LITORALE, SANTORI (FDI): DA REGIONE RITARDI, BUROCRAZIA E FONDI
INUTILIZZATI
“Nel Lazio negli ultimi 50 anni si sono persi
oltre 40 ettari di spiaggia con una erosione che ha determinato una sensibile
riduzione della superficie di molti arenili, causando ingenti danni
all’ambiente e al comparto del turismo. Per svegliare dal torpore la
Regione Lazio ad agosto avevo interrogato il presidente Zingaretti su come
intendeva affrontare la questione dell’erosione delle coste laziali e il
loro ripascimento, visto lo stato di abbandono e le criticità che si
riscontrano su 80 km sui 330 complessivi della costa laziale”. E’ quanto
dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di
Fratelli d’Italia.
“La Regione, indicando gli interventi in atto o conclusi sul litorale, –
prosegue la nota – ha fornito interessanti risposte che non lasciano ben
sperare per spiagge e operatori del settore balneare, e la dicono lunga circa
la burocrazia che grava sull’ente e la volontà politica di stanziare
risorse al riguardo. Nettuno: manutenzione straordinaria litorale Creta
Rossa; Formia, Manutenzione straordinaria scogliere lungo litorale Santo
Janni; Ostia, lavori difesa costiera tratto dal Canale dei Pescatori alla
spiaggia di Castel Fusano e scogliera protezione Idroscalo; a Latina,
sistemazione dei pannelli esistenti sul Lungomare Foce Verde; Minturno,
lavori di difesa e ricostruzione del litorale di Marina di Minturno; Formia,
lavori di somma urgenza scogliera a protezione viadotto SS213 Flacca tra
rotatoria Carabinieri e torrente Rio Fresco; Fiumicino, rifiorimento
scogliera poste a difesa delle infrastrutture comunali di Via del Faro;
Terracina, Lavori somma urgenza a tutela della pubblica incolumità località
Lido di Enea. Il tutto per un totale di oltre 10 milioni di euro. Questo dal
2013 ad oggi. Una cifra ridicola vista l’importanza del tema e soprattutto
gravissimi ritardi su cui Zingaretti si giustifica ascrivendoli ‘a numerosi
fattori a volte concomitanti: la complessità e variabilità delle procedure
di appalto, la complessità delle procedure autorizzative, nonché le
variazioni intervenute nelle procedure contabili interne che hanno richiesto
numerosi adeguamenti rispetto al precedente sistema’. In definitiva, si
mettono le mani avanti sulla lentezza degli interventi, addebitandoli alla
burocrazia imperante di cui è anche responsabile la stessa Regione. A
riconferma della scarsa attenzione del presidente Zingaretti per il litorale
sono anche i milioni di euro di progetti europei Coastgap e Medsandcoast
inutilizzati, che invece rappresenterebbero una ulteriore fonte di ricchezza
per le coste del Lazio se solo fossero valorizzate come meriterebbero”.
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COTRAL, ZINGARETTI: VINTO BATTAGLIA, OGGI È AZIENDA RISANATA
“Oggi Cotral è un’azienda risanata. Prima perdeva
26 milioni l’anno, sembrava impossibile salvarla e invece ce l’abbiamo fatta.
Anche in questo caso abbiamo vinto una battaglia, rispettiamo le promesse con
i cittadini e con i pendolari: 340 nuovi pullman che cominciano ad arrivare
in tutta la regione e in tutte le province, pullman ecocompatibili e a basso
inquinamento atmosferico con dentro le telecamere perché è giusto garantire
la sicurezza, con il posto dell’autista protetto affinché anche il lavoro
sia un lavoro più sicuro. Passiamo dalla vergogna della regione nella quale
prendevano a fuoco il pullman perché erano troppo vecchi e una flotta che
invece dimostrerà che le cose possono cambiare in meglio. Per capire i passi
in avanti che abbiamo fatto, basti pensare che abbiamo trovato un’azienda con
dentro i pullman dei Mondiali del ’90, cioè di 26 anni fa, di cui alcuni
avevano circa un milione di km: era una vergogna una cosa inaccettabile e
anche per questo prendevano fuoco. Abbiamo vinto la battaglia, prima col
risanamento dell’azienda e ora con il rilancio dei nuovi pullman, che
sembrava un sogno, ma che comincia ad essere realtà”. Così il presidente
della regione Lazio, Nicola Zingaretti, parlando a margine della consegna di
sette nuovi bus Cotral a Frosinone.
