lunedì 25 Novembre 2024,

Cronaca

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni i fatti

LADISPOLI, REGIONE: NESSUNA INERZIA CAMPING, DA COMUNE NUOVA
CONFERENZA SERVIZI

“In merito alla questione dei ‘camping’ di Ladispoli, gli Uffici della Regione Lazio, nel rispetto della legge e contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Palozzi, hanno formulato la risposta all’odierna interrogazione urgente a risposta immediata. Nello specifico, il Comune di Ladispoli ha informato la Struttura regionale competente che, con una determinazione dirigenziale, è stata revocata la conferenza dei servizi ed indetta una nuova conferenza dei servizi decisoria, finalizzata all’inserimento delle strutture ricettive nello strumento urbanistico generale vigente”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio. “La Regione Lazio, in considerazione dell’avvio da parte del Comune di apposita Conferenza di Servizi da concludersi entro termini fissati, non può esercitare i poteri sostitutivi regionali ma verificherà che entro il termine fissato il Comune concluda la Conferenza decisoria ed in difetto provvederà a trasmettere gli atti alla Giunta Regionale – si legge nel comunicato – Per completare il quadro della vicenda si evidenzia che, come riportato nell’interrogazione in oggetto, il rappresentante legale della società, prima ancora di presentare alla Regione richiesta di intervento sostitutivo, ha promosso ricorso innanzi al TAR Lazio, per la declaratoria dell’illegittimità del silenzio serbato dal Comune di Ladispoli, con istanza di nomina di commissario ad acta. Il comportamento della società rischia di creare una sovrapposizione della valutazione della medesima fattispecie da parte della Regione e del TAR. Pertanto, non sussiste un’inerzia regionale in quanto il Comune ha avviato apposita Conferenza di Servizi da concludersi entro termini fissati nel rispetto di quanto previsto dalla legge”.
Minzolini, Alternativa Libera: Camera sollevi conflitto di attribuzione contro Senato
“Abbiamo raccolto le firme e depositato una mozione parlamentare che impegni la Camera a sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri delle Stato davanti alla Corte costituzionale contro il Senato per aver disapplicato la legge Severino votando contro la decadenza da senatore di Augusto Minzolini, condannato in via definitiva per peculato a 2 anni e 6 mesi di reclusione e ad altrettanti anni di interdizione dai pubblici uffici. L’Assemblea di Palazzo Madama, esprimendosi contro la decadenza di un suo componente condannato con sentenza passata in giudicato, ha rifiutato di applicare una legge dello Stato licenziata dal Parlamento e tale decisione viola la volonta’ espressa dalla Camera in sede di approvazione della legge Severino. Pertanto e’ necessario che la Consulta verifichi la legittimita’ dell’operato del Senato”. Lo affermano i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi
Immigrati, Gasparri: da procuratore Catania quadro allarmante su Ong
“Le parole del procuratore di Catania, Zuccaro, confermano quanto denunciamo da tempo. Audito in commissione Schengen, Zuccaro ha sostanzialmente detto che le navi delle Ong rappresentano un ostacolo al contrasto dei trafficanti e che negli ultimi tempi si sta registrando un allarmante incremento di queste navi nel Mediterraneo. Bene ha fatto il presidente della commissione, Ravetto, a chiedere spiegazioni al procuratore di Catania, anche perche’ la stessa Procura si pone interrogativi inquietanti sui quali urgono risposte. Perche’ ci sono tante navi, anche di piccole Ong, a pochissima distanza dalla Libia? Chi le finanzia visto che mantenerle operative ha costi elevatissimi? Che legame c’e’ con gli scafisti? Ci auguriamo che le indagini in corso facciano definitivamente chiarezza su quanto sta avvenendo e sui turpi affari che potrebbero emergere, di cui l’Italia e’ l’unica vittima”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).

Polonia minaccia di non firmare dichiarazione Roma. Premier, se non saranno accolte 4 priorita’ indicate da Varsavia
La Polonia potrebbe “non firmare” la dichiarazione dell’Ue adottata per i 60 anni dei Trattati di Roma, se questa non comprendera’ le richieste di Varsavia, che riguardano quattro priorita’. Lo ha detto oggi la premier polacca Beata Szydlo alla Tvn24. Si tratta dell’unita’ dell’Ue, la collaborazione fra Ue e Nato, il rafforzamento del ruolo dei parlamenti nazionali e una maggior coesione del mercato comune dell’Ue. Alla domanda se la dichiarazione di Roma potrebbe non essere firmata, Szydlo ha risposto: “Certo, se non ci sara’ il consenso”.

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