giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Città Metropolitana: Calabria, bene consiglieri Fi, commissariarla
Giusta la richiesta avanzata al governo dai consiglieri di Forza Italia dell’Area Metropolitana di Roma: è necessario intervenire anche valutando il commissariamento dell’ente. E’ incredibile che il Pd, dopo aver sostenuto e fortemente voluto la riforma Delrio, ora lasci a se stessi i nuovi enti di secondo livello e li condanni all’impossibilità di espletare le proprie funzioni“. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Roma, in quanto Capitale, dovrebbe essere un esempio se non proprio di efficienza, quanto meno di serietà. Invece con Marino la Capitale sta vivendo un vero e proprio tracollo amministrativo che non fa salva neppure la nuova Città Metropolitana. E’ ora che il governo cominci a mettere un punto a questa situazione“, conclude.


CITTÀ METROPOLITANA, PALOZZI (FI): “GRAZIE A MARINO ENTE PARALIZZATO”
Reputo assolutamente giusta la proposta, avanzata quest’oggi al governo dai consiglieri FI della Città Metropolitana di Roma Capitale: quella di mandare un commissario a Palazzo Valentini è una ipotesi da non sottovalutare alla luce del grave immobilismo dimostrato dall’inefficiente Ignazio Marino. Sulla carta, infatti, la Città metropolitana dovrebbe prefigurarsi quale istituzione di immediato e concreto appoggio ai 121 Comuni della provincia di Roma, ma alla resa dei conti si sta dimostrando un ente paralizzato, anche e soprattutto a causa dell’inadeguatezza politica del sindaco metropolitano”. Così il consigliere regionale e coordinatore FI per la provincia di Roma, Adriano Palozzi.


AMIANTO, PALOZZI (FI): “LAZIO ANCORA SENZA PIANO REGIONALE”
Nelle prossime ore ricorrerà la giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Una iniziativa importante, significativa, tesa a ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa del materiale killer. Ma essa deve rappresentare anche e soprattutto uno stimolo istituzionale per far sì che la politica, a tutti i livelli, faccia il proprio dovere per il censimento, la mappatura e le bonifiche dell’asbesto. Una azione immediata e urgente innanzitutto per il Lazio, che non si è ancora dotato di un piano regionale amianto. E questo nonostante da oltre un anno giacciano nei cassetti regionali due proposte di legge in materia: una a firma di alcuni consiglieri di minoranza, l’altra a firma di numerosi esponenti della maggioranza. Sarebbe davvero il caso di affrettare i tempi”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente Commissione Ambiente, Adriano Palozzi.


