AFFITTOPOLI, PALOZZI (FI): “VICENDA VERGOGNOSA. OFFESA PER CITTADINI ONESTI”
“I risultati della mappatura del patrimonio immobiliare capitolino, diffusi oggi dal commissario prefettizio di Roma, sono davvero allarmanti ed evidenziano una serie di anomalie gravi e pesanti: dagli elevatissimi casi di morosità ai canoni di affitto irrisori in zone pregiate e centrali della Capitale d’Italia. Non possiamo, dunque, che ringraziare Tronca per il lavoro fatto, nella consapevolezza che il prossimo governo alla guida di Roma dovrà continuare con determinazione quanto iniziato oggi dalla gestione commissariale. L’Affittopoli, emersa in queste ore, d’altronde rappresenta una vicenda vergognosa, una vera e propria offesa per tutti i cittadini romani, che quotidianamente si fanno in quattro per pagare l’affitto o il mutuo di casa”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Politiche Abitative, Adriano Palozzi.
RSA, PALOZZI (FI): “NEL LAZIO SANITÀ PUBBLICA SEMPRE PIÙ A PAGAMENTO”
“Grazie al presidente Zingaretti nel Lazio la sanità pubblica è sempre più a pagamento. Si prenda, ad esempio, il caos di queste settimane in merito alle residenze sanitarie assistenziali per le cui degenze la Regione Lazio avrebbe deciso di ridurre sensibilmente gli stanziamenti destinati ai Comuni per la quota sociale, sostenuta dai medesimi. Si tratta di una decisione illogica e grave, che potrebbe impattare pesantemente sui bilanci degli enti locali con la conseguenza nefasta di non riuscire a sostenere per intero la quota parte, relativa agli assistiti delle Rsa. Invito, dunque, il presidente Zingaretti e il Governo nazionale a non sottovalutare le mobilitazioni dei sindaci, le voci di protesta dei territori e le denunce mediatiche delle istituzioni locali – tra le ultime, quella del consigliere Fi dell’XI Municipio, Marco Palma – e ad attivarsi in maniera rapida e concreta per evitare ulteriori problemi agli assistiti delle Rsa e alle loro famiglie. In caso di reiterato silenzio del governatore del Lazio, sarà mia cura presentare una interrogazione urgente sulle Rsa e sui tagli regionali ai Comuni”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Rossi ha chiesto l’abolizione dell’intramoenia (prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale), scontrandosi con il ministro della salute Lorenzin e con alcuni del Pd. “A Federico Gelli dico che apprezzo molto il suo lavoro, non si lanciano invettive a compagni dello stesso partito, io non lo farò –ha affermato Rossi-. Ho fatto una proposta seria, sostenuta da chi in sanità ci lavora da tatno. Lo faccio dall’alto della posizione di una regione che per prima ha approvato la legge sulla regolarizzazione dell’intramoenia. E’ una bomba, è devastante per il servizio sanitario nazionale questa percezione d’ingiustizia che i cittadini hanno. Tanti medici hanno una libera professione, facendo in questo modo pagare ai cittadini. Dopo 18 anni aprire una discussione penso sia giusto. Il pubblico ci rimette 200 milioni sulla libera professioni. C’è chi fa 350 euro per un quarto d’ora e hanno redditi milionari con la libera professione. Io sono perché si premino i medici bravi e quelli che hanno voglia di lavorare di più entro il limite delle 48 ore. Se c’è qualcuno che vuole lasciare il pubblico, niente male, magari c’è qualche giovane più bravo e che ha più voglia di lui. L’intramoenia è un cancro dentro al sistema sanitario nazionale.”
Su Verdini e la maggioranza. “Se non ci fosse stata la tragedia in Catalogna –ha affermato Rossi-, io sarei andato alla direzione del Pd a dire una cosa. Renzi ha detto Verdini serve perché il Pd ha perso. Io la vedo diversamente. Di Verdini potremmo fare a meno se il Pd fosse unito, discutesse al proprio interno senza infamarsi e lanciarsi invettive, e poi si presentasse con le proposte. Se fosse così, non ce ne sarebbe per nessuno, nemmeno per Verdini. Sicuramente mi candiderò a segretario del Pd e lancerò una sfida politica sui contenuti, perché la sinistra deve vivere dentro il Pd”.
