venerdì 22 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Berlusconi a Radio Cusano Campus: “Dopo la sentenza della corte europea sui diritti dell’uomo potrei tornare candidabile e con Berlusconi in campo Forza Italia tornerebbe ai livelli del 2008. L’unità del centrodestra non è compromessa, solo uniti si vince. Gli italiani mi vogliono bene, ieri mi hanno chiesto 327 selfie”

 Silvio Berlusconi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

Futuro Fi e centrodestra. “FI rappresenta orgogliosamente il Ppe in Italia –ha spiegato Berlusconi-. Io non ho ambizioni personali in politica, nel ‘94 sono sceso in campo per impedire che vincesse la sinistra comunista. Oggi invece mi impegno a fare in modo che l’Italia non scivoli in un regime con la riforma della Costituzione e quella elettorale di Renzi. Queste porterebbero ad un suolo uomo che comanderebbe su tutto il Paese. Spero arrivi presto la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che mi rimetta nello splendore di una piena innocenza, perché al momento non sono candidabile. Tuttavia sento la responsabilità politica di impegnarmi per l’Italia, sento di essere ancora utile. Dopo quella sentenza diventerei nuovamente candidabile e con Berlusconi in campo FI potrebbe tornare ad avere i consensi che ha avuto in passato. Nel 2008 FI ha avuto oltre il 37%. L’unità del centrodestra non è compromessa. Tutti i leader del centrodestra sanno che solo uniti si vince”.

 Il sostegno dei cittadini. “Sento molto calore da parte dei miei sostenitori vecchi e nuovi –ha affermato Berlusconi-. Molti italiani hanno capito la persecuzione a cui sono stato sottoposto. C’è stato qualcuno che ha voluto farmi fuori. L’Italia ha avuto negli ultimi 22 anni ben 4 colpi di Stato. Non so che fine hanno fatto girotondini e popolo viola. Da un anno e mezzo, girando per strada, non ho più avuto l’impressione di qualcuno che mi guardi con cattiveria. Fermo il traffico ovunque vado. L’altro giorno mi sono dedicato a 327 fotografie richieste dai cittadini”.

________________________________________________________________________________Roma: Calabria (Fi), pedaggio Gra come pedonalizzazioni Marino

“Far pagare un pedaggio per il Gra è una proposta assurda, anche peggiore delle pedonalizzazioni selvagge di Marino. La strada per risollevare Roma non è certo quella di un Comune che continua a vessare i cittadini “. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “I romani ogni giorno vivono un’odissea per arrivare sul posto di lavoro e per qualsiasi altro spostamento, tra il traffico perennemente in tilt, i mezzi pubblici di trasporto che non funzionano e le strade dissestate a causa delle buche. Ci manca solo che per subire tutto questo siano anche costretti a pagare”, conclude.

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FURIA MARINO SU RENZI E GIACHETTI: “IL PREMIER CRITICA VIRGINIA RAGGI PERCHE’ RISPONDERA’ A GRILLO? GIACHETTI RISPONDERA’ DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI. FA POLITICA DAGLI ANNI 80, TANTE COSE GLI SONO SFUGGITE QUANDO FACEVA PARTE DELLA GIUNTA RUTELLI. VIRGINIA RAGGI? HA TEMPERAMENTO. AVREMMO POTUTO GOVERNARE ROMA INSIEME, SI OPPOSE GRILLO”.  L’EX SINDACO SU RADIO CUSANO CAMPUS 

Ignazio Marino è stato ospite questa mattina di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

