giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Milleproroghe, De Micheli: via “tassa sui licenziamenti” e +10% di integrazione per contratti di solidarietà
Nel Decreto Milleproroghe abbiamo inserito due importanti provvedimenti richiesti dal mondo del lavoro: l’abolizione anche per il 2016 di una tassa impropria come quella sui licenziamenti, nel caso di cambio di appalto, e la proroga dell’integrazione al salario, incrementata del 10 %, prevista per i contratti di solidarietà“. Lo afferma il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, che ha seguito tutto l’iter degli emendamenti approvati dalla commissione Bilancio e Affari Costituzionali riunite in seduta congiunta.
Il primo emendamento approvato – precisa – prevede la proroga anche per il 2016 dell’esonero dal pagamento del contributo di licenziamento in caso di cambio appalto, quando le nuove assunzioni avvengono in osservanza delle clausole sociali, e anche in caso di interruzione del rapporto di lavoro a tempo determinato nel settore edile per il completamento dell’attività e la chiusura del cantiere. Abbiamo così eliminato una sorta di imposta sui licenziamenti, che può essere annoverata tra le tasse che il ministero dell’Economia si propone di sopprimere, perché comportano adempimenti fastidiosi e un gettito limitato. Il secondo provvedimento riguarda i lavoratori soggetti – prosegue il sottosegretario – a un contratto di solidarietà: nel 2016 abbiamo approvato la proroga dell’integrazione salariale, con un ulteriore incremento del 10 per cento. La copertura di questa integrazione economica, che va a compensare una quota importante della retribuzione persa dai lavoratori, arriva dal Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, fino a un limite di 50 milioni di euro” conclude De Micheli.


PD, nuovo caso di presunti tesseramenti falsi. Dopo la Sicilia anche nel Lazio
Nuovo caso di presunti tesseramenti falsi all’interno del PD. Dopo il caso della Sicilia, anche a Viterbo si denunciano ipotetiche irregolarità tanto che gli avvocati D’Agostino e Venuti hanno avuto mandato di procedere in ogni sede – anche penale – per i presunti illeciti posti in essere durante la campagna di tesseramento PD per l’anno 2015 presso il circolo di Viterbo Città. I legali hanno inviato una diffida agli organi di garanzia regionale e nazionale, chiedendo di inibire immediatamente la prosecuzione di tali comportamenti illeciti e di annullare le centinaia di tessere fatte in spregio delle norme e delle regole. I fatti: sulla piattaforma web del PD sarebbero state inserite circa 300 tessere in più rispetto a quelle certificate dai verbali, redatti dall’ufficio adesioni alla chiusura delle giornate di apertura del circolo. Se l’ipotesi fosse confermata, appare evidente che c’è qualcosa che non quadra. Soprattutto perché si afferma che la richiesta sarebbe avvenuta alla presenza del segretario e dell’ufficio adesioni all’interno del circolo stesso, negli orari di apertura. A questo proposito, i due avvocati evidenziano che potrebbero ricorrere le fattispecie di un ricorso penale per la violazione degli art. 482 c.p. (falsità materiale), 485 c.p. (falsità di scrittura privata), 494 c.p. (sostituzione di persona) e 640 c.p. (truffa). I legali a nome dei richiedenti chiedono l’intervento degli organi di garanzia per impedire che tali condotte procurino vantaggi indebiti a qualcuno. Sembra, peraltro, che il segretario e l’organizzazione provinciale del PD fossero stati precedentemente avvertiti e sollecitati a fare qualcosa per scongiurare pratiche di questo tipo, ma non parrebbe che i controlli abbiano avuto l’effetto sperato. Qualora gli organi preposti entro breve termine non interverranno, infatti, gli avvocati procederanno in sede penale. L’esplosione di questo nuovo caso, dopo quello in Sicilia, fa sorgere una lecita preoccupazione se si tratti di una coincidenza o di un sistema diffuso.


