REGIONE, SANTORI (FDI): “GUARDIE ITTICHE E VENATORIE FERME AL PALO”
“Da mesi, in assenza di decreti e convenzioni, le
Guardie ittiche e venatorie volontarie sono impossibilitate a esercitare le
loro funzioni a causa del rimpallo di responsabilità tra Città
metropolitana e Regione Lazio. Una situazione disastrosa tutta addebitabile
al presidente Zingaretti che non si era evidentemente accorto della
competenza regionale in materia. Infatti, il 17 ottobre, e dopo numerosi
solleciti inviati dalle associazioni del settore, la città Metropolitana con
una nota ufficiale ha comunicato che l’autorità sul comparto è
dell’assessorato all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Lazio che
però ancora non si è attivato per fornire risposte chiare ed esaustive sul
fronte dei rinnovi dei decreti o sul rilascio di nuove autorizzazioni”. E’
quanto dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio
di Fratelli d’Italia.
“Conseguenza di questa impasse è in primis un sovraccarico di lavoro per la
Polizia provinciale, già oberata di competenze, e costretta a ovviare alla
carenza di guardie volontarie – continua Santori – Ma si registra, inoltre,
un’anarchia generalizzata nelle province laziali, Rieti, Viterbo,
Frosinone, Latina e Roma, a causa di un controllo del territorio che di fatto
non c’è o è molto blando. Ricordiamo, infatti, che le guardie ittiche e
venatorie sono un fondamentale deterrente per malintenzionati e
contrabbandieri. Inoltre, risulta assente la sorveglianza a tutela del
patrimonio naturalistico locale che così è esposta a maggiori rischi. E’
ora che l’assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann, si desti dal suo
torpore e decida di dare un segnale alle centinaia di richieste che giacciono
sul suo tavolo per negligenza e inerzia che riteniamo inaccettabili”.
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ATAC, FANTASIA: TECNOLOGIA PER AUMENTARE RICAVI CON SMART CARD E
CHIP ON PAPER
“Parlando di piano industriale, la prima leva che
può essere messa al servizio dell’aumento dei ricavi da bigliettazione è
quella della tecnologia. Può essere utile non solo per aumentare i ricavi ma
anche per diminuire i costi aziendali”. Lo ha detto l’amministratore unico di
Atac Manuel Fantasia, intervenendo nella seduta odierna della commissione
capitolina Mobilità.
“Penso a una smart card a scomputo – ha detto ancora – che possa evolvere
anche verso una carta multiservizi e possa rendere più equa la fruizione del
servizio pubblico ed essere incentivante contro l’evasione tariffaria”, e
“penso anche al chip on paper che sostituisce, ovviamente in modo
progressivo, l’attuale biglietto a banda magnetica e consente di rendere
ancora più complessa la truffa e riduce ‘drammaticamente’, come si dice a
Roma ‘di un botto’, i costi di riparazione delle obliteratrici, che al 99,99%
sono imputabili alla rottura della parte elettromeccanica. Il nuovo ticket,
come l’attuale abbonamento, si avvicinerà semplicemente all’obliteratrice”.
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Mafia Roma: lavori aula Campidoglio, processo per 20 ++
Venti persone sono state rinviate a
giudizio dal gip di Roma in un filone dell’inchiesta su Mafia
Capitale. Sono accusate di associazione a delinquere, turbativa
d’asta, falso e truffa ai danni del Comune. Tra gli appalti al
centro dell’indagine anche quello dei lavori della sala Giulio
Cesare, l’aula consiliare del Campidoglio. Coinvolti
l’imprenditore Fabrizio Amore e Maurizio Anastasi, ex
responsabile della Sovrintendenza. Il processo e’ stato fissato
al prossimo 2 marzo davanti alla IV sezione penale.
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SANITA’. PORRELLO (M5S): CASE SALUTE NON FUNZIONANO, PS INTASATI
“Le Case della salute non sono in grado di
offrire quei percorsi diagnostico-terapeutici di cui c’e’ bisogno
ed e’ per questo che i cittadini puntualmente si rivolgono ai
Pronto soccorsi andandoli a intasare. Nel suo discorso Zingaretti
e’ stato scorretto, nel senso che lui parla di Pronto soccorsi
meno intasati ma in realta’ i cittadini tutti i giorni ci
raccontano che non e’ cosi'”. Lo ha detto il consigliere
regionale del gruppo M5S, Devid Porrello, a margine del Consiglio
straordinario sulla sanita’.
“Quindi abbiamo Case della salute poco funzionanti, poco
presenti sul territorio perche’ dovevano essere 48 alle fine del
2015 mentre sono 11 alla fine del 2016, e Pronto soccorsi ancora
intasati”, ha aggiunto Porrello, aggiungendo che sullo sblocco
del turnover “gli effetti ancora non sono visibili e per
accorgersene basta farsi un giro nelle strutture”.
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