A San Bartolomeo della Beverara (BO) questa sera ci sarà una veglia contro le discriminazioni, con la benedizione del parroco don Maurizio Mattarelli, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alle parole del cardinal Bagnasco sulle unioni civili. “Penso che bisogna stare alla realtà dei fatti e non tanto agli spauracchi di quello che potrà riservare il futuro –ha affermato don Mattarelli-. L’importante è stare vicino alle persone durante il loro cammino anche difficoltoso di conoscenza di sé. Preferisco incontrare le persone. Davanti a me non ci sono problemi, ci sono persone. Ricordo sempre con grande gioia e commozione un incontro avuto qualche anno fa. Ero andato alla sede dell’arcigay di Bologna per una rappresentazione teatrale. Io non ero vestito da prete, ho fatto i complimenti ad un giovane attore e parlando lui mi ha chiesto che mestiere facessi. Gli ho detto di provare ad indovinare. Lui ha chiesto se fossi un chirurgo, perché lui era un transessuale e desiderava l’operazione. Alla fine gli ho detto che ero un prete e lui, con un’espressione dolcissima, sorridendomi, mi ha detto: “sono contento che sei qui”. E quella frase mi è rimasta proprio nel cuore. E’ uno degli incontri più belli della mia vita, esprime quello che dovrebbe essere ogni cristiano e ogni sacerdote. Persone che stanno lì vicino, che accompagnano e condividono”.
La paura del diverso. “Questa sera nella veglia dirò che la paura verso il diverso nasce a volte dal fatto che si ha paura di perdere la propria identità –ha spiegato Don Mattarelli-. Chi ha posizioni diverse, fa scelte diverse, lo teniamo lontano per paura, ci sembra che sia in pericolo la nostra identità. Penso che molti cristiani abbiano questo atteggiamento di difesa perché hanno paura. Il problema è come si concepisce l’identità: se viene percepita immobile, rigida, qualsiasi cosa esterna la minaccia. Se invece l’identità cristiana viene intesa come qualcosa di vivo, di vitale, allora l’incontro con l’altro non è più un attentato, è la possibilità di una crescita, di un’evoluzione. Il mio gruppo raccoglie persone di Bologna ma anche fuori Bologna. Nella mia parrocchia c’è un atteggiamento di grande disponibilità. Ho ricevuto stamattina un’email da parte di una donna di un comune vicino che stigmatizza questa mia iniziativa, con toni abbastanza decisi. Ha detto che disapprova la cosa e che riferirà anche al vescovo. Io non ho risposto”.
Celebrerebbe un matrimonio tra gay? “Bisogna vedere cosa intendiamo per matrimonio –ha affermato Don Mattarelli-. La questione è più formale che non di contenuto. Mentre prima si valutavano le cose a partire dall’alto, adesso si parte dal fatto e poi si valuta in base alla prospettiva finale. Ogni cosa dovrebbe essere valutata così, è un modo di vedere le cose dal basso, un gradino verso una certa meta e non come una mancanza. L’unione omosessuale non è un meno rispetto al matrimonio, è un più rispetto alla solitudine. Il matrimonio civile non è un meno rispetto al sacramento, è un più rispetto alla semplice unione. E’ vedere le cose in progressione e in cammino, valutando positivamente quello che di positivo c’è”.
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ESPOSITO CONTRO FEDEZ: “PENSI A CANTARE E NON FACCIA COMIZI. SE A CHIUSURA DEL GIRO D’ITALIA SI FOSSE ESIBITO MORANDI, GRANDE AMICO DI FASSINO, TUTTI AVREBBERO URLATO AL COMPLOTTO”
Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Esposito ha messo in guardia Fedez, che si esibirà a Torino in occasione della chiusura del Giro d’Italia: “Si registra una situazione particolare, che segnalo a futura memoria. Conoscendo Fedez, noto per le sue simpatie politiche, trovarlo a fare un concerto una settimana prima della chiusura della campagna elettorale, a Torino, pagato anche con i soldi dei contribuenti, gli ho voluto far sapere che siamo una grande città aperta a tutti gli show artistici, ma che si ricordi che ci sono elezioni, quindi faccia un concerto ma non faccia propaganda. Democratici sì, ma fessi no. Si ricordi che non suona per il movimento cinque stelle, ma per la chiusura del giro d’Italia, quindi ci risparmi le sue opinioni politiche. A Torino diciamo uomo avvertito mezzo salvato. Lui deve cantare. Quello è il suo mestiere. Pensate se il 29 a quel concerto avesse suonato Gianni Morandi, che è noto per essere amico di Fassino. Avrebbero cominciato a dire che c’era un complotto e che con i soldi del contribuente in occasione del giro d’Italia il Pd avrebbe pagato la campagna elettorale”.
