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L’On. Teresa Bellanova, Sottosegretario al Ministero del Lavoro è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito al disegno di legge contro il caporalato.
“La prima grande soddisfazione –ha affermato Bellanova- è notare come un fenomeno così grave e pericoloso sia stato assunto come una questione importante dal Presidente del Consiglio. Ieri è stato aperto un confronto tra le parti e tutti i partecipanti al confronto, le organizzazioni sindacali, datoriali e di distribuzione, hanno chiesto al governo di presidiare il testo durante l’iter parlamentare. Noi ora puntiamo a far approvare questo ddl e a farlo diventare legge al più presto”.
Caporalato non riguarda solo immigrati. “L’idea che la questione del caporalato riguardi solo gli immigrati –ha spiegato Bellanova- ha indebolito i lavoratori immigrati ma anche quelli italiani, che sono tanti che lavorano nei campi e nell’edilizia. Quest’estate purtroppo l’opinione pubblica ha dovuto fare i conti con questo fenomeno quando una lavoratrice della provincia di Taranto è morta in un campo d’uva a Bari. Dobbiamo determinare le condizioni per combattere il grave sfruttamento di lavoro, ovviamente con strumentazioni diverse. Nell’ultimo articolo del ddl si parla della questione dei campi di accoglienza. Dobbiamo smetterla con i campi ghetto e dobbiamo dare vita a un progetto integrato di accoglienza. Le persone che vanno a lavorare nei campi non devono dormire sotto gli alberi, in tende, ma devono essere integrati nella comunità”.
Sul tema della presenza delle donne nel mercato del lavoro. “La loro presenza nel mercato del lavoro è una grande azione di politica economica –ha detto Bellanova-. Le donne in Italia hanno studiato, sono portatrici di saperi, se le teniamo fuori dal mondo del lavoro indeboliamo la struttura economica. Con la riforma del mercato del lavoro abbiamo già avviato una poderosa campagna di riforme in questo senso”.
Sull’operato del governo. “Siamo carichi perché sappiamo che stiamo svolgendo un servizio importante per il Paese –ha affermato Bellanova-. Negli ultimi anni la politica è stata spesso disattenta e impegnata più a comporre i propri dissidi che ad affrontare i problemi delle persone. Pensiamo che la politica sia un servizio pubblico che va fatto con passione e senso civile. Al nostro governo viene rimproverato di avere fretta, ma in un Paese che ha accumulato tanti ritardi e difficoltà, fare le riforme in fretta è un merito”.
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Il Prof. Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare Cnr di Palermo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) in merito all’emergenza inquinamento nelle città italiane.
“Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente –ha affermato Viegi- ha calcolato una morte prematura di 59.500 persone all’anno in Italia per inalazione di particelle fini (pm 2.5), 3.300 per l’ozono e 21.600 per il biossido di azoto. Per morte prematura si intende una morte che avviene prima di quella che è l’aspettativa di vita media per un dato Paese e per un dato genere. I problemi all’apparato respiratorio sono i principali in quanto è l’immediata superficie di contatto tra gli elementi inquinanti e il nostro organismo. Infatti sono in aumento le infezioni delle prime vie aeree e le malattie respiratorie croniche. Poi ci sono le particelle ultrafini, di cui ancora non si sta parlando, che attraversano la barriera tra il polmone e sangue, entrano nel sangue e direttamente o indirettamente vanno a causare problemi cardiovascolari sia in termini di rischio di ischemia e infarto, sia di rischio di disturbi elettrici del cuore, fino al rischio più grave di fibrillazione ventricolare. Ci sono anche alcuni dati meno consolidati che parlano di un effetto di queste nano particelle al livello del sistema nervoso centrale, mettendole in relazione con malattie neurodegenerative”.
“Questi momenti di emergenza dovrebbero indurre i governi e la popolazione a riflettere su forme diverse di mobilità –ha affermato Viegi-. Cambiare il modo di produrre energia per i trasporti avrebbe un beneficio anche nella lotta contro i cambiamenti climatici”.
