giovedì 23 Gennaio 2025,

Politica

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

COMUNALI. ALEMANNO: VOTO CHI TRA MELONI E MARCHINI VA A BALLOTTAGGIO
“CHIUNQUE DEL CENTRODESTRA È MIGLIORE DI SINISTRA E 5 STELLE”

L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e’
intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Ho scelto Cusano’,
condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano
Campus, emittente dell’universita’ Niccolo’ Cusano
(www.unicusano.it). “E’ una campagna elettorale un po’ povera di
contenuti, e di realismo nell’esprimere questi contenuti- ha
detto- Dicono copriamo le buche, chiudiamo i campi nomadi, pero’
come farlo e con quali soldi non lo dice nessuno. Tutti parlano
in maniera astratta. Quello che amareggia di piu’ per noi e’ la
divisione nel centrodestra, voluta fortemente da Giorgia Meloni,
che ha rifiutato qualsiasi approccio di supporto alle altre
liste. Ha detto che non sono un incapace e non sono coinvolto in
Mafia Capitale, pero’ mi ha accusato di non aver avuto coraggio
della discontinuita’. Un centrodestra diviso al proprio interno
mi ha isolato, non mi si puo’ accusare di mancato coraggio.
Questa situazione e’ figlia di quella scena politica. Dopo Mafia
Capitale c’e’ stato un fuggi fuggi generale, c’e’ stata una
tendenza a rimuovere e a dire non c’ero e se c’ero dormivo. Si
trattava di accusare la sinistra per le responsabilita’, il 70%
dei coinvolti era di sinistra e bisognava evidenziare questo,
altro che il teorema fascio-mafioso. Ho grande simpatia per
Storace, ma non sono impegnato in questa campagna elettorale. Se
Meloni e Marchini non arrivano al ballottaggio va fatta una
riflessione, perche’ la divisione consegnerebbe a Roma un
ballottaggio tra sinistra e 5 Stelle. Se invece uno ci va, si
pone comunque la questione dell’unita’ per vincere. Non possiamo
continuare ad affrontare le elezioni in questa maniera. Andro’
sicuramente a votare, ma non mi metto in mezzo per evitare
strumentalizzazioni. Gia’ ci sono adesso che sto cercando di
stare zitti, figuriamoci se mi metto a parlare. Chiunque del
centrodestra e’ migliore di sinistra e 5 Stelle, quindi votero’
chi tra Meloni e Marchini raggiungera’ il ballottaggio”.

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BANKITALIA. VACCARINO (CNA): IMPRESE HANNO PROBLEMI CON BANCHE/VIDEO

“Il governatore ha puntato l’indice anche
sul fatto che la ripresa e’ piuttosto modesta e aggiungo io molto
a macchia di leopardo rispetto ad alcuni settori” dice Daniele
Vaccarino, presidente della Confederazione Nazionale
dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, intervistato
dalla Dire sulle considerazioni finali del Governatore Ignazio
Visco all’assemblea annuale di Palazzo Koch.
Per Vaccarino “Visco ha indicato alcune linee di politica
espansiva che noi condividiamo. Dalla ripresa degli investimenti
alla diminuzione di tassazioni che gravano fortemente sul sistema
delle imprese. C’e’ un limite nella relazione che noi abbiamo
individuato che e’ quella di una non sufficiente analisi sulle
problematiche che le imprese hanno nei confronti delle banche
anche per quanto riguarda il credito”.
Il sistema delle imprese, sottolinea il presidente della Cna
“in particolar modo quelle delle piccole imprese ha forti
problemi di credito. Le banche hanno difficolta’ a concederlo,
alcuni addirittura per non convenienza nel farlo, trattandosi di
piccoli importi. D’altra parte con tassi bassi e costi alti il
problema c’e’, ma noi diciamo che il credito e’ fondamentale per
poter sviluppare un po’ di investimenti all’interno delle nostre
imprese”.