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Giulio Terzi, Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) .
Sulla questione Libia. “Il problema Libia continua a rimanere lì, privo di una forte volontà politica e di un impegno serio da parte dell’Italia –ha affermato Terzi-. Si predica e si fanno dichiarazioni politiche, ma la tendenza è sempre quella di attendere, di negare l’emergenza dello Stato Islamico, di dire che l’infiltrazione di terroristi nel flusso dei migranti è sporadica. Si cerca sempre di fare la politica della morfina per l’opinione pubblica. All’Italia è sempre mancata una strategia di comunicazione per quanto riguarda l’impegno in Libia. Sembra che la politica estera e di sicurezza sia un optional. C’è la sensazione di dilettantismo quando si parla di risultati del nostro governo in politica estera. C’è un rapporto della Bbc sulla conferenza di Vienna che dice che ci sono due fronti intorno al tavolo sulla questione della Siria. Da un lato quelli che sostengono Assad: la Russia e l’Iran. Dall’altra parte ci sono quelli che sostengono l’opposizione ad Assad: Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Arabia Saudita e Turchia. Dove sta l’Italia? La Bbc non l’ha capito. Vengono citate le parole del nostro ministro degli esteri. O il corrispondente della Bbc si era distratto o qualcuno non ha spiegato bene da che parte sta l’Italia”.
Emergenza migranti. “Sulla Libia noi siamo il Paese più interessato –ha affermato Terzi-. Gli 800mila migranti pronti a partire dalla Libia per l’Italia sono moscerini rispetto agli elefanti che potrebbero partire nei prossimi anni. Ci sarà un incremento demografico mostruoso nel giro dei prossimi 25 anni, i tassi di fertilità nell’africa sub sahariana sono più alti rispetto al resto dell’Africa. Allo stesso tempo i tassi di crescita del pil stanno diminuendo. Vuol dire che nei prossimi 25 anni centinaia di milioni decideranno di andare via dalla Libia. Se noi non riusciamo a creare una fascia di stabilità in quella regione, avremo di fronte una zona incontrollabile e non possiamo permettercelo. Il governo dovrebbe parlare continuamente di questo problema, dovrebbe essere una priorità, invece non viene percepita come tale. Non si vede l’impatto di quello che stiamo facendo”.
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La Senatrice Paola Pelino, vice presidente del gruppo Forza Italia al Senato, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Alle amministrative e al referendum si vota solo di domenica. “Noi abbiamo cercato di convincere il premier a concedere anche la seconda giornata agli elettori poiché il voto delle amministrative coincide con un lungo ponte –ha affermato Pelino-. Questo serviva a recuperare l’astensionismo che è sempre più forte. Noi stiamo cercando di recuperare una fetta di coloro che hanno perso fiducia nella politica, nei partiti e dare un giorno in più avrebbe agevolato anche gli elettori. Sicuramente c’è una ragione politica. L’elettorato del Pd è sempre molto inquadrato e squadrato, pronto a ricevere diktat, mentre il nostro è un po’ più liberale. Non mi vengano a dire che c’è un risparmio. Il risparmio è molto limitato e comunque noi chiedevamo di accorpare il referendum sulle trivelle alle amministrative, ma volutamente non è stato fatto perché non si voleva raggiungere un quorum”.
Unità del centrodestra. “Tutto era nato sotto ottimi auspici –ha spiegato Pelino-. Noi siamo sempre rimasti dove eravamo, gli altri invece hanno scelto una cosa, poi hanno ritrattato. A Milano la cosa è andata più che bene, a Roma invece la scelta che il presidente Berlusconi ha fatto è stata razionale, scientifica e appropriata per la nostra capitale. Scelta per il futuro? E’ tutto da vedere, per ora ci interessa fare un grande risultato alle comunali”.
