MIGRANTI, SANTORI-SBAI (FDI-NCS): DA REGIONE CORSO FORMAZIONE GRATIS
E 700 EURO
“La Regione Lazio paga agli immigrati un corso di
formazione gratuito in Social media marketing e dà loro quasi 700 euro di
indennità di frequenza. E’ l’assurda offerta formativa in cui ci siamo
imbattuti tra i progetti promossi dall’amministrazione Zingaretti, che
evidentemente ha talmente a cuore la sorte e la preparazione degli immigrati
da dedicare loro un bel corso professionalizzante attraverso un ente
regionale accreditato. Non solo, per il ‘disturbo’ pagherà ben 693 euro
a ciascun partecipante sotto forma di indennità. Il corso, si legge sul sito
internet dell’ente, si sviluppa in 6 ore di orientamento, 200 ore in aula,
200 ore di stage e 15 ore di accompagnamento al lavoro, ed è rivolto a 18
‘immigrati occupati e disoccupati con o senza pregresse esperienze
aziendali o proprietari di esercizi commerciali o attività autonome con una
forte motivazione e attitudine verso il web marketing e i suoi strumenti’
‘al fine di aumentare autonomia ed efficacia dei propri interessi
professionali e delle proprie attività’ . Troviamo sconcertante e
offensivo verso i tanti italiani in cerca di un lavoro o di una propria
specializzazione che la Regione Lazio pensi alla formazione degli immigrati
dedicando loro addirittura un corso esclusivo, e pagandoli perfino per il
disturbo. Ci sono migliaia di nostri concittadini che non riescono a
ricollocarsi nel mondo del lavoro perché sono stati licenziati o non hanno
avuto modo di aggiornare le proprie conoscenze restando esclusi dal mercato,
e ai quali un corso sul mondo digitale e sui social network farebbe
decisamente più comodo, aprendo nuove opportunità occupazionali. Zingaretti
invece preferisce dedicarsi agli immigrati, inaugurando in questo modo quel
razzismo al contrario per cui se sei italiano devi essere svantaggiato”.
E’ quanto dichiarano in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale
del Lazio di Fratelli d’Italia, e Souad Sbai, responsabile nazionale
immigrazione, integrazione e sicurezza Noi con Salvini.
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MULTISERVIZI, ONORATO (MARCHINI): GIUNTA RAGGI PRONTA A LICENZIARE
4.000
“La Giunta Raggi è pronta a dare il via libera
ai 4.000 licenziamenti dei lavoratori della Roma Multiservizi. Daranno poi la
colpa al Tar, alla legge Madia, al freddo inverno di quest’anno, al destino
baro, insomma proveranno a scaricare su qualcuno la loro incapacità e
malafede”. Lo afferma in una nota Alessandro Onorato, capogruppo Lista
Marchini in Assemblea capitolina.
“Oggi Colomban ha detto chiaramente che i lavoratori della Roma
Multiservizi potrebbero essere salvati solo dalla bontà di chi si
aggiudicherà i mini-lotti del global service dando la colpa di tale scelta
al Tar. Peccato, però, che il Tar abbia bocciato il tipo di gara fatto da
Roma Capitale e non abbia mai detto quale strada seguire per garantire i
livelli occupazionali e la qualità dei servizi. Tale scelta spetta a chi
amministra in Campidoglio – aggiunge – In campagna elettorale avevano
promesso, per garantirsi i voti degli oltre 4.000 lavoratori e dei loro
familiari, che ognuno di loro sarebbe stato internalizzato in Ama e l’hanno
continuato a promettere fino a tre mesi fa, con tanto di mozione in Consiglio
comunale votata da tutto il M5S. Salvo poi cambiare idea e formulare una
nuova promessa anche questa disattesa: quella che la Roma Multiservizi
sarebbe diventata al 100% di proprietà del Comune di Roma. Oggi si
rimangiano anche questo impegno dando la colpa alla legge Madia. Peccato che
in nessun modo questa legge non permetterebbe di acquistare la parte privata
della Roma Multiservizi per renderla pubblica al 100% garantendo così i
livelli occupazionali e la massima qualità del servizio per i romani.
Colomban dà il via libera a un nuovo bando a mini-lotti per la pulizia delle
scuole, l’assistenza dei minori e disabili e sarà vinto, come al solito,
da cooperative e raggruppamenti di società, con il massimo ribasso. È
inutile dire che questa procedura alimenta la disoccupazione, ormai in
crescita inarrestabile basta vedere la fine di Almaviva, e peggiora la
qualità dei servizi. La sindaca Raggi deve sapere che non assisteremo con le
mani in mano di fronte ai licenziamenti in massa di povera gente che guadagna
in media 500 euro al mese e al peggioramento dell’offerta dei servizi a
bambini e disabili”.