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Approvato il Rendiconto Generale 2014 con 29 voti favorevoli e 19 contrari
L’aula, presieduta da Daniele Leodori, presente anche il governatore Nicola Zingaretti, ha approvato, con 29 voti favorevoli e 19 contrari, il Rendiconto 2014. Le entrate di competenza accertate ammontano a 33,18 miliardi di euro; le spese complessivamente impegnate ammontano a 31,14 miliardi di euro. Il rendiconto 2014 si chiude con un disavanzo sostanziale pari a 3,88 miliardi di euro, determinato aggiungendo al risultato di amministrazione il fondo crediti di dubbia esigibilità, l’accantonamento dei residui perenti e la parte vincolata. Secondo il giudizio di parifica della Corte dei Conti, il disavanzo 2014 è di circa 11 miliardi di euro.
Dopo l’approvazione del Rendiconto, la seduta è quindi proseguita con la relazione dell’assessore Alessandra Sartore sulla Legge di Stabilità 2016. Al termine, i lavori sono stati sospesi.
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Tra gli obiettivi anche quartier generale polizia a Bruxelles
Due persone sono state arrestate
nell’ambito di un’operazione antiterrorismo in Belgio. Lo
riferisce l’emittente Rtbf. I due ‘preparavano attentati’.
Secondo i media, tra gli obbiettivi di un attacco “imminente” il
quartier generale della polizia nei pressi della Grand Place a
Bruxelles.
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Lavoro: Poletti, part time agevolato per assumere
Misura in legge di Stabilita’. Se servira’ la rafforzeremo
Un part time agevolato a chi e’ vicino
alla pensione per favorire il ricambio in azienda. La misura e’
prevista nella legge di Stabilita’: orario dimezzato, 65% dello
stipendio e 100% della pensione dopo tre anni, con contributi
figurativi garantiti dallo Stato. “Per adesso ci abbiamo messo
risorse limitate, ma se servira’ le rafforzeremo”. Lo spiega il
ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un’intervista, in
prima pagina in apertura, a La Stampa.
Il tema e’ legato all’invecchiamento della popolazione,
“l’aspettativa di vita delle persone si alza, e conseguentemente
si lavorera’ piu’ a lungo. Ma possiamo pensare che una persona
possa fare lo stesso lavoro nelle stesse modalita’ a trenta come
a sessant’anni? Io credo di no”, osserva Poletti, “e anche
l’azienda ha interesse che i lavoratori piu’ anziani possano
gradualmente essere sostituiti”. All’obiezione che potrebbe
essere costoso per l’azienda, il ministro replica che “deve
paragonare il costo di un lavoratore alla fine della propria
carriera, e quello del suo sostituto, giovane, senza i costi
dell’anzianita’ e con competenze piu’ aggiornate”.
Poletti fa anche un bilancio del Jobs Act: “Sono contento del
risultato, coerente con gli andamenti dell’economia del nostro
paese”. “Nel 2013 – afferma – avevamo perso oltre 200mila
occupati. Nel 2014 ci siamo fermati, nel 2015 abbiamo messo la
marcia avanti. E soprattutto la quota dei contratti a tempo
indeterminato e’ cresciuta notevolmente, dal 18 al 27% del totale
delle assunzioni”. Il Fmi dice che ci vorranno venti anni per
tornare ai livelli di occupazione precrisi, “numeri di
quest’anno dicono che ce ne vorranno molti meno”, conclude.
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Madrid e Barcellona ingovernabili, crisi senza fine
Veto Psoe e Podemos a Rajoy, Mas di nuovo umiliato da radicali
Crisi e
paralisi politica a Madrid, stallo e crisi a Barcellona: Spagna
e Catalogna in corsa verso la secessione finiscono l’anno fra
veti incrociati e confusione, con la prospettiva di un ritorno
parallelo alle urne.
Il premier uscente spagnolo Mariano Rajoy, primo ma senza
maggioranza alle politiche del 20 dicembre, ha avviato un
secondo giro di colloqui con i leader dei due partiti emergenti,
Podemos e Ciudadanos, Pablo Iglesias e Albert Rivera, nel
tentativo di formare un molto ipotetico nuovo governo. Ma
Iglesias gli ha confermato il ‘no’ secco ad ogni ipotesi di
investitura di un esecutivo a guida Partido Popular. E Rivera
non e’ andato oltre una eventuale astensione a un governo di
minoranza Rajoy se i socialisti adotteranno la stessa posizione.
