giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

COMUNE. STORACE: SAREI BRAVO SINDACO MA PARTITI NON MI AMANO
Il tempo del personalismo a tutti i costi deve cessare. L’alternativa seria alla sinistra deve essere rappresentata da una personalità che se la senta di fare il sindaco e sia capace di mettere a posto la macchina amministrativa di Roma. Forse nel centrodestra sarei il più capace a farlo, ma i partiti non è che mi amino tanto. Sono pronto a portare la mia pietra al cantiere se c’è da appoggiare una candidatura affidabile“. Così il segretario de La Destra, Francesco Storace, ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’università Niccolò Cusano, parlando della sua possibile candidatura a sindaco di Roma. Storace ha risposto a Fabio Camillacci, durante la trasmissione ‘La storia oscura’. Tante le domande. Su Mafia Capitale, Storace ha ricordato che “con la Destra ero all’opposizione in quegli anni. Della giunta Alemanno qualcuno è stato toccato, ma Mafia Capitale ha squassato la sinistra romana. C’è stato quel legame ambiguo col mondo della cooperazione da cui è partito tutto, che era la bandiera della sinistra“.
Riguardo Benito Mussolini, infine, Storace ha concluso:Non c’è dubbio che Mussolini sia stato un grande statista. Se non è un grande statista uno che ha governato 20 anni… Solo i più stolti potrebbero mettere in discussione questo. Io amo la democrazia, ma da qui a dire che il fascismo fosse il male assoluto ce ne passa”.


REGIONI. ROSSI AL GOVERNO: SERVONO PIÙ SOLDI CONTRO POVERTÀ
Le regioni sono pronte a fare la loro parte con le politiche attive e i centri per l’impiego “perché queste persone non si aiutano solo col sostegno economico ma anche con la formazione e fornendo servizi nella sanità“. Rossi, che è anche coordinatore della commissione Lavoro e Istruzione della conferenza delle Regioni, sottolinea che gli 800 milioni stanziati dal governo in legge di stabilità non si possono sommare ai 600 milioni previsti per l’Asdi (sostegno di 6 mesi post disoccupazione) e ai 200 milioni per i servizi. “Il piano – ricorda il presidente della Toscana- deve essere definito tra gennaio e febbraio e riconoscere un diritto che in Europa viene negato solo da Italia e Grecia, e cioè un sostegno al reddito dei poveri. Siamo in una situazione di emergenza– conclude Rossi- secondo l’Istat le persone in una condizione di povertà assoluta sono 4,1 milioni mentre per l’Alleanza contro la povertà sono 6 milioni. Noi dobbiamo individuarli anche con l’aiuto delle banche dati Inps e nel giro di 4-5 anni riuscire a coprirli tutti“.


RAI. BRUNETTA: BASTA CON LE ASSUNZIONI CLIENTELARI
Prosegue senza sosta l’azione di ‘esternalizzazione’ della Rai da parte del direttore generale Campo Dall’Orto. Finora il Dg ha tenuto un bassissimo profilo, ma si sta dimostrando molto attivo sul fronte delle nomine esterne. Solo poche settimane fa, Capo Dall’Orto ha nominato Cinzia Squadrone, sua vecchia conoscenza dai tempi de La7, come direttore marketing della Rai“. Lo dice il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta in una nota.
L’ultima nomina, annunciata oggi, ancora una volta a mezzo stampa – aggiunge Brunetta- riguarda Carlo Verdelli, niente meno che come nuovo mega direttore editoriale dell’informazione Rai, figura inedita voluta naturalmente da Campo Dall’Orto. E’ inaccettabile che su più di 13 mila dipendenti, ancora una volta si decida di pescare al di fuori dell’azienda, utilizzando il solito ritornello, che giustifica la scelta, appellandosi al fatto che si tratta di professionalità particolari, non presenti in Rai. Sono tutte balle. In questo modo, piuttosto, il direttore generale mette una pietra tombale sulla riorganizzazione per newsroom dell’informazione Rai, rispetto alla quale, quasi un anno fa, la Commissione parlamentare di Vigilanza aveva espresso parere favorevole. Se queste sono le prime scelte effettuate dal direttore generale, sono più che fondate le preoccupazioni da sempre sollevate da Forza Italia, circa la riforma della governance Rai, che consegnerà alla tv pubblica un uomo solo al comando. I primi effetti nefasti sono già sin troppo visibili“.


