L. STABILITA’. FORMISANO: PIANO STRAORDINARIO PER LAVORO E CRESCITA
“La legge di stabilita’ va incentrata su
pochi pilastri intorno ai quali costruire l’intera manovra
economica. Pero’, puntare su una politica dell’offerta,
incentivando gli investimenti e’ un grave errore. Non perche’ un
aumento degli investimenti non sia un fatto positivo, ma perche’
il problema centrale della economia italiana e’ la caduta dei
consumi. Incentivare gli investimenti, in questa fase, e’
inutile, in quanto nessun imprenditore aumenta la produzione se
sa che la domanda e’ ferma, o addirittura in declino”. Lo scrive
Nello Formisano, capogruppo alla Camera dei Moderati di
Centrosinistra, in un articolo pubblicato sul quotidiano on line
www.moderatiriformisti.it.
“Per fermare la caduta dei consumi- propone- bisogna
rilanciare l’occupazione. Ed e’ proprio su un piano straordinario
per l’occupazione che bisogna incentrare la prossima manovra. In
questo piano va ricompreso anche un congelamento temporaneo della
legge Fornero che, da un lato, aprirebbe ai giovani il mercato
del lavoro, dall’altro aiuterebbe il processo di rinnovamento
dell’apparato produttivo, in quanto compagini aziendali
costituite in prevalenza, soprattutto nelle fasce medio-alte, da
ultrasessantenni, spesso demotivati, costituiscono un ostacolo
non secondario all’innovazione. Problema presente in forma ancora
piu’ accentuata nella pubblica amministrazione dove il turn-over
e’ fermo da decenni”.
“In tale contesto possono trovare spazio anche incentivi per
l’industria e per gli investimenti, purche’ siano strettamente
vincolati alla creazione di nuovi posti di lavoro con blocco di
ogni erogazione e obbligo di restituzione in caso di mancato
rispetto degli impegni assunti”, ha aggiunto Formisano.
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L.Stabilita’: Pelino (FI), priorita’ e’ sostegno a imprese
– “Le misure a sostegno delle imprese
devono rappresentare la priorita’ per il governo nel varo della
legge di stabilita’. Avendo scommesso con baldanza ed eccessivo
ottimismo sulle proprie ricette miracolistiche, Renzi si trova
adesso a dipanare una matassa intricata, tra vincoli esterni e
numeri ufficiali che certificano una realta’ critica e immobile.
Percio’, nel valzer di ipotesi e soluzioni al vaglio in queste
settimane, occorre partire dalla necessita’ di sostenere le
imprese con misure aggiuntive al previsto taglio dell’Ires. Se
si riduce ulteriormente la portata degli sgravi contributivi del
jobs act, ad esempio, come si legge dai giornali, non si va
nella direzione giusta e si penalizza un provvedimento che ha
gia’ mostrato la sua poca efficacia alla prova dei fatti”.
Lo dichiara in una nota la vice presidente del gruppo di Forza
Italia al Senato Paola Pelino.
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L. STABILITÀ, MELONI (FDI): ECONOMIA FERMA, FALLIMENTARI POLITICHE
GOVERNO RENZI
“Si comincia a parlare di legge di stabilità e gli
osservatori si chiedono se Renzi destinerà le risorse a favore delle imprese
o dei cittadini. La certezza però è una sola: l’economia italiana è ferma,
le politiche del Governo sono state un fallimento e ora ci ritroviamo con un
buco di almeno 10 miliardi da trovare. Renzi invoca così ‘più
flessibilità’ da parte dell’Europa, cioè la possibilità di fare altro
debito per nascondere la sua incapacità di governare e per avere risorse da
spendere prima del referendum di autunno. Insomma la stessa logica dei
politicanti della prima repubblica che hanno devastato la nostra Nazione”. Lo
scrive su Facebook, riferisce una nota, il presidente di Fratelli d’Italia,
Giorgia Meloni.
“Spendere in debito può avere senso in un quadro complessivo di investimenti
a livello europeo, se fatto da un singolo Stato non ha effetti macroeconomici
e serve solo a pagare le marchette decise dal Governo – prosegue – È quello
che Renzi ha fatto dal giorno del suo insediamento. La strada che deve
seguire l’Italia è un’altra: ridurre la spesa pubblica, tagliare gli
sprechi, ridurre le tasse e far così ripartire l’economia. Ma per farlo
dovremmo avere un altro premier”.
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REFERENDUM. SPERANZA: RENZI HA CAPITO ERRORE DI PERSONALIZZARE
“Penso che il premier abbia sbagliato
molto a personalizzare il voto al referendum, quindi e’ bene che
adesso ci si concentri sul merito. Dobbiamo, come forze di
sinistra, tornare a interpretare i bisogni dei ceti popolari,
perche’ altrimenti, come gia’ accade in Europa, questi
cominceranno a considerare i rigurgiti nazionali e le forze
populiste come piu’ rispondenti ai propri problemi quotidiani”.
Cosi’ Roberto Speranza, Pd, intervistato da Il Manifesto.
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IMPRESE. UNIONCAMERE: ‘UNDER 35′, +20MILA NEL II TRIMESTRE
Finanza, servizi alla persona,
pubblicita’. Sono queste le attivita’ che attirano di piu’ i
giovani imprenditori con meno di 35 anni. Tra aprile e giugno
scorsi sul totale delle nuove imprese iscritte in questi ambiti,
le attivita’ ideate da under 35 superano infatti il 40%.
Nel secondo trimestre dell’anno il bilancio positivo delle
imprese costituite dagli under 35 supera le 20mila unita’ ed e’
pari al 54,1% del saldo complessivo delle imprese italiane. Le
oltre 31mila iscrizioni di imprese di under 35 rappresentano
infatti il 31,6% delle iscrizioni del periodo mentre nello stesso
lasso di tempo sono state chiuse 10mila imprese giovanili. Questo
il ritratto dell’imprenditoria giovanile nel II trimestre 2016
che emerge da Movimprese, l’indagine condotta da
Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese
delle Camere di Commercio.
“I giovani continuano a scegliere con convinzione la via
dell’impresa per costruire il proprio futuro”, commenta il
presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Piu’ della meta’ della
crescita del tessuto imprenditoriale si deve, in questo
trimestre, agli under 35. Dobbiamo impegnarci a creare le
condizioni per consentire a queste imprese di crescere ed
affermarsi sul mercato”.
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Pensioni: Damiano, soldi per anticipare uscita da lavoro
‘Su taglio tasse il governo ha compiuto passi in avanti’
“Mi aspetto risorse ai pensionati e
anche ai pensionandi”. Lo dice Cesare Damiano, presidente della
Commissione Lavoro della Camera in un’intervista alla Stampa.
Nella legge di stabilita’, dice, “si prevedano risorse anche
per chi vorrebbe anticipare il momento della pensione, e penso a
disoccupati di lungo periodo, a chi fa attivita’ usuranti,
lavoratori precoci e invalidi. Bisogna spostare il limite da 66
anni e 7 mesi a 63 anni, senza penalita’”.
“Sul taglio delle tasse il governo ha compiuto dei passi:
dagli 80 euro alla cancellazione del costo del lavoro dell’Irap.
Il problema e’, come sempre, quello delle scelte: se vogliamo che
i due pilastri siano crescita e equita’ sociale, puo’ darsi che
ora non ci sia spazio per il taglio dell’Irpef”.(