salvini. E questo crea qualche problema a livello di contenuti”.
“Meloni sindaco di Roma? La sua politica è troppo simile a quella della Lega –ha dichiarato Fini-. E’ una fotocopia meridionalista delle tematiche tradizionali della Lega Nord”.
Questa mattina Sabina Guzzanti, autrice del film “La Trattativa”, è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del programma ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. “Quando si parla della Trattativa, tanto, qualunque cosa dicano va sempre nella stessa direzione”.
Sull’assoluzione di Mannino: “Non sono nessuno per giudicare una sentenza, ma tanto hanno assolto tutti. Hanno assolto chiunque sia stato coinvolto in fatti che comunque sono accaduti. La propaganda ci vuole fare credere che siccome un politico viene assolto si mette in dubbio il senso di un processo che prende in esame cose che comunque sono accadute e quindi qualcuno deve pure aver fatto. Spesso davanti a certi fatti si parla di insufficienza di prove, ma questo non significa nulla. Spesso, e non parlo del caso Mannino, che è stato assolto con formula piena, ma in generale, alcuni elementi che aiuterebbero a motivare le tesi dell’accusa non vengono accolte. Poi si fanno assoluzioni per mancanza di prove. Ma se tu le prove non le accogli, è ovvio che poi manchino le prove“.
Sul pm Nino Di Matteo: “Sono preoccupata per lui, fa una vita terribile, è stato minacciato di morte, minacce concrete, per ucciderlo è già pronto il tritolo. Mannino lo ha infangato più di una volta, e non solo lui. Di Matteo è molto isolato all’interno della magistratura, fa molta fatica a fare il suo lavoro, nei suoi confronti stanno preparando un attentato spaventoso“.
Su Roma: “Un tempo era città aperta, oggi è città sfonnata. Una città difficile da gestire che avrebbe bisogno di una politica seria e di diversi anni per essere risanata. Continuano con la linea dei Prefetti, ma i Prefetti sono comunque esseri umani. Il cartello PD-Forza Italia per sostenere Marchini? Vabè, tanto per cambiare. Una lettura possibile è anche quella per la quale nessuno ha voglia di governare questa città. Quelli che avrebbero o potrebbero governare bene Roma si tirano tutti indietro…“
Il Dott. Enrico Bucci, biologo ed ex ricercatore del Cnr, è intervenuto ai microfoni della tramissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Bucci è autore del libro “Cattivi scienziati”, che denuncia le frodi nella ricerca scientifica. “Ricordo –ha raccontato Bucci- un episodio prima di laurearmi, in cui qualcuno non è arrivato al punto di pubblicare un dato falso perché è stato fermato prima. Poi quando ho iniziato ad occuparmi di frodi, ho trovato dei casi anche nel Cnr, oltre che nelle altre istituzioni. La diffusione di bufale oggi viene monetizzata in termini di click, che possono essere venduti su face book a 1 euro a click. Già solo per questo si guadagna senza neanche vendere un prodotto. Occupandomi di questo problema, sono andato in qualche tribunale a denunciarlo. Ci sono persone scorrette, ma anche molte persone che mi stanno dando una mano sia in Italia che fuori”.
Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , durante il format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Lombardi ha commentato le dichiarazioni di ieri di Beppe Grillo (“Se vinciamo a Roma ci saranno effetti collaterali molto pesanti”). “Quello di Beppe è un discorso onesto –ha affermato Lombardi-. Chi vota M5S deve sapere esattamente qual è il nostro programma. Grillo ha detto che se vai a sradicare le clientele che facevano capo ad un’Amministrazione, la cooperativa di riferimento non potrà più avere affidamenti diretti, ma dovrà fare gare d’appalto, se le perde, la cooperativa non avrà incassi e dovrà licenziare i dipendenti. Se vai a spezzare un sistema di questo tipo è ovvio che un terremoto all’inizio capiti. Sul licenziamento dei dipendenti assenteisti io ho detto che fanno bene a preoccuparsi, perché c’è una legge che prevede che vadano a casa. Chi si preoccupa ha la coscienza sporca”.
“Nel momento in cui vai a riorganizzare Atac che ha 12mila dipendenti –ha spiegato Lombardi- ci possono essere proteste. Si tratta di riequilibrare la proporzione tra personale viaggiante, amministrativo e di controllo. E’ chiaro che se vai a cambiare lavoro a una persona ti trovi di fronte delle resistenze. Io penso che se tu fai una politica onesta, puoi anche affrontare fischietti e proteste, ma lo puoi fare a testa alta, guardando il tuo interlocutore negli occhi”.
“Incontro con prefetto Gabrielli? E’ stato un incontro molto collaborativo –ha dichiarato Lombardi-. Idea Inps su taglio pensioni alte per contrastare povertà? Si va nella direzione di un reddito di cittadinanza che noi abbiamo introdotto come tema da ormai un anno e su cui incontriamo resistenze da parte del governo. E’ un reddito di dignità. Rispetto all’Inps però non abbiamo un criterio anagrafico, ma altri criteri”.
Esiste davvero la possibilità che Francesco si dimetta e che la Chiesa si trovi, di fatto, con tre Papi? Luigi Bisignani, intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), durante ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ammette: “Vaticano con tre Papi? Si parla molto spesso del Papa che pronuncia la parola ‘dimissione’. Certamente Bergoglio, che ha rivoluzionato la Chiesa e la Curia, ha detto più volte che forse andrà via, quindi la considerazione nasce dal Pontefice stesso. Bergoglio ha rivoluzionato la Chiesa come nessun altro, anche in Argentina ha sempre fatto una vita per i poveri e con i poveri, ricordo che quando era cardinale girava in Autobus e del resto bastava andare in Vaticano prima di Bergoglio per trovare macchinoni di ogni tipo, mentre adesso si trovano solo utilitarie. Una volta da Cardinale arrivò in ritardo ad una cerimonia perché l’autobus si ruppe e lui andò avanti con l’autostop.“.