Il leader Psoe Pedro Sanchez, che giovedi ha visto Rajoy, lo ha
pero’ gia’ escluso.
La situazione appare per ora completamente bloccata. Il Pp
nel Congresso ha 124 deputati su 350, il Psoe 90, Podemos 69,
Ciudadanos 40. Gli altri 27 seggi sono andati a Iu (2), agli
indipendentisti catalani (18) e ai nazionalisti baschi (6) e
delle Canarie (1). Anche l’ipotesi di un governo alternativa
Psoe -Podemos sembra per il momento difficilmente percorribile.
Sia per i numeri: rimarrebbe sotto quota 176 deputati, la
maggioranza al Congresso, e Ciudadanos ha detto che votera’
contro un governo con Iglesias. Sia perche’ Podemos ha posto
come condizione un referendum sull’indipendenza della Catalogna
che i socialisti non vogliono. Nel Psoe inoltre traballa la
poltrona di Sanchez – che Iglesias oggi ha accusato di “fare
teatro” – contestato dai baroni territoriali guidati dalla
potente Susana Diaz, presidente dell’Andalusia, contrari a una
alleanza con Podemos, che chiedono un congresso a fine febbraio.
Che potrebbe dare a Diaz la guida del partito. Crisi e
confusione si intrecciano fra Madrid e Barcellona. La Catalogna
del presidente uscente secessionista Artur Mas e’ sempre senza
governo a tre mesi dalle regionali del 27 settembre. Le due
liste indipendentiste di Mas (67 seggi su 135) – che vuole
l’indipendenza per il 2017 – e degli anti-sistema della Cup (10)
hanno la maggioranza assoluta nel parlamento di Barcellona. Ma i
radicali finora si sono rifiutati di votare la rielezione del
‘borghese’ Mas. Ieri in un mini-congresso i suoi 3.030 delegati
si sono spaccati esattamente a meta’, 1.515 per il ‘si’ a Mas,
1.515 per il ‘no’. In un’atmosfera sempre piu’ da farsa tutto e’
stato rinviato al 2 gennaio. Una nuova umiliazione per Mas,
simbolo della lotta per l’indipendenza, incriminato di
‘ribellione’ dalla giustizia di Madrid. Alle politiche spagnole
il partito di Mas ha subito una emorragia di voti, fuggiti verso
Podemos. Se il 9 la Catalogna sara’ sempre senza presidente
dovra’ tornare al voto. Forse quando dovranno essere ripetute –
se non si trovera’ a Madrid una formula magica per uscire da una
crisi apparentemente insolubile –anche le politiche
spagnole.(ANSAmed).
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Indice scene a 117,6 dopo picco registrato nel mese scorso
L’indice del clima di fiducia dei
consumatori a dicembre segna una flessione, scendendo a 117,6 da
118,4 del mese precedente, quando aveva raggiunto il massimo
storico. Lo rileva l’Istat, spiegando come nonostante il calo la
fiducia resti “sui livelli elevati”. In un anno l’indice e’
salito di oltre 20 punti.(
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Indice cala a 105,8. Ma restano ‘livelli elevati’
A dicembre l’indice composito del
clima di fiducia delle imprese italiane scende a 105,8 da 107,1
di novembre. Lo rileva l’Istat, sottolineando che seppur in
calo, e’ il valore piu’ basso da agosto, si mantengono “i livelli
elevati”. Le flessioni piu’ forti si registrano per le
costruzioni e per il commercio al dettaglio
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FIUMICINO, FALSO ALLARME BOMBA SU VOLO ALITALIA: PSICOSI TERRORISMO
SU AEREO
Falso allarme bomba questa mattina alle 9 circa
all’aeroporto di Fiumicino su un volo Alitalia in partenza per Amsterdam. A
quanto si apprende l’allarme e’ scattato dopo che un passeggero olandese ha
riferito al personale di bordo di aver sentito durante il check-in altri due
passeggeri di origini arabe parlare di un attentato con bomba. I due
originari del Maghreb e residenti ad Amsterdam, fermati per accertamenti, si
sono giustificati spiegando che si era trattato di un fraintendimento
linguistico e che in realta’ stavano parlando dei coffee shop. Le verifiche
effettuate dagli artificieri all’interno dell’aereo hanno dato esito
negativo. Il passeggeri verranno imbarcati nuovamente sul volo.
