Ragazza uccisa: Centemero (FI), femminicidi piaga da sconfiggere
“Il brutale e terrificante omicidio della giovane Sara Di Pietrantonio, richiama l’orrore di troppe donne ancora vittime di femminicidio, una piaga che dobbiamo a tutti i costi sconfiggere. Reati come questo scuotono le coscienze, generano indignazione, e purtroppo confermano quanta strada ci sia ancora da fare nel contrasto alla violenza contro le donne”. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Elena Centemero, presidente della commissione Equality and non discrimination del Consiglio d’Europa. “Fa male apprendere che nessuno abbia chiamato i soccorsi per salvare Sara nonostante lei abbia chiesto aiuto. Spesso l’altra faccia della violenza è proprio l’indifferenza di chi si volta dall’altra parte. Continuiamo ad insistere sull’educazione dei più giovani, già dai banchi di scuola, per diffondere una nuova cultura del rispetto”, conclude.
Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano, è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Giulia Latorre ha espresso tutta la sua gioia per il rientro in Italia di Salvatore Girone: “Sono contentissima per il rientro di Salvatore. Quando l’ho saputo ero al settimo cielo, non me l’aspettavo. Poi mi sono emozionata vedendo l’incontro con la sua famiglia, il padre, il nonno, i figli, è stato davvero emozionante. Certo, ci sono voluto quattro anni, forse ha aspettato anche troppo a lungo, ma come si dice, meglio tardi che mai. Il cane di Girone? Non lo conoscevo, l’ho saputo da poco, non sapevo si potesse tenere in ambasciata. Speriamo possa tornare presto anche lui”.
Giulia Latorre è tornata sul rapporto con suo padre, Massimiliano: “Con mio padre non parlo più. Abbiamo litigato, sarebbero altre cose da raccontare. Non abbiamo litigato per il coming out, ma per altre cose. Sono tantissime cose, purtroppo una persona quando si stanca di vari atteggiamenti e di varie situazioni molla tutto. Ok, la famiglia è importante quanto vuoi, di nome mi sei padre, ma di fatto? Quando mi si mettono i bastoni tra le ruote sono la prima ad andarmene”.
Giulia Latorre, poi, ha detto cosa pensa del lavoro svolto da suo padre e da Salvatore Girone: “Se sono eroi? Ognuno ha il suo modo di pensare, io non sono nessuno per giudicare, ognuno la vede come vuole, è giusto che ognuno la pensi come meglio preferisce, l’importante è che non si superino i limiti. Qualcuno li definisce eroi? Dal mio punto di vista, un eroe è colui che salva una vita. Non so perché vengono chiamati eroi. Un genitore è sempre un eroe, non vorrei che qualcuno strumentalizzasse le mie parole, ho sempre questo vizio di dire le cose come stanno, di dire come la penso. In un certo senso, direi che sono due grandi, ma che un eroe è altro, gli eroi sono altro. Questo è il mio pensiero”.
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Il dott. Ezio Denti, consulente della difesa di Massimo Bossetti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Ha suscitato clamore il fatto che venerdì scorso Denti è arrivato in tribunale con una Porsche insieme a Marita Comi, moglie di Bossetti. “Mi fanno sorridere queste polemiche –ha affermato Denti-. Non capisco perché si debba discutere il mezzo con cui una persona gira. Quella è una mia vettura, hanno criticato il fatto che fosse targata Principato di Monaco, forse non sanno che sono residente a Montecarlo dal 1986. Mi sono presentato con Marita perché ero l’unico che poteva andarla a prendere e accompagnarla in tribunale. Sono sempre arrivato con la 500, ma stavolta avevo solo la Porsche a disposizione, è una macchina comune. Se avessi voluto fare lo sborone sarei venuto in Ferrari. Mi hanno anche criticato perché ho parcheggiato di fronte all’ingresso del tribunale. Vogliono far sembrare che Marita abbia approfittato di fare la Miss Universo salendo a bordo della mia macchina. Questo è il giornalismo italiano oggi. Qualcuno ha insinuato che avrei una relazione sentimentale con Marita, lo smentisco categoricamente. Ho una profonda stima della famiglia Bossetti. Probabilmente venerdì prossimo accompagnerò di nuovo Marita e avviso tutti che mi presenterò di nuovo col Porsche, perché attualmente è l’unica macchina che ho a disposizione. Comunque ho anche un elicottero, dato che sono pilota di elicotteri. Se troverà lo spiazzo –ha scherzato Denti- è probabile che venerdì calerò Marita dall’elicottero”.
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Rachele Mussolini, candidata al Consiglio Comunale di Roma per Giorgia Meloni Sindaco, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Rachele Mussolini ha parlato della sua campagna elettorale: “Stimo moltissimo Giorgia Meloni sia come donna che come politico. Mi rispecchio nei suoi ideali e condivido le sue battaglie. Gli altri candidati sono di buon profilo, ma né Marchini né gli altri sono in grado di fronteggiare una situazione così complessa come quella che vive Roma in questo periodo. Berlusconi appoggerà Meloni al ballottaggio? Io sinceramente all’inizio avrei fatto altre scelte, non avrei mai appoggiato Bertolaso. Secondo me in Forza Italia hanno sbagliato alcune scelte, poi ognuno ovviamente fa quello che vuole e si assume la responsabilità delle proprie azioni. Non so se questa sia una campagna elettorale sottotono, io sono molto concentrata, mi sto impegnando con grande passione, cerco il confronto con i cittadini, sono candidata in una lista civica, mi sento parte in causa, sono una cittadina che vuole dare il suo contributo affinché si inizi a restituire dignità a una città offesa da ormai troppi decenni”.