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M5S. DI MAIO: NON AVEVO DOTI CARISMATICHE, NON SAPEVO GIOCARE A CALCIO

PERO’ DOVEVO ECCELLERE E AL LICEO CLASSICO LE COSE SONO CAMBIATE

“Da primogenito con un padre molto rigido
– se tornavamo dopo l’orario che ci indicava non si usciva piu’ –
ho sentito piu’ degli altri il peso delle aspettative: dovevo
eccellere. Ma visto che non ero un gran studioso, dovevo cercare
un’alternativa. Solo che non avevo particolari doti carismatiche
e, soprattutto, non sapevo giocare a pallone. La mia passione, da
sempre, sono piuttosto i motori e la Formula 1”. Lo dice il
vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s), intervistato da
‘Vanity Fair’.
“Al liceo classico pero’ le cose sono cambiate- racconta
ancora Di Maio-: un’altra mia passione sono i computer e, quando
sono capitato nella sezione sperimentale con indirizzo
informatico, dove c’erano professori di matematica anche di una
certa eta’ che si erano dovuti convertire, e’ venuto naturale
‘aiutarli’ (…) È nata quindi una relazione speciale, mi
consideravano un loro pari. Quando si e’ trattato di eleggere il
rappresentate di istituto, gli altri studenti mi hanno scelto.
Serviva uno che mediasse. Erano anni in cui c’erano le
occupazioni. Io convinsi tutti che, se ci si batteva per una
scuola migliore, dovevamo protestare fuori dall’orario
scolastico. Da quando sono stato eletto non ci sono state piu’
occupazioni nel mio istituto e io sono rimasto il piu’ votato dai
ragazzi”.

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CASSINO, ABBRUZZESE (FI): HO SCRITTO A BOCCI PER MANCATA
ASSEGNAZIONE UNITÀ VVF
“Ho scritto al sottosegretario di Stato, Bocci per
esprimere la mia indignazione dopo la mancata assegnazione delle 4 unità
permanenti presso il comando dei vigili del Fuoco di Cassino, come pattuito
nell’incontro presso il Ministero dell’Interno in data 26 gennaio 2016 alla
presenza anche del Comandante Generale dei  VV.F Gioacchino Giomi e nel quale
in maniera puntuale abbiamo affrontato il tema del declassamento dell’unità
operativa della città martire avvenuto con il DM_ prot 100 del 3-08-2015”.
Lo ha dichiarato in una nota Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza
Italia e presidente della commissione speciale Riforme istituzionali.
“Con tale provvedimento al distaccamento di Cassino è stata attribuita la
classificazione SD3 – Sede  monopartenza senza mezzi di supporto, con una
dotazione organica nei quattro turni di solo 34 unità. Questa
classificazione  ha determinato, di conseguenza, la soppressione dei mezzi di
supporto (autobotte Abp, autoscala As o autogrù Ag) prevista solo per la
classificazione SD4. Pertanto – continua la nota – in caso di necessità,
tali mezzi dovranno partire per arrivare a destinazione dalla sede Centrale
del Comando provinciale VVF di Frosinone, con lunghi ed inaccettabili tempi
di attesa tali da poter compromettere la sicurezza dei cittadini. Sempre
nell’incontro de quo sono state riscontrate e condivise le criticità del
territorio del cassinate e a cascata di tutta la Provincia di Frosinone che
come è apparso fin troppo evidente,  collidono con le disposizioni di cui al
citato DM 100 in merito al distaccamento di Cassino dei Vigili del Fuoco, la
media annuale degli interventi effettuati negli ultimi cinque anni è di
1653, così suddivisi: n. 1590 per l’anno 2010, n. 1807 per l’anno 2011,
n. 1667 per l’anno 2012, n. 1649 per l’anno 2013, n. 1554 per l’anno
2014 e n. 1685 per l’anno 2015”.
“Proprio ieri 30/05/2016, con provvedimento del direttore generale, il
ministero degli Interni ha indetto un avviso per la Mobilità del personale
appartenente al ruolo di Vigili del Fuoco non specialista. Con incredibile
stupore, ho riscontrato, che nel suddetto avviso, nell’elenco dei posti
disponibili nelle sedi  per la Provincia di Frosinone, si registra organico
completo. Il che vuol dire che nessuno può fare domanda di trasferimento
presso il Comando di Frosinone e che quindi la possibilità di incrementare
l’organico del distaccamento di Cassino, addirittura a costo zero, non è
percorribile. Pertanto – conclude la nota – ho espresso al sottosegretario
Bocci tutta la mia più profonda indignazione per quanto avvenuto, ritenendo
inaccettabile che quanto convenuto in una sede istituzionale così
qualificata a beneficio della sicurezza della popolazione della Provincia di
Frosinone, possa essere stato così disatteso. Indignazione che deriva dal
sono state disattese le sue promesse, ma soprattutto, è stato ignorato un
intero territorio su tematiche come quelle della sicurezza per le quali – è
scontato dirlo – è d’obbligo la massima serietà. La mia battaglia per la
sicurezza del territorio della Provincia di Frosinone non terminerà qui, io
sono un uomo che da grande valore alla parola data e mi aspetto che coloro ai
quali stringo la mano si dimostrino rispettosi degli stessi valori ed
impegni”.