CONCORSI, PALOZZI (FI): “MARINO E RENZI ASCOLTINO VINCITORI CAMPIDOGLIO”
E’ giunto il momento che il sindaco Marino faccia chiarezza sul destino degli oltre mille vincitori e dei 4mila idonei del concorso, bandito da Roma Capitale cinque anni fa. Il comitato, che li tutela, quest’oggi ha organizzato un flash-mob per riaccendere la necessaria attenzione istituzionale su un vicenda occupazionale, che il Campidoglio purtroppo non riesce a sbrogliare nella sua interezza. Siamo di fronte a numerose professionalità competenti e preparate, che sarebbero una manna dal cielo per una macchina amministrativa, quella capitolina, che vive di carenza di personale e si trova alle porte dell’evento degli eventi, il Giubileo straordinario. Nella consapevolezza che le centinaia di assunzioni non potrebbero avvenire da un giorno all’altro, appare evidente tuttavia la rapida istituzione di un tavolo di confronto con il Governo e il Comune di Roma al fine di mettere in campo pianificazioni ad ampio respiro. Su questo i vincitori del Concorsone hanno piena ragione: premier Renzi e sindaco Marino non possono e non devono sottovalutare il loro diritto all’assunzione”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Al Governo Renzi darei un 4, anzi anche meno per l’operato in certi settori. La sua riforma del lavoro ha portato a compimento quella iniziata da Berlusconi. I dissidenti del PD? Dovrebbero avere il coraggio di andare fino in fondo“.
Sergio Cofferati è intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del Format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
L’ex sindaco di Bologna ha commentato l’attuale situazione politica italiana a pochi giorni dalla Festa del Lavoro:Il Primo Maggio resta uno straordinario appuntamento per ricordare i problemi di chi lavora e di chi vorrebbe farlo ma non ha questa possibilità. Il Jobs Act è una brutta legge, regressiva, toglie diritti alle persone. La flessibilità non ha mai risolto il problema del lavoro“.
Nel 2002 per manifestare contro la riforma del lavoro che stava per essere varata dal Governo Berlusconi, l’allora leader della CGIL Sergio Cofferati portò in piazza, a Roma, milioni di persone: “Berlusconi all’epoca si fermò, non arrivò mai ad intervenire direttamente sullo Statuto, cosa che poi ha fatto la Fornero, appoggiata dal Pd, e che poi ha completato Renzi con il Jobs Act. Se il Pd ha tradito il suo elettorato? Diciamo che non ha corrisposto a delle aspettative e soprattutto a delle esigenze che una parte dell’elettorato aveva manifestato sul tema dei diritti. Non amo la parola tradimento, ma lo scostamento tra i valori ai quali faceva riferimento il Pd e le politiche concrete che ha messo in atto è semplicemente clamoroso. C’è ancora un patto tra Renzi e Berlusconi? Lo vedremo, è giusto nutrire qualche sospetto. Il problema non è un dialogo con l’opposizione, ma la mancanza di trasparenza“.
Con il Governo Renzi Cofferati è particolarmente duro: “Gli darei una grossa insufficienza. La situazione è difficile ma il governo non ha fatto le cose che andavano fatte per rilanciare l’economia. Mancano politiche di sviluppo, i numeri sulla disoccupazione, ad esempio, lo dimostrano. Da uno a 10 gli darei un 4, ma bisognerebbe suddividere il tutto per capitoli, perché ad esempio sul tema dei diritti gli darei anche di meno
Lo stato di salute del Partito Democratico secondo Cofferati è allarmante:L’impressione che ho è che ci sia un abbandono progressivo da parte di tante persone. Persone che se ne vanno, senza dar vita ad altre organizzazioni, ma che semplicemente non si iscrivono, si chiudono in un isolamento, in una solitudine da cui poi sarà difficile farle uscire. Basti pensare a cosa è accaduto in Emilia Romagna, il calo verticale del tesseramento corrisponde ad un calo ancor più forte della partecipazione al voto. Il Pd si deve preoccupare seriamente“.
Con i dissidenti, però, Cofferati appare particolarmente critico:Chi nel Pd non condivide la linea politica del partito dovrebbe cercare di essere coerente tra quello che dice e quello che fa. Se non si è d’accordo in Parlamento poi non si può sempre votare a favore per ragioni che diventano sempre più difficili da comprendere. Anche con il coraggio di far cadere il Governo e di tornare a votare? Quando non si arriva mai fino in fondo I cittadini hanno la sensazione che si faccia una battaglia per ragioni diverse da quelle che sono state dichiarate e questo non va bene“.
Sulla legge elettorale: “Credo che ci saranno dissensi, ma che alla fine Renzi andrà avanti perché ha legato tutto alla legge, a tal punto da lasciar intendere che questa legge gli serva non per arrivare al 2018 ma per arrivare al 2016, anno nel quale si potrebbe votare. Questa legge elettorale è brutta, adesso siamo ad un passaggio molto delicato. L’uso della fiducia su una legge con queste caratteristiche è un vulnus che potrebbe provocare tensioni che nell’immediato futuro avrebbero solo ricadute negative“.
Quando era sindaco di Bologna, Cofferati usò le ruspe per sgomberare le baracche abusive presenti nella zona del Lungoreno. Oggi lo rivendica con orgoglio: “Quelle persone che togliemmo dalle baracche vennero portate in un edificio che aveva le caratteristiche di un albergo e per la prima volta vennero messe in condizione di vivere degnamente. Questa azione di grande solidarietà venne travisata volutamente da chi avrebbe voluto lasciarli lì per fare un’azione fintamente caritatevole, per dare la sensazione della trasgressione. Salvini mi ha copiato invocando le ruspe? No, noi abbiamo dato un tetto a quelle persone, lui non l’avrebbe mai fatto. Ma un certo tipo di sinistra buonista e radical chic può inevitabilmente agevolare Salvini e il salvinismo. Questo rischio si è visto in più di un’occasione. Le regole devono essere rispettate da tutti, la sinistra deve fare rima con solidarietà, ma la solidarietà non è contraria alla legalità.
Una battuta sulla Camusso: “Con lei ho un rapporto normale, di amicizia“. E sull’eventuale azione politica di Landini: “Non credo voglia occuparsi direttamente di politica, è un ottimo sindacalista e deve continuare a fare il sindacalista. La sua idea di mettere assieme le associazioni di rappresentanza è ottima. Questa è la strada da intraprendere. La sinistra deve ripartire dai propri valori. Prima vengono i valori, le politiche per realizzarli arrivano dopo“.
AUDIO INTERVISTA http://www.radiocusanocampus.it/podcast/?prog=1517&dl=2951