“La cosa importante – ha poi aggiunto – è che questa nuova flotta arriva in
una Regione che sta cambiando tutti i treni dei pendolari. Anche qui perché
abbiamo risanato i conti, non stiamo facendo debiti ma il nuovo contratto di
servizio con le ferrovie lo permette. In più nel nuovo contratto di servizio
sono previsti grandi investimenti per rifare tutta la linea. Solo in
provincia di Frosinone ci sono investimenti sulla linea ferroviaria di 14
milioni di euro per rimodernare la linea, previsti dal nuovo contratto,
quindi avere più corse su treni nuovi che abbiamo comprato”.
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COTRAL, AURIGEMMA (FI): STRADA INTRAPRESA È DIVERSA DA QUELLA DEI
PENDOLARI
“La presidente Colaceci ha affermato ‘siamo sulla
strada giusta’. Beh, sicuramente non è la stessa strada percorsa dai
pendolari, visto che quasi quotidianamente convivono con disagi, ritardi e
disservizi di ogni tipo. Zingaretti e la sua maggioranza devono capire che
per risolvere le problematiche del trasporto pubblico non è sufficiente
recarsi nelle nostre province, limitarsi al solito annuncio pensando che
tutto sia risolto. La realtà è tutt’altra: la vita del pendolare nel
Lazio troppo spesso è un’odissea. Quindi, i trionfalismi del governatore
e della sua giunta davvero sono inopportuni e per certi versi irrispettosi
nei confronti di chi ogni giorno incontra difficoltà, a causa
dell’inefficienza e dell’incapacità dell’attuale amministrazione
regionale”. Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio
Antonello Aurigemma in una nota.
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CITTÀ METROPOLITANA, DISAVANZO DI 46 MLN IN BILANCIO 2016
Il consiglio di Città metropolitana Roma Capitale
si è riunito oggi a Palazzo Valentini per discutere del bilancio del 2016.
“L’entrata in vigore del Decreto enti locali nel mese di agosto 2016 e il
rinnovo del Consiglio metropolitano avvenuto in data 9/10/2016 hanno
ritardato l’approvazione del Bilancio nei termini stabiliti dal legislatore
fissati al 31/07/2016”, ha spiegato il consigliere delegato al Patrimonio
Marcello De Vito prendendo la parola nell’aula presieduta dal vicesindaco di
Città metropolitana Fabio Fucci.
“Dopo la Riforma Delrio la Città Metropolitana di Roma Capitale si trova ad
affrontare una pesante crisi finanziaria – ha aggiunto De Vito – sia per
effetto del venir meno delle sue funzioni, sia per la conseguente riduzione
dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione”.
In sintesi il bilancio 2016 di Città metropolitana, come si evince dalla
relazione degli uffici “risulta in disavanzo per 46 milioni di euro, non
rispettando le norme sul pareggio finanziario consentito nel Dl 113/2006 in
fase di previsione ma non di rendiconto e soprattutto non garantendo
l’adeguato livello di finanziamento delle funzioni fondamentali della
Città Metropolitana” a fronte di una “manovra di finanza pubblica la quale
nel 2016 ammonta a 239 milioni di euro (pari al 57,51% delle entrate
proprie, mentre nel 2011 era pari al 4,9%) – prosegue la relazione – mitigato
dalla corresponsione di un contributo dell’importo di 53.254.807,18 euro
per il finanziamento delle funzioni inerenti l’edilizia scolastica e la
viabilità” nell’ambito della riduzione dei trasferimenti da Stato a Regione.
Ancora la relazione specifica che “gli investimenti nel settore viabilità ed
edilizia scolastica si sono drasticamente ridotti negli anni, passando da
stanziamenti nel 2010 pari a 30.310.421,30 e 44.240.272,55 euro a quelli del
2015 di 1.126.005,22 e 4.290.671,07 euro. Il patrimonio scolastico della
Città Metropolitana costituito da 335 scuole distribuite nella Città e
nella Provincia di Roma con la Legge 208/2015 ha ottenuto nel 2016 soli
5.578.709,21 euro di spazi concessi per gli interventi rientranti nella
procedura Sblocca Bilancio”.