L’ex sindaco di Roma non ha risparmiato critiche e battute al veleno nei confronti di Matteo Renzi: “Renzi ha detto che Giachetti risponderà solamente agli elettori di Roma e che sarà un candidato indipendente criticando il fatto che Virginia Raggi risponda a Grillo? Certo, io non posso entrare nelle valutazioni dei disturbi della personalità perché sono specializzato in chirurgia e non in psichiatria.  Nel 2015 il Capo del Governo, Renzi, che da un anno si rifiutava di parlare con il sindaco della Capitale,  all’improvviso disse che io non dovevo stare tranquillo, perché probabilmente si sarebbe votato anche a Roma nel 2016. Io non so come la chiamate voi, ma questa è una valutazione che spetta agli elettori e non a un capo del governo che tra le altre cose non è neanche stato eletto. Renzi forse ha dimenticato di essere intervenuto chiaramente sul fatto che io non fossi più sindaco di Roma. E Giachetti, comunque, è stato scelto da Renzi, dal presidente del consiglio. Forse Renzi si sente rassicurato sul fatto che Giachetti risponderà a Palazzo Chigi. Le primarie? Sono state una farsa“.

Giachetti da Marino non è stato risparmiato: “Io ho rinunciato a 20.000 euro al mese di stipendio, quando mi sono candidato a sindaco di Roma, mentre lui non ci pensa proprio a rinunciare al seggio alla Camera. Ora ha scelto diverse persone che facevano parte della mia squadra, certamente non posso che essere soddisfatto di questo. Ha scelto gli stessi membri della mia giunta, ma il problema non è il sesso o il colore dei capelli di chi si ha in squadra, ma sapere qual è il programma che si propone alla città e io risposte dal Pd e da Giachetti non ne vedo. Roberto Giachetti non lo conosco, ma dagli anni 80 vive solo di politica, ha avuto stipendi molto superiori, perché negli anni 90 ha fatto il Capo di Gabinetto, da quattordici anni è parlamentare e guadagna 20.000 euro al mese e alcune cose fondamentali quando era vicesindaco di Rutelli non le ha viste. Come mai non ha aperto i varchi al mare a Ostia? Come mai ha lasciato che il sistema dei rifiuti fosse nelle mani di un monopolista privato? Come mai non si è accorto che i macchinisti della metro non timbravano il cartellino? Proporsi come figura nuova avendo governato per 10 anni la città nella giunta Rutelli senza essersi accorto di tutte queste cose credo che sia un elemento che vada considerato”.

Più morbido sembra Marino nei confronti di Virginia Raggi: “Virginia Raggi? Lo dico con molta schiettezza. Virginia Raggi ha un temperamento molto severo. Mi ricordo che una volta sulle scale del campidoglio mi apostrofò in maniera molto dura. Le chiesi il perchè di questa durezza, ma devo dire che ho un rammarico. Appena eletto sindaco mi incontrai con i quattro membri eletti in consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, tra cui c’era anche Virginia Raggi, e proposi loro di entrare nel governo della città su una analisi che essi stessi avevano fatto. Il mio programma e il loro programma corrispondevano al 90%. Gli chiesi di entrare nel Governo della città. Loro dissero che erano favorevoli a questa mia proposta, ma aggiunsero che dovevano chiederlo alla rete. Il 70% degli elettori sul web rispose in modo favorevole. Poi arrivò Grillo e saltò tutto“.

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Il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo (PD) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

 

“Il risultato delle elezioni austriache –ha affermato Bordo-, insieme ad altri raggiunti in Europa negli ultimi tempi, costituisce una lezione per i partiti tradizionali che, nel corso degli ultimi anni, hanno seguito un po’ troppo le spinte di strumentalizzazione dei movimenti populisti, specialmente sulle questioni che riguardano l’immigrazione, convinti che imitarli potesse essere occasione per recuperare consensi e vincere le elezioni. Non e’ cosi’. Van der Bellen ha vinto perche’ nell’ultima settimana e’ stato percepito come un’alternativa vera nei confronti della destra, cosa che non erano riusciti a fare il candidato socialdemocratico e popolare”.

