Riccardo Magi, Segretario nazionale dei Radicali Italiani, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo la dichiarazione dei candidati sindaci alle elezioni amministrative di Roma in merito al debito del Comune. “I sei candidati sembra siano molto impreparati considerando ciò che dicono –ha affermato Magi-. Sembra che non conoscano informazioni fondamentali riguardo il debito del Campidoglio. Alemanno appena arrivato non voleva dichiarare il fallimento, allora il Governo trovò l’escamotage, che è un unicum giuridico, di creare scomporre il bilancio, creandone due: quello pre-aprile 2008 e quello che c’è tuttora. Io la chiamo la scatola nera della capitale. Se si andasse vedere cosa c’è dentro, si capirebbe il disastro della città dov’è. Questo unicum giuridico ha consentito di scorporare il debito pregresso. Nel 2013 finalmente il commissario fa la relazione al parlamento e dice che il debito è di 22 miliardi di euro, c’è un piano di rientro fino al 2024, con rate da 500 milioni di euro l’anno. Prima erano pagate dal governo, poi Tremonti le ridusse a 300 milioni e gli altri 200 ce li mette il Comune e quindi i cittadini con l’addizionale Irpef. Non capisco tutto questo sensazionalismo in questo momento, sono cose che si sanno da tempo. Questi 6 candidati sindaci sono ignoranti in materia di conoscenza della capitale. La creazione del commissariamento del debito, che trovò d’accordo centrodestra e centrosinistra, ha segnato la deresponsabilizzazione della classe dirigente. La giunta Alemanno aveva infatti aumentato la spesa corrente. Il comune è fallito, la gestione commissariale del debito è stato un escamotage per mascherarne il fallimento. La politica ha voluto evitare di essere messa di fronte alle proprie responsabilità. Il debito si è creato con la spesa corrente fuori controllo, municipalizzate hanno prodotto debiti non producendo servizi pubblici all’altezza. Ora il debito è arrivato a 13 miliardi. Ma non c’è nulla di nuovo. I candidati sindaci dovrebbero dirci come vogliono agire per risanare questa situazione. A me sembra che invece stiano precostituendo questo alibi. Se le cose restano così questo problema ce l’avranno ma ce l’avevano pure i precedenti. Un candidato sindaco dovrebbe dire che si impegna ad eliminare quei fattori che hanno creato il debito fino ad oggi. Invece già si precostituisce l’alibi per non rispettare questi obiettivi minimi di risanamento. E’ un dibattito strumentale e anche un po’ gonfiato”.
“Morassut? Non so se c’è impreparazione o disonestà intellettuale –ha affermato Magi in merito alle dichiarazioni sul debito del candidato sindaco alle primarie del Pd-. Non credo la prima, dato che Morassut è stato in bel due giunte Veltroni quindi è stato uno degli artefici del disastro finanziario. Un minimo di esame di coscienza se lo dovrà fare questa classe dirigente. Morassut, ma anche Causi. Questo debito qualcuno lo ha prodotto. Alemanno ha avuto una grande occasione, il governo gli ha detto che poteva ripartire da zero e non ha risanato nulla, anzi ha fatto esplodere il debito. Se queste sono le ricette del candidato sindaco o sono disinformati o disonesti. Risanare la capitale, significa soprattutto risanare Atac e Ama, però non le attaccano perché portano tanti voti”.