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FROSINONE, ASSOSTAMPA ROMANA: STIPENDI CON CONTAGOCCE A LA PROVINCIA
QUOTIDIANO
“La Provincia di Frosinone è una voce ascoltata
dalla comunità locale. Una voce che non si è spenta nonostante la vicenda
della Effe editrice abbia preso le strade dell’aula di un tribunale.
L’orgoglio di appartenenza alla propria testata, risorta nelle vesti della
Editrice Calliope, non può nascondere il disagio per gli inciampi registrati
nel pagamento degli stipendi. Da un anno i giornalisti e i poligrafici
ricevono solo acconti. La mancata erogazione della busta paga per intero si
accompagna alle modalità di saldo degli acconti che variano di mese in mese,
non dando alcun tipo di garanzia ai dipendenti. Lo spartito non cambia se si
tratta di tredicesime e non cambia se, nel frattempo, sono stati erogati i
contributi alla testata. Una situazione paradossale se è vero che i
giornalisti, in base alla legge Manifesto, proprietari della loro azienda,
devono fare i conti con chi detiene la testata ed evidentemente la cassa.
Si annunciano tra pochi giorni cambiamenti al vertice della cooperativa. E’
un passaggio decisivo per la sopravvivenza della Provincia, un passaggio dal
quale i giornalisti si attendono il rispetto dei diritti maturati.
Dall’assemblea dei soci devono arrivare indicazioni chiare sul percorso da
intraprendere. Stampa Romana si riserva il diritto di tutelare i colleghi in
ogni sede”. Così in una nota Tiziana Cardarelli, fiduciaria Frosinone Stampa
Romana; Lazzaro Pappagallo, segretario Stampa Romana.
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Capodanno, Coldiretti: 190 mln di brindisi italiani all’estero, e’ record
Per le sole festivita’ di fine anno salgono a 190 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che e’ record storico per lo spumante Made in Italy all’estero dove si registra un balzo del 13 per cento nelle bottiglie esportate, sulla base dei dati Istat nei primi nove mesi del 2015 sul commercio con l’estero dove si beve la maggioranza dello spumante prodotto in Italia. Fuori dai confini nazionali – sottolinea la Coldiretti – non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane come quest’anno. La domanda di bottiglie – sottolinea la Coldiretti – e’ cresciuta del 48 per cento in Gran Bretagna e del 22 per cento negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo ed il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane che pero’ vanno forte anche in Germania (+5 per cento) che si posiziona al terzo posto. E le richieste – precisa la Coldiretti – sono aumentate del 9 per cento anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola. Nella classifica delle bollicine italiane piu’ consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese
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LAVORO: POLETTI, CON PART TIME AGEVOLATO PER OVER 60 PIU’ FACILE RICAMBIO =
“Dobbiamo trovare soluzioni perché nella
parte finale della vita lavorativa una persona possa lavorare in modo
diverso e di meno”; del resto “anche l’azienda ha interesse che i
lavoratori più anziani possano gradualmente essere sostituiti”. E’ il
ministro del Lavoro Giuliano Poletti a sintetizzare cosi’, in una
intervista a ‘La Stampa’, la misura che prevede un part time agevolato
per i lavoratori vicini alla pensione, prevista dalla legge di
Stabilità.
“All’azienda e al lavoratore è offerta – spiega Poletti-
un’opportunità: una riduzione del 50% del tempo di lavoro, che si può
definire liberamente. Solo la mattina, solo due giorni alla
settimana… Il lavoratore avrà un orario dimezzato, un salario pari
al 65% di quello precedente, e dopo tre anni una pensione pari al 100%
di quella che avrebbe avuto”.