 

“I movimenti populisti e demagogici – ha proseguito Bordo – soffiano sulla paura dei cittadini pensando cosi’ di poter offrire una risposta di governo credibile ma in realta’ non e’ sulla paura che si puo’ costruire il futuro dei cittadini. La paura, infatti, spinge a rinchiudersi in recinti sempre piu’ stretti, consente l’affermazione di nazionalismi e, soprattutto, spinge molti a rivolgere il proprio sguardo al passato piuttosto che al futuro. Nel nostro futuro invece deve esserci un’Europa rafforzata, non quella che abbiamo visto in campo negli ultimi anni, ma quella dei valori e dei principi che hanno consentito al nostro continente di diventare protagonista nel mondo”.

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L’Avv. Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

“Se Bossetti dovesse decidere rilasciare dichiarazioni spontanee in aula, lo farà nell’ultimissima udienza, il 10 giugno –ha affermato Salvagni-. Secondo me sarebbe utile che parlasse in aula, perché è molto convincente, parla con il cuore e si capisce che sta dicendo la verità”.

Salvagni farà la sua requisitoria nell’udienza di venerdì.  “Non è importante suonare una sinfonia, ma suonare l’accordo giusto –ha spiegato Salvagni-. Le cose importanti sono poche ed è facile evidenziarne. Poi ovviamente l’arringa dipende dal momento. Noi abbiamo invocato perizie su tutto, la difesa non ha mai temuto il confronto. Per noi l’accertamento della verità è imprescindibile in un processo come questo in cui l’imputato rischia l’ergastolo, che in Italia è la pena di morte. Questo processo rimane un punto interrogativo su tutto”. In merito alle minacce ricevute dal pm Letizia Ruggeri e e la Corte d’Assise chiamata a giudicare. “Lo scontro deve essere aspro, però razionale e logico, non deve mai sconfinare in situazioni fuori controllo come questa. Queste sono aberrazioni che condanno in maniera netta” ha affermato Salvagni.

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Roma, Berlusconi a Radio Cusano Campus: “Marchini ultima occasione per Roma. Non deve vergognarsi di essere ricco, anzi. Raggi sagoma telegenica guidata da comico genovese. Meloni fa il teatrino perchè in difficoltà. Roma e Lazio meritano stadi di proprietà, Olimpico non adatto al calcio”

 Silvio Berlusconi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

L’appoggio alla candidatura di Marchini a sindaco di Roma. “La gravità dei problemi di Roma impone che a risolverli ci sia una persona con grande esperienza amministrativa e gestionale –ha affermato Berlusconi-. Marchini ha la concretezza di un imprenditore e conosce i problemi di Roma. Gli altri sono tutti professionisti della politica, che non hanno alcuna cultura di governo e non hanno mai amministrato un edicola o un condominio. Sono stati indicati dai loro leader di partito. Umanamente c’è una sintonia perfetta con Marchini, spontaneo simpatico, mi sembra di conoscerlo da molto più tempo. Ha trascorso gli ultimi 3 anni in consiglio comunale e ha condotto un’opposizione dura contro la disastrosa gestione del Pd. Su ogni tema l’opposizione di Marchini è stata concreta e costruttiva. Il programma di Marchini è molto vicino al nostro, ci sono soluzioni precise e semplici per risolvere i problemi quotidiani della capitale. Roma è giunta al limite, oltre un certo livello il disastro amministrativo non si può più sanare. I romani devono avere uno scatto d’orgoglio. Chiudersi in casa e non andare a votare avrebbe il solo effetto di lasciare tutto com’è negando un futuro migliore a Roma”.

Il ruolo di Bertolaso. “Bertolaso è una risorsa straordinaria, avevo pensato a lui come sindaco –ha spiegato Berlusconi-. E’ stato lui da gran signore a farsi da parte, quando ha capito che la sua candidatura era diventata un elemento di divisione. A quel punto abbiamo ritenuto che solo Marchini tra i candidati avesse le capacità per guidare bene Roma”.