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Dopo la tragedia che ha riguardato Sara Di Pietrantonio, giovane studentessa di 22 anni barbaramente assassinata dal suo ex fidanzato, i magistrati hanno sottolineato quanto sia importante che le donne trovino il coraggio di denunciare atteggiamenti violenti e persecutori da parte dei loro partner o ex. Il coraggio lo ha trovato due anni fa Elisa Consoli, ragazza di Ostia, che ha denunciato il suo ex fidanzato per le violenze e gli abusi subiti. La madre di Elisa, Annarita Novelli, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

 

La signora Novelli ha raccontato la vicenda che ha visto coinvolta sua figlia nel 2014, che fu segregata in casa dal suo fidanzato. “Nel momento in cui mia figlia mi chiamò per andarla a prendere, la trovai in condizioni fisiche disastrose e la portai al pronto soccorso del telefono rosa nell’ospedale Grassi –ha raccontato Novelli-. Lì era presente anche un’assistente sociale. Se non fosse stato per un’infermiera che ha incitato l’assistente sociale a denunciare, la signorina continuava a dire a mia figlia che la denuncia avrebbe potuto farla anche nei mesi successivi.  Siamo andati alla polizia a sporgere denuncia e siamo state accolte malissimo. Due poliziotti hanno preso in giro mia figlia. Mentre lei raccontava cosa le era accaduto, le dicevano: ‘Tu hai visto troppo Romanzo criminale. Io nun te credo, ma che stai a dì?!’. Le hanno detto che era una tossica, perché pesava 29 kili. Lei stava solo raccontando la verità, cioè che il suo fidanzato la picchiava, le aveva strappato i capelli, infatti non aveva più capelli. Elisa non voleva più parlare perché quei due poliziotti non le credevano. Poi l’altra mia figlia si è arrabbiata e ha detto che se avessero continuato a prenderci in giro saremmo andati dai carabinieri. A quel punto si sono decisi a fare il verbale che abbiamo firmato, ma non ci hanno dato nessun tipo di supporto. Allora ho chiamato di nuovo la polizia e un bravo agente mi ha messo in contatto con un’ispettrice, a cui dovrei fare un monumento. Lei, con i suoi collaboratori, ci ha aiutato moltissimo”.

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STALKING, LA TESTIMONIANZA DI VALENTINA: “IO PERSEGUITATA PER UN ANNO, I MIEI GENITORI NON VOLEVANO CHE DENUNCIASSI IL MIO PERSECUTORE E ALCUNI CARABINIERI FACEVANO GLI SPIRITOSI, MI DICEVANO ‘COSA HAI FATTO AL TUO RAGAZZO PER FARLO ARRABBIARE COSI’ TANTO’? NESSUNO TESTIMONIAVA, ANCHE LE MIE AMICHE HANNO INIZIATO AD EVITARMI PERCHE’ USCIRE CON ME ERA PERICOLOSO”  

Stalking e Stalker. Argomento caldissimo, purtroppo, dopo la tragedia che a Roma ha riguardato Sara Di Pietrantonio, giovane studentessa di 22 anni barbaramente assassinata dal suo ex fidanzato.

Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, hanno raccolto la testimonianza di Valentina, una ragazza di trent’anni che ha rischiato di fare la stessa fine della giovane romana, nonostante le denunce presentate a più riprese alle forze dell’ordine.