MAFIA CAPITALE, GUP: VIZIO FORMA, COMUNE NO PARTE CIVILE CONTRO OZZIMO E ALTRI
Il Comune di Roma non sarà parte civile nel processo con rito abbreviato a carico di Daniele Ozzimo (ex assessore alle politiche abitative); Massimo Caprari (ex consigliere di Centro Democratico) Gerardo e Tommaso Addeo (collaboratori di Luca Odevaine) e Paolo Solvi. Il gup Alessandra Boffi, infatti, non ha ammesso la richiesta di costituzione dei legali del Campidoglio, a causa di un vizio di forma. Respinte anche le costituzioni delle associazioni Assoconsum e Confconsumatori. Accolte invece le richieste di Ama, Partito Democratico, Regione Lazio, Cittadinanza Attiva e Camera di Commercio.


REGIONI, MEF: AL VIA RIACQUISTO BOND FINO A 5,6MLD EURO
È stata lanciata oggi l’operazione di riacquisto dei bond regionali prevista dall’articolo 45 del Decreto n. 66 del 24 aprile 2014, convertito con modifiche nella Legge n. 89 del 23 giugno 2014. Sei le regioni coinvolte: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Puglia, che operano per il tramite degli intermediari finanziari incaricati che sono Barclays, BNP Paribas, Citigroup e Deutsche Bank“. Così in una nota il Mef.
Gli investitori potranno aderire all’offerta di riacquisto fino al prossimo 9 dicembre e i risultati verranno comunicati al mercato il giorno successivo, come previsto dai documenti dell’offerta – si legge nel comunicato – Il riacquisto riguarderà fino a un massimo di circa 5,6 miliardi di euro di titoli in circolazione. L’operazione, con il coordinamento e la supervisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, punta a ridurre gli oneri finanziari del debito regionale e a semplificarne la struttura. Per il riacquisto dei bond le Regioni, come previsto dalla norma, si finanzieranno attraverso un mutuo trentennale con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’operazione non avrà impatti negativi sul debito della Pa“.


FRODI AD IVA INTRACOMUNITARIA, ARRESTI E SEQUESTRI ANCHE TRA ROMA E LATINA
Dalle prime luci dell’alba, le fiamme gialle del Nucleo PT di Perugia stanno dando esecuzione a provvedimenti di misure cautelari e sequestri preventivi emessi dall’Autorità Giudiziaria di Perugia nei confronti di un’organizzazione dedita alle frodi all’IVA intracomunitaria. Eseguiti arresti nelle province di Perugia, Roma, LatinaLecco nell’ambito dell’Operazione Capitale. I dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso il Comando Provinciale di Perugia.


METRO, PALOZZI (FI): ”TRASPORTO AL COLLASSO E ZINGARETTI IN SILENZIO”
Il trasporto pubblico romano è ormai al collasso. Oggi, gli utenti della metro hanno subito pesanti disagi e ritardi, con banchine stracolme e fermate bus prese d’assalto. Un quadro impietoso e preoccupante, che si aggiunge ai quotidiani disservizi della Roma-Lido. Il Tpl capitolino è, dunque, una realtà desolante, dove emerge l’incompetenza delle amministrazioni di centrosinistra, in primis del presidente Zingaretti, che continua a tagliare nastri, rimanendo in silenzio di fronte ai problemi reali della cittadinanza. Serve una presa di coscienza istituzionale su questa annosa vicenda di mobilità anche perché, se questo è l’antipasto del giubileo, allora chissà cosa potrebbe accadere dal mese di dicembre, quando la Capitale sarà invasa da milioni tra turisti e pellegrini. Sollecitiamo anche il commissario Tronca ad affrontare con fermezza questa vera e propria emergenza, che purtroppo ricade pesantemente sui cittadini romani e, più in generale, sui pendolari del territorio metropolitano e regionale”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.


