NOMINE, GIRO (FI): MARRA TRATTATO COME UN RIFIUTO UMANO
“Solo un paio di mesi fa per tutti i dirigenti dei Cinque Stelle da Milano in giù era un genio dell’amministrazione, oggi è un appestato. È davvero singolare la gara frenetica a chi abbia per primo scaricato Raffaele Marra al proprio destino di carcerato appestato. Lo stanno trattando come un rifiuto umano. Bel garantismo ! Marra è innocente fino a prova contraria ed è sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, una condizione di assoluta vulnerabilità che una persona è costretta a vivere senza aver ancora ricevuto un giudizio neppure di primo grado. Lo ricordino i 5 Stelle ! #iostoconmarra”. Lo dichiara, in una nota, il senatore di Forza Italia, Francesco Giro.
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LAVORO. CANGEMI: AZIENDE SCAPPANO E ZINGARETTI PENSA A POLTRONA
“Le aziende scappano dal Lazio Zingaretti pensa solo a come salvare la sua poltrona. Sky e’ la punta dell’iceberg: se grandi imprese preferiscono trasferirsi al nord e’ colpa anche della scarsa attrattiva di un territorio di cui Zingaretti si e’ occupato poco e male. Da qualche tempo, poi, preoccupato di ricollocarsi altrove, se ne e’ definitivamente dimenticato. Dopo quattro anni di poltronificio a vantaggio di amici e trombati della politica, raffiche di slogan e promesse non mantenute, a fronte di attivita’ produttive che abbandonano Roma e il Lazio, Zingaretti semplicemente se infischia”. Cosi’ in un comunicato il consigliere regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, presidente della commissione di Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione.
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BRUNETTA: DEBITO RECORD, 110 MLD IN PIU’ IN MILLE GIORNI RENZI
“Debito record. 110 miliardi in piu’ in mille giorni. Tutti di @matteorenzi e @PCPadoan. Vergogna!”. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
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BANCHE. BRUNETTA: FORZA ITALIA VOTERA’ CONTRO DECRETO
“Voteremo contro al decreto banche, hanno imbrogliato. Avevano dato la loro disponibilita’ a costruire con tutte le opposizioni un decreto equo, che riuscisse a dare una risposta alle centinaia di migliaia di truffati dal sistema bancario italiano. Non e’ successo nulla di tutto questo”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. “Hanno imbrogliato anche noi di Forza Italia. Non dico che ci siamo pentiti del voto ai 20 miliardi di euro per salvare lebanche, perche’ e’ stato un atto di responsabilita’ da parte nostra, ma il governo ha risposto alla solita maniera: incapaci, buoni a nulla, inefficienti, porteranno il Paese al baratro. Non e’ arrivata la Commissione parlamentare d’inchiesta, insabbiata al Senato; non e’ arrivata la lista degli imbroglioni, dei truffatori, dei bidonisti che noi volevamo; non c’e’ equita’ rispetto al trattamento dei risparmiatori della quattro banche; non c’e’ trasparenza e chiarezza sul futuro di Monte dei Paschi, sul piano industriale. E questo sarebbe la nuova linea? Il nuovo percorso di Gentiloni?”, conclude.
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INPS: CORTE CONTI, NON PIU’ PROCRASTINABILE RIFORMA GOVERNANCE =
accentramento compiti Cda al presidente non risolve problemi,
ripensare compiti d.g
“Non è più procrastinabile una riforma della governance dell’Inps”. E’ quanto sottolinea la Corte dei Conti nella relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente per il 2015. Una riforma che incida sugli “assetti che qualificano il sistema duale voluto dal legislatore e, quindi, dei compiti di indirizzo e vigilanza intestati al Civ e di quelli di rappresentanza legale dell’ente e di indirizzo politico-amministrativo propri del presidente dell’Istituto”, spiegano ancora i magistrati contabili che insistono anche per un “ripensamento di funzioni e compiti del direttore generale, anch’esso organo dell’ente, che ne definisca i confini, alla luce anche del principio di separazione tra attività di indirizzo politico e gestione amministrativa”. Anche la figura del Presidente, per la Corte dei Conti, necessita di
una rivisitazione: “l’accentramento nella figura del presidente dei compiti prima spettanti al Consiglio di amministrazione ad opera del decreto legge n. 78/2010 non sembra, alla prova dei fatti, aver risolto i profili di problematicità del sistema di governo, anche nei rapporti tra gli organi dell’Istituto”, conclude la nota.
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INPS: C.CONTI, IN 2015 OK GESTIONE FINANZIARIA MA PEGGIORATO PATRIMONIO =
entrate +3,32 mld, spese prestazioni +4,43 mld per aumento spesa
pensioni +4,26 md
Se la gestione finanziaria di competenza ha chiuso il 2015 con un avanzo di 1,43 mld rispetto ai -7,01 md del 2014, grazie anche all’apporto dello Stato per 103,77 mld in aumento per 5,33 mld sul 2014, il versante economico patrimoniale ha registrato, invece, una situazione in peggioramento dove lo scostamento tra i saldi finanziari e quelli economici è dovuto principalmente all’andamento dei residui attivi. E’ la fotografia sullo stato di salute dell’Inps scattata dalla Corte dei Conti che ha vagliato la gestione finanziaria dell’Ente per l’esercizio 2015.
“Il conto economico, infatti, espone, al netto dell’accantonamento a riserva legale per 2,95 mld, un risultato di esercizio negativo per 16,3 mld (-12,48 mld nel 2014), condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 md (4,97 md nel 2014). In conseguenza di ciò, il patrimonio netto è pari a 5,87 mld, con un
decremento sul 2014 di 12,54 mld”, spiegano i magistrati contabili che rilevano a questo riguardo anche come “per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016, con un risultato economico negativo che si attesta su 7,65 mld, il patrimonio netto passi, per la prima volta dall’istituzione dell’ente, in territorio negativo per 1,73 mld”.
Le entrate contributive infatti, prosegue la relazione, segnano un incremento di 3,32 mld sul precedente esercizio e risultano pari a 214,79 mld. La spesa per prestazioni istituzionali ammonta a 307,83 mld, con un incremento rispetto all’anno precedente di 4,43 mld ascrivibile principalmente all’aumento della spesa per pensioni (+4,26 mld), pari in valore assoluto a 273,07 mld. Le pensioni vigenti son oltre 21 milioni, di cui circa l’82% previdenziali. Nel corso del 2015 sono state liquidate 671.934 nuove prestazioni previdenziali e 571.386 nuove prestazioni assistenziali, con un incremento rispettivamente dell’8,5% e del 6,2% sul 2014.