L’incubo di Valentina è iniziato così: “Nel 2013 conobbi un ragazzo che abitava vicino a dove stavo io e lavorava a 200 metri da me. Ci siamo frequentati per qualche mese, poi ho notato degli atteggiamenti che non mi piacevano e ho deciso di troncare la nostra relazione. Lui all’inizio sembrava averla presa bene, poi all’improvviso è impazzito e mi ha trascinato in un vero e proprio incubo, durato più di sei mesi”

Valentina racconta: “Qualche settimana dopo la nostra rottura, ha iniziato a seguirmi. Tutto è iniziato quando tentò di inseguirmi e di investirmi in un centro commerciale. Poi ha iniziato a venire sotto casa ad aspettarmi, una mattina mise a soqquadro il mio pianerottolo, davanti alla custode del palazzo. Era molto spavaldo, sembrava non aver paura di niente. Dopo l’ennesimo episodio di questo tipo sono corsa dalla polizia. Grazie a Dio trovai un poliziotto molto in gamba, ma lui stesso mi disse che avevano le mani legate. Il fatto che sono andata alla polizia lo ha fatto arrabbiare ancora di più: da quel giorno iniziò un incubo ancor peggiore. Mi tagliava tutti i giorni le ruote della macchina, mi seguiva, mi minacciava, e il tutto è durato svariati mesi. Mi inseguiva con la moto, mi si accostava alla macchina a tutta velocità, cercava di speronarmi con la macchina, di mandarmi fuori strada, qualche volta ha provato a investirmi”.

Le forze dell’ordine hanno le mani legate, dice Valentina: “Per due mesi, nonostante io lo abbia denunciato, mi ha fatto vivere un incubo.La polizia mi diceva che servivano prove per inchiodarlo, sostanzialmente la polizia non può fare niente. A un certo punto hanno iniziato a darmi dei consigli: di cambiare orari nell’andare a lavorare, di non restare mai sola, di farmi accompagnare da qualcuno quando andavo a lavorare. Insomma, la polizia stessa mi consigliò di modificare la mia vita. Secondo la polizia avrei dovuto fargli delle foto mentre mi minacciava o mi inseguiva, ma io ero terrorizzata, ogni volta che cercava di inseguirmi pensavo solo a scappare. La polizia a un certo punto mi ha invitato addirittura a cambiare casa”.

Valentina ha vissuto sulla propria pelle l’indifferenza degli altri: “Tutti dicono di essere pronti ad aiutarti, ma poi non testimoniano. Tutte le persone che lo hanno visto mentre mi minacciava o mi aspettava sotto casa, a me lo dicevano, ma nessuno ha voluto poi comparire davanti alla polizia per raccontare cosa avevano visto. Avevano tutti paura, pensavano tutti agli affari propri. Le persone che ho chiamato a testimoniare hanno subito declinato l’invito. L’unico che ha accettato di darmi una mano è stato un mio collega, che ha iniziato a ad accompagnarmi a lavoro, fino a quando anche lui non si è trovato le gomme della macchina tagliate”.

Valentina ha deciso di andare fino in fondo: “Ora lui si è beccato un anno di condanna, alla fine ce l’ho fatta, ma è stato davvero un incubo. I mariti delle mie amiche hanno iniziato a dirgli di non uscire con me, perché era pericoloso. Mi sono ritrovata completamente da sola. Anche i miei genitori si sono arrabbiati, hanno detto che la denuncia ha peggiorato le cose e che avrei fatto meglio a risolvere la questione in un altro modo. Una volta, quando mi ha seguito in un’altra provincia rispetto a quella in cui avevo presentato la denuncia iniziale, ho chiamato i carabinieri e un carabiniere ha fatto addirittura lo spiritoso, mi ha detto “cosa hai fatto al tuo ragazzo per farlo arrabbiare così tanto, cosa hai combinato?“. Ero disperata, passavo le giornate intere a far le rotatorie, facevo cinque o sei volte le rotatorie per vedere che non mi seguisse, per un anno sono completamente scomparsa dalla vita sociale, la mia esistenza non è stata più la stessa”.

Ora per Valentina l’incubo è finito: “Alla fine si è preso un anno con la causale, se si fa vivo di nuovo va in galera. Ma è stata davvero dura. Bisogna avere il coraggio di denunciare tutto, di rispondere colpo su colpo credendo nella legge e nella giustizia. Nel mio caso c’è voluto tanto tempo, ma alla fine ne sono uscita. Alle donne dico, non abbiate paura di denunciare. Se ne esce soltanto così”.

