Roma: Calabria (Fi), no ronde ma più attenzione a periferie
“Le ronde di privati cittadini sono un’iniziativa molto pericolosa: nel tentativo di farsi giustizia da sé c’è sempre il rischio di mettere a repentaglio l’incolumità delle persone”. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria commentando le dichiarazioni del prefetto di Roma Gabrielli. “E’ però evidente che, dietro queste iniziative, si nasconde il profondo disagio di chi vive nelle periferie di Roma, abbandonate da Marino e lasciate in una situazione di crescente degrado e insicurezza. L’aumento del numero di immigrati – spiega -, i servizi praticamente inesistenti, il problema abitativo, quella sensazione che a Roma tutto sia lecito, frutto del lassismo di questa Amministrazione, uniti alla crisi economica, hanno messo a dura prova le zone periferiche di Roma, esasperando chi le abita ed esacerbando gli animi. Perciò, se è vero che le ronde vanno scongiurate, è altrettanto vero che i romani meritano delle risposte, con i fatti, alle loro esigenze”, conclude.
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“Pericolosa ambiguità nella strategia dell’Occidente nel complicato scenario mediorientale, dove si delinea sempre di più uno scontro fra Sciiti e Sunniti per gli equilibri futuri della regione”. Sono le parole dell’ambasciatore ed ex ministro degli Esteri Giulio Terzi (FDI) ai microfoni della trasmissione “Il mondo e’ piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Universita’ Niccolo’ Cusano.
“L’Isis ha costituito un grande salto di qualità rispetto ad Al Qaeda -ha spiegato Terzi-, non è un caso che abbia attratto molte componenti che erano nell’orbita del jihadismo anti-occidentale, per una lotta dura contro il regime siriano di Assad. Si è spostato in Iraq, dove ha trovato una componente emarginata dagli equilibri di governo, cioè la componente sunnita. Ed è andato a trovare moltissimi consensi anche nell’apparato dei generali e del mondo tribale che aveva espresso Saddam fin dagli anni ’80. C’è una contrapposizione di fondo che si è delineata negli ultimi mesi, quella tra mondo sunnita e mondo sciita. Nel mondo sciita la leadership è iraniana, e l’Iran ha fatto dell’ideale religioso e rivoluzionario la sua carta vincente. L’Iran è stato molto agevolato sul piano geopolitico dalla caduta del regime di Saddam nel 2003 e da lì ha continuato a perseguire una politica di accresciuta potenza regionale. Questa politica si sta esplicando con una partecipazione diretta iraniana e delle milizie sciite, in tutta una fascia di paesi che vengono considerati dall’Iran come vicinato strategico, ad esempio lo Yemen e il Libano. Attraverso questa influenza religiosa, militare e di strategia politica, attualmente l’Iran si sta muovendo in Yemen, con la componente Huti, in Siria, sostenendo la componente di Assad, mettendo in campo gli Hezbollah libanesi, e sta appoggiando le operazioni di terra contro l’Isis in Iraq. In questo quadro emerge la grandissima complicazione fra tutte le forze in campo. C’è una coalizione occidentale contro l’Isis, guidata dagli Stati Uniti, di cui fa parte anche l’Italia, che è oggettivamente alleata con l’Iran. Questo avviene in Iraq. C’è poi una coalizione diversa alla quale gli americani partecipano e partecipano altri stati arabi sunniti, che contrasta le operazioni dell’Iran in Yemen. C’è un quadro molto confuso in Siria dove pochissimi Paesi partecipano alle operazioni contro l’Isis. Quindi nascono infinite ambiguità di comportamenti e di strategie. In campo occidentale è molto pericoloso non avere le idee chiare su cosa l’Iran rappresenti in questo grande mosaico di tragedie che è la situazione in Medio Oriente”.
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“Utilizziamo i termini esatti: non sarei un commissario, non c’è da commissariare nessuno, eventualmente sarei il delegato del Sindaco nel municipio X di Ostia. Non c’è alcun tipo di formalità, avrei preferito evitare di bere questo amaro calice, Ostia è una realtà molto importante, è un impegno decisamente molto forte e pesante che avrei preferito evitare. Se la patria chiama, comunque, sono pronto. Spero di avere una squadra a disposizione, le priorità sono tante”. Alfonso Sabella, Assessore alla Legalità di Roma Capitale, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio e ha di fatto ufficializzato quello che era ormai nell’aria da qualche ora. A occuparsi della spinosa questione di Ostia per conto del Comune di Roma, sarà lui.
“Come ho detto mille volte –spiega Sabella- avrei preferito evitare, parliamo di un municipio di 300.000 abitanti, si tratta di un impegno molto pesante, avrei preferito evitare ma se la patria chiama bisogna rispondere. I primi punti da cui partire? In ogni caso ho la delega sul litorale, quindi una delle priorità di Ostia sono le spiagge. Ma Ostia ha tantissimi problemi: un problema di viabilità che è importante, una questione di dissesto idrogeologico su cui bisogna intervenire, mancano iniziative culturali, Ostia potrebbe essere un gioiellino, bisogna dare una mano anche al contesto sociale“.
Sabella si sbilancia: “Spero di non deludere gli abitanti di Ostia, il mio impegno sarebbe decisamente notevole, vorrei creare una squadra di persone che possa occuparsi stabilmente dei problemi di Ostia. Questo è un municipio unico, l’estensione territoriale è enorme, la quantità di verde da recuperare anche, da magistrato sono preoccupato dai pericoli che possono derivare ad esempio dallo stato in cui si trovano gli alberi, che magari possono cadere o creare danni ai cittadini. Mi preoccupa anche la situazione delle strade, Roma è piena di buche, Ostia ancora di più. Bisogna ripartire su tanti fronti, anche se qualche risposta stava arrivando già dalla precedente amministrazione. Io vorrei portare a Ostia le mie procedure”.
Sabella l’amaro calice è pronto a berlo, ma vuole avere carta bianca: “Speriamo di avere un fegato abbastanza forte, sarebbe il secondo calice che mi ritroverei a bere nel giro di pochi mesi”. Sabella non dimentica il piano comunale legato all’anticorruzione: “Avrei voluto consegnarlo già domani sera, una serie di problemi di carattere burocratico faranno slittare la consegna del piano alla prossima settimana. Ci saranno una serie di novità importanti, vorremmo estendere ai dirigenti le stesse regole di trasparenza che sono previste per i politici.
Sabella è pronto ad abbracciare Ostia, ma non ha intenzione di abbandonare Roma: “Non abbandonerò i romani, dovrò cercare di gestire bene il mio tempo, se avrò una squadra di persone valide, anche se con enormi sacrifici, continuerò a fare anche l’Assessore alla Legalità”.