Il Senatore Francesco Verducci del Pd, Coordinatore nazionale dell’Associazione politica Rifare l’Italia e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sul ddl Cirinnà. “Se il M5S avesse mantenuto fede alle dichiarazioni fatte –ha spiegato Verducci-, noi questa legge l’avremmo già votata la settimana scorsa, con la stepchild adoption compresa. L’avrebbero votata anche i cattodem perché, al di là di tutto il dibattito che c’è stato, il Pd ha sempre tenuto un’impostazione che è quella del testo arrivato in aula, tranne per alcuni casi di libertà di coscienza. Il voltafaccia del M5S ha cambiato le cose. Ora c’è il pericolo che la stepchild non abbia i voti in parlamento, soprattutto dopo l’atteggiamento dei 5 stelle. Noi siamo contrarissimi allo stralcio. Io penso che il Pd confermerà la sua impostazione, cioè continuare in aula con la legge tutta intera, poi però dovremo verificare i numeri dei parlamentari. Dobbiamo dire con forza no allo stralcio, perché non si possono fare trattative sui diritti dei bambini. Dobbiamo fare in modo che non ci sia alcun automatismo sulle adozioni, ma un percorso vigilato dai giudici, ma non possiamo andare al di sotto questo. Non parliamo di coppie che devono adottare, ma di bambini che già vivono con il proprio genitore biologico e con il suo partner e che quindi devono una continuità familiare e affettiva. La Corte costituzionale gli ha già riconosciuto questo diritto. La questione dell’utero in affitto l’hanno tirata fuori le destre, che hanno fatto una battaglia politica molto dura che ha introdotto nel nostro dibattito questo tema che non c’era nella legge. Perché c’è già la legge 40 che condanna la maternità surrogata con una pena di reclusione fino a 3 anni. Abbiamo proposto di fare un intervento normativo ad hoc che rafforzi le pene accessorie per chi ricorre alla maturità surrogata e che il governo stipuli convenzioni internazionali con paesi in cui è a rischio la libertà della donna, che impediscano agli italiani di andare in quei paesi ad utilizzare questa pratica. Ma questi interventi non c’entrano con la legge Cirinnà, che non si occupa di questo, si occupa di altro”.
Alessandro Di Battista del M5S ha dichiarato che il canguro è squadrista e antidemocratico. “Penso che sia un atteggiamento molto ipocrita –ha affermato Verducci-. Di Battista cerca di rimediare in maniera maldestra ad una sua intervista in cui ha detto che se anche il ddl Cirinnà non dovesse passare non sarebbe un problema perché è una legge qualunque, come ce ne sono tante. Invece non è così. Di Battista sa bene che è in atto al Senato un ostruzionismo da parte delle destre per non far passare questa legge. Quando mercoledì scorso i 5 stelle hanno deciso di non votare il canguro, Gasparri, Calderoli e Giovanardi hanno applaudito. L’emendamento canguro è assolutamente legittimo e cerca di rispondere all’ostruzionismo che è in atto. Il difetto del nostro parlamentarismo è che non si riesce a decidere. E’ dal 2006 che il Paese aspetta questa legge. Noi vogliamo cambiare il Paese, altri invece preferiscono fare dispettucci al Pd a scapito di persone che chiedono giustamente i loro diritti”.
Riguardo la nomina di Daria Bignardi a direttrice di Rai 3. “Giudicherò la Bignardi da quello che farà –ha affermato Verducci-. Vedremo che impulso darà a Rai3. Lei è una grande innovatrice dei linguaggi televisivi. La Rai ha bisogno di ricostruirsi un pubblico di giovani, deve essere più contemporanea. La Bignardi da questo punto di vista ha tutti i requisiti per far bene. Campo Dall’Orto ha fatto le proposte, la politica non interferisce, giudica i fatti”.
A Roma è nato il Partito Indipendentista di Roma Nord. Strano ma vero. Il fondatore di questo bizzarro movimento, Alberto Gagliardi, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Il fondatore del partito indipendentista di Roma Nord spiega che fa sul serio: “Un giorno potremmo sentire l’inno della Lega Padana riportato in chiave romana. Magari un ‘Servi di Roma Sud fuori…’, anche se il nostro inno già esiste ed è Roma Nord, di Umberto Tozzi. Su cosa si basa la nostra voglia di scissione? La vera Roma è Roma Nord. Dobbiamo mettere un muro e dividere Roma Nord da Roma Sud. L’ha fatto Berlino, perché non dovremmo farlo noi. Se qualcuno lavora a Roma Nord ma vive a Roma Sud, si deve trovare un lavoro giù. Cosa non ci piace di Roma Sud? Facendo una generalizzazione, i cittadini di Roma Nord sono più borghesi, più acculturati, più sofisticati. I cittadini di Roma Sud, invece, sono più sempliciotti“.
Tra il serio e il faceto, il fondatore del partito indipendentista di Roma Nord, sogna in grande: “Servono mille firme per fondare ufficialmente il movimento. Martina Dell’Ombra potrebbe essere la nostra candidata premier. A Roma Nord c’è un grande senso di appartenenza, anche se l’ammissione di Talenti tra i quartieri di Roma Nord ha creato grosse discussioni anche tra di noi. I cittadini sudisti che cercheranno di scavalcare il muro senza documenti e senza permesso verrà respinto. Anche se non saremo particolarmente cattivi “.