giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Da sindaco non intendo celebrare matrimoni dello stesso sesso. La presa di posizione di Mario Agnelli, Sindaco di Castiglion Fiorentino, non lascia spazio a dubbi. Il primo cittadino di Castiglion Fiorentino è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per motivare la sua scelta.
La reazione alla mia presa di posizione un po’ me la immaginavo, anche se forse è stata spropositata“, ha detto Agnelli. “Io credo di aver espresso un parere a favore degli ideali in cui credo e della famiglia tradizionale, non ho espresso nessun giudizio rispetto alle coppie di fatto o alle unioni civili, ho semplicemente manifestato quella che è la mia posizione. Io due uomini o due donne non li sposerò mai, nemmeno con il ddl Cirinnà“.
Il sindaco di Castiglion Fiorentino precisa: “Metterò in condizione di officiare coloro che vogliono portare avanti questa istituzione. Io non lo farò. Inserire la possibilità di obiezione di coscienza da parte dei singoli sindaci dei comuni all’interno del disegno di legge potrebbe essere una idea. Io non officio. Se questo è quello che viene chiesto a un sindaco può venire qui il Presidente del Consiglio o chi per lui, io questa tipo di unione non intendo celebrarla. Credevo che il Governo, quello in carica e quelli precedenti, fosse stato incaricato per far fronte a delle emergenze. Quando nelle piazze un sabato manifestano coloro che vogliono i diritti anche per gli omosessuali e il sabato successivo scendono in piazza coloro che sono a favore delle famiglie tradizionali, con il family day, significa che il cittadino comune ha deciso di manifestare la propria idea. Il Governo si è avventurato in una decisione non avallata dal popolo“.


Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, ha parlato di stepchild adoption: “Io voterò sì e ho sempre sostenuto personalmente questa posizione. Il testo lo abbiamo già votato in commissione, adesso abbiamo presentato zero emendamenti, proprio perché non vogliamo dare nessuna scusa per far gettare su di noi la colpa di un eventuale depotenziamento del testo. Noi siamo pronti a votarlo così com’è. Qualora la stepchild adoption non dovesse esser votata in aula io mi domando, che cosa facciamo neghiamo comunque i diritti alle persone che oggi vengono discriminate? Mi sembra inammissibile. Anche senza l’articolo 5 questo potrebbe essere un primo passo, è ovvio. Io ricordo il DDl anticorruzione. E’ stato talmente tanto depotenziato nel dibattito parlamentare da renderlo invotabile. Alla fine abbiamo accettato comunque di votarlo, perché comunque soddisfaceva alcune nostre esigenze fondamentali“.
Morra ha commentato le reazioni arrivate dopo la scelta di Grillo, di concedere libertà di coscienza: “Se mi aspettavo questo dibattito? Sono temi particolarmente sensibili, pertanto era ragionevole attendersi una presa di posizione forte, in un senso o nell’altro. In questi casi si devono mantenere lucidità e razionalità. Visto che il testo in questione non introduce nè le adozioni omosessuali nè la possibilità di affittare uteri, il testo può essere approvato esattamente così com’è. Sono convinto che in Aula ci sarà molta più compattezza di quanto qualcuno oggi non voglia far credere. Il tweet di Formigoni? Non è neanche il caso di perder tempo a commentare sciocchezze. Formigoni è stato coinvolto in vicende poco felici, così come alcuni mondi ecclesiastici, che sono stati oggetto di scandalo. Nel Vangelo c’è scritto non giudicare e non sarai giudicato“.
Da Morra una battuta sulle primarie PD a Milano: “Ormai non ci si deve stupire più di niente. Se un presidente del consiglio sostiene che a far gli schizzinosi sui voti poi si perdono le elezioni, non è affatto un problema di cinesi, romeni o altro. Una società che vuole l’integrazione deve promuovere la partecipazione al voto di tutti. La cosa ridicola è che molti elettori non sapevano neanche i nomi dei concorrenti…