Situazione economica. “L’Italia è ancora impantanata nella crisi –ha affermato Pelino-. La stessa Confindustria ogni tanto tira le orecchie a questo governo. Se non si capisce che oggi il pubblico può poco favorire l’occupazione e che l’unico elemento per abbassare i dati della disoccupazione sono le imprese. Non mi sembra che, tranne qualche lieve e debole incoraggiamento, siano state fatte politiche a favore delle nostre imprese. Ogni giorno chiudono aziende in Italia, non abbiamo investitori stranieri. Oggi un imprenditore arriva a pagare circa il 70% di tasse e come fa? Se si capisce che questa è un’esigenza del Paese, sarei io la prima a fare i complimenti a chi si attiva per politiche mirate alle imprese”.
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SGARBI A RADIO CUSANO CAMPUS: “IO LE DONNE LE MANGIO, COME HANNIBAL. PUNTO LA PREDA E LA CONQUISTO IN VENTI MINUTI. E IL PAPA HA RAGIONE, ORMAI SI TUTELANO PIU’ GLI ANIMALI DEGLI UOMINI”
Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sgarbi ha commentato le parole del Papa su chi ama gli animali: “Il Papa dice quello che io sostengo da sempre. C’è più rispetto per gli animali che per gli uomini. E’ chiaro che gli animali sono creature di Dio, ma l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Ci si preoccupa più di garantire gli animali che gli uomini. Ci sono dei casi inquietanti di esseri umani che vivono al limite di una assoluta mancanza di rispetto della loro dignità e per loro c’è una considerazione marginali. Sulla carta gli animalisti hanno ottime ragioni, nella realtà puntano la loro attenzione sugli animali distraendosi dagli uomini. Il Papa ha ragione”.
Sgarbi, poi, ha parlato del suo rapporto con le donne: “Io voglio contatti fisici solo con fighe nuove. Sono la mia attrazione. La nuova ragazza che ho davanti a me io voglio mangiarla. Amo le donne mature, piacenti e attraenti. Ho una formidabile attenzione per la prossima. Non so neanche che sia, ma l’unica donna che mi interessa è la prossima. Appena la vedo inizio a mangiarla. Ci metto un po’ di olio, un po’ di sale e me la mangio, come Hannibal. Le donne hanno una tecnica di respingimento psicologica, ma dopo una ventina di minuti smettono di resistermi. La donna vuole l’uomo esattamente come l’uomo vuole la donna, ma ha una sincronizzazione ritardata. Ci vuole un po’ di tempo per entrare in sintonia”.
Sgarbi, poi, è tornato sul tema Roma. Secondo lui per la Capitale servirebbe un sindaco musulmano: “A Roma servirebbe un sindaco musulmano, perché musulmani non sono soltanto terroristi dell’Isis, ma persone che hanno rapporti con l’occidente molto completo e maturato. Come dimostra il musulmano che guida Londra. Uno straniero o un musulmano potrebbe guidare Roma meglio di un altro candidato Roma, perché la guarderebbe con il giusto distacco e si accorgerebbe, venendo da fuori, della sua grandezza. Chi guarda Roma con occhi diversi può comprendere quanto sia sublime l’urbe eterna”.
Le dichiarazioni di Bagnasco sulle unioni civili. “Devo dare ragione a Bagnasco –ha affermato Pelino-, anche se per quanto riguarda le unioni civili noi di FI abbiamo dato libertà di voto perché era una questione etica. Noi al Senato votammo no, qualcuno ha ritenuto di votare sì. Questo non significa che siamo contrari a tutti i diritti che queste unioni dovrebbero avere. Confondere unione civili con il principio del matrimonio uomo-donna e prole, prima che essere un fatto religioso, è un fatto della nostra Costituzione. Dietro questa legge si nascondono delle insidie e qualcosa l’abbiamo già vista attraverso i pronunciamenti di alcuni tribunali”.
Infine una battuta sulla sua azienda che produce confetti. “Renzi mi ha detto che alla sua comunione c’erano i confetti Pelino –ha raccontato la senatrice-. Confetti per i matrimoni gay? La nostra è un’azienda che produce confetti per tutti. Il colore per i confetti ai matrimoni gay è il lilla”.