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L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

 Roma. “E’ una campagna elettorale un po’ povera di contenuti, e di realismo nell’esprimere questi contenuti –ha affermato Alemanno-. Dicono copriamo le buche, chiudiamo i campi nomadi, però come farlo e con quali soldi non lo dice nessuno. Tutti parlano in maniera astratta. Quello che amareggia di più per noi è la divisione nel centrodestra, voluta fortemente da Giorgia Meloni, che ha rifiutato qualsiasi approccio di supporto alle altre liste. Ha detto che non sono un incapace e non sono coinvolto in mafia capitale, però mi ha accusato di non aver avuto coraggio della discontinuità. Un centrodestra diviso al proprio interno mi ha isolato, non mi si può accusare di mancato coraggio. Questa situazione è figlia di quella scena politica. Dopo Mafia capitale c’è stato un fuggi fuggi generale, c’è stata una tendenza a rimuovere e a dire non c’ero e se c’ero dormivo. Si trattava di accusare la sinistra per le responsabilità, il 70% dei coinvolti era di sinistra e bisognava evidenziare questo, altro che il teorema fascio-mafioso. Ho grande simpatia per Storace, ma non sono impegnato in questa campagna elettorale. Se Meloni e Marchini non arrivano al ballottaggio va fatta una riflessione, perché la divisione consegnerebbe a Roma un ballottaggio tra sinistra e 5 stelle. Se invece uno ci va, si pone comunque la questione dell’unità per vincere. Non possiamo continuare ad affrontare le elezioni in questa maniera. Andrò sicuramente a votare, ma non mi metto in mezzo per evitare strumentalizzazioni. Già ci sono adesso che sto cercando di stare zitti, figuriamoci se mi metto a parlare. Chiunque del centrodestra è migliore di sinistra e 5 stelle, quindi voterò chi tra Meloni e Marchini raggiungerà il ballottaggio.

 Banche. “Nessuno ha parlato delle parole dell’economista Zingales –ha affermato Alemanno-. Zingales ha dichiarato che la crisi delle banche italiane è molto più grave di quanto non si dica e c’è una sola via d’uscita, l’intervento pubblico, che significa sottomettersi alla temuta Troika. Ciò è stato totalmente ignorato da Visco che ha fatto la propria assoluzione. Questo smentisce tutte le narrazioni rassicuranti di Renzi e fa capire che la nostra sovranità economica è a rischio”.

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Alfonso Sabella, magistrato ed ex assessore alla legalità di Roma Capitale, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Qualora Giachetti dovesse diventare sindaco di Roma, Alfonso Sabella sarà capo di gabinetto: “Tutto questo passa dal consiglio superiore della magistratura, che deve autorizzarmi. Io sin dall’inizio, in epoca non sospetta, avevo detto che l’incarico che avevo chiesto a Ignazio Marino era quello di vicecapo di gabinetto del Sindaco. Quello è un ruolo tecnico, il gabinetto del sindaco fa da collante tra l’indirizzo politico e la gestione amministrativa. E’ una figura cardine per Roma Capitale, quella figura che potrebbe permettere realmente che i progetti del politico possano essere realizzati attraverso una corretta gestione della macchina amministrativa. E’ un ruolo tecnico, un ruolo riservato esclusivamente ai tecnici, cosa che mi permette di recuperare anche formalmente la mia appartenenza a quel ruolo, anche perché io per Roma sono disponibile per qualunque ruolo, tranne che per ruoli politici. La carica di capo di gabinetto mi consentirebbe sul piano personale di continuare il lavoro che avevo avviato come assessore alla legalità, ma potrei lavorare con molta più efficacia. A quel punto non dovrei aspettare tre anni per valutare il lavoro di un dirigente, ma potrei intervenire direttamente. Quando Giachetti mi ha fatto questa proposta sono stato molto contento. L’idea di poter continuare il lavoro iniziato a Roma per me era molto importante, spero di riuscire a svolgere ancora questo compito. Da capo di gabinetto potrei agire in tempo reale sulla macchina amministrativa“.

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Carla Ruocco, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

 

Carla Ruocco ha parlato del confronto televisivo che questa sera metterà per la prima volta uno davanti l’altro i cinque candidati sindaco di Roma più accreditati: “Virginia Raggi questa sera smentirà tutte le voci e le strumentalizzazioni contro il Movimento Cinque Stelle. Virginia Raggi non si è mai sottratta al confronto, tra l’altro ci sono stati molti incontri pubblici dove ha partecipato, con altri candidati sindaco. A livello televisivo quello ufficiale avviene stasera, quindi vedremo. Virginia ha tutta la preparazione per affrontarlo, questo è scontato. Facciamo paura alla vecchia classe politica che ha lasciato Roma in questo stato, le insidie nei dibattiti ci sono perché c’è molto spavento tra i vecchi politici”.

