GIUBILEO, PALOZZI (FI): “TRONCA E AMA NON SOTTOVALUTINO PAROLE DI PARTI SOCIALI”
“Il commissario Tronca e Ama non sottovalutino l’ennesimo grido d’allarme delle parti sociali, che oggi si sono espresse sul futuro della municipalizzata capitolina e, più in generale, sul sistema di raccolta rifiuti nella Capitale. In questo delicato contesto istituzionale e con il Giubileo straordinario ormai alle porte, è necessario aprire un immediato confronto tra Ama, Comune di Roma e organizzazioni sindacali che, lo ricordo, sono da tempo in mobilitazione. Servono soluzioni rapide e condivise al fine di risolvere i problemi irrisolti, lasciati in eredità dall’ex giunta capitolina di centrosinistra. A meno di un mese dall’apertura dell’Anno santo, infatti, non possiamo permetterci la radicalizzazione di vertenze che potrebbero indirettamente nuocere sulla gestione di igiene ambientale e sul decoro dell’Urbe Eterna, già ai minimi storici. Ama e Tronca ascoltino le istanze delle parti sociali”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Ambiente, Adriano Palozzi.
Il Prof. Aldo Giannuli, esperto di Intelligence e docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“Dall’11 settembre del 2001 in poi -ha affermato Giannuli- sono state fatte 3 guerre, spendendo pozzi di denaro. Abbiamo strumenti di prevenzione straordinari. Eppure dopo 14 anni noi siamo ancora a questo punto. Non solo il terrorismo non è debellato, ma ci ritroviamo con questi che scorrazzano nel centro di Parigi facendo stragi. Siamo di fronte a un fallimento. E’ evidente che dobbiamo cambiare strada. Il problema è culturale. Continuiamo a trattare il terrorismo con un sistema di polizia, invece il contrasto deve essere prima di tutto politico e psicologico, l’aspetto militare viene dopo. I siti terroristi organizzati non vanno chiusi, vanno studiati, per prevenire attentati e capire cosa sta succedendo. E’ lo strumento più efficace che abbiamo di indagine dall’interno”.
Il Senatore Giuseppe Esposito (Ncd), Vice presidente del Copasir, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“Dobbiamo garantire la sicurezza attraverso tutte le formule possibili –ha affermato Esposito-. Bisogna essere presenti sul territorio ed essere a fianco dei cittadini. Dobbiamo dimostrare che siamo uomini liberi, la nostra libertà l’abbiamo conquistata nel tempo. La prima battaglia quindi è di libertà. Non sono d’accordo con definire operazione militare quella fatta dai terroristi in Francia. Sono cose imprevedibili e fatte da gruppi non organizzate secondo me. Rispetto alla cellule solitarie è difficile anticiparle, ma con un buon controllo del territorio si possono anticipare e si possono diminuire gli effetti. Dobbiamo cercare di coinvolgere i cittadini. Il caso di Merano è l’ultimo caso emblematico. C’è bisogno di un grande senso di solidarietà tra tutti gli italiani. Penso che i cittadini italiani debbano stare abbastanza tranquilli, certo non si può escludere la cellula impazzita. Abbiamo alzato l’allarme alla fase 2, ma non perché abbiamo evidenze specifiche, ma perché riteniamo che il momento sia complesso, anche in vista del Giubileo. Il Giubileo straordinario è stato visto da una parte dell’Islam come uno schiaffo ai fondamentalisti dell’Isis”.