“Lo Stato garantisce i contributi figurativi, e l’azienda versa in
busta paga la sua quota di contributi. Con soddisfazione reciproca”,
commenta il ministro che indica come anche per le aziende si tratti di
“una proposta interessante”.
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FI: QUAGLIARIELLO A BONDI, NON SERVE RINNEGARE BERLUSCONI
Quelle di Sandro Bondi “sono le parole di
una persona che ha un travaglio politico e personale” ma “nella
sostanza non le condivido”. Lo dice Gaetano Quagliariello, fondatore
del movimento ‘Idea’, in un’intervista al ‘Tempo’. Nel 1994
“l’epifania di Berlusconi – ha affermato – ha dato una chance al
liberalismo. Ha fatto emergere una forza carsica che non aveva mai
avuto la possibilità di manifestarsi per la presenza del bipolarismo
imperfetto: di due partiti, la Dc e il Pci, che erano due mondi.
Berlusconi ha costruito una destra liberale di governo e questo rimane
un suo merito storico, nessuno glielo potrà levare. Certo – osserva
Quagliariello – attorno a lui non si è costruita una classe dirigente
liberale e questa resta necessaria al Paese”.
“Per farlo, però, non serve distruggere ciò che Berlusconi ha
rappresentato per la storia d’Italia”, sottolinea. Rispetto infine
all’accusa rivolta da Bondi a Berlusconi di aver messo al primo posto
le proprie aziende, Quagliariello afferma: “Anche questo va
contestualizzato storicamente. C’è stato un momento in cui lo scontro
in questo Paese è stato tra berlusconismo e antiberlusconismo e non ci
si può dimenticare l’attacco portato alle sue imprese: quella era
considerata, marxianamente, la ‘struttura’ che teneva in piedi il
potere. Pensare che tutto quello che c’è stato, ovvero l’emersione del
centrodestra di governo, possa essere giustificato soltanto dalle
aziende – conclude -, mi sembra un esercizio di marxismo in ritardo”.
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REGIONE, STORACE: “IN FINANZIARIA C’È DIVIETO DI CURE, CI SIA
MARCIA INDIETRO”
“Nella finanziaria della regione Lazio c’è il
divieto di cure. All’articolo 5 si arriva a stabilire che un paziente che
teme di stare male per prestazioni non erogate in regime di appropriatezza
definita dalle strutture sanitarie pubbliche del Lazio, per avere certezza di
curarsi, può andare fuori regione solo su autorizzazione della propria Asl.
E incredibilmente, la stessa trafila va seguita persino se ci si vuole
rivolgere a operatori privati accreditati dentro il territorio regionale. È
una vergogna che va cancellata e l’opposizione presenterà emendamenti
soppressivi. La salute è un diritto da tutelare e non è assoggettabile alle
calcolatrici de burocrati delle Asl regionali. Zingaretti farebbe bene a
mettere la marcia indietro”. Lo scrive in una nota Francesco Storace,
vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La
Destra.
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VILIPENDIO, STORACE: “NO A PRESCRIZIONE, PRONTO A SCONTARE PENA”
“Il prossimo 13 gennaio si celebrerà il processo
di appello per il reato di vilipendio nei confronti del Capo dello Stato.
Storace, che in primo grado era stato condannato a sei mesi di reclusione per
aver utilizzato l’aggettivo ‘indegno’ rivolto al presidente Napolitano
durante le ultime fasi della crisi del Governo Prodi, intende rinunciare alla
prescrizione anche ‘a costo di finire in galera per scontare la pena a
sentenza definitiva’. Peraltro Storace si scusò con l’attuale senatore a
vita, e il chiarimento sostanziale tra i due avvenne proprio al Quirinale nel
corso di un’udienza concessa dall’allora Capo dello Stato. Dopo la condanna
del 21 novembre 2014 – nel processo fu anche provata l’inesistenza di
attacchi rivolti da Storace alla senatrice Rita Levi Montalcini – anche
moltissimi parlamentari, da destra a sinistra, gridarono allo scandalo,
schierandosi senza mezzi termini al fianco del segretario de La Destra.
