SGARBI: “I POKEMON? IDIOZIA COLLETTIVA. SOLO IL NOME MI FA SCHIFO. UN GIOCHETTO PER BIMBI DEFICIENTI”. POI SUGLI ATTENTATI: “PER EVITARE L’EFFETTO EMULAZIONE BISOGNEREBBE DARE LE NOTIZIE IN MODO DIVERSO”, DICE IL CRITICO D’ARTE A RADIO CUSANO CAMPUS
Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
A Vittorio Sgarbi è stato chiesto un parere su Pokemon GO, il gioco del momento: “I pokemon? Mi fanno cagare a priori. Ho letto che sono anche agli Uffizi di Firenze, è una forma di idiozia collettiva, a un certo punto si alza un imbecille, mette in giro qualcosa e tutti gli vanno dietro. La quantità di persone che non ha un cazzo da fare nella propria vita è enorme e queste cose lo dimostrano, già il nome Pokemon mi fa schifo, ma poi dopo che uno li ha trovati cosa ci fa, li vende, ci fa qualche soldo? No, lo fanno solo perché non hanno un cazzo da fare. Una volta giocavano a dama, a scacchi, cose che almeno richiedevano un minimo di applicazione intellettuale. Lo smartphone è uno strumento formidabile, ma purtroppo ci sono queste applicazioni che sono forme di masturbazione. Pokemon, solo il nome mi fa schifo, ma ormai è diventato un contagio, voi me ne parlate e io sono costretto a rispondere di una cosa che mi fa schifo solo a sentirne nominare il nome”.
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Prof. Gioacchino Calapai, Farmacologo Università di Messina, Membro Commissione Europea Medicinali Vegetali Agenzia Europea del Farmaco, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Un farmaco –ha spiegato Calapai- è stato già autorizzato da un pò di anni dall’EMA, anche in Italia, contro il dolore da sclerosi multipla. Viene dispensato dal Sistema Sanitario Nazionale dai soggetti che rispondono a determinati criteri di inclusione per questo trattamento. Aggiungo che la prescrizione medica in Italia è possibile in base ai dettami della legge 94 del 1998 che era la famosa legge di Bella sulla libertà di cura. I medici quindi possono prescrivere la Cannabis. Gestire i farmaci come la Cannabis non è facile, da una parte abbiamo l’ignoranza, in senso benigno, da parte dei medici sul fatto che si possa prescrivere e dall’altra parte un ‘Humus’ ricco di pregiudizi. Facciamo mea culpa visto che i medici hanno imparato da noi farmacologi a pensare la Cannabis come sostanza di abuso”.
“C’è un ufficio del Ministero della Salute –ha aggiunto Calapai- che si è occupato in questi ultimi 2 anni di un progetto pilota e ha commissionato all’Istituto Chimico-Farmaceutico Militare di Firenze la produzione di Cannabis a scopo terapeutico che verrà distribuita alle regioni secondo la quantità richiesta dalle varie regioni Italiane”.
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Carlo Giovanardi, senatore di Idea, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (
www.unicusano.it).
“Legalizzare il furto perché vedrete che le rapine e gli scippi diminuiranno, questo è il ragionamento di Saviano e compagnia –ha affermato Giovanardi-. Sostengono che se si elimina il furto, ci sono poi più fondi da investire nelle rapine e negli scippi. Quello che hanno presentato in aula è un obbrobrio. Qui non si parla di cannabis terapeutica. E’ una cosa ludica, vogliono divertirsi, vogliono che ognuno si possa coltivare la marijuana in casa, però resta proibita per i minorenni. Chi si fa lo spinello, se va in macchina e fa un incidente mortale si piglia 18 anni di galere. Se il governo ha fatto questa legge lo ha fatto perché chi guida sotto l’effetto di queste sostanze non è in grado di guidare correttamente. Chiunque va nelle comunità si rende conto che le persone che cercano di uscire dalla droga, si sono avvicinati alla droga con la cannabis. Borsellino spiegava che la mafia moltiplicherebbe i suoi guadagni con la legalizzazione della cannabis. Noi portiamo dei dati, loro vogliono divertirsi. Renzi non si è accorto che ha un ministro della sanità che è contrarissima a questa legge, perché i costi per la sanità chi li paga? I costi per i morti da incidente stradale chi li paga? Queste cose arrivano in aula per piantare una bandierina, in fretta e furia. Ma stiamo scherzando? Noi stiamo parlando del futuro delle prossime generazioni”.
