VILIPENDIO, STORACE: AL QUIRINALE STASERA FESTEGGIANO MENTRE IO
ATTENDO SENTENZA
“Stamane torno a piazzale Clodio per onore. Non
sfuggo, non mi rifugio nella prescrizione per evitare il verdetto della
malagiustizia. Vado in Corte d’appello, quando l’orologio batterà le ore
14.00, a sentire che cosa vogliono ancora da me. Quei sei mesi in primo grado
beccati perché il palazzo doveva elevarsi a difesa di Giorgio Napolitano non
li mando giù: perché in democrazia non deve essere vietata né punita la
contestazione del capo dello Stato più fazioso che ci sia stato senza
spacciarla per vilipendio. Ad essere vilipeso è stato il popolo italiano;
che non sceglie il proprio governo da tempo immemorabile. L’ultima volta che
a palazzo Chigi si è seduto un premier sostenuto dal consenso popolare
risale alle elezioni politiche del 2008. Hanno prescritto la democrazia.
Questa sera, mentre attenderò la sentenza dei giudici, al Quirinale le alte
cariche dello Stato si ingozzeranno con pasticcini e champagne per la
ricorrenza della festa della Repubblica, che cade domani. Avrei dovuto essere
presente anche io, come da incredibile invito dello staff presidenziale. Che
ho rimandato indietro, perché non avrebbe senso accomodarsi ad alzare il
calice assieme a chi pensa che sia ancora sensato prevedere nel codice penale
la possibilità di incarcerare una persona addirittura con un massimo di
cinque anni di reclusione. A me è andata bene, dovrei dire, perché non aver
preso mazzette ed essere rimasto incensurato nella Repubblica degli scandali
mi ha garantito appena sei mesi con tanto di condizionale. Ma da loro non
voglio sconti. Oggi l’appello, poi, se insistono, la Cassazione: alla fine
della recita giudiziaria pretendo chiarezza. Assoluzione o reclusione, a
costo di reiterare il reato nei confronti dell’attuale inquilino del
Quirinale, che pensavo molto più liberale del suo predecessore comunista.
Invece, Mattarella se ne è fregato. Eppure, giusto un anno fa, il Senato ha
approvato la riforma del reato di vilipendio del presidente, una sorta di
lesa maestà di antica memoria. Ma tutto si è insabbiato alla Camera. Per la
Boldrini la democrazia non deve lambire il Quirinale”.
Lo scrive nell’odierno editoriale pubblicato da il Giornale d’Italia,
Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.
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FISCO. ZANETTI: VERA TRUFFA È POLVERONE ALZATO DA GRILLO SU 80 EURO
“La polemica di Grillo sulla restituzione
del bonus 80 euro e’ patetica ed e’ pure un autogol. È patetica
perche’ anche la classica e pluridecennale detrazione di lavoro
dipendente si applica mese per mese ed e’ poi alla fine dell’anno
che si vede se c’e’ qualcosa da restituire, se c’e’ qualcosa da
avere ancora oppure se, quanto e’ stato applicato durante l’anno
e’ ok anche a consuntivo”. Lo dichiara Enrico Zanetti,
viceministro all’Economia e segretario politico di Scelta Civica,
che continua: “È un autogol perche’, se proprio vogliamo vedere
cosa e’ successo a consuntivo in dichiarazione, sono molti di
piu’ i contribuenti che hanno avuto diritto a ricevere quanto
ancora non gli era stato riconosciuto mese per mese di quelli che
hanno invece dovuto restituire”.
“Costruire polveroni politici con parole come ‘truffa’ su meri
meccanismi tecnici che funzionano in modo identico da decenni-
conclude Zanetti- implica malafede o ignoranza oppure, piu’
probabilmente, dosi massicce di entrambe”.
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CENTRODESTRA. BERLUSCONI: DELUSO DA ALFANO E VERDINI
“Sono molto deluso dalla scelta fatta da
Alfano e Verdini a proposito dell’appoggio a Renzi. Quando si e’
eletti non si puo’ tradire il mandato ricevuto che, in questo
caso, era quello di opporsi alla sinistra. Questo cambiamento in
corsa mi ha molto rammaricato”. Cosi’ Silvio Berlusconi, Forza
Italia, intervenendo ad Agora’ (Rai3).