Sono stati presentati durante il convegno: “Smart cities ed economia circolare”, i dati del 13° rapporto: “Gli italiani e il solare”, con un focus su “Storage & Recycling” e sulla COP21, la conferenza internazionale sul clima che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre. Anche quest’anno il favore degli italiani verso il solare conferma il trend positivo degli ultimi quattro anni con una percentuale di gradimento, registrata nel mese di novembre 2015, pari all’87%.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus (www.unicusano.it).
Quello che sorprende –ha affermato Pecoraro- è che l’indice di amore degli italiani per l’energia solare è sempre altissimo, mentre è crollato al 2% il nucleare, come carbone, gas e fossili. Gli italiani vogliono che si investa sull’energia solare e si superino questi impedimenti burocratici che creano problemi. Sta aumentando la consapevolezza degli italiani riguardo questa energia. Il governo vuole fare le trivellazioni, invece l’Enel ha capito che il futuro sono le rinnovabili. Mentre si parla di un cambiamento climatico che mette a rischio la sopravvivenza della nostra specie, abbiamo ancora a che fare con governi che continuano a puntare sui fossili. Le lobby petrolifere guardano al guadagno nel giro di 10 anni pur sapendo che si parla di rischio estinzione del genere umano. La svolta ci deve essere per forza, se addirittura il Papa ha fatto un’enciclica che poteva essere benissimo il programma dei Verdi”.
In Italia –ha detto Pecoraro- c’è un partito come il M5S che è ecologista, non è un caso che io ho votato per loro. Se possiamo rivitalizzare anche i Verdi sarebbe l’ideale. Il problema è che il governo è arretrato, è sensibile alla parte più retriva del mondo industriale. Purtroppo non si nota l’ambientalismo di Renzi, se non a parole. Le sue scelte vanno nella direzione opposta. I cittadini italiani, chiamati al referendum a giugno, dovranno bocciare la scelta di fare trivellazioni a discapito delle rinnovabili”.


Minacce e provocazioni xenofobe alla Caritas in 10 diocesi del nord Italia per il lavoro di accoglienza e integrazione che svolge. Sagome tricolori di morti e manifesti funebri contro lo ius soli che condannano «il favoreggiamento di un’invasione pianificata di orde di immigrati extracomunitari» sono state posate dagli estremisti di Veneto Fronte Skinheads. Oliviero Forti, capo ufficio immigrazione Caritas italiana, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus (www.unicusano.it).
Abbiamo a che fare con personaggi che rappresentano la parte meno nobile del nostro Paese –ha affermato Forti-. Sarebbe bello avere un confronto per spiegargli il nostro operato quotidiano, al di là del fatto di appartenere alla Chiesa italiana. In maniera confusa, banale, si è voluto associare la nostra attività con le recenti celebrazioni collegate alla guerra mondiale. Sono persone improvvisate rispetto al tipo di messaggio che si vuole mandare, che non è certo così chiaro nei fatti. Dal punto di vista motivazionale queste cose rafforzano il nostro operato. Sono segnali che ci dicono che forse dobbiamo lavorare di più e meglio sul piano culturale perché se non siamo riusciti ad arrivare a certe persone vuol dire che c’è qualcosa che non va in questo Paese dal punto di vista culturale. Invitiamo questi giovani a visitare i nostri centri e magari a darci una mano. I nostri volontari non sono spaventati, perché siamo abbastanza attrezzati e corazzati per affrontare queste situazioni. Ci auguriamo solo che questi atti finiscano qui. Il nostro mandato è preciso: stare vicino agli ultimi”.
Noi siamo un network mondiale –ha spiegato Forti-, quindi ogni vicenda che accade è di nostro interesse e ha dei riflessi. Gli attentati a Parigi e in Libano sono lo specchio di una situazione internazionale grave, che ha dei riflessi soprattutto sul tema della mobilità delle migrazioni. C’è confusione nel dibattito politico. Si fa fatica a mettere in ordine ciò che sta accadendo, che ha un senso. Spesso invece il dibattito è schiacciato su delle banalità. I problemi si riconducono al fatto che molti migranti sono di religione islamica, che si spendono 35 euro per migrante. Sono notizie non solo false ma che fanno distrarre dalle vere questioni”.