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L’On. Giuseppe Civati, leader di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Arriva oggi in aula alla Camera il ddl sulla legalizzazione della cannabis. “L’epoca di Giovanardi è lontana –ha affermato Civati-. E’ arrivata finalmente in aula una proposta che può aprire una stagione diversa. La questione è molto seria, dal punto di vista sociale, sanitario ed economico. L’Italia è il Paese della criminalità organizzata, dove si fuma moltissimo la cannabis e finora c’è stata soprattutto una politica di repressione, soprattutto nella retorica. Nel corso degli ultimi 40 anni c’è stata la cosiddetta guerra alla droga, che ha avuto come oggetto soprattutto la cannabis. E’ sempre stata al centro di queste politiche di contrasto, all’insegna del divieto e non della regolarizzazione. E’ quindi un retaggio che noi abbiamo. C’è una ragione ideologica, storica, di impostazione. Se è vero che la cannabis fa meno male di alcol e tabacco, non si capisce come mai non abbiamo saputo distinguere. La Binetti? Sta facendo degli interventi fantastici in aula. Ha la stessa competenza tecnica dei più grandi esperti di cannabis, però è contraria. Io non voglio invitare nessuno a farsi le canne, sto solo dicendo che c’è un po’ di ipocrisia quando 4 milioni di persone in Italia consuma cannabis e facciamo finta di non vederli. Li obblighiamo ad entrare nel circuito criminale per procurarsela. Noi diciamo questo, non c’è nessuna promozione. Per i giovani bisogna capirci, noi non intendiamo che la cannabis legale sia accessibile ai minorenni. Lì bisognerà pensare a come evitare che ci si faccia del male, perché in quella fase evolutiva è più pericolosa l’assunzione di sostanze stupefacenti. Io non vorrei che finisse come con le unioni civili e s’inventino una stepchild della cannabis…”.
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GASPARRI: “ALFANO? PER DIALOGARE CON NOI ESCA DAL GOVERNO E SMETTA DI PARLARE MALE DELLA LEGA. PARISI? RISORSA, NON SALVATORE DELLA PATRIA. DDL GIACHETTI? NON PASSERA’ MAI, FAVORIREBBE LE MAFIE”, DICE IL SENATORE DI FORZA ITALIA A RADIO CUSANO CAMPUS
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, è intervenuto questa mattina suRadio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla ddl per la legalizzazione delle droghe leggere Gasparri ha annunciato le barricate: “Il ddl non sarà mai approvato. Si farà una discussione virtuale alla camera, ma le commissioni non hanno esaminato nemmeno 1 dei 1700 emendamenti presentati quindi sicuramente poi la cosa tornerà in commissione e se ne riparlerà a settembre. Comunque, ammesso e non concesso, perché non succederà, che la proposta venisse approvata alla camera, è matematicamente certo che al senato questa proposta non passerebbe mai. Quello di oggi è un esercizio fisico inutile da parte di chi sostiene questa tesi, perché è una tesi sbagliata e perdente. La questione legata al danno alla criminalità fu spiegata benissimo da Borsellino. La criminalità non viene affatto scalfita dalla legalizzazione della cannabis. E per tornare ai giorni d’oggi, anche Gratteri si è esposto in questo senso, spiegando che in termini pratici che la mafia ricava dalle sostanze stupefacenti il 4 o il 5 percento dei propri guadagni. Il grosso arriva dall’eroina e dalla cocaina. Di questo 4 o 5 percento circa tre quarti sono consumi di cannabis effettuati da minorenne e neanche questa dissennata proposta Giachetti arriva alla follia di vendere droga ai minorenni. Di fatto i guadagni delle cosche verrebbero intaccati dell’uno percento. E le cosche guadagnerebbero tantissimo perché se legalizzassimo la cannabis arriverebbe un messaggio sbagliato, che le droghe leggere non fanno male, che si possono usare, e quindi si amplierebbe la platea dei consumatori e le mafie avrebbero più persone da attrarre nel mercato dell’eroina, della cocaina e degli acidi”.