Mario Giro, Sottosegretario di stato al Ministero degli Esteri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“Nessuno può dirsi al sicuro –ha affermato Giro-. Queste operazioni di intelligence e di prevenzione vanno avanti da molto tempo, perché è un fenomeno molto complesso che chiama la collaborazione di tutti. Sicuramente c’è qualcosa che non ha funzionato in Belgio, dato che i terroristi venivano dal Belgio, si erano organizzati lì. Non è un problema di frontiere, ma di comunità dove si celano questi mostri e quindi di controllo del territorio. Servono risposte globali ad un problema globale. In questi momenti dobbiamo mantenere lucidità e freddezza. Non è questo il momento dei gesti inconsulti. Non è il primo attentato a cui ci troviamo davanti, conosciamo i meccanismi con cui avvengono questi attacchi e dobbiamo contrastarli a tutti i livelli. Ci vuole una risposta di politica estera e questo significa spegnere la fornace siriana, dove si producono i mostri che poi causano queste tragedie. Dobbiamo coinvolgere anche soggetti che non ci piacciono, di cui conosciamo l’ambiguità, come l’Iran, e farli sedere attorno al tavolo, perché sono utili alla soluzione. Meglio renderli parte della soluzione che del problema. La Turchia ci deve dare una mano, così come l’Arabia Saudita. E’ l’unico modo per mettere l’Isis spalle al muro. Non è soltanto una questione di mediazione. Noi siamo solidali, ma non si può andare in ordine sparso a fare ognuno la propria operazione militare. Bisogna avere una politica comune. In questo momento ci sono aerei che bombardano in Iraq e in Siria in ordine sparso e questo non va bene. Reagire in maniera inconsulta è sbagliato, ma è sbagliato l’esatto opposto: disinteressarsi di questa guerra. In questo modo anziché prosciugare il lago dove nuotano i terroristi, creiamo un mare. L’unico atteggiamento giusto è coinvolgere tutti cercando una soluzione che sia contemporaneamente politica e di sicurezza, sapendo che questo vorrà dire continuità. La politica non è abituata ad avere continuità, ma in questo caso è necessaria”.
Francesco Rutelli è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi NIccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso di ECG Regione, format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
“Siamo europei, quindi è normale che ciò che è accaduto in Francia ci tocchi così tanto. In questo evento, poi, c’è una particolarità: non si tratta di un singolo attentato, di un’autobomba o di un aereo che viene fatto esplodere in volo. A Parigi c’è stato un attacco militare concentrato e organizzato con diverse ondate, con una regia attenta e sofisticata, che è arrivata nel cuore dell’Europa. Bisogna anche ricordare che Parigi ha un gemellaggio esclusivo con Roma, un gemellaggio unico, regolato da una legge ed ho il sospetto che nessuno se ne sia ricordato“.
C’è in queste ore sta avanzando la richiesta di rimandare il Giubileo. Rutelli è categorico: “Fino a tre giorni fa la possibilità che ci fossero dei gesti dimostrativi anche gravi a Roma esisteva ed esiste tuttora. Il fatto che ci sia una minaccia terroristica deve indurre il nostro Paese a rafforzare le misure di intelligence, per prevenire attraverso l’osservazione, l’ascolto e il monitoraggio eventuali meccanismi legati all’organizzazione terroristica. Ma non possiamo chiuderci in casa. Vorrei ricordare ad esempio che a Roma, negli anni 70, ogni sabato pomeriggio c’era un morto. Avevamo una situazione quotidiana che poteva indurre alla paura, alla disperazione o alla fuga. Così non è stato e il terrorismo è stato sconfitto. Il Giubileo è stato indetto dal Papa, non spetta allo Stato o alla città stabilire se debba o meno aver luogo. Papa Francesco ha dato poi a questo avvenimento un contenuto e un messaggio che viene rafforzato dopo questi ultimi episodi di terrorismo, non indebolito. Non tutto si riesce a prevenire, come dimostra il fatto francese, quindi bisogna tenere alta la guardia. E’ giusto che i cittadini stessi si guardino attorno, osservino comportamenti che possono sembrare pericolosi o insidiosi e informino le autorità che hanno la competenza della sicurezza“.
Rutelli ha poi rilanciato l’evento legato alla Prossima Roma di sabato 28 novembre: “A Piazza di Spagna terremo un appuntamento promosso da me e organizzato insieme a centinaia di persone. Io non ho in animo alcuna candidatura politica, però non voglio sottrarmi nel momento più duro di Roma, dal dare una mano. L’incontro ha due finalità: avanzare delle proposte di tipo strategico, e capire chi potrà farlo, ovvero far affacciare nuove figure per formare o contribuire a quella grande squadra che dovrà risollevare la nostra città. In questo senso, penso di poter dare una mano. Bisogna pensare una radicale riorganizzazione della nostra città“.
Rutelli sulle prossime elezioni amministrative: “Un cartello tra centrodestra e centrosinistra sul nome di Marchini per evitare la scalata del Movimento Cinque Stelle? Non lo considero probabile, stiamo andando nello schema tradizionale, ovvero le coalizioni, che a Roma sono almeno tre. Su questo però non mi voglio dilungare, tanto nei prossimi mesi ci sarà una discussione politica, sulle candidature. Ora serve capacità di progettare, programmare, raccogliere energie. Sul sito laprossimaroma.it, pubblicheremo via via tutte le informazioni sul parco progetti che stiamo allestendo e su tutte le disponibilità che stiamo raccogliendo“.