martedì 03 Dicembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

“La cosa più importante che possiamo fare per sconfiggere l’Aids è continuare a parlarne”. Lo ha detto la giornalista e conduttrice televisiva Cristina Parodi, membro del collegio dei fondatori ad honorem del Cesvi (organizzazione umanitaria che si occupa di Cooperazione e Sviluppo), in un’intervista al settimanale Unicusano Focus – Sport e ricerca, in edicola martedì con il Corriere dello Sport.
La cosa più importante che possiamo fare per sconfiggere l’Aids è continuare a parlarne, come abbiamo fatto in occasione dell’evento organizzato da Cesvi e Mondadori per rilanciare la Campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere” –ha affermato Cristina Parodi, aggiungendo: “Ancora oggi 36.9 milioni di persone nel mondo convivono con questo virus, ciò che dobbiamo fare è conoscere e parlarne perché le armi migliori per combatterlo sono quelle dell’educazione e della sensibilizzazione. Ci sono ancora tante persone inconsapevoli dei rischi e del contagio di malattie gravi, come l’AIDS, e meno gravi, legate all’attività sessuale. Il mio messaggio è quello di proteggere la propria vita, informandosi e, soprattutto, avendo rapporti protetti”.


Il 1 Dicembre 2015 torna la giornata Mondiale alla lotta all’Aids. Momento di riflessione su una patologia infettiva di cui si parla sempre meno. I dati invece parlano chiaro e spaventano: Nel 2014 in Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere Hiv positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Si stima inoltre che nel nostro paese a esserne inconsapevoli siano dal 13 al 40% in più delle oltre 94.000 persone già accertate, per un totale di 100/150mila casi (Istituto Superiore di Sanità). Di dati e di nuove possibilità di screening ne ha parlato Massimo Oldrini, Presidente LILA-Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS, intervenuto a Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , durante il programma Genetica Oggi, curato da Andrea Lupoli.
Dopo la forte comunicazione, riguardo l’infezione da Hiv, negli anni ’80 e ‘90 si parla sempre meno di AIDS. “Stiamo abbassando decisamente la guardia nel nostro Paese –ha affermato Oldrini-. La guardia è stata abbassata ormai da un bel po’ di anni, dopo il 2000 e gli evidenti successi delle terapie con gli antiretrovirali che hanno bloccato la mortalità e quindi si è diffusa un’immagine distrorta e non reale di non pericolosità dell’HIV. Non è stato fatto più nulla per contrastare questa infezione. Sono mancate le campagne e i programmi di prevenzione. Tale infezione si sta propagando costantemente alla luce dei dati”.


Antonio Ingroia, Presidente di Azione Civile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Rivoluzione significa un processo di cambiamento radicale –ha affermato Ingroia parlando del suo movimento Azione Civile-. Oggi l’Italia è un Paese sempre più ingiusto, sempre meno libero e sempre meno democratico. Sempre meno diritti per i cittadini, sempre più impunità per i potenti”.
Su Renzi.Da parte di Renzi non c’è stata una rottamazione –ha spiegato Ingroia-, c’è stata una sostituzione di classe dirigente che però si è adattata al vecchio sistema di potere. Secondo me invece bisogna cambiare proprio il sistema. La corruzione dilagante che c’era ai tempi di Berlusconi c’è anche ai tempi di Renzi. C’è una continuità data dal fatto che Renzi ha portato a compimento l’opera di Berlusconi, che non riuscì a perfezionare perché a quel tempo ci fu un’opposizione parlamentare e sociale. Al di là delle belle parole di Renzi, sono state messe in atto tutte quelle controriforme che prima voleva mettere in atto Berlusconi, su costituzione, lavoro, scuola, giustizia, elettorale”.
Sul M5S.Si cambiano le cose con una politica diversa da quella dei vecchi partiti autoreferenziali –ha affermato Ingroia-. Il m5s è autoreferenziale, ha come obiettivo la sua affermazione più che quella delle sue idee. Va costruito dal basso un processo, a cui la società possa partecipare direttamente. Ci sono molte affinità tra noi e il M5S, però c’è una differenza di fondo: loro non riconoscono l’altro da sé. Il rifiuto delle alleanze con chiunque, anche della possibilità di costruire un fronte popolare dal basso. Oggi il partito di maggioranza relativa è il partito dell’astensione, quello è il principale alleato di Azione Civile. Noi dobbiamo far riappassionare alla politica quei cittadini che si sono distaccati”.
Su Sinistra Italiana. “Con Sinistra italiana abbiamo iniziato un confronto –ha spiegato Ingroia-. La nostra posizione su di loro è di attenzione critica. Siamo preoccupati che si possa ricadere nei vecchi errori, quando cioè quel ceto politico della sinistra radicale si mette insieme nel chiuso di una stanza e non aprendosi alla società. Non commettiamo insieme l’errore di chiudersi dentro un altro piccolo recinto, favoriamo i processi di crescita dal basso”.
Sulla ‘Prossima Roma’ di Rutelli.Sembra che siamo tornati qualche decennio indietro –ha affermato Ingroia-. Bassolino si candida come sindaco di Napoli, Rutelli vuole dire la sua su Roma. Questo dimostra che la politica anziché andare avanti, va indietro come il gambero”.