Rachele Mussolini, poi, ha parlato del “peso” del proprio cognome: “Il mio cognome? In alcune circostanze è stato per me causa di discriminazione, ho avuto più di qualche problema. In passato non sono stata assunta in determinati posti non perché non avessi un buon curriculum ma perché il mio cognome poteva dar fastidio. Purtroppo in questo sono abituata, spero che la mia candidatura sia un modo per riscattarmi da chi mi ha giudicato senza conoscermi soltanto per il cognome. Io sono orgogliosa di essere figlia di Romano Mussolini, che è stato per me un padre meraviglioso, un papà fantastico. In questa campagna elettorale il mio cognome suscita le reazioni più disparate. Molti mi confondono con la mia sorella più famosa, ho trovato anche tante persone intelligenti in grado di capire che tipo di persona sono, andando oltre alla questione del cognome”.
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Roma; Goffredo Bettini (PD) a Radio Cusano Campus: “La verità è che la sinistra del Pd ha sentito come una lesa maestà l’ascesa di Renzi. Quando D’Alema dice che si sente un orfano del Pd, se la deve prendere con se stesso. Orfini ha difeso Marino fino allo stremo. Marchini? Non è mai stato di sinistra, è sempre stato trasversale”
Goffredo Bettini, storico esponente del Pd, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) .
Bettini ha presentato il suo libro ‘La difficile stagione della sinistra’. “Nel libro mi rivolgo con molto affetto a Roberto Giachetti –ha affermato Bettini-. Ha delle qualità particolari che gli permettono di sperare di vincere, anche in questa situazione così difficile”.
L’esperienza della giunta Marino. “Distinguo i due problemi del passato –ha spiegato Bettini-: una cosa è stata l’amministrazione Marino, un’altra cosa è stata la degenerazione correntizia di una parte fondamentale del Pd che poi ha anche determinato un intreccio con certe forme di illegalità. Marino è una persona perbene, di grande valore. Vinse le elezioni con grande consenso, che derivava anche dal fatto che rappresentava una discontinuità rispetto ad un certo andazzo del Pd negli anni precedenti. Alla prova del governo Marino non ce l’ha fatta, anche perché ci sono state tante difficoltà oggettive. Lui ha avuto un approccio da medico che opera, un po’ solitario e punitivo, come se Roma fosse una malata terminale. Do un riconoscimento ad Orfini, che ha difeso Marino fino allo stremo. Lo ha difeso anche al di là delle opinioni del segretario del Pd Renzi, che probabilmente avrebbe staccato la spina a Marino molto prima. A un certo punto però si sono accavallate tante cose, come la vicenda del Papa, la vicenda del funerale dei Casamonica, la vicenda degli scontrini, che hanno definitivamente rotto un rapporto di fiducia. E’ stato inevitabile”.
Sul premier Renzi. “Renzi non è un uomo che viene dalla tradizione della sinistra italiana –ha affermato Bettini-. E’ un democratico che viene dalla tradizione del cattolicesimo democratico. E’ tipicamente l’espressione di quel tentativo che con il Pd abbiamo fatto qualche anno fa di mettere insieme la tradizione della sinistra italiana con cose diverse, in particolare quel mondo cattolico. Il mio rammarico è che una sinistra che viene da una tradizione gloriosa dei comunisti italiani, purtroppo non è riuscita a rinnovarsi e a dare un contributo all’esplosione di questo talento politico che è Renzi, anche interloquendo, condizionando, anche criticando, ma guardando in avanti. La verità è che la nostra sinistra interna, tranne il sottoscritto, Veltroni e Fassino, ha sentito come una lesa maestà l’ascesa di Renzi. Quando D’Alema dice che si sente un orfano del Pd, non se la deve prendere con Renzi, ma con se stesso, perché quella tradizione non ha espresso minimamente una capacità di rinnovamento. Quando si crea una situazione così complessa e dolorosa nel partito, mi pare difficile poter addossare tutte le responsabilità a Renzi. Renzi ha vinto le europee, ha vinto le primarie, sta governando tutto sommato in maniera efficace tra mille difficoltà, il Paese sta tornando ad essere rispettato anche in Europa. Renzi ha più volte dato la possibilità di una discussione democratica, la direzione nazionale del partito non ha mai discusso tanto quanto in questo periodo. Mi è sembrato che ci fosse nei suoi confronti un atteggiamento ideologico, un atteggiamento pregiudiziale e quindi una volontà di non rinnovare la propria tradizione. Ma questo non tanto in Cuperlo, che stimo molto. Io dico che nell’insieme la tradizione dei comunisti italiani non è stata all’altezza, né adesso né prima. Comunque non temo scissioni nel Pd”.
Marchini appoggiato da FI. “Marchini non è mai stato di sinistra –ha sottolineato Bettini-. Aveva un nonno che era un grande imprenditore comunista, che ha anche aiutato il partito comunista nel dopoguerra. Alfio Marchini invece non è mai stato comunista, lo ricordo come una persona trasversale”.