AFFITTOPOLI, SICET ROMA E LAZIO: PROBLEMA NOTO DA TEMPO
Rimaniamo basiti di fronte al grande scandalo ‘Affittopoli’ perché noi, come sindacato degli inquilini, ben sappiamo che è un problema noto da tempo, tanto che due anni fa firmammo un accordo con il Comune di Roma per adeguare i canoni di locazione a livelli più consoni ai tempi odierni, pur nel rispetto delle singole situazioni reddituali. Ci stupiamo quindi che ora si stupiscano di questi affitti così bassi. Ma se il Comune non fa nulla, chi lo deve fare?“. Così, in una nota, il Sicet di Roma e Lazio.
Il 20 marzo 2014, insieme agli altri sindacati degli inquilini, abbiamo firmato un accordo con l’allora vicesindaco Nieri, all’epoca anche assessore al Patrimonio, per adeguare i canoni di locazione degli immobili affittati distinguendo le singole capacità reddituali di ogni nucleo familiare e stabilendo anche che il nuovo canone di locazione venisse aumentato gradualmente nel tempo, e quindi con una gradualità degli aumenti da uno a più anni, e con una soluzione per la morosità pregressa. Una accortezza messa in atto perché comunque parliamo di immobili, questi del Comune, che vengono dati a nuclei familiari che presentano difficoltà economiche, e a cui doveva essere proposto un alloggio nell’Edilizia residenziale pubblica. Questo accordo – continua la nota – è stato condiviso con gli inquilini in un’assemblea e approvato, ed è stato reso operativo con la delibera n.165 che è stata approvata dalla Giunta capitolina in data 11 giugno 2014. Questo significa che già dal giorno dopo, ossia dal 12 giugno 2014, il Comune di Roma aveva in mano tutti gli strumenti necessari per verificare ogni singola locazione, chiedendo di conoscere i redditi secondo l’indicatore Isee, e procedendo quindi all’immediato adeguamento dei canoni di locazione e stipulando i contratti a chi ancora non li aveva. Perché tutto questo non è stato fatto? E perché adesso tutti si stupiscono e gridano allo scandalo, quando la situazione era nota a tutti gli stakeholder, in primis il Comune di Roma?“.


I cittadini di Valle Galeria da qualche giorno sono in fermento sui social network, preoccupati dalle dichiarazioni di Manlio Cerroni che ha annunciato di riaccendere il gassificatore di Malagrotta a Roma. Sul tema è intervenuta Cristina Maltese, Presidente del 12° Municipio di Roma, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sono reduce da una riunione con l’assessore all’ambiente alla Regione Lazio che mi ha rassicurata sul fatto che il gassificatore non sarà riacceso –ha affermato Maltese-. Abbiamo definitivamente chiuso l’era della discarica di Malagrotta e l’indirizzo del Comune di Roma è quello di non riaccendere gli impianti. Abbiamo già dato e non si torna indietro. Roma dal 2013 è impegnata nel piano di aumento della differenziata, Ama ha fornito dei dati che davano un aumento della raccolta differenziata tendente al 65% che era l’obiettivo iniziale. Ciò rende inutile riaccendere il gassificatore. Il governo aveva i dati aggiornati al 2014, ma nel 2015 il Lazio, grazie alla politica dei rifiuti ha incrementato moltissimo la raccolta, questi dati ora vanno riaggiornati al governo. Ho avuto rassicurazioni da questo punto di vista da parte dell’Assessore all’ambiente alla regione. Gli ho chiesto di dirlo apertamente, anche per tranquillizzare i cittadini. Però c’è un’altra questione che è quella della bonifica. E’ vero che la discarica è chiusa, ma bisognava bonificare già da tempo col piano Magda, che però non ha prodotto un pezzo di carta. Ho fatto presente all’assessore anche questo, bisogna lavorare per il recupero della Valle Galeria”.
Sul tema è intervenuto anche l’On. Stefano Vignaroli, deputato del Movimento 5 Stelle e vice presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Malagrotta -ha spiegato Vignaroli a Radio Cusano Campusè stata chiusa per non andare incontro ad una procedura d’infrazione. Ma gli impianti di pretrattamento dei rifiuti e l’inceneritore hanno continuato a funzionare. C’è un’autorizzazione vecchia per l’inceneritore, che già all’epoca contestammo. Dalle carte è palesemente chiaro come l’inceneritore sia una scatola vuota, che non ha mai funzionato. Il sodalizio tra i partiti e Cerroni è palese. Le stesse persone che hanno autorizzato questo impianto, adesso in campagna elettorale fanno i paladini dei cittadini. Adesso con la Commissione cerchiamo di ricostruire un quadro della situazione. E’ la Regione la vera responsabile. Zingaretti sta facendo il pesce in barile. Ora è tutelato dal decreto sblocca Italia che lo deresponsabilizza, ma lui già aveva autorizzato quell’impianto. Zingaretti non si è opposto allo sblocca Italia. Abbiamo chiesto delle spiegazioni alla regione riguardo la bonifica di Malagrotta che ancora continua ad inquinare le falde. La Regione doveva chiedere delle garanzie mettere da parte soldi per la bonifica. Abbiamo chiesto questi atti minacciando di mandare la finanza, solo allora ci hanno mandato documenti che stiamo verificando. L’alternativa per i rifiuti di Roma è l’aumento della raccolta differenziata e la predisposizione di nuovi impianti, ma non come quello di Malagrotta. Ho chiesto al Prefetto Gabrielli di fare una nuova interdittiva nei confronti del monopolista Cerroni che continua a ricevere favori dal governo e dalla regione. Il Comune ha provato un po’ a staccarsi da questo monopolio, infatti ha fatto la fine che ha fatto…”.


Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico ed ex assessore ai trasporti di Roma Capitale, è intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Esposito ha commentato il cambio al vertice di Atac:Sembrerebbe che finalmente stia arrivando aria nuova, anche se una rondine non fa primavera mi piace registrare negli ultimi giorni il fatto che alcune cose stanno finalmente accadendo. Non che avessi dubbi sull’onestà del nuovo direttore generale, che conosco e stimo, ma fa piacere svegliarsi al mattino e ricevere messaggi da chi in Atac ci lavora ed ha uno spirito nuovo… . Certo, nessuno ha la bacchetta magica, non è che gli utenti immediatamente vedranno dei cambiamenti, ma questo era il primo passo da fare. Va fatto un plauso anche al Prefetto Tronca per aver portato questa scelta fino in fondo, si è passati attraverso un bando pubblico, con Rettighieri, che è la persona giusta. Sicuramente troverà chi gli metterà i bastoni tra le ruote. Quanti politici hanno speso una parola sul suo arrivo? Pochi. Quanti comunicati sindacali sono arrivati per celebrare questa svolta? Pochi. Sicuramente c’è chi si mette contro il cambiamento, perché cambiare vuol dire rompere rendite di posizione acquisite negli anni. Rettighieri può spezzare le catene della clientela dentro Atac“.
Esposito ha anche commentato gli svarioni cui alcuni suoi colleghi hanno dato vita al Senato parlando di Stepchild Adoption: “Io non li sento, vado a fumare nella saletta e abbasso l’audio. Ma per ascoltare Scilipoti che legge il vecchio testamento, tra le altre cose storpiandolo, fumarsi quattro sigarette è il minimo. L’intervento di Scilipoti dovrebbe essere fatto ascoltare a tutti quelli che dicono che in Parlamento non ci sono degli artisti. Scilipoti è un artista della cazzata, potrei proporlo a Beppe Grillo come spalla, visto che il suo intervento a tratti faceva anche ridere“.


Don Giorgio, parroco in una cittadina vicino a Perugia, è intervenuto questa mattina in diretta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Don Giorgio ha spiegato la sua scelta di benedire, durante la messa, smartphone e tablet dei fedeli:Benedico i cellulari e i tablet dei fedeli che vengono a messa perché possono produrre qualcosa di non buono se ne viene fatto un uso eccessivo, possono portare problemi se si usano male o eccessivamente. La benedizione la faccio per aiutare le persone ad essere salvate dagli eventuali danni che potrebbero insorgere dall’uso eccessivo di questi mezzi di comunicazione. Come viene data la benedizione a tablet e telefoni? Viene fatta una preghiera e poi si benedicono con l’acqua benedetta gli strumenti tecnologici e le persone“.
Don Giorgio benedice smartphone e tablet anche perché così i fedeli possano mantenersi lontani dalle tentazioni:Guardare i siti porno con lo smartphone o con il tablet è peccato. Non vi dico anche a livello medico quanti danni può creare questa libertà che si sta generando. La benedizione è anche volta affinché con il tablet e con lo smartphone non si guardino i siti porno o non si tradiscano la propria moglie o il proprio marito. Andare a vedere i porno fa male alla salute e poi si toglie la pace, si diventa nervosi. Ho deciso di benedire gli smartphone e i tablet anche per evitare che il peccato possa introdursi in questi mezzi di comunicazione“.