Sulle parole di Di Maio e gli assessori a tempo determinato: “Non ci sono assessori a tempo determinato. Intanto permettetemi una battuta, tutti i politici dovrebbero essere a tempo determinato, perché il politico non puoi farlo per tutta la vita. Comunque, questo discorso con Virginia Raggi non ha nulla a che vedere, non esiste un tempo determinato, c’è un solo assessorato a termine che è quello legato alle partecipate. Sarà un assessorato di scopo. Bisogna rendere più efficiente il lavoro all’interno delle partecipate, per questo serve un assessorato che abbia un obiettivo”.

Carla Ruocco ha ribadito che Virginia Raggi, da sindaco, avrà potere decisionale: “Questo possiamo garantirlo con forza, sicuramente Virginia Raggi sarà il sindaco di Roma, se sarà eletta, e quindi sarà il sindaco della Capitale. E’ ovvio che una persona si debba fare aiutare da qualcuno, è proprio per sottolineare questo fatto che non sarà sola, ma sarà sempre accompagnata, che saremo tutti noi a darle una mano. Ha bisogno di un team di lavoro e altre persone la affiancheranno, ma le decisioni poi spetteranno a lei”.

Una risposta, dura, da Carla Ruocco a Renzi: “Lui è eterodiretto dai banchieri e dai petrolieri, noi siamo diretti dai cittadini, che sono stufi delle sue esternazioni. Renzi deve pensare a risollevare l’economia italiana”

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COMUNALI A MARINO, PALOZZI(FI): “IL PAROLAIO SANTARELLI CONTINUA A BLATERARE”

“Giulio Santarelli si conferma irriducibile parolaio. Evidentemente incapace di giustificare agli occhi della gente la mancata rinuncia alle sue pensioni d’oro, sottoforma di doppio vitalizio, e scaricando sugli avversari politici di un tempo il travolgente sviluppo urbanistico di Ciampino, il candidato socialista ricorre ancora una volta alle bugie, alle illazioni e agli insulti. Il metodo è sempre lo stesso: ergersi a giudice di tribunale e sparare sentenze infondate e fuori luogo sul mio operato. Prima di tutto, ricordo al “togato” Santarelli – che ama così tanto citare leggi e norme – che ho già avuto modo di manifestare la mia totale fiducia alla magistratura e la mia serenità rispetto ad una vicenda assolutamente legittima e che, dunque, si chiarirà in tal senso. Punto due: il progetto urbanistico del Divino Amore. Al contrario di quanto afferma l’ex sindaco di Marino, non mi pare nessun giudice abbia emesso una sentenza contraria al piano edificatorio. Quel piano, lo ricordo, dalla mia amministrazione comunale è stato ridotto di oltre la metà rispetto a quanto previsto dal Prg dell’allora centrosinistra inzeppato di grillini attuali. Quando un tribunale si esprimerà contrariamente a questo progetto ne prenderemo atto con grande serenità; ma se ciò, come sono certo, non dovesse avvenire, Santarelli dovrebbe piantarla di aprire bocca per sparare sentenze senza senso. Punto tre. Santarelli mi accusa di non aver operato per gli interessi dei cittadini. Beh, questo è un suo pensiero, non sostenuto evidentemente dai cittadini stessi che mi hanno sempre eletto (e non nominato) in ogni assise con un grandissimo consenso personale. Su una cosa, però, sono d’accordo con lui: il Consiglio regionale del Lazio si riunisce troppo poco! Per aver risposte sulle scarse sedute alla Pisana, tuttavia Santarelli, invece di tirare in ballo il sottoscritto, dovrebbe chiedere direttamente alla maggioranza regionale di cui, guarda caso, fa parte anche il suo attuale partito”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI ed ex sindaco di Marino, Adriano Palozzi.

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Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) .