Vennero presentate varie proposte di legge sia al Senato che alla Camera, a
partire dal vicepresidente di palazzo Madama, Maurizio Gasparri, per
l’abolizione di un reato così antiquato.A giugno il Senato ha approvato
una parziale riforma del reato. Ma l’iter alla Camera, nella commissione
giustizia presieduta dalla riesci a Ferrante, prosegue a passo d’uomo.
Insomma, il vilipendio è finito nel dimenticatoio del Parlamento”. Così in
una nota l’ufficio stampa de La Destra.
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PD: RENZI, LEADER PIU’ VOTATO IN UE, POI MERKEL E CON LEI RAPPORTO SPLENDIDO
“Il Pd ha preso 11 milioni di voti, ha il
leader più votato in Europa. Il secondo leader più votato è la
Merkel”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa
di fine anno nell’auletta dei gruppi alla Camera. Il presidente del
Consiglio ha sottolineato che il rapporto con la Cancelliera “è
splendido”.
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CRISI: RENZI, ITALIA SI E’ RIMESSA IN MOTO, PAESE SOLIDO E STABILE
“L’Italia si è rimessa in moto, il paese è
solido e stabile”. “Io questo paese che si è rimesso in moto l’ho
visto, lo vedo e spero che nel 2016 possiamo vederlo sempre di più”.
Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
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GOVERNO, RENZI: QUELLO DA PREMIER SARÀ MIO ULTIMO RUOLO PUBBLICO
“Quello del presidente del Consiglio sarà il mio
ultimo ruolo pubblico”. Così il premier Matteo Renzi.
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GOVERNO, RENZI: LEGISLATURA ERA STRASCICATA
“Vi ricordate dov’eravamo quasi due anni fa? Un
Paese dove c’era una legislatura strascicata, che non riusciva ad andare
avanti, e non riusciva neanche a eleggere il presidente della Repubblica”.
Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
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SAMPIETRINI, SANTORI: TRONCA MANTENGA LA TRADIZIONE ROMANA
“I sampietrini sono un grande mosaico della nostra
città, un elemento di bellezza ed un patrimonio che deve rimanere al proprio
posto perchè rappresentano l’essenza della Capitale, di valore inestimabile
ed incommerciabile. Per questo motivo ho presentato un esposto alla procura
per chiedere di far luce sulla mercanzia dei sampietrini annunciata negli
ultimi mesi di giunta Marino e capire se il commissario Tronca intende
continuare ad attuare lo scellerato Piano Regolatore sui Sampietrini dell’ex
sindaco Marino, che avrebbe dovuto prevedere l’asportazione delle pietre
anche nel quadrante di piazza Venezia e via Nazionale”. Lo dichiara in una
nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“Anziché essere coperte da una colata di asfalto – aggiunge – le strade e le
piazze con i sampietrini devono essere tutelate e ripristinate senza
stravolgimenti. Se fossero posati a regola d’arte, i sampietrini sarebbero
più che sicuri per la circolazione stradale e gli sprechi legati alla
manutenzione sarebbero comunque fortemente limitati perché richiederebbero
minore manutenzione rispetto all’asfalto, che è sempre soggetto a buche e
dissesti. Oltretutto l’amministrazione dovrebbe valorizzare ciò che di bello
abbiamo, non svenderlo al miglior offerente, anche perchè la tutela del
paesaggio è un tema centrale e non può essere subordinato ad altri
interessi. Mi rivolgo quindi al prefetto Tronca affinché faccia chiarezza ed
abbandoni le linee guida dettate dall’amministrazione Marino e mantenga la
tradizione ed il patrimonio storico della nostra città, oltre a sgominare
definitivamente la banda dell’asfalto e a tutelare il mestiere dei
serciaroli, fatto di professionisti dotati di grandi capacità artistiche e
creative, capaci di interagire con la natura e con la storia e di trasmettere
l’arte di generazione in generazione”.