Buona Lega Nazionale a tutti” in apertura, “Buona Roma in chiusura“. Mario Borghezio sembra un altro quando parla di Roma e dei romani, tanto che arriva addirittura a dichiarare “Roma Caput Mundi“. E’ accaduto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
In mezzo una serie di complimenti nei confronti della Città Eterna e dei suoi abitanti, che sembrano arrivare da una persona diversa rispetto a quella che nel 2012 disse: “Roma puzza, fa venire il vomito“. La nuova Lega, insomma, vuole continuare ad espandersi:Vogliamo rispondere alle speranze di quei milioni di cittadini che in passato magari non hanno mai nemmeno immaginato di votarci e che ora ci vedono come grande punto di riferimento“, ha detto Borghezio, prima di aggiungere: “I sondaggi ora ci danno al 15%? Chiametemi pure Borghezianus, ma io credo che a breve arriveremo al 20%. Non siamo di destra, di centro o di sinistra, ma vogliamo unire persone di tutte le provenienze con l’unico obiettivo di salvare il Paese“.
Che rapporto ha Borghezio con Roma e con i romani?In tutta obiettività bisogna prendere atto che a Roma vi è un popolo, e per popolo intendo il sottoproletario dei quartieri che protesta per l’immigrazione, e l’imprenditore, o il principe romano, un variegato mondo che stiamo scoprendo e che ci mette anche un po’ alla prova, una prova cui la Lega a trazione Salvini non può certamente mancare. E’ un treno che ci passa davanti, dobbiamo assolutamente salirci. In passato ce l’avevamo con la Roma del potere e questo era necessario per svegliare il nostro popolo nordista. Noi siamo contro lo statalismo centralista, non si deve decidere tutto nei palazzi romani del potere“.
I conduttori del format ECG Regione, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, da qualche mese ormai,chiedono a ogni leghista che intervistano di dar prova di “pentimento”, e anche a Borghezio hanno chiesto di cimentarsi col dialetto romano o con una canzone romanesca:Il dialetto non lo conosco, non chiedetemi di cantare perché sono stonato come una campana“. E si mette a sparare una serie di citazioni in latino: “Roma pulcherrima. Roma felix. Roma aeterna“. Ma ai due conduttori non basta: “Ci dica Roma Caput Mundi“. Borghezio fa finta di non sentire per un po’, poi cede: “Roma caput mundi, lo dico convintamente, però di un mondo nel quale ognuno sta a casa sua e non invade gli altri territori e gli altri popoli.
Per chiudere, gli chiedono di ripetere una frase dell’Inno d’Italia. Qui, Borghezio, non cede: “Io vi dico in generale che preferisco il Va Pensiero come inno nazionale. Preferisco il Va Pensiero,che mi sembra anche più allegro. Fratelli d’Italia mi è sempre sembrato, al di là del testo, un po’ sfigatino come inno. Comunque decideremo assieme quale sarà l’inno del nostro Paese rinnovato. Quindi qualora la Lega arrivasse a governare verrebbe rivisto l’inno d’Italia? Borghezio arretra: “Il titolo va bene, ma ci vuole maggiore fratellanza e la consapevolezza di essere un insieme di popoli affini che difendono la propria identità e i propri confini“.

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