“Non tengo il broncio- conclude- ma lo considero un fatto
inaccettabile e non credo sia possibile un percorso inverso
rispetto a quello che hanno fatto”.
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Belgio: continuano scioperi, un’intera settimana, e’ record
Treni e bus bloccati, chilometri di code
Continuano gli scioperi in Belgio
contro le misure del governo sulla riforma delle pensioni, del
mercato del lavoro e dello stato sociale, e il Paese resta
paralizzato. Raggiungendo il record di una settimana di fila, un
fatto che non accadeva da trent’anni, dal 1986. Dallo scorso
fine settimana la maggior parte dei treni e degli autobus sono
fermi, e anche oggi ci sono chilometri e chilometri di code
sulle strade del Paese, soprattutto in Vallonia dove le azioni
di protesta sono piu’ ampie rispetto alle Fiandre e solo il 15%
dei treni circola contro il 70%. Il preavviso di sciopero e’
stato depositato oggi fino a venerdi’, mentre nuove riunioni tra
le societa’ dei treni e i sindacati sono previste nel corso della
giornata.
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GOVERNO. SALVINI: RENZI TROPPO ARROGANTE, FRA UN PO’ SI VOTERA’
“Matteo Renzi e’ tanto arrogante e
sbruffone da farmi capire che tra un po’ si andra’ al voto,
perche’ ha capito che la trippa e’ finita anche per lui”. Cosi’
Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ospite questa mattina
ad Agora’ su RaiTre.
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Tangenti: paratie Como: inchiesta in collaborazione con Anac
L’indagine che ah portato ai quattro
arresti per la vicenda delle paratie del lungolago di Como e’
stata svolta con “la preziosa collaborazione da parte di Anac”,
l’Autorita’ anticorruzione diretta da Raffaele Cantone a cui
stamani e’ giunta comunicazione degli arresti.
“L’Anac – scrivono gli inquirenti in una nota – su iniziativa
del Comune di Como era stata destinataria di una richiesta di
procedere a verifica del progetto relativo alla terza variante
dei lavori di Realizzazione opere di difesa della esondazione
del lago di Como nel comparto Piazza Cavour-Lungolago, avviando
un procedimento di vigilanza e dopo avere aperto
una formale istruttoria, aveva dichiarato, all’esito della
istruttoria, detta variante inammissibile”.
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Tangenti: paratie Como; arrestati funzionari e imprenditori
(V. Tangenti: arresti Gdf per paratie’…’ delle 08.22)
Gli arrestati in carcere sono Pietro
Gilardoni, dirigente del Settore “Reti tecnologiche, Strade,
Acque e Arredo Urbano” del Comune di Como e Roberto Ferrario,
imprenditore referente dell’azienda Imothep S.r.l.
Antonio Ferro, dirigente del Settore “Grandi opere”, poi
“Opere pubbliche e manutenzione edilizia comunale” del Comune di
Como e Giovanni Foti, titolare e consigliere delegato della
impresa edile Foti srl di Bulgarograsso (Como) sono stati posti
ai domiciliari. Le indagini si sono sviluppate con
intercettazioni e acquisizione di documenti che hanno accertato,
spiegano gli inquirenti, “episodi di turbata liberta’ degli
incanti, rivelazione di segreti di ufficio e corruzione
contestati agli alti funzionari del Comune di Como ed agli
imprenditori”.
Gli esiti delle indagini “hanno altresi’ rimarcato la
sussistenza, ravvisata anche dal giudice per le indagini
preliminari, di un concreto pericolo di reiterazione criminosa”
“Con l’esecuzione dei provvedimenti – scrive in una nota il
procuratore di Como, Nicola Piacente – e con il prosieguo
dell’attivita’ di indagine, la Procura della Repubblica (memore
altresi’ del principio di presunzione di innocenza, ai sensi
dell’art. 27 della Costituzione) intende accertare e perseguire
condotte illecite, senza interferire indebitamente con la futura
attivita’ della Pubblica Amministrazione ne’ tanto meno
condizionarne l’operato, con riferimento alla auspicabile
legittima progettazione, realizzazione e completamento di una
efficace difesa a fronte delle esondazioni del Lago di Como e
delle altre opere pubbliche oggetto della presente inchiesta”.