Gianfranco Fini è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Fini ha commentato l’episodio che l’ha visto protagonista di un battibecco con alcuni studenti al convegno “Io ho paura” all’Università Guglielmo Marconi, sul tema del terrorismo e dell’immigrazione.Le persone che mi hanno posto quelle domande –ha spiegato Fini- non mi sembravano propriamente a conoscenza dei meccanismi collegati all’immigrazione clandestina e al disagio sociale. Bisogna dire che nella politica italiana c’è poca leadership e troppa followship. Ovvero, più che tentare di guidare e agire per far comprendere la realtà, c’è la tentazione di seguire gli umori e parlare alla pancia più che alla testa degli interlocutori. Questo secondo me non fa onore alla politica. Il fatto del presepe vietato è un’autentica follia, una decisione profondamente sbagliata. Ma è altrettanto sbagliato mettere il cappello di quel partito per contestare quella decisione”.
L’Europa che non c’è.Non c’è una politica estera comune e di conseguenza una politica di difesa comune –ha dichiarato Fini-. L’Europa rischia di implodere se continua a non essere unita. Gli appelli di Hollande sono sostanzialmente caduti nel vuoto. Renzi ha detto che l’Italia è pronta a fare qualcosa di più contro il terrorismo solo nell’ambito di una grande coalizione, cosa che però è molto difficile perché ognuno ha interessi diversi in Medio Oriente”.
Su Renzi. “Renzi sembra dar ragione a Napoleone, che voleva generali più fortunati che bravi -ha affermato Fini-. Renzi ha la fortuna di non avere dei competitor credibili”.


Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), durante ECG Regione, format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Diverse le tematiche affrontate da Paola Taverna, che per prima cosa ha difeso il sindaco di Livorno: “Cosa succede a Livorno? Che hanno paura che un sindaco onesto invece di ricapitalizzare e lasciare tutto così porti i libri contabili in tribunale e si faccia spiegare da un magistrato come sia stato possibile arrivare all’attuale situazione dell’azienda dei rifiuti. Deve pagare chi ha creato il danno“.
Paola Taverna, poi, è tornata sul suo discusso post su Facebook a proposito delle radici cristiane dell’Italia:Ho ricevuto alcuni commenti che sembrano appartenere al tempo delle crociate. Io ho parlato di cultura, di storia, di insegnamenti che arrivano da una figura che ha cambiato la storia. Ogni avvenimento che leggiamo sui libri di storia lo rapportiamo a prima o a dopo Cristo. Quella di Cristo, quindi, è una figura dirompente e rivoluzionaria, piena di valori che vanno al di là della religione. Questa figura fa parte della nostra storia e della nostra cultura a prescindere dal percorso che ognuno può aver fatto. Sono stata superficiale ad affidare un pensiero così profondo a una pagina Facebook, però credo che valesse la pena dire che esiste una cultura per la quale si può combattere e nella quale si può credere. Io spero che ognuno di noi, anche quelli che oggi si professano atei, abbia fatto un percorso che riguardi la spiritualità. Io a mio figlio insegnerò la tolleranza, il perdono, l’arte del darsi ai più poveri e dell’ascoltare. Cristo era una persona che invitava molto all’ascolto, cosa che non si fa più. Mi sento pienamente legittimata a chiedere che si abbia rispetto per la mia cultura e per le mie tradizioni. Bisogna però rendersi conto che un arricchimento può arrivare anche da altre culture. Molte religioni professano gli stessi principi. Trovo una vicinanza incredibile tra l’azione rivoluzionaria che fece Gesù Cristo all’azione rivoluzionaria cui stiamo chiamando noi i cittadini“.


Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Esposito è tornato sulla sua condanna per diffamazione, facendo un parallelismo tra la sua vicenda e quella di Erri De Luca: ” Per la mia condanna non si è indignato nessuno. Ma a me non interessa essere paragonato a Erri De Luca. Mi viene solo da ridere perché è la conferma di quanto sia stato strumentale tutto il can can mediatico scatenato da giornali, reti televisive e intellettuali vari sulla questione legata a Erri De Luca. Lui ha fatto una affermazione, a mio avviso sbagliata, e ci ha addirittura scritto un libro sopra, incassando molto probabilmente anche un bel po’ di soldi. Io ho fatto nomi e cognomi di quelli che sono i capi politici del movimento No Tav, chiedo che vengano perseguiti a norma di legge e vengo condannato. Ne prendo atto, vado in appello senza fare tante storie e tante manfrine, perché continuo a pensare che le sentenze non si commentano ma si rispettano”.
Esposito conferma di essere a disposizione del Prefetto Tronca per quanto riguarda la questione trasporti nella Capitale: “Io non sono alla ricerca di niente, questo ci tengo a precisarlo. Sciopero dipendenti TPL? Mi risulta abbastanza chiaro quali siano le problematiche, avevo trovato anche le soluzioni, poi si è interrotta l’amministrazione, ma gli atti sono lì, per ragioni che non mi sono chiare non sono stati portati avanti. Se serve ci sono, questo è ovvio. Faccio politica, sono un senatore della Repubblica, mi occupo di trasporti. Se serve una mano sono disponibile a darla. Ancora oggi molti cittadini continuano a scrivermi per quanto riguarda la questione trasporti. Atac? Ad Atac bisognava fare una rivoluzione, cambiare in maniera drastica tutti i dirigenti e i responsabili delle linee. Fossi nel Prefetto Tronca, metterei le mani sui dirigenti di Atac, più che farli ruotare ne licenzierei la gran parte. Avessi avuto un mese più li avrei cacciati tutti, ma purtroppo quel mese in più non l’ho avuto“.
Un’ultima battuta, Esposito, l’ha dedicata al caso Livorno, non lesinando critiche al Movimento Cinque Stelle: “E’ inutile che continuino a dire che vogliono essere messi alla prova se poi quando vengono votati non risolvono nessun problema. Devono evitare di far pagare ai cittadini il prezzo della loro incompetenza. A Parma sono stati eletti dicendo che non ci sarebbe mai stato l’inceneritore e per fortuna il termovalorizzatore funziona. A Livorno si sono fatti eleggere e ora si trovano con l’immondizia in mezzo alla strada. Ce l’hanno con la TAV però poi Casaleggio scorrazza per l’Italia usando l’alta velocità. I grillini difettano in coerenza e capacità. Casaleggio? E’ un grande fruitore della Tav, è come un vegano che si batte contro la macellazione delle mucche e poi lo trovi al ristorante a mangiarsi la Fiorentina…


CITTA’ METROPOLITANA, PALOZZI (FI): “BUON LAVORO A VOLPI E ROLLONI. GRAZIE A COZZOLI”
Voglio rivolgere i miei più sentiti auguri di buon lavoro ad Andrea Volpi, neocapogruppo FI in consiglio della città metropolitana di Roma Capitale e, al contempo, ringraziare il predecessore Ignazio Cozzoli per il grande impegno e l’ottimo lavoro fin qui svolto. Un grande in bocca al lupo, infine, al neo consigliere metropolitano, Marco Rolloni, che sono certo saprà dare il suo prezioso contributo nel percorso, avviato dal gruppo consiliare FI, a difesa delle esigenze del territorio metropolitano”. Così il consigliere regionale del Lazio e coordinatore FI Provincia di Roma, Adriano Palozzi.

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