La relazione evidenzia poi un’altra “criticità derivata dall’ulteriore
contrazione delle entrate tributarie che sono direttamente influenzate dai
movimenti del mercato automobilistico: l’Ipt ha risentito del
dumping/concorrenza fiscale operato da parte delle Province Autonome che
disapplicando la norma nazionale hanno attratto le società di noleggio ed il
minor gettito derivante dal dumping ammonta a 50 milioni annui dal 2013;
c’è stata , inoltre, la minore entrata derivante dal minor volume di
incassi Rc auto causata dal crollo del valore medio dei premio assicurativi e
dall’evasione totale connessa alla mancata sottoscrizione delle coperture
assicurative è stimata in 60 milioni annui dal 2013”. Per quanto riguarda
“il mero esercizio contabile di pareggio si raggiunge compensando il
disavanzo di 46 milioni con l’avanzo di amministrazione del rendiconto 2015
di 26 milioni – prosegue la relazione – con un avanzo conto capitale di
16.100.000 (di cui 10.000.000 sono finalizzati alla ricapitalizzazione del
Fondo Immobiliare Provincia di Roma) e con un avanzo vincolato di
3.957.263,65 euro, unitamente a un leggero incremento delle entrate derivanti
dall’ Ipt (l’imposta provinciale di trascrizione) e dal Tefa (il tributo
provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali), oltre ad una
ulteriore riduzione della stima degli stanziamenti di spesa”. Per
fronteggiare la situazione sopra riportata l’Ente, nel corso del Bilancio
Provvisorio 2016, ha provveduto all’ulteriore rinegoziazione del proprio
debito con Cassa Depositi e Prestiti, determinando una sospensione della rata
di ammortamento per oltre 16,8 milioni. In aggiunta a tale misure la Città
Metropolitana ha posto in essere ulteriori provvedimenti volti al necessario
contenimento della spesa quali la cessazione da partecipazioni in Enti ed
Istituzioni non più coerenti con le funzioni fondamentali ( quali la quota
del 73% dell’Agenzia Sviluppo Provincia per le Colline Romane scrl, la
quota del 12,93% riferita alla Cotral Patrimonio Spa) ed ha avviato le
procedure utili a verificare la possibile cessazione di locazioni passive non
più compatibili con le risorse disponibili. L’unica Società Partecipata
al 100% rimane Capitale Lavoro che nel Bilancio 2016 vede lo stanziamento di
12 milioni per la copertura dei servizi erogati per la formazione
professionale, non ricevendo più Fondi Europei in quanto detentrice di una
convenzione e non di una delega con la Città Metropolitana per la formazione
professionale, funzione che ora appartiene alla Regione. La Città
Metropolitana detiene il 100% delle quote di un Fondo Immobiliare, costituito
nel 2012 dalla allora Provincia, che aveva come obiettivo l’acquisto della
Sede Unica in Via Ribotta 41-43, attraverso la valorizzazione e la successiva
alienazione dei beni immobili di una parte del Patrimonio Immobiliare della
Provincia conferiti allo stesso Fondo, che al 31/12/2015 aveva il valore di
194 milioni di euro. Per non mandare in default il Fondo si è prorogata la
sua durata e quella del piano vendite fino al 31/12/2020, ci saranno nuove
sottoscrizioni di quote da parte di Città Metropolitana per un importo
complessivo pari ad euro 70 milioni, con vincolo di destinazione
all’abbattimento del debito e la Città Metropolitana acquisterà entro il
31/12/2016 la Sede Unica di via Ribotta, che ora ospita 1.000 dipendenti
della Città Metropolitana, con possibilità di pagamento differito del
prezzo in base alle modalità di finanziamento che l’Amministrazione
attiverà. Avvalora maggiormente quanto esposto il recente downgrade della
Città Metropolitana da parte di Fitch che la declassa da BBB+ a BBB con
outlook negativo”.
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