La Ferrari di Marchini. “Esistono diversi tipi di ricchezza –ha affermato Berlusconi-. Una è quella generata dal lavoro di una persona e di una famiglia, che ha creato impresa, sviluppo, lavoro e ha contribuito al benessere comune. Marchini è un imprenditore, non solo non si deve vergognare di essere ricco, è un motivo in più per votarlo perché non ha necessità di arricchirsi con la politica. Anzi, fare il sindaco gli comporterà un danno economico serio”.

Avversari di Marchini. “Non temo nessuno dei 3, perché nessuno dei 3 sarebbe in grado di fare il sindaco –ha dichiarato Berlusconi-. Non saprebbero nemmeno da dove iniziare per salvare Roma dal degrado”.

Raggi e il contratto con Grillo. “Non mi sarebbe nemmeno passato nella testa di dire a un sindaco eletto dalla gente di dimettersi –ha affermato Berlusconi-. La trovo brutta questa cosa della Raggi, il sindaco deve rispondere agli elettori, non può essere una figurina messa lì dagli altri che decideranno per lei, fino a costringerla ad andarsene come ha fatto il Pd con Marino. La Raggi è una brava professionista, ma non mi pare si possa accettare come sindaco una sagoma telegenica guidata da un comico genovese”.

La Meloni e il voto disgiunto. “Mi viene difficile rispondere ad una dichiarazione priva di senso della Meloni –ha affermato Berlusconi-. E’ una cosa da teatrino della politica. I nostri elettori voteranno il simbolo di FI e di conseguenza Marchini. Capisco che la Meloni sia in difficoltà, non a caso Marchini emerge come l’unico candidato che al ballottaggio potrebbe battere i 5 stelle”.

Stadi Roma e Lazio. “Sono favorevole agli stadi di proprietà, ma si tratta di una scelta che ha implicazioni urbanistiche, economiche e di sicurezza complesse –ha sottolineato Berlusconi-. Sono sicuro che Marchini riuscirà a dare ai tifosi stadi d’avanguardia per Roma e Lazio. All’Olimpico c’è troppa distanza tra spalti e campo da gioco, per via della pista d’atletica. Io sono costretto a mettere gli occhiali. Non è uno stadio da calcio. C’è molta differenza tra come si può gustare una partita all’Olimpico e a San Siro, che è uno stadio costruito per il calcio”.

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Michel Emi Maritato, candidato sindaco a Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

 

“Più di una volta, in qualche confronto televisivo, ho riscontrato il desiderio dei principali candidati di non voler vincere queste elezioni –ha affermato Maritato-. Roma è una piazza importante, quindi se si sbaglia a Roma si può sbagliare anche il progetto per le prossime elezioni politiche. Anche il M5S ce la sta mettendo tutta per non vincere. Se proprio non vogliono vincere, che facciano vincere noi. Io non ho paura di governare, quando c’è la trasparenza nel confronto con i cittadini c’è tutto. La Meloni ha fatto parte della giunta Alemanno quindi tanto nuova non mi sembra, Giachetti ha avuto incarichi politici, Marchini già ci ha provato nelle scorse elezioni e lì mi convinceva di più, stavolta mi convince meno. La Raggi su alcuni temi fa voli pindarici che un candidato sindaco non può permettersi. Ballottaggio? La nostra associazione è composta da liberi cittadini, io non impongo il voto ai nostri iscritti, ognuno è libero di votare ciò che vuole, li invito solo ad andare a votare”.

 

Debito di Roma. “Giachetti, in un confronto diretto su una tv nazionale, ha detto che lui risolverebbe questo problema accendendo un altro finanziamento per coprire gli interessi –ha raccontato Maritato-. Questo non è possibile per legge. La legge 108 del testo unico bancario vieta l’accensione di mutui, prestiti e prodotti finanziari per la chiusura di interessi di altri prodotti finanziari. La Raggi dice che il debito pubblico di Roma è la sottoscrizione dei prestiti per pagare le aziende comunali. C’è veramente una mancanza di cultura economica impressionante”.

 

 

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