Francesco Storace (Segretario Nazionale de “La Destra”) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “La storia oscura”, condotta da Fabio Camillacci, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Candidatura a sindaco di Roma. “Il tempo del personalismo a tutti i costi deve cessare -ha dichiarato Storace-. L’alternativa seria alla sinistra deve essere rappresentata da una personalità che se la senta di fare il sindaco e sia capace di mettere a posto la macchina amministrativa di Roma. Forse nel centrodestra sarei il più capace a farlo, ma i partiti non è che mi amino tanto. Sono pronto a portare la mia pietra al cantiere se c’è da appoggiare ad una candidatura affidabile”.
Mafia Capitale. “Io con la Destra ero all’opposizione in quegli anni -ha affermato Storace-. Della giunta Alemanno qualcuno è stato toccato, ma Mafia Capitale ha squassato la sinistra romana. C’è stato quel legame ambiguo col mondo della cooperazione da cui è partito tutto, che era la bandiera della sinistra”.
Riguardo Benito Mussolini.Non c’è dubbio che Mussolini sia stato un grande statista –ha detto Storace. Se non è un grande statista uno che ha governato 20 anni… Solo i più stolti potrebbero mettere in discussione questo. Io amo la democrazia, ma da qui a dire che il fascismo fosse il male assoluto ce ne passa”.


