giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Lorenzo Fontana (Lega Nord) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in merito alle elezioni regionali in Francia.
Noi abbiamo un’alleanza col Front National a livello europeo –ha affermato Fontana-. C’è una condivisione sulla visione dell’Ue e sul fatto che lo scontro non è più tra destra e sinistra, ma è fra chi vuole l’omologazione fra tutti i popoli e chi ama le identità, le proprie tradizioni e la propria cultura. L’Ue è stata concepita creando una moneta unica che invece doveva essere il tassello finale. Prima serviva un esercito e una politica estera comune. Invece si è costruita una casa partendo dal tetto. Non mi sento anti-europeista, sono a favore dell’Europa, ma va fatta in un modo ben preciso, non così come è stata è fatta”.
Prima degli attentati di Parigi, il Front National era già attestato sul 30% nei sondaggi –ha spiegato Fontana-. Non penso quindi che sia una fiammata. Penso che gli attentati abbiano spostato poco a livello politico in Francia. Il popolo francese era già convinto di sostenere il partito della Le Pen. Il sentimento di difesa della propria identità non c’è solo in Francia e in Italia. Solo un cambiamento radicale puo’ portare a un cambiamento dell’Europa”.
La Lega ha avuto merito di denunciare con largo anticipo le problematiche che poteva portare un certo islamismo estremista –ha detto Fontana-. Poi come uno si esprime dipende da persona a persona. Io credo che debba nascere un polo identitario in Italia. La contrapposizione è tra il mondialismo e l’identità. Per risolvere l’emergenza immigrazione dobbiamo iniziare seriamente ad occuparci dei problemi che gli immigrati hanno nei loro paesi d’origine. Nessuna persona ama scappare dal proprio paese, dovremmo aiutare quelle persone a restare lì. E nel momento in cui entrano nei nostri territori dobbiamo controllare chi entra e garantire la sicurezza”.


Il Sen. Alberto Airola (Movimento 5 Stelle) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Circa 200 piccoli azionisti e obbligazionisti Banca Marche, Etruria, Carife e CariChieti, finiti sul lastrico a causa del decreto Salva Banche varato il 22 novembre, hanno manifestato contro il governo in piazza Montecitorio. I cittadini hanno investito dei risparmi e li stanno vedendo andare in fumo –ha affermato Airola-. Invece sono stati chiamati speculatori da alcuni media o da alcune persone sui social network. Non sono speculatori perché non stanno facendo un gioco finanziario, ma hanno acquistato delle obbligazioni che gli sono state proposte come un investimento sicuro. Sono stati beffati due volte, sono stati anche considerati come quelli che rischiano e speculano sulla finanza”.
Si è rotto il rapporto fiduciario tra i cittadini e le banche –ha aggiunto Airola-. I cittadini si vedono di colpo a pagare un debito che ha fatto qualcuno nella banca, qualcuno che evidentemente non amministra bene. C’è un’indubbia complicità del sistema politico col sistema bancario per portare avanti interessi che non sono quelli dei cittadini. C’è un filo conduttore tra i governi Berlusconi-Monti-Letta e Renzi. Qualsiasi parassita sa che se uccide l’organismo a cui succhia il sangue muore anche lui. Qui si sta distruggendo l’economia del Paese, non c’è un programma di salvezza. Bisogna prevedere sanzioni pesanti per chi fa determinati reati. Ma qui siamo all’opposto”.
Alla Camera, in commissione Bilancio, è intanto iniziato il voto sugli emendamenti alla legge di Stabilità. E’ in quella sede che l’esecutivo intende, come ha anticipato Matteo Renzi, presentare una proposta mirata a dare qualche forma di sollievo a un particolare tipo di obbligazionisti.Sono le solite mance alla Renzi –ha affermato Airola-. Il premier fa come ha fatto coi pensionati, gli scippa 1500 euro di pensione e gliene dà 500 facendoli passare come bonus”.


Il Prof. Roberto De Rosa, docente di Scienza politica all’Università Niccolò Cusano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo” su Radio Cusano Campus, emittente dell’UniCusano (www.unicusano.it).
Gli attentati del 13 novembre –ha spiegato il Prof. De Rosa- più che favorire Marine Le Pen, hanno permesso a Hollande di rimontare, dato che la reazione agli attentati da parte dell’attuale Presidente è stata sostenuta dal popolo francese. Possiamo tranquillamente affermare che il Partito Socialista sta scendendo molto nei sondaggi e ha perso molte posizioni negli ultimi anni. Questo voto delle regionali segna sicuramente uno spartiacque. I socialisti sono primi solo in due regioni, mentre il Front National ha preso ben 6 regioni. Io non credo che ci sia una sola motivazione dietro questa affermazione del partito dell’ultradestra, che ha cominciato a crescere già nel 2007, quando Sarkozy vinse le elezioni facendo suoi i temi del Front National. L’ascesa del Front National dura da almeno 7-8 anni”.
In Italia abbiamo sempre avuto l’abitudine di cavalcare le vittorie altrui –ha affermato il Prof. De Rosa-. Lo abbiamo visto con Sel quando ha vinto Syriza in Grecia e adesso lo vediamo con Meloni e Salvini che esultano per la vittoria della Le Pen. E’ il meccanismo di salire sul carro dei vincitori. Vincere in Francia col Front National non significa automaticamente vincere in Italia con gli stessi temi. Salvini e Meloni se vogliono vincere dovranno lavorare sul nostro territorio, intercettando le necessità dell’elettorato italiano. In Italia su determinate posizioni c’è anche il Movimento 5 Stelle”.