Il Senatore del Pd Stefano Pedica, candidato alle primarie del centrosinistra per la corsa a sindaco di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sono primarie aperte come nel dna del nostro partito –ha affermato Pedica-. Coinvolgiamo l’elettorato del centrosinistra, non sui nomi ma sui programmi. Abbiamo firmato un patto di lealtà secondo cui il vincitore sarà aiutato a portare avanti il suo programma anche dagli altri partecipanti alle primarie. E’ un atto di responsabilità che tutti noi abbiamo sottoscritto. Ognuno di noi viene da una realtà diversa, io sono un ex democristiano ma ho fatto anche movimentismo. La mia storia è differente da quelle di Morassut e Giachetti. Abbiamo vissuto tre realtà diverse e abbiamo elettorato diversi, i cittadini dovranno decidere in base al programma che proporremo. Per quello che mi riguarda sono primarie vere, non faccio sconti a nessuno. Ci sentiamo tre protagonisti che vogliono cancellare questa pagina buia di Roma e rilanciare il centrosinistra”.
Su Affittopoli.Ho fatto interrogazioni parlamentari ed esposti alla Procura –ha affermato Pedica- per sapere chi abitava nella case del Comune e quanto pagava, non mi è stato risposto. Oggi Tronca sta facendo un’azione più incisiva di quella che aveva iniziato il sindaco Ignazio Marino. La colpa è delle amministrazioni precedenti a quella di Marino. Bisogna far luce su questa vicenda e dire la verità. Se vincerò le elezioni voglio un Comune trasparente dove, dalla periferia al centro, si decide insieme”.
Su Fassina e i fuoriusciti dal Pd.Sono persone che hanno una qualità e una storia importante –ha spiegato Pedica- Ma io preferisco combattere all’interno del partito se c’è qualcosa che non va piuttosto che andarmene e fondare un altro partito. Fare come ha fatto Fassina fa solo male alla coalizione di centrosinistra e non aiuta a battere centrodestra e grillini.


Azzurra Meringolo, ricercatrice dell’area Mediterraneo e Medio Oriente dell’Istituto Affari Internazionali e direttore della collana Insight Egypt, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Meringolo, autrice del libro “I ragazzi di piazza Tahrir” che parla delle proteste del 25 gennaio 2011, ha parlato anche del caso di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato morto in un fosso a Il Cairo. “Il capitolo più tragico della storia di Giulio Regeni –ha affermato Meringolo- è iniziato come quello di decine di ragazzi egiziani scomparsi negli ultimi 2 anni. Da un giorno all’altro, senza lasciar tracce, questi ‘desaparecidos’ spariscono. Sappiamo che alcuni sono stati portati in carcere. Quando riemergono presentano segni di tortura sul corpo. Sono oppositori al regime. Noi giornalisti abbiamo una percezione molto complessa della nostra esposizione al pericolo. Sono tante le motivazioni che possono esporci al pericolo. Giulio Regeni non scriveva su giornali accreditati, non era un giornalista. Sicuramente non scriveva su quei giornali seguiti dalla stampa egiziana. E’ molto difficile capire quanto sei vulnerabile. Quello che è certo è che ci sono momenti in cui non ti senti più tranquillo di girare, di fare interviste, stai molto più attento a quello che scrivi e nasce dentro di te una sorta di autocensura o tutela personale. E’ comunque molto più facile dire le cose come stanno da Roma piuttosto che da Il Cairo”.


Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, ha parlato di stepchild adoption: “Io voterò sì e ho sempre sostenuto personalmente questa posizione. Il testo lo abbiamo già votato in commissione, adesso abbiamo presentato zero emendamenti, proprio perché non vogliamo dare nessuna scusa per far gettare su di noi la colpa di un eventuale depotenziamento del testo. Noi siamo pronti a votarlo così com’è. Qualora la stepchild adoption non dovesse esser votata in aula io mi domando, che cosa facciamo neghiamo comunque i diritti alle persone che oggi vengono discriminate? Mi sembra inammissibile. Anche senza l’articolo 5 questo potrebbe essere un primo passo, è ovvio. Io ricordo il DDl anticorruzione. E’ stato talmente tanto depotenziato nel dibattito parlamentare da renderlo invotabile. Alla fine abbiamo accettato comunque di votarlo, perché comunque soddisfaceva alcune nostre esigenze fondamentali”.
Morra ha commentato le reazioni arrivate dopo la scelta di Grillo, di concedere libertà di coscienza: “Se mi aspettavo questo dibattito? Sono temi particolarmente sensibili, pertanto era ragionevole attendersi una presa di posizione forte, in un senso o nell’altro. In questi casi si devono mantenere lucidità e razionalità. Visto che il testo in questione non introduce nè le adozioni omosessuali nè la possibilità di affittare uteri, il testo può essere approvato esattamente così com’è. Sono convinto che in Aula ci sarà molta più compattezza di quanto qualcuno oggi non voglia far credere. Il tweet di Formigoni? Non è neanche il caso di perder tempo a commentare sciocchezze. Formigoni è stato coinvolto in vicende poco felici, così come alcuni mondi ecclesiastici, che sono stati oggetto di scandalo. Nel Vangelo c’è scritto non giudicare e non sarai giudicato“.
Da Morra una battuta sulle primarie PD a Milano: “Ormai non ci si deve stupire più di niente. Se un presidente del consiglio sostiene che a far gli schizzinosi sui voti poi si perdono le elezioni, non è affatto un problema di cinesi, romeni o altro. Una società che vuole l’integrazione deve promuovere la partecipazione al voto di tutti. La cosa ridicola è che molti elettori non sapevano neanche i nomi dei concorrenti…”


UNIONI CIVILI, IL SINDACO DI CASTIGLION FIORENTINO A RADIO CUSANO CAMPUS, SI PROFESSA OBIETTORE DI COSCIENZA: “NON SPOSERO’ MAI DUE GAY, SE PASSA IL DDL CIRINNA’ SARO’ OBIETTORE DI COSCIENZA. SE VUOLE, VENGA RENZI A OFFICIARE”.
Da sindaco non intendo celebrare matrimoni dello stesso sesso. La presa di posizione di Mario Agnelli,Sindaco di Castiglion Fiorentino, non lascia spazio a dubbi. Il primo cittadino di Castiglion Fiorentino è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per motivare la sua scelta.
“La reazione alla mia presa di posizione un po’ me la immaginavo, anche se forse è stata spropositata”, ha detto Agnelli. “Io credo di aver espresso un parere a favore degli ideali in cui credo e della famiglia tradizionale, non ho espresso nessun giudizio rispetto alle coppie di fatto o alle unioni civili, ho semplicemente manifestato quella che è la mia posizione. Io due uomini o due donne non li sposerò mai, nemmeno con il ddl Cirinnà“.
Il sindaco di Castiglion Fiorentino precisa: “Metterò in condizione di officiare coloro che vogliono portare avanti questa istituzione. Io non lo farò. Inserire la possibilità di obiezione di coscienza da parte dei singoli sindaci dei comuni all’interno del disegno di legge potrebbe essere una idea. Io non officio. Se questo è quello che viene chiesto a un sindaco può venire qui il Presidente del Consiglio o chi per lui, io questa tipo di unione non intendo celebrarla. Credevo che il Governo, quello in carica e quelli precedenti, fosse stato incaricato per far fronte a delle emergenze. Quando nelle piazze un sabato manifestano coloro che vogliono i diritti anche per gli omosessuali e il sabato successivo scendono in piazza coloro che sono a favore delle famiglie tradizionali, con il family day, significa che il cittadino comune ha deciso di manifestare la propria idea. Il Governo si è avventurato in una decisione non avallata dal popolo”.

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