L’Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo” condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), sulla situazione in Medio Oriente.
Sono molto legato al ruolo delle Nazioni Unite –ha affermato Terzi-, ma la performance dell’Onu in Siria e Libia è molto deludente. In Libia l’inviato speciale ha concluso il suo mandato travolto da una polemica su interessi diretti che aveva da un Paese del Golfo. Prima di finire il suo mandato aveva negoziato un carico molto significativo con un Paese che è parte in causa dell’intera vicenda. Speriamo che il successore tedesco riesca a portare avanti con un colpo di reni questa conclusione del negoziato politico. Quello che invece sta avvenendo nel negoziato di Ginevra nei confronti dell’opposizione siriana al regime di Assad è molto preoccupante. Il mediatore delle Nazioni Unite a Ginevra sta assicurando che se l’opposizione vera ad Assad accetta di trattare con il regime per la formazione di un governo di transizione, cesseranno immediatamente i bombardamenti e i massacri da parte delle forze del regime. E in tutto quest’anno la situazione si è soltanto aggravata, soprattutto dopo l’entrata in campo dei bombardamenti russi. L’Isis continua ad operare, sta perdendo terreno, soprattutto per i bombardamenti della Coalizione, ma continua ad operare a est della Siria. I bombardamenti russi colpiscono ogni giorno centinaia di obiettivi civili a ovest, nella zona di confine con la Turchia. Quindi l’Isis sta est e loro colpiscono a ovest. Il negoziato sta diventando una specie di cortina fumogena che spiana la strada a chi vuole eliminare fisicamente tutti gli oppositori del regime prima che la trattativa di Ginevra vada avanti. Tutto questo sotto la benedizione dell’Onu. Questo ha creato un blocco che potrebbe essere definitivo della trattativa di Ginevra. La risoluzione non ha portato ad alcun miglioramento della situazione umanitaria. C’è una grande rabbia dei negoziatori della vera opposizione siriana nei confronti di una mediazione dell’Onu che viene vista come ambigua e sbilanciata nei confronti dei più forti sul terreno che sono la Russia e Assad”.
La situazione della Libia è stata discussa alla conferenza di 26 paesi convocata a Roma sotto la bandiera della lotta all’Isis –ha spiegato Terzi-. C’è una forte pressione da parte delle diplomazie per far sì che il governo della Libia possa finalmente veder la luce con una composizione credibile. L’Occidente e i Paesi che stanno intorno alla Libia e vengono destabilizzati dall’Isis e dai gruppi jihadisti continuano a muoversi per poter avere una pre-condizione politica che permetta un’azione militare. C’è la necessità di agire per contrastare l’Isis, anche se il contrasto in realtà sta già avvenendo. Ci sono degli agenti sul territorio che sono in costante contatto con le milizie di Misurata e altre forze locali interessate a contrastare l’Isis. C’è un’attività da parte italiana che deve essere necessariamente riservata, ma penso che bisogna agire in maniera molto più determinata. Credo che non ci sia tempo da perdere. Bisogna insistere sul binario politico e fare uno sforzo per trovare una rapida definizione di quello che è il governo di unità nazionale. Le misure che noi dobbiamo prendere –ha aggiunto Terzi- devono riguardare anche gli sbarchi nel nostro Paese. Il Ministro della Difesa francese ha affermato che gli sbarchi a Lampedusa comportano un rischio molto elevato per l’Europa, per la possibile presenza di terroristi fra i migranti. Sentiamo sempre dichiarazioni allarmanti da parte di esponenti di altri Paesi, ci piacerebbe ogni tanto essere informati anche dagli esponenti del nostro governo. Il richiamo della Francia deve farci prendere atto ancora di più del fatto che le misure di contrasto all’Isis sono ineludibili e noi dobbiamo esserne parte per poter agire insieme ad altri Paesi importanti che sono impegnate in quest’azione. L’Italia deve essere in prima linea ed essere consapevole che per avere l’aiuto degli altri dobbiamo essere protagonisti in queste azioni”.

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