IVAN CATTANEO A RADIO CUSANO CAMPUS: “LA TELEVISIONE E’ CREATA DAI MASCHI. ECCO PERCHE’ L’OMOSESSUALE NON E’ DOMINANTE ALLA ALDO BUSI MA ACCOMODANTE ALLA CRISTIANO MALGIOGLIO. QUELLO CHE CHIAMO UN FR***O FORMATO FAMIGLIA”. E SULLE ADOZIONI GAY: “IO NON ADOTTOREI MAI, NON ME NE FREGA NULLA. PIUTTOSTO PENSIAMO PRIMA AI MATRIMONI E ALLE UNIONI OMOSESSUALI”.
Ivan Cattaneo, cantante icona degli anni ‘80, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del nuovo format LINGUE A SONAGLI condotto dal cantautore Bussoletti in onda ogni sabato alle 14.
Ha espresso chiaramente la sua opinione circa l’omosessualità nella televisione e, più in generale, in Italia.
Circa la necessità e l’utilità di fare coming out nel nostro paese:Credo fortissimamente che l’importante sia dirlo. E’ sempre un atto dovuto. Tempo fa lessi di Fiorella Mannoia che su Tiziano Ferro non era d’accordo. Diceva che erano affari suoi perché ha dato un dolore ai genitori e che essere omosessuali è una cosa della privacy. Non è vero! Non è una cosa della privacy. E’ una cosa che devi manifestare per manifestare a te stesso, è un fatto di sincerità con tutti. La privacy è con chi vai a letto e cosa ci fai”.
Esempi pratici dell’omosessualità taciuta sono i talent: “Il 90% di tutti questi che escono dai talent è gay. C’è un’ignoranza dei discografici, però, che gli dicono di negare sennò le ragazzine poi non comprano i dischi. Mi sembra una cosa stupida perché Mika è gay e vende i dischi. Sono gay anch’io ed ho un bel po’ di carriera da raccontare”.
Sul rapporto tra televisione e rappresentazione dei gay:Il mondo delle tv è creato dai maschi ed è quello il pensiero dominante. Pensate a Gianni Boncompagni che faceva il suo “Non è la Rai” il pomeriggio quando davanti allo schermo c’erano solo casalinghe. Avrebbe dovuto mettere una schiera di maschietti e invece pensava da eterosessuale maschio ed ha messo tante ragazzine. L’etero vede l’omosessuale in maniera folcloristica. Ha bisogno di vedere un omosessuale che può dominare, non all’Aldo Busi, ma un omosessuale accomodante. Quello che io chiamo il frocio formato famiglia. Cristiano Malgioglio è un mio amico, però si presta a questa cosa e non credo sia contento di questo ruolo visto che ha scritto parole per grandissimi artisti”.
Sui matrimoni e sulle adozioni gay:Non facciamo confusione. I politici sono furbi perché mettono insieme queste due cose e si frena tutto non procedendo con la legge perché, quando si parla di bambini, la gente si spaventa. Io credo, invece, che si viva un giorno alla volta per cui che si debbano prima fare le unioni e i matrimoni gay come ci sono in tutti i paesi civili d’Europa e poi si può pensare alle adozioni. L’Italia è il fanalino di coda vergognoso di questa cosa e si deve andare avanti. Comunque io non adotterei mai un bambino, non me ne frega nulla. Anche perché ho un’età in cui non riuscirei a vederlo crescere. E’ difficilissimo adottare per le coppie eterosessuali, lo sarà anche per una coppia gay. Magari anche qualcosina di più”.


Giorgio Sorial, deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera, è intervenuto ai microfoni di Legge o Giustizia, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), per parlare della sua proposta di legge relativa al taglio delle auto blu ( proposta n. 3220 “Disposizioni in materia di acquisto e dismissione delle autovetture di servizio o di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni”).
La maggioranza si è opposta in tutti i modi in aula per non far discutere la mia proposta di legge sulle auto blu – ha affermato Sorial – si è fatto in modo che tornasse in Commissione. Ovviamente i ministri non parlano perché vengono beccati con le mani nella marmellata. Arrivano tutti con le auto di servizio. I ministri potrebbero anche pensare al car sharing”.
Servono le auto blu? “Ovviamente non vogliamo tagliare le auto che servono alla sicurezza. Ministri, deputati e altri potrebbero però prendere il loro mezzo privato, i taxi o i mezzi pubblici. È vero, i trasporti pubblici non funzionano bene. Questi politici potrebbero utilizzarli: magari, vedendo in che stato sono, potrebbero impegnarsi di più per migliorarli”.
Sorial svela anche un dato : “L’auto blu è un simbolo di potere. Inoltre si pensa che questi mezzi vengano utilizzati solo dai ministri. Esistono le cosiddette “auto blu sanitarie”, quelle delle ASL. Non sono lettighe o ambulanze. Sono autovetture messe a disposizione dei dirigenti delle ASL. Facendo un’analisi approfondita, si sa benissimo che i dirigenti delle ASL, nella maggior parte dei casi, sono ex “trombati” della politica. Le dirigenze delle ASL vengono utilizzate come poltronifici. Si usano le auto blu per scarrozzare in giro dirigenti per la città. Queste vetture costano dai 700 ai 900 milioni l’anno”.

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