Gasparri prosegue nel suo ragionamento contro la legalizzazione delle droghe leggere: “I minorenni continuerebbero ad andare nel mercato illegale, mentre i maggiorenni che fanno uso di cannabis cercherebbero di coltivare in privato piuttosto che andare ad acquistare la sostanza e farsi identificare. Il mercato illegale non scomparirebbe e le mafie inizierebbero a spingere altre cose. Io sono uno dei maggiori esperti su questo tema. Bisogna fare una azione più penetrante di informazione e prevenzione. Circola troppa droga, serve maggiore capacità dissuasiva anche nei confronti dei consumatori. Una delle colpe della diffusione delle droghe è comunque la minimizzazione. E’ colpa di quelli che ne parlano bene se gira troppa droga”.
Gasparri poi ha parlato del clima nel centrodestra: “Io sono per l’unità del centrodestra e sono molto identitario. Credo che si debba fare uno schieramento ampio. Chi sostiene il governo Renzi, però, non può immaginare di allearsi con noi. Alfano? Ha descritto la Lega come una banda di mangiabambini scissionisti, gli vorrei ricordare che NCD non naviga in acque fantastiche e che amministra insieme a Forza Italia e alla Lega Liguria e Lombardia. Come mai se i leghisti sono così cattivi ci governa insieme? C’è una contraddizione in ciò che dice Alfano. E poi lui non può pensare a un dialogo con Forza Italia se sostiene Renzi e il Pd. Esca dal governo, solo così si può creare una condizione di pre-discussione”.
Su Parisi leader del centrodestra Gasparri pare cauto: “Salvo il disastro di Roma, le elezioni amministrative hanno avuto un esito abbastanza buono. Non c’è più spazio con Marchini, è definitivamente fuori da ogni ipotesi di alleanza con il centrodestra. Immagino che continuerà a impegnarsi nelle sue attività finanziarie ed economiche. Parisi è una persona di grande valore, nel 2008 lo proposi come direttore generale della Rai. Oggi ci sono più risorse, Toti, Carfagna, Gelmini. Questo è un fatto molto positivo. Avere un centrodestra che attraverso una convention o delle primarie, mediante una procedura partecipata, scelga il prossimo alfiere, è una cosa positiva. Anche se io spero che la sentenza della Corte Europea possa rimettere Berlusconi in condizione di candidarsi. Se questo non dovesse accadere avere una pluralità di esperti è una ottima cosa. All’interno di Forza Italia poi ci sono tantissimi giovani che sono la classe dirigente del futuro. Parisi è una risorsa in più. Se dovrà essere leader dipende da lui, a Milano non ha vinto e comunque con lui c’era una squadra. Parisi non credo sia il salvatore della patria, ma ovviamente deve essere coinvolto”.
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SGARBI: “I POKEMON? IDIOZIA COLLETTIVA. SOLO IL NOME MI FA SCHIFO. UN GIOCHETTO PER BIMBI DEFICIENTI”. POI SUGLI ATTENTATI: “PER EVITARE L’EFFETTO EMULAZIONE BISOGNEREBBE DARE LE NOTIZIE IN MODO DIVERSO”, DICE IL CRITICO D’ARTE A RADIO CUSANO CAMPUS
Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
A Vittorio Sgarbi è stato chiesto un parere su Pokemon GO, il gioco del momento: “I pokemon? Mi fanno cagare a priori. Ho letto che sono anche agli Uffizi di Firenze, è una forma di idiozia collettiva, a un certo punto si alza un imbecille, mette in giro qualcosa e tutti gli vanno dietro. La quantità di persone che non ha un cazzo da fare nella propria vita è enorme e queste cose lo dimostrano, già il nome Pokemon mi fa schifo, ma poi dopo che uno li ha trovati cosa ci fa, li vende, ci fa qualche soldo? No, lo fanno solo perché non hanno un cazzo da fare. Una volta giocavano a dama, a scacchi, cose che almeno richiedevano un minimo di applicazione intellettuale. Lo smartphone è uno strumento formidabile, ma purtroppo ci sono queste applicazioni che sono forme di masturbazione. Pokemon, solo il nome mi fa schifo, ma ormai è diventato un contagio, voi me ne parlate e io sono costretto a rispondere di una cosa che mi fa schifo solo a sentirne nominare il nome”.