La Chiesa è il fronte estremo dell’omofobia. La Chiesa indottrina i fedeli all’odio nei confronti delle minoranze. Nella Chiesa, però, è pieno di gay. Ci sono più gay nel mondo ecclesiastico che nella società civile, su questo non ho dubbi. In Vaticano non vedono l’ora che Francesco muoia, è come se ogni giorno gli mandassero a dire che nonostante i suoi sforzi loro sono irriformabili. Io resto sacerdote e mi sento sacerdote, ora più che mai. La Chiesa considera anche le donne come esseri inferiori“. Krzysztof Charamsa, sacerdote di 43 anni, ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale vaticana, docente alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, membro del sant’uffizio, almeno fino allo scorso 3 ottobre, quando ha detto al mondo non solo di essere omosessuale, ma di avere un “compagno”, è tornato a parlare.
Lo ha fatto, raggiunto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione.
Krzysztof Charamsa non si è pentito del suo coming out: “Il coming out è una cosa che dovrebbe essere la più semplice di questo mondo e invece è drammaticamente impossibile in una società permeata di omofobia, piena di rifiuto e di negatività nei confronti degli omosessuali. Io lavorando in Vaticano ho vissuto nel quartier generale dell’omofobia. Ho lavorato in quella che era la Santa Inquisizione, una istituzione di paranoica omofobia che viene inculcata nella società cattolica. PIù la società è sottoposta all’influsso della Chiesa cattolica, più l’omofobia è palpabile. Il potente influsso della Chiesa Cattolica genera e alimenta in modo disumano il muro dell’omofobia. Basta pensare che alla fine di questa estate nell’incontro di Comunione e Liberazione un prete si è permesso di paragonare una relazione omosessuale a chi si mette il dito nell’orecchio. Questa è ignoranza, è pregiudizio, offesa verso una parte dell’umanità, quella cui appartengo, che pur essendo una minoranza esige rispetto. La Chiesa, invece, manda messaggi di disprezzo e di disgusto. Inculca lo schifo e il disprezzo degli omosessuali. Ho dato alla Chiesa tutta la mia vita. Davanti a un coming out come il mio, davanti al coming out di un funzionario dell’inquisizione, la Chiesa avrebbe dovuto, per un momento, riflettere su sé stessa“.
E’ durissimo Charamsa nel suo attacco alla Chiesa:Non hanno diritto di offendere una parte di umanità che chiede rispetto. La Chiesa non ha mai condannato l’omofobia, anzi in maniera subdola e nascosta infonde disprezzo, paura e odio verso gli omosessuali, trattandoli come esseri inferiori. La chiesa non solo è omofobica, ma anche misogina. Non odia solo gli omosessuali, ma anche le donne. E’ maschilista, patriarcale e considera in realtà le donne come esseri un po’ inferiori. Le società permeate dalla Chiesa sono quelle che più hanno problemi nel rispettare le donne, gli omosessuali, i diversi, gli immigrati. La Chiesa, in questo momento, è l’agenzia che in maniera nascosta indottrina la massa all’odio e all’avversione verso le minoranze“.
Charamsa ha affrontato anche il tema legato al celibato: “Imposto come accade oggi non può essere una cosa sana. Il celibato può essere una scelta, non un obbligo. Come succede nella chiesa orientale. Non solo gli omosessuali ma anche gli eterosessuali devono fare coming out nella Chiesa cattolica. Ci sono tantissimi preti che di nascosto hanno relazioni con delle donne. Devono dirlo, devono uscire allo scoperto. La Chiesa orientale dimostra perfettamente che l’amore verso un’altra persona non toglie nulla all’amore verso Dio. Il celibato inizia a distaccarsi dalla realtà dell’umanità“.
Sono tantissimi, secondo Charamsa, gli omosessuali in Vaticano: “Questo è un altro punto che nella Chiesa costituisce un vero tabù. C’è una nube di omertà che avvolge questa realtà, che invece andrebbe studiata e analizzata anche dal punto di vista sociologico. Gli omosessuali nella Chiesa sono molti e sono molti di più di quanti se ne trovano nella società civile. In percentuale ci sono sicuramente più omosessuali all’interno del Vaticano che nella Società civile. Servirebbe su questo una ricerca scientifica e un’analisi della realtà. La maggior parte dei preti omosessuali sono fantastici sacerdoti. Io sono stato cacciato via non perché avevo un compagno, con lui avrei potuto tranquillamente continuare a fare quello che volevo. Io sono stato cacciato via perché ho rotto il silenzio. La società deve iniziare ad aiutare la Chiesa affinché essa possa aprire gli occhi“.
Secondo Charamsa la Chiesa dovrebbe aiutare e non abbandonare chi si sente perseguitato: “Il Vaticano in realtà parla di amore ma abbandona le minoranze, lascia da solo chi si sente abbandonato, promuove un linguaggio che non ci porta da nessuna parte. Chi dice frocio dice anche troia. E’ qui che comincia l’omofobia, è qui che inizia tutto il sentimento contro le donne. E’ nel nostro linguaggio, è nel chiudere gli occhi per queste cose alle quali siamo abituati, è per queste cose contro le quali la Chiesa non ha mai preso posizione. I giovani oggi hanno il dovere di iniziare a guardare negli occhi le persone che si sentono discriminate, a controllare il linguaggio e a contrastare certe imposizioni abusive delle Istituzioni. Tutti siamo uomini e tutti possiamo sbagliare e la Chiesa oggi vive un epocale errore nei confronti delle minoranze sessuali. E’ fondamentalista e irrazionale. I suoi seguaci diventano sempre più sofferenti e sempre più chiusi al dialogo“.
Eppure il parere di Charamsa nei confronti di Papa Francesco è positivo. E l’ex monsignore è particolarmente preoccupato per le sorti del Pontefice: “Gli ho scritto, ma non ho avuto alcuna risposta. La Chiesa non vuole parlare con me. La Chiesa ha cercato solo di infangare il mio nome e ha fatto di tutto per screditarmi. Lo fa con tutti i preti che dicono la verità, in questo senso è una agenzia perfetta. Io non ho lasciato la Chiesa, ho semplicemente detto la verità. Sono gay, aspetto che la Chiesa inizi a parlare anche alle persone come me. Non chiedo compassione. Non necessito di alcuna misericordia. I cattolici sono un popolo fantastico, solo che sono un popolo facile da manipolare e da sviare rispetto al fantastico messaggio che Cristo ci ha inviato. Papa Francesco è il primo a dire che la diversità è la vera forza. Non è ipocrita, non può fare ciò che davvero vorrebbe realizzare. E’ una persona che vuole conoscere gli altri e ascoltarli, questo ho sperimentato in lui. Purtroppo è chiuso in un sistema di blocco, in un sistema irriformabile. Non è un mistero che si aspetta soltanto che termini il suo Pontificato. Non vedono l’ora di togliersi dalle scatole questo Papa. In Vaticano c’è una vera e propria fobia di Papa Francesco. Alla omofobia e alla misoginia ora nella Chiesa si è aggiunta la fobia per Papa Francesco“.
Cosa manca a Charamsa dell’Italia: “Mi mancano le mamme italiani. Mi mancano gli italiani. Mi mancano i giovani italiani, che sono zelanti. Mi manca l’apertura dell’italiano, la sua tolleranza, la sua comprensione dell’altro. Gli italiani sono un popolo che sa accogliere, anche se sotto l’influsso della Chiesa certe volte ci si svuota della curiosità che si deve avere nei confronti dell’altro“.