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FEMMINICIDIO, LA CRIMINOLOGA: “DONNE, NEGATE SEMPRE L’ULTIMO APPUNTAMENTO. PUO’ ESSERE QUELLO FATALE”. CINZIA MAMMOLITI A RADIO CUSANO CAMPUS SVELA QUAL E’ L’IDENTIKIT DEL SOGGETTO POTENZIALMENTE PERICOLOSO
Femminicidio. Cinzia Mammoliti, criminologa, tra i massimi esperti in Italia di psicologia criminale, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
La criminologa Cinzia Mammoliti ha parlato di femminicidio e violenza sulle donne. La violenza sulle donne molto spesso è anche e soprattutto psicologica: “Nei casi di violenza psicologica, che sono tantissimi, non c’è sempre una violenza di tipo fisico. Ma bisogna comunque vigilare e stare attente. Le donne devono muoversi prima che accada l’irreparabile. L’identikit del soggetto potenzialmente pericoloso è tracciabile: in tutti i casi di stalking e di persecuzione si parte da un uomo egocentrico, individualista e narciso, che pensa di disporre degli altri come se fossero oggetti. L’uomo in questi casi è maltrattante, arrogante, affetto da disturbi della personalità che rarissimamente vengono diagnosticati, visto che chi ne è affetto difficilmente va a farsi fare una diagnosi. Chi è affetto da patologie del genere, non va dai medici a chiedere aiuto”.
La criminologa Cinzia Mammoliti ha spiegato quali possono essere, per una donna, i primi campanelli d’allarme: “I primi campanelli d’allarme? Quando la vittima sente che sta vivendo un disagio e non riesce più a comunicare con il partner. Quando l’uomo non ha il controllo di sé, scatta spesso, perde facilmente la calma e varia troppo spesso d’umore. Campanelli d’allarme sono i ripetuti messaggi e i ripetuti tentativi di messaggio, quando si chiede di essere lasciate in pace. Bisogna muoversi ai primi segnali, denunciare, andare alla polizia. Il momento della fine di una storia è sempre delicato”.
La criminologa Cinzia Mammoliti, poi, ha svelato qual è il comportamento da seguire davanti a un partner lasciato che non smette di perseguitare l’ex compagna: “Il comportamento da seguire quando si è alla fine di una storia e si avverte un senso di oppressione? L’atteggiamento più idoneo da adottare è quello del silenzio, silenzio finalizzato a non alimentare aspettative ed illusioni nella controparte. Evitare messaggi, chiamate anche brevi, bisogna far capire alla controparte che il rapporto è stato troncato. Serve una sorta di silenzio stampa, bisogna aspettare che l’abusante si plachi e al limite minacciarlo di ricorrere alle forze dell’ordine. Mai rispondere ai messaggi, mai rispondere al telefono, mai dar seguito alle richieste di contatto”.
Secondo la criminologa Cinzia Mammoliti, può essere fondamentale, per le donne, negare sempre l’ultimo appuntamento. “L’ultimo appuntamento è sempre il più pericoloso. Quando nella mente dell’abusante scatta l’idea che non c’è più nulla da perdere, scatta il pericolo, scatta la premeditazione. L’abusante capisce di aver perso la donna e chiede l’ultimo appuntamento, prova a dire alla donna di vederlo un’ultima volta, magari cercando di convincerla con regali, fiori, ricatti affettivi. Negare sempre l’ultimo appuntamento è essenziale. Il molestatore e il potenziale omicida gioca molto spesso sul ricatto affettivo, molto spesso finge di mettere in atto dei tentati suicidi, cerca in ogni modo di riportare la donna nella propria vita. Gioca sulla leva emozionale.
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