Insomma, a Sgarbi questa mania per i Pokemon proprio non va giù: “Sono peggio di una partita di calcio, questi pokemon sono un divertimento per bambini deficienti. Se da un lato sono una cagata, dall’altro sono un’opera geniale per chi l’ha inventata. Visto che ci sono così tanti gonzi devo inventarmi anche io qualcosa del genere. Ma dico io non sarebbe meglio andare a pesca?”.
Sgarbi, poi, ha detto la sua sull’ondata di terrore che ha travolto l’Europa nelle ultime settimane: “Se uno vedesse le cose come consequenziali sembrerebbe quasi un progetto prestabilito. Noi a posteriori dobbiamo valutare le cose diversificandole. La cosa di Monaco non è collegata all’attentato di Nizza. Queste sono cose scollegate che messe insieme creano un effetto di terrore. E’ sempre una questione mediatica, l’emulazione, quello per cui un ragazzo si droga e allora lo fa anche il suo compagno di banco, lo stesso il fatto di Monaco, con l’attentatore che voleva imitare quello norvegese. E’ molto complicata la questione, occorrerebbe limitare la comunicazione sugli eventi tragici. Altrimenti si rischia un contagio, come per i pokemon”.
Su questi drammatici eventi secondo Vittorio Sgarbi occorrerebbe modificare l’approccio mediatico: “Forse bisognerebbe non dico evitare di dare le notizie, ma asciugarle, renderle meno morbosamente attraenti. Quella di Monaco non può essere collegata all’Isis. Il mondo ha questa deriva d’impazzimento, che da parte dell’Isis riveste un problema di strategia mondiale di diffusione dell’islamismo, che deve essere guardata come una realtà nemica vera e propria, queste altre cose hanno più un risvolto individuale e su questo c’è poco da fare. Lei, Arduini, è sicuramente un seriale: è evidente che sia un assassino seriale, un giorno si alzerà entrerà in un centro commerciale e sparerà a tutte le donne bionde, perché una donna bionda non gliel’ha data. Io questa cosa la presumo perché ho già capito il tipo che è lei, ma come faccio a prevederlo?”.
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Il Prof. Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale, è stato intervistato da Andrea Lupoli nel corso del format “Genetica oggi” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (
www.unicusano.it).
Arriva oggi in aula alla Camera il ddl sulla legalizzazione della cannabis. “Sono molto favorevole alla legalizzazione della cannabis perché i proibizionismi non funzionano –ha affermato Veronesi-. In Italia è proibito l’uso della cannabis e il 70% delle persone la usa o l’ha usata. Quindi è un insuccesso che va solo a vantaggio della criminalità organizzata, perché crea un mercato nero che fa vivere benissimo tutti i delinquenti. Se invece fosse libera, come lo è in molti altri Paesi, sarebbe tutto più facile, chi la vuole se la compra, non deve andare in un angolo della strada a farsela vendere da un pusher. Io non consiglio certo ai miei figli di fumare marijuana, così come non gli consiglio di bere alcol o di fumare tabacco. Il tabacco fa 10mila volte più morti di quanti ne faccia la marijuana. Non è un trattamento totalmente innocuo, ma ha un limite molto basso di pericolosità”.