Secondo Bisignani Papa Bergoglio riuscirà a vincere la propria battaglia: “Il Papa ha vicino i fedeli, per questo è forte. Dovrebbe erò selezionare meglio le persone che ha vicino, questo suo modo di fare, questo suo aprire le porte di Santa Marta a tutti, questo suo dare il suo numero di telefono a tutti, gli ha creato qualche problema. Anche con Marino. Non avrei detto quelle frasi sull’aereo, ma c’è da dire che Marino lo chiamava ogni giorno. Marino aveva il telefonino del Papa e lo chiamava in continuazione, alla fine Bergoglio non gli rispondeva neanche più al telefono. Voleva diventare il medico personale del Papa e poi essendo sempre più isolato dai partiti si accreditava sempre di più come il Sindaco del Vaticano. Anche con Renzi non ha un buon rapporto. Bergoglio non ha gradito alcuni atteggiamenti troppo amichevoli e informali che Renzi gli aveva riservato.
Se Papa Francesco morisse in Vaticano molti sarebbero contenti: “Andreotti mi diceva sempre che ogni Cardinale sotto sotto spera di diventare Papa… Credo però che questa curia che contrasta Bergoglio sarà sempre più minoritaria, perché Bergoglio è uno che quando c’è da punire punisce e lo fa molto duramente. I corvi? In questa storia non c’è un grande complotto, piuttosto la delusione del Monsignore spagnolo di non aver avuto quel ruolo che forse proprio Bergoglio gli aveva promesso“.
Un’ultima battuta Bisignani la dedica alle elezioni amministrative in programma in primavera: “Non sottovaluterei Renzi che potrebbe tirare fuori un coniglio dal cilindro. Magari un giorno ci troveremo addirittura a rimpiangere Marino. Alla fine comunque, credo che la spunteranno i Cinque Stelle. Penso proprio che Roma sarà grillina, c’è una classe grillina che sta crescendo e lo sta facendo bene e lo dico che io, che certamente grillino non sono e non sarò mai“.
La professoressa Mariana Mazzucato, titolare della cattedra RM Phillips in Economia dell’Innovazione presso la Science Policy Research Unit-SPRU dell’Università del Sussex, è stata protagonista del convegno “Innovazione, crescita e sviluppo: scelte pubbliche e strategie private” che si è tenuto ieri presso l’Aula Magna dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La Professoressa Mazzucato, che è autrice del libro “Lo Stato Innovatore”, inserito tra i Libri dell’Anno 2013 dal “Financial Times” che tratta della necessità di analizzare il ruolo dello Stato nella crescita economica, ha parlato anche di temi legati all’attualità politica ed economica, in diretta su Radio Cusano Campus.
“Il Jobs Act ha diversi problemi –ha affermato Mazzucato-. Se l’impedimento per far ripartire il mercato del lavoro fosse stato solo l’articolo 18, avremmo dovuto vedere moltissime società che hanno 12 o 13 lavoratori. Invece l’impresa media italiana ha 4 lavoratori. In Italia facciamo finta che tutti i problemi siano dovuti ai sindacati e alla burocrazia. Questi problemi ci sono, ma c’è anche un’enorme inerzia nelle imprese private. Ad esempio la Fiat, che non investe qua ma investe in America. E lo fa perché il governo americano gliel’ha chiesto, qui invece non c’è questo tipo di tensione sana tra Governo e Industria. C’è una relazione molto malata, perché facciamo finta che i problemi siano tutti nel mercato del lavoro e nell’apparato pubblico, che viene semplificato e tagliato ma senza riformarlo nel modo giusto. In Italia si fa finta che sia proprio il pubblico in sé il problema, quindi basta tagliarlo”.
Vincenzo D’Anna, senatore di ALA, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
D’Anna ha commentato l’assoluzione di Mannino e del processo sulla trattativa Stato Mafia: “Questo processo nasce da una barbarie legislativa, che è quella di non aver definito il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Questo è un reato non previsto nel nostro codice penale ma che è stato costruito su una serie di sentenze che poi si sono consolidate come prassi giudiziaria. Mannino sono quattordici anni che è sotto processo, è stato distrutto politicamente e dire oggi che si sono sbagliati, dopo averlo arrestato, assolto una prima volta e messo nuovamente in mezzo, non può bastare“.
D’Anna, poi, tra le altre cose si auspica una unione tra destra e sinistra per contrastare l’ascesa del Movimento Cinque Stelle: “Io ho preoccupazione del Movimento Cinque Stelle. Ho preoccupazione di gente che viene scelta tramite la rete prendendo nove o dieci voti. Mi fa paura perché operano aggressivamente in un regime non democratico. Casaleggio l’altro giorno ha detto che non solo bisogna buttare fuori i corrotti, ma che bisogna anche colpire i sospetti. Queste cose le facevano i giacobini. I grillini fanno i giacobini senza averne la cultura. Vogliono fare i giacobini senza avere né arte né parte. Un’alleanza tra pd e destra a Roma su Marchini per non far vincere il Movimento Cinque Stelle? Io sono d’accordo con la Lorenzin, questa non è una idea peregrina. Se il pericolo è l’antipolitica, il qualunquismo, l’approssimazione violenta e per alcuni versi eversiva del Movimento Cinque Stelle, allora è bene che quelli che non vogliono denigrare le istituzioni, ma difenderle, si uniscano. Sarebbe una solidarietà nazionale della politica contro l’antipolitica“.