LAVORO. DI MAIO: DA ISTAT BOLLETTINO DI GUERRA, GOVERNO SI DIMETTA
“I dati sulla disoccupazione in Italia
diffusi oggi dall’Istat sono un bollettino di guerra”. Cosi’
Luigi Di Maio su Facebook, M5s, vice presidente Camera.
“1) Solo a luglio abbiamo perso 68 mila posti di lavoro
indipendenti (una strage di professionisti e imprenditori:
l’Italia riparte? Certo!). 2) Aumentano quelli che perdono le
speranze di trovare un’occupazione +53 mila (ma saranno
sicuramente dei gufi)”, insiste.
“3) 51 mila donne hanno perso il loro impiego e altre 52 mila
hanno perso le speranze di trovarne uno (attendiamo una
dichiarazione della Presidente Boldrini). 4) Negli ultimi 12 mesi
abbiamo perso 135 mila posti di lavoro tra i cittadini con meno
di 50 anni e la disoccupazione giovanile sfiora di nuovo il 40%
(la riforma Fornero miete altre vittime)”.
Di Maio prosegue: “Il Governo Renzi ha sperperato oltre 10
miliardi di euro per l’inutile quanto pericoloso #JobsAct. Li
poteva investire in sicurezza degli edifici, quello si che
avrebbe creato lavoro, ma soprattutto salva le vite. E’ ridicolo
parlare di ‘Casa Italia’ dopo i terremoti. Prima si sperperano
miliardi di euro in leggi che piacciono solo alla Germania e alla
Banca Centrale Europea, e poi si annunciano piani antisismici che
non hanno coperture economiche proprio perche’ a Bruxelles non ci
permettono di fare investimenti a debito.
In un Paese democratico, dopo questi dati, il governo si sarebbe
gia’ dimesso”.
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Lavoro: Artini (Al), bluff Renzi e’ stato smascherato
“A luglio ci sono stati 63mila
occupati in meno: e’ il primo calo dopo quattro mesi e il dato
fornito dall’Istat attesta il fallimento delle politiche messe
in campo dal governo Renzi. Non bastano palliativi o riforme
fallimentari come il Jobs act per sostenere i giovani nella
ricerca di un lavoro o per aumentare gli occupati”. Lo afferma
Masismo Artini di Al.
“Il bluff di Renzi e’ stato smascherato ancora una volta.
Quando si decidera’ di mettere in campo diverse e innovative
politiche di sviluppo, serie e lungimiranti per creare benessere
strutturale per il Paese?”, conclude.
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Lavoro: Sacconi, c’e’ otto volante nel mercato italiano
“La rilevazione Istat sulla forza
lavoro conferma l’otto volante del mercato del lavoro italiano.
Ora su, con l’aiuto del metadone, ora giu'”. Lo scrive Maurizio
Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, nel
blog dell’Associazione amici di Marco Biagi
(www.amicimarcobiagi.com).
” A luglio – prosegue – scendono occupati e attivi che
rappresentano il vero indicatore di vitalita’. E questo andamento
altalenante si produce in un mercato rattrappito, lontanissimo
dai livelli pre-crisi e dagli indicatori dei principali Paesi
dell’Unione. Si tratta dello specchio di una economia stagnante
e della persistente paura di assumere. Solo una forte terapia
liberale sulle regole, sulla produttivita’, sui salari a questa
collegati, sulla formazione sostanziale, puo’ ragionevolmente
liberare le energie dell’impresa e del lavoro. Si e’ consumato il
tempo degli interventi al margine per cui ora servono terapie
piu’ radicali. La stessa spesa pubblica si deve concentrare sul
l’apprendimento e sulla detassazione dei salari aziendali senza
insistere sugli incentivi che funzionano, e poco, finche’ ci
sono”.
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Papa: crea dicastero per lo Sviluppo umano integrale
Accorpa quattro attuali Pontifici Consigli, tra cui migranti
Papa Francesco ha
pubblicato oggi il Motu Proprio istitutivo del nuovo “Dicastero
per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”, insieme al
relativo Statuto. I documenti sono stati approvati dal
Pontefice, fa sapere la Sala stampa vaticana, il 17 agosto
scorso, su proposta del Consiglio dei Cardinali. Nel nuovo
dicastero, confluiranno dal 1/o gennaio 2017 quattro attuali
Pontifici Consigli: quello per la Giustizia e la Pace, “Cor
Unum”, quello per i Migranti e gli itineranti e quello per gli
Operatori sanitari.
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L.Stabilita’:Boccia,3 mld per imprese,basta soldi a pioggia
Contratti,prima di cambiare regole abbassiamo tasse sui premi
“Il governo dovrebbe darsi un
obiettivo di crescita del 2% mettendo in campo politiche
dell’offerta selettive perche’ le risorse sono poche e non e’ piu’
il tempo di redistribuzione a pioggia”. Intervistato da
Repubblica, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia
chiede all’esecutivo di puntare sul sostegno alle imprese, anche
per sostenere la domanda. “Servirebbero tre miliardi di euro. In
gioco – spiega – c’e’ la sopravvivenza stessa del sistema
produttivo, schiacciato tra la svalutazione competitiva di altre
monete e la minore produttivita’ rispetto alla Germania”.
“Riteniamo che questa debba essere la stagione della
consapevolezza, non esistono le bacchette magiche. La prossima
legge di Bilancio non risolvera’ i problemi del paese ma puo’
indirizzare le scelte a sostegno dell’offerta”, il che significa
“rendere competitive le imprese, intervenire sui fattori
orizzontali e trasversali e non di settore”, dice Boccia. “Va
innalzata la produttivita’ e per questa via le retribuzioni”.
Quanto all’incremento degli stanziamenti per il rinnovo dei
contratti pubblici e per l’aumento delle pensioni piu’ basse, “se
dovesse tradursi in una disattenzione totale alle politiche
dell’offerta sarebbe un errore”, dichiara.
Sul modello contrattuale, “pensiamo che si debba rafforzare
la detassazione dei premi di produzione all’interno dello
scambio salario-produttivita’. Le relazioni industriali devono
essere un fattore di competitivita’, come e’ successo in
Germania”, afferma Boccia, secondo cui “piu’ che cambiare le
regole dobbiamo rendere conveniente per imprese e lavoratori il
salario di produttivita’ detassato. Se si rafforza questo
meccanismo sara’ piu’ semplice poi passare alla modifica delle
regole. Viceversa se partiamo dalla teoria rischiamo di non
andare molto avanti”.
In tema di referendum, “ci siamo schierati senza alcuno
scambio. Se vuoi fare politiche dell’offerta devi avere
condizioni politiche di stabilita’, altrimenti e’ molto probabile
che punti a stimolare la domanda”, conclude Boccia.
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