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GASPARRI: “ALFANO? PER DIALOGARE CON NOI ESCA DAL GOVERNO E SMETTA DI PARLARE MALE DELLA LEGA. PARISI? RISORSA, NON SALVATORE DELLA PATRIA. DDL GIACHETTI? NON PASSERA’ MAI, FAVORIREBBE LE MAFIE”, DICE IL SENATORE DI FORZA ITALIA A RADIO CUSANO CAMPUS
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus,l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla ddl per la legalizzazione delle droghe leggere Gasparri ha annunciato le barricate: “Il ddl non sarà mai approvato. Si farà una discussione virtuale alla camera, ma le commissioni non hanno esaminato nemmeno 1 dei 1700 emendamenti presentati quindi sicuramente poi la cosa tornerà in commissione e se ne riparlerà a settembre. Comunque, ammesso e non concesso, perché non succederà, che la proposta venisse approvata alla camera, è matematicamente certo che al senato questa proposta non passerebbe mai. Quello di oggi è un esercizio fisico inutile da parte di chi sostiene questa tesi, perché è una tesi sbagliata e perdente. La questione legata al danno alla criminalità fu spiegata benissimo da Borsellino. La criminalità non viene affatto scalfita dalla legalizzazione della cannabis. E per tornare ai giorni d’oggi, anche Gratteri si è esposto in questo senso, spiegando che in termini pratici che la mafia ricava dalle sostanze stupefacenti il 4 o il 5 percento dei propri guadagni. Il grosso arriva dall’eroina e dalla cocaina. Di questo 4 o 5 percento circa tre quarti sono consumi di cannabis effettuati da minorenne e neanche questa dissennata proposta Giachetti arriva alla follia di vendere droga ai minorenni. Di fatto i guadagni delle cosche verrebbero intaccati dell’uno percento. E le cosche guadagnerebbero tantissimo perché se legalizzassimo la cannabis arriverebbe un messaggio sbagliato, che le droghe leggere non fanno male, che si possono usare, e quindi si amplierebbe la platea dei consumatori e le mafie avrebbero più persone da attrarre nel mercato dell’eroina, della cocaina e degli acidi”.
Gasparri prosegue nel suo ragionamento contro la legalizzazione delle droghe leggere: “I minorenni continuerebbero ad andare nel mercato illegale, mentre i maggiorenni che fanno uso di cannabis cercherebbero di coltivare in privato piuttosto che andare ad acquistare la sostanza e farsi identificare. Il mercato illegale non scomparirebbe e le mafie inizierebbero a spingere altre cose. Io sono uno dei maggiori esperti su questo tema. Bisogna fare una azione più penetrante di informazione e prevenzione. Circola troppa droga, serve maggiore capacità dissuasiva anche nei confronti dei consumatori. Una delle colpe della diffusione delle droghe è comunque la minimizzazione. E’ colpa di quelli che ne parlano bene se gira troppa droga”.
Gasparri poi ha parlato del clima nel centrodestra: “Io sono per l’unità del centrodestra e sono molto identitario. Credo che si debba fare uno schieramento ampio. Chi sostiene il governo Renzi, però, non può immaginare di allearsi con noi. Alfano? Ha descritto la Lega come una banda di mangiabambini scissionisti, gli vorrei ricordare che NCD non naviga in acque fantastiche e che amministra insieme a Forza Italia e alla Lega Liguria e Lombardia. Come mai se i leghisti sono così cattivi ci governa insieme? C’è una contraddizione in ciò che dice Alfano. E poi lui non può pensare a un dialogo con Forza Italia se sostiene Renzi e il Pd. Esca dal governo, solo così si può creare una condizione di pre-discussione”.
Su Parisi leader del centrodestra Gasparri pare cauto: “Salvo il disastro di Roma, le elezioni amministrative hanno avuto un esito abbastanza buono. Non c’è più spazio con Marchini, è definitivamente fuori da ogni ipotesi di alleanza con il centrodestra. Immagino che continuerà a impegnarsi nelle sue attività finanziarie ed economiche. Parisi è una persona di grande valore, nel 2008 lo proposi come direttore generale della Rai. Oggi ci sono più risorse, Toti, Carfagna, Gelmini. Questo è un fatto molto positivo. Avere un centrodestra che attraverso una convention o delle primarie, mediante una procedura partecipata, scelga il prossimo alfiere, è una cosa positiva. Anche se io spero che la sentenza della Corte Europea possa rimettere Berlusconi in condizione di candidarsi. Se questo non dovesse accadere avere una pluralità di esperti è una ottima cosa. All’interno di Forza Italia poi ci sono tantissimi giovani che sono la classe dirigente del futuro. Parisi è una risorsa in più. Se dovrà essere leader dipende da lui, a Milano non ha vinto e comunque con lui c’era una squadra. Parisi non credo sia il salvatore della patria, ma ovviamente deve essere coinvolto”.
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