Due giorni fa un pacco intimidatorio è stato recapitato a Bonelli. Uno sconosciuto ha citofonato presso l’abitazione di Ostia dell’esponente dei Verdi. Con accento romano, lo sconosciuto diceva la seguente frase: ‘A merda, c’è un pacco per te’. La scatola conteneva un cuore e un fegato ed era accompagnata da una lettera con ritagli di giornale con la seguente frase: ‘Perché il prossimo sarà il tuo’.

“Non sono nella condizioni di dire chi possa aver fatto questa intimidazione –ha affermato Bonelli-. Attualmente mi sto occupando di una mega speculazione all’interno di un’area protetta della riserva statale del Litorale romano di Castel Fusano, dove il Comune di Roma ha rilasciato inspiegabilmente un’autorizzazione a costruire. Un cittadino è stato sanzionato perché raccoglieva asparagi e ora costruiscono metri cubi su metri cubi. C’erano irregolarità macroscopiche che ho segnalato alla Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta. L’8 marzo ho inviato un esposto a Galletti senza ricevere risposta. Due settimane fa ho telefonato alla segreteria per chiedere spiegazioni e anche lì niente, allora l’ho diffidato. Non capisco come sia possibile che un ministro dell’ambiente possa comportarsi così. Questo rischia di far perdere fiducia ai cittadini. Poi mi sto occupando anche delle infiltrazioni mafiose nella gestione degli stabilimenti balneari in Italia. Nel 2000 mi hanno dato fuoco casa, quindi si può dire che quello che è successo due giorni fa è poca roba al confronto. Ad Ostia bisogna ripristinare la legalità e liberare il territorio da certe pratiche mafiose, che hanno visto coinvolte anche la politica e la burocrazia. “Ho grande fiducia nell’autorità giudiziaria e nella procura di Roma gestita dal signor Pignatone. Il commissario Tronca ha sospeso i lavori sabato mattina, speriamo che anche il ministro dell’ambiente si attivi. Il tema della bellezza e della tutela dell’ambiente non sta nell’agenda politica nazionale. In Italia il sistema del rispetto delle regole non esiste, questo è un problema serio”.

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Giorgio Airaudo, sindacalista ed esponente politico di SEL, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

Renzi lo ha chiamato compagno Airaudo. “Mi sembra che si stia allargando –ha replicato Airaudo-. Lui recita molto, tende ad esagerare. Non so se prova affetto nei miei confronti, ma non l’ha dimostrato, soprattutto nei confronti dei lavoratori. Lui da sindaco di Firenze diceva che stava con Marchionne senza se e senza ma. I lavoratori erano stati lasciati soli, gli si diceva che dovevano garantire gli investimenti, quindi arrendersi al più forte. La cassa integrazione se la sono fatta i lavoratori. A Torino ci sono aziende dell’indotto che hanno chiuso, c’è chi ha perso il posto di lavoro. Il prezzo fatto pagare ai lavoratori dalla politica è troppo alto. Credo si poteva strappare a Marchionne qualcosa in più, Renzi non l’ha fatto. Obama ha usato i soldi delle tasse degli americani per chiedere alla Fiat di prendersi la Chrysler e poi ha chiesto alla Fiat di restituire i soldi al governo americano. Renzi non l’ha chiesto, si fa bello coi sacrifici dei lavoratori, cui ha tolto l’articolo 18 e ha dato i voucher. Le persone non si fanno ingannare. Lui ha parlato da un teatro, può provare ad andare a Mirafiori e vediamo come lo accolgono. Per adesso ha parlato della Fiat a Detroit con Marchionne. Renzi ha detto che è la sinistra che vince. Ma si può vincere stando coi più forti oppure vincere facendo diventare i deboli più forti. Io voglio vincere per la mia gente, per ridare sicurezza e certezza nel futuro ai lavoratori, per fare in modo che ci sia più giustizia sociale. La sua sinistra per vincere si mette d’accordo con l’arbitro e trucca la partita, si mette d’accordo con Marchionne e dice ai lavoratori di pagare il conto è come la pubblicità ti piace vincere facile. Noi siamo diventati una provincia, siamo periferici, celebriamo il successo della piccola Jeep a Menphis. Torino e provincia c’è qualcuno che sta bene, c’è una Torino grande, ma non grande per tutti. Per la divisione sociale basta e avanza la destra, la sinistra dovrebbe distinguersi per cancellare le diseguaglianze. Nella mia città sono stati lasciati indietro in molti”.

 

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