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ORTE-CIVITAVECCHIA, M5S LAZIO: BENE BOCCIATURA MINISTERO A PROGETTO
ANAS
“Siamo soddisfatti per la bocciatura da parte del
Ministero del progetto Anas per il completamento della Orte-Civitavecchia che
prevedeva la devastazione della valle del Mignone. Il ministero ha
riscontrato le stesse criticità che da oltre due anni denunciano le numerose
associazioni impegnate per scongiurare la realizzazione di un tracciato
all’interno di un’area incontaminata, in parte vincolata e ricca di
biodiversità”. Lo dichiarano in una nota Silvia Blasi, capogruppo del M5S
Lazio e il consigliere Devid Porrello.
“Dalla pubblicazione delle prime indiscrezioni sul progetto – prosegue la
nota – abbiamo manifestato le nostre perplessità su una scelta calata
dall’alto e senza condivisione con il territorio ma nessuno sembrava
prestare attenzione alle nostre istanze e ai nostri interventi in aula
sull’argomento, quindi ben venga la decisione del Ministero e un totale
ripensamento nel modo di procedere visto che anche le altre eventuali opzioni
di tracciato sono ugualmente altamente impattanti per il territorio e
decisioni di questa importanza richiedono la condivisione e la partecipazione
delle comunità coinvolte. Ci sono quattrocento milioni di euro stanziati nel
bilancio dello Stato per il completamento di questa infrastruttura, che fine
faranno dopo la bocciatura del progetto Anas?”.
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NAPOLITANO. LUPI: SALVINI ARRUFFAPOPOLO INCONCLUDENTE
“Nei paesi civili chi accusa di tradimento
un capo dello Stato e lo vuole portare a processo dovrebbe
provare quello che dice, o imparare a misurare le parole. Sempre
che voglia fare il leader politico e aspirare a guidare il paese
e non solo l’arruffapopolo inconcludente”. Cosi’ Maurizio Lupi,
presidente dei deputati di Area popolare, in risposta all’attacco
di Salvini contro l’ex presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano.
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GROTTE DI CASTRO, BLITZ CC CONTRO SFRUTTAMENTO LAVORO: ARRESTATI 2
IMPRENDITORI
I Carabinieri della Stazione di Grotte di Casto con
la collaborazione del personale appartenente al Nucleo Ispettorato del Lavoro
di Viterbo hanno tratto in arresto nella flagranza di reato due imprenditori
di nazionalità rumena, titolari di ditte individuali con sede a Grotte di
Castro impegnate nel settore dei lavori forestali, poiché responsabili del
reato previsto dall’art. 603 bis C.P. (Intermediazione illecita e
sfruttamento del lavoro).
Si tratta dei primi arresti compiuti nella provincia di Viterbo dalle Forze
di Polizia da quando è stata introdotta la nuova normativa prevista dalla L.
29.10.2016 nr. 199, entrata in vigore il 4.11.2016.
I militari eseguivano l’accesso in tre distinti luoghi di lavoro situati in
zone boschive di Canino, Grotte di Castro e Marta ove riscontravano
complessivamente la presenza in totale di 10 lavoratori intenti
nell’attività di taglio della legna.
L’attività di indagine eseguita dai carabinieri consentiva di accertare
che otto operai, tutti di nazionalità rumena, dipendenti dei due citati
imprenditori, di cui sei non assunti regolarmente, lavoravano tutta la
settimana, 10 ore al giorno, omettendo di indossare i dispositivi di
protezione previsti dal Dlgs 81/2008 (Testo Unico in materia di sicurezza sul
lavoro).
Pertanto veniva ravvisata di concerto con la Procura della Repubblica di
Viterbo la responsabilità dei datori di lavoro in ordine al nuovo articolo
603 bis del C.P.. Nello specifico gli operai venivano colti in una condizione
di sfruttamento del lavoro per la violazione della normativa relativa
all’orario di lavoro impostato su dieci ore al giorno, in alcuni casi tutti
i giorni della settimana compresa la domenica, senza garantire i turni di
riposo; veniva accertata una situazione di grave pericolo per i lavoratori
poiché senza indossare i dispositivi di protezione individuali adoperavano
strumentazione altamente pericolosa come trattori, seghe verticali, un
trattore con braccio a ragno, motoseghe e strumenti acuminati. Infine gli
imprenditori non avevano provveduto alla regolare assunzione di 6 dipendenti,
tre per ogni ditta, così come rilevato dagli accertamenti effettuati
attraverso la banca dati delle comunicazioni di assunzioni.
Gli arrestati, come disposto dalla Procura di Viterbo, venivano sottoposti al
regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Per
i fatti in questione l’Ispettorato del Lavoro ha emesso i provvedimenti di
sospensione delle due attività imprenditoriali ai sensi dell’art.14 comma
1 del D. Lgs 81/2008 (Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro).