LIGURIA. SENATO, MINZOLINI OLTRE MILLE VOLTE CONTRO FORZA ITALIA
ALLA CAMERA IL PIU’ “RIBELLE” E’ SANDRO BIASOTTI; “FEDELE” IL PD
Sono ben 1.113 su 7.134, pari al 15,6%,
i “voti ribelli” del senatore Augusto Minzolini, eletto nella
circoscrizione Liguria. L’ex direttore del Tg1, che e’ anche il
senatore piu’ assenteista tra quelli eletti in Liguria, non si fa
particolari problemi ad andare contro le indicazioni del suo
partito, Forza Italia, che di fatto disattende poco meno di una
volta ogni sei, anche se solo 13 volte in occasione di votazioni
finali. In ben 20 casi, inoltre, Minzolini e’ stato l’unico
“franco tiratore” del gruppo di Silvio Berlusconi a Palazzo
Madama. Secondo senatore ligure piu’ ribelle risulta Maurizio
Rossi: in questo caso, pero’, vanno tenute presenti le attenuanti
dell’ex editore di Primocanale che, eletto con Scelta civica,
attualmente si trova all’interno del gruppo Misto. Per lui,
comunque, sono 384 su 9.400 le votazioni diverse rispetto alle
indicazioni del gruppo di appartenenza al momento del voto.
Al terzo posto, la senatrice del Pd, Donatella Albano, contro
la maggioranza 203 volte su 14.535. Il piu’ fedele alla linea di
partito e’, invece, Vito Vattuone che ha votato contro il Pd solo
22 volte su 14.090, seguito da Massimo Caleo (Pd, 28 voti ribelli
su 13.392) e dall’ex pentastellata Cristina De Pietro (ora gruppo
misto, 29 voti ribelli su 4.454). Da segnalare anche il ministro
della Difesa, Roberta Pinotti, che in tre casi ha votato contro
le indicazioni del gruppo parlamentare del Partito democratico.
Passando a Montecitorio, il deputato
piu’ ribelle risulta il forzista Sandro Biasotti, con 869 voti
contrari alle indicazioni di partito, rispetto alle 13.252
consultazioni a cui ha preso parte, pari al 6,5%. A seguire, il
verdiniano Giorgio Lainati con 663 voti ribelli, che ha un
passato nel gruppo misto e in Forza Italia. Terza, Roberta
Oliario che ha votato contro la “sua” Scelta civica 324 volte su
16.704. Il deputato piu’ fedele tra quelli eletti in Liguria,
invece, e’ la dem Raffaella Mariani, contro il Pd alla Camera
solo 11 volte su 17.228, seguita dai colleghi di partito Anna
Giacobbe (14 ribellioni su 18.382 votazioni) e Marco Meloni (25
volte su 16.518 contro la linea dem).
Infine, per il ministro guardasigilli, Andrea Orlando, sono
state quattro le votazioni contrarie alle indicazioni del gruppo
Pd alla Camera su 835 votazioni a cui ha partecipato.
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MEDIASET. BERLUSCONI: RESTA ITALIANA, AUMENTIAMO QUOTA DI AZIONI
NON CI SARA’ NUOVO AZIONISTA DI CONTROLLO
Silvio Berlusconi sta aumentando la quota
di azioni in Mediaset della sua famiglia. Lo dice l’ex presidente
del Consiglio a Bruno Vespa nel suo libro ‘C’eravamo tanto amati.
Amore e politica. Mite e riti. Una storia del costume italiano’
in uscita il 4 novembre da Mondadori Rai Eri.
Alla domanda di Vespa per sapere se Mediaset restera’ italiana
Berlusconi risponde “assolutamente si. E’ un pilastro del nostro
gruppo imprenditoriale ed escludo nella maniera piu’ decisa che
possa essere alienata dalla mia famiglia”. Smentito anche
l’arrivo di un nuovo azionista di controllo. “Certo, anzi stiamo
aumentando la nostra partecipazione azionaria”, termina l’ex
premier.
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RAI. FI: NON ASSISTEREMO INERTI A UCCISIONE RENZIANA SERVIZIO PUBBLICO
“Rattrista che la Rai, pur dotata di
presenze capillari sul territorio nazionale, sia al centro di
polemiche per l’impiego di mezzi o l’uso di immagini altrui in
occasione del sisma che ha colpito in queste ore l’Italia
centrale. Sono momenti di emergenza che pero’ non ci fanno
dimenticare la necessita’ di vigilare su quanto fa il servizio
pubblico. Non e’ immaginabile rinnovare la concessione a chi non
rispetta le leggi dello Stato. Il tetto di 240mila euro vale per
tutti nell’ambito della Rai. Cosi’ come il servizio pubblico deve
essere gestito tutelandone il valore. Insistere nel mandare in
onda il programma di Veltroni in prima serata il sabato, con
risultati del 10, 11 per cento, vuol dire mettere l’azienda in
condizioni di essere denunciata davanti alla Corte dei conti.
Quando Vittorio Sgarbi su Rai Uno ottenne un risultato analogo il
programma fu sospeso immediatamente. Perche’ invece con Veltroni,
i cui compensi sono ancora misteriosi, si fa diversamente?
Perche’ la domenica, sempre su Rai Uno, assistiamo a uno
stillicidio di ascolti con Baudo che viene superato ampiamente?
Baudo e Veltroni fanno parte di un regime-Rai insostituibile e
inaffondabile? Come membri della Vigilanza riteniamo doveroso che
la commissione affronti con urgenza l’uccisione renziana della
Rai”. Lo dichiarano in una nota congiunta i parlamentari di FI,
Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Augusto Minzolini.
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COMUNE, PARTECIVILE: PROPOSTA LEGGE PER STOP DECADENZA SINDACO CON
ATTO NOTARILE
– “Cancellare dal Testo unico sugli enti locali la
norma che consente di far decadere il sindaco e sciogliere il consiglio
comunale con una firma dal notaio. È questo il contenuto di una proposta di
legge d’iniziativa popolare che l’associazione ParteCivile-marziani in
movimento lancia in coincidenza con il primo anniversario del colpo di mano
con il quale 19 consiglieri del Pd e 7 di altre liste, anche
dell’opposizione di destra, hanno fatto decadere il consiglio comunale di
Roma capitale e, di conseguenza, la giunta e il sindaco, Ignazio Marino,
scavalcando la volontà popolare, sottraendosi a un confronto e a un voto a
viso aperto in aula e sospendendo, di fatto, la democrazia a Roma”. Così una
nota dell’associazione ParteCivile-marziani in movimento.
“Perché la proposta di legge d’iniziativa popolare possa essere
effettivamente discussa dal Parlamento sono necessarie 50.000 firme
autenticate di cittadini, che ParteCivile si sta attivando per cominciare a
raccogliere in tutta Italia – prosegue – Si tratta di uno sforzo molto
grande, anche sul piano economico. Per questo l’associazione conta
sull’impegno e la collaborazione di quanti credono nella democrazia e nel
diritto degli elettori a veder rispettata la loro volontà”.