Città metropolitana, Cucunato: “Fermare subito caos istituzionale”
Nata con un sistema di nomina indiretto dei Consiglieri, già molto discutibile, tenuta in piedi dopo lo scioglimento di Roma Capitale e la cacciata del Sindaco Marino, con una vera e propria interpretazione al limite della fantascienza politica da parte del PD, come contenitore elettorale insieme ai Municipi. Fermate subito questo scempio di sopravvivenza a tutti i costi della Città Metropolitana, che va in scena in questi giorni è procedete secondo la legge” – questo è il commento di Piero Cucunato Vice Coordinatore Romano di F.I. è già Presidente della commissione Riforme della Provincia di Roma.
E’ una forzatura, di cui qualcuno, dovrà rispondere giuridicamente. Quello ipotizzato in modo anomalo nella composizione del Consiglio della Città Metropolitana a seguito della decadenza dei consiglieri eletti di Roma Capitale, non può non passare inosservato. I Consiglieri decaduti che rappresentavano l’asse portante secondo la legislazione vigente per il principio della rappresentatività non possono essere sostituiti da chi non è stato eletto a Roma”.
Sono certo – conclude Cucunato – che gli organi competenti ricevuti i quesiti esposti sulla effettiva regolarità di rappresentanza da parte dei consiglieri, procedano ad azzerare il tutto, compresi eventuali decisioni deliberate, che possano creare danno all’Ente ed alla collettività”.


“Musica tra le perle pontine”, la rassegna musicale dei Giovani Filarmonici pontini alla scoperta delle bellezze della provincia di Latina
“Prosegue il viaggio in musica de “I Giovani filarmonici pontini” tra le bellezze della provincia di Latina. La rassegna concertistica “Musica tra le Perle Pontine” per la stagione 2015 – 2016 vedrà i giovani talenti pontini esibirsi sabato 28 novembre alle 21, a Palazzo M, ospite il Maestro Massimo Fornetti; sabato 19 dicembre alle 21 al Teatro Fellini di Pontinia con l’evento “80 voglia di Natale” per festeggiare l’ottantesimo della fondazione della città; domenica 20 dicembre a Terracina, nella Chiesa della Delibera, alle 21; ed infine mercoledì 6 gennaio alle 21 al Teatro Fellini di Pontinia. Tutti gli eventi, organizzati dal Maestro Stefania Cimino e patrocinati dal Comune e dalla Provincia di Latina, sono ad ingresso libero e godono del patrocinio. La scelta di proseguire con questa rassegna che ha incontrato in tutte le sue edizioni il favore di un pubblico sempre più ampio, si sposa con quella che è la mission dei giovani filarmonici pontini che in questi anni hanno valorizzato, attraverso la musica e un programma molto vasto che va dalla musica classica a quella contemporanea, il patrimonio artistico e architettonico della provincia di Latina. Un percorso non semplice ma che sta portando alla luce talenti eccezionali che si stanno affermando a livello nazionale ed europeo vincendo numerosi e prestigiosi premi. Il concerto è un ricco viaggio musicale che, attraverso l’intreccio di vari generi, fonde la musica tradizionale al jazz e al tango a cui I Giovani filarmonici pontini hanno aggiunto nuove ed originali sonorità. Dare spazio ai nuovi talenti, a questi ragazzi, di età diversa, che provengono da tutto il territorio pontino è un ottimo modo per far conoscere al pubblico generi interessanti reinterpretati in chiave originale e soprattutto per far conoscere quel patrimonio di eccellenze e professionisti che caratterizzano la nuova generazione. “Abbiamo scelto di intensificare gli appuntamenti previsti nel mese di novembre e dicembre, con il supporto di ospiti di primo livello – spiega il Maestro Stefania Ciminoperché siamo convinti che grazie alla musica e all’entusiasmo che caratterizza i nostri ragazzi si potrà offrire al pubblico l’opportunità di trascorrere qualche ora di gioia assaporando i suoni e facendosi contagiare dalla passione di questi artisti che, con il loro entusiasmo, sapranno creare un ponte verso le festività natalizie creando quel caleidoscopio unico di colori che solo la musica sa creare”.

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