Il magistrato Alfonso Sabella, ex assessore alla legalità del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Lo stabilimento Village sul lungomare Paolo Toscanelli, bene confiscato alla mafia, riaprirà i cancelli oggi alla presenza dello stesso Sabella e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Nella giornata della memoria delle vittime di mafia -ha affermato Sabella-, si inaugura questo stabilimento sequestrato al clan Fasciani ed è sicuramente una cosa molto positiva perché dà la misura di come si riesca a mantenere le attività produttive che vengono tolte alla criminalità e rimesse a disposizione dei cittadini. E’ un primo piccolissimo passo, c’è ancora tanto da fare sul regolamento della gestione dei beni confiscati. Purtroppo credo che il nostro Paese abbia voluto fare le nozze coi fichi secchi, perché quando un’azienda viene tolta dal mercato illegale e messa nel mercato legale, questa operazione ha dei costi enormi. Bisogna recuperare una grandissima trasparenza nell’assegnazione di questi beni confiscati”.
In merito alla relazione di Raffaele Cantone sull’assegnazione degli appalti a Roma. “Tutte le criticità che Cantone ha fotografato in quell’impietosa relazione io le conoscevo già –ha spiegato Sabella-. Anzi, Cantone è stato perfino tenero. Sulle somme urgenze io sarei andato molto più pesante, perché quello che ho visto sulle procedure di somma urgenza è molto grave. Quando vengono affidati i lavori in maniera diretta senza nessun tipo di controllo e sulla base della discrezionalità assoluta di un funzionario del Campidoglio, sulla base di una presunta emergenza che magari risaliva a due anni prima e che poteva essere tamponata da un lavoro di 1000 euro anziché spenderne 700mila, io sarei stato ancora più pesante di Cantone”.
Giachetti ha fatto il suo nome se dovesse vincere le elezioni. “Io sono disponibile in qualunque ruolo per questa che è ormai la mia città –ha affermato Sabella-. Non sono disponibile a incarichi di carattere politico fin quando farò il magistrato. Spero che Roma non abbia più bisogno di un assessore alla legalità. Le parole di Giachetti mi hanno fatto un piacere enorme perché ha riconosciuto il grande lavoro che abbiamo fatto nella giunta Marino sul piano della legalità”.
Antonio Razzi, senatore di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alla sua possibile candidatura a sindaco di Roma. “Io non sono abituato a dire le bugie, faccio sul serio -ha affermato Razzi-. E’ normale che stia pensando di candidarmi. Guardando il degrado di questa città, che è la capitale del mondo, io penso che bisogna lavorare molto per riportare Roma ad essere la numero uno al mondo. Con Berlusconi ne parleremo sicuramente. Vediamo cosa succederà, io non posso vedere che la gente prende in giro il mio Presidente. Berlusconi viene preso in giro da persone che prima non hanno voluto candidarsi e adesso si sono candidate. Bertolaso è una persona eccezionale, competente e adesso gli stanno remando contro nella stessa coalizione. Così non va bene. Non ce l’ho con nessuno, la Meloni è un’amica, però le è stato offerto tante volte di candidarsi e ha detto di no. Ora questo ripensamento ci fa venire il mal di stomaco. Se si candida lei mi posso candidare pure io”.
Campi rom. “E’ chiaro che le baracche e baracchelle dovrebbero scomparire tutte perché non è così che si vive in una capitale del mondo -ha sottolineato Razzi-. Bisogna cercare di dargli una sistemazione. Magari una casa popolare nelle periferie, perché loro non vogliono stare nel centro della città. In questo modo si possono controllare perchè queste ruberie a Roma devono finire“.
Prostituzione. “Io ho già una proposta di legge al Senato, quella della riapertura delle case chiuse –ha affermato Razzi-. Bisogna fare questo per togliere dalla strada queste donne e ridare valore alla donna, che non è una schiava. Queste donne vengono sfruttate da persone senza scrupoli. Invece con le case chiuse, vengono tutte controllate, anche dai dottori. Se diventassi sindaco questa sarebbe una delle mie priorità“.
Lotta alla corruzione. “Questa è la cosa numero uno da fare –ha detto Razzi-, perchè in città c’è una corruzione che non finisce mai. La città di Roma è arrivata ad essere una città del terzo mondo, senza offesa, proprio per la corruzione“.
Campagna elettorale. “Ne parlerò con persone che mi sono vicine e che vogliono che io mi candidi –ha affermato Razzi-. Per quanto riguarda i trasporti bisogna cambiare. Il trasporto deve passare sulle rotaie non sulle gomme. Lotta al traffico e alla sporcizia. Roma deve tornare ad essere il fiore di tutto il mondo. Ci sono oltre 450mila abruzzesi che risiedono e lavorano a Roma e spero votino per me. Ci sono molti tassisti, ristoratori, universitari, ingegneri. L’abruzzese è forte e gentile ma è grande lavoratore. Se Berlusconi mi chiedesse di dare una mano a Bertolaso? Ne parlerò con lui, io lo faccio per difendere lui. Io sono un uomo suo, fedele e faccio quello che mi dice lui, ascolto solo lui“.