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UNIVERSITÀ. AUMENTANO IMMATRICOLAZIONI SAPIENZA, 18.034 ISCRITTI
Aumentano le immatricolazioni ai corsi di
laurea triennale e a ciclo unico della Sapienza, segnando una
positiva inversione di tendenza rispetto al passato ed alla
situazione nazionale. Gli immatricolati sono saliti dai 17.613
dell’anno accademico 2013-14, ai 17.811 dell’anno accademico
2014-2015 ed ai 18.034 dell’anno accademico 2015-2016. E’ quanto
fa sapere la Sapienza in una nota.
I dati non sono ancora definitivi, dato che vanno ancora
definite le graduatorie a completamento dei corsi a numero
chiuso, con un ulteriore margine di aumento del numero degli
immatricolati di alcune centinaia di ulteriori matricole. “Questo
incremento rappresenta un importante inversione di tendenza che
premia l’impegno della Sapienza- sottolinea il Rettore Eugenio
Gaudio- e conferma la rinnovata attrattivita’ della nostra
universita’, da sempre in prima linea per il diritto allo studio
affinche’ questo sia concretamente garantito a tutti gli
studenti”.
Per quanto riguarda le iscrizioni complessive, sara’
necessario attendere fino al 31 gennaio per avere i numeri
completi e fare eventuali confronti con gli anni precedenti. Vi
sono infatti ancora due scadenze da considerare: il termine del
29 gennaio per i laureandi che non riescono a conseguire il
titolo entro il 15 gennaio e devono quindi iscriversi nuovamente
a un ulteriore anno di universita’; la scadenza del 31 gennaio
per gli studenti che conseguono la laurea triennale nella
sessione invernale e che desiderano iscriversi alla magistrale.
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Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico ed ex assessore ai trasporti di Roma, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Esposito ha detto la sua sulla questione smog che tiene banco non solo nella Capitale, parlando anche dell’iniziativa Atac sul biglietto a 1.50 euro per una intera giornata: “L’idea è giusta ma l’Atac l’ha gestita come sempre in maniera approssimativa. A Roma se non si incide in maniera profonda la struttura di Atac le più belle idee del mondo si trasformano in cose approssimative fatte in modo casuale. Basta pensare al Natale, quando hanno chiuso la metro dicendo che tanto c’erano quattro gatti in giro. I dirigenti di Atac andrebbero cambiati, sono più interessati a tenere in piedi il sistema clientelare e consociativo piuttosto che a offrire un servizio ai cittadini. Tronca dopo Expo pensava di aver visto tutto, ma non aveva visto Atac.
Su Capodanno: “Oggi manderò una lettera riservata al Prefetto e al nuovo amministratore di Atac, perché la gestione degli accordi sindacali è stata fatta male. Ieri, ancora una volta, nonostante ci siano tutte le condizioni per fare un accordo, il capo del personale di Atac ha di nuovo lavorato per escludere una parte dei sindacati, che sono poi quelli che hanno concretamente la rappresentanza all’interno dei macchinisti della metropolitana. Loro lavorano così, non lavorano per comporre ma per rompere. Il problema si può risolvere e non è una questione di soldi. Bisogna dare la giusta rappresentanza e il giusto riconoscimento a chi c’è, senza trattare i macchinisti come dei pericolosi sabotatori. Purtroppo all’interno di Atac c’è qualcuno che lavora per fare incazzare la gente”.
Sul Movimento Cinque Stelle: “La Grillo Associati e Casaleggio fanno gli sciacalli sulle polveri sottili. Questi signori governano sedici comuni in Italia e la loro operazione di governo fa capire che farebbero dell’Italia un posto invivibile. Usano qualunque argomento, morti, polveri sottili, suicidi, per usarle contro il Governo e contro Renzi. Grillo continua a pensare che fare politica e governare un paese sia uguale a fare uno spettacolo teatrale ma non è così. Hanno un concetto di democrazia molto aleatorio, sono un Movimento con tratti di cultura fascista. Grillo secondo me ha venature di cultura fascista. Basta vedere come gestisce i rapporti nel Movimento e come mette all’indice stampa e giornalisti”.
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