venerdì 22 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti
Vengo dal Senegal, sono orgoglioso delle mie origini e del mio paese, sono nero, anzi negro, a me piace di più come termine, ma sono politicamente parlando innamorato di Matteo Salvini e per questo alcuni miei connazionali mi hanno anche minacciato e accusato di essermi venduto“.
Paolo Diop, attivista di Noi per Salvini, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione: “Io sono nero, anzi negro, ma Salvini non è minimamente razzista, è solo consapevole delle problematiche di questo paese. Non ce l’ha con gli immigrati, anzi li tutela, dicendogli di non venire in Italia, perché si rischia di morire in mare per arrivare in una società dove non c’è lavoro, ma propone di andarli ad aiutare a casa loro. L’Africa è un continente pieno di risorse, solo che sono sfruttate male“.
Diop ha con Salvini un rapporto strettissimo: “Ieri eravamo a pranzo insieme, il nostro rapporto è molto stretto“. I conduttori scherzando, hanno chiesto a Diop se Salvini l’avesse fatto sedere in un posto a tavola lontano dal suo, nel timore che avesse potuto rubargli la pasta dal piatto. Diop si fa una bella risata e ci scherza su: “Io sono molto autoironico e vado contro le ipocrisie, comunque no, mi vuole sempre vicino a lui, non teme che possa rubargli il cibo dal piatto“.
Secondo Diop i romani si possono fidare di questa Lega che prima insultava centro e sud e ora gli chiede voti:Le persone intelligenti cambiano, il passato della Lega è criticabile ma con Salvini si è cambiata radicalmente pagina. Purtroppo il passato non è dei migliori ma si può cambiare e migliorare“.
Sull’alleanza con Casapound: “E’ fantastica, anche lì si specula sul razzismo che non c’è. La sinistra attacca le fazioni a destra accusandole di essere fascisti, ma non è così. Essere nazionalisti non è uguale ad essere fascisti“.
Diop e la sua idea di razzismo: “Oggi nel 2015 è quasi estinto, anche se ovunque ci sono persone con il cervello piccolo. In Italia c’è tanta ipocrisia su questo tema. Perché ‘si dice sei una persona di colore?’ Se è uno è nero o negro, bisogna chiamarlo così. E’ tra di noi che ci chiamiamo “Ehi negro, come stai?” A me quando mi chiamano ragazzo di colore dà fastidio“.

Per Diop il rapporto con i suoi connazionali è complicato: “Ricevo insulti e minacce di morte. Per loro sono una sorta di schiavo negro che si è venduto al padrone, mi considerano il servo di casa, pensano che mi sia concesso all’uomo bianco, quando io invece esprimo solo le mie idee. C’è più razzismo da parte dei neri verso i bianchi che il contrari. Ho trovato più neri razzisti che bianchi razzisti nella mia vita“.


Roma: Calabria (Fi), no a mozione contro nuovo logo occasione persa
La bocciatura della mozione che voleva mettere nel cassetto il nuovo logo di Roma Capitale ‘Rome and you’ è un’occasione persa: si poteva rimediare ad almeno uno dei danni causati dall’amministrazione Marino all’immagine della Città“. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “La malriuscita operazione di restyling voluta da Marino, e di cui non si sentiva alcun bisogno, ha piegato maldestramente la storia della Capitale alla retorica della ‘brandizzazione’ più sfrenata. Per una città come Roma, il marketing più efficace è far parlare la sua identità, la sua tradizione, la sua storia e bellezza. Il fatto che la mozione sia stata sottoscritta e votata anche da esponenti del Pd conferma peraltro che certe bizzarrie politiche del sindaco sono sempre più sofferte anche da una parte del suo stesso partito. Purtroppo però, finché il Pd non troverà il coraggio di ammettere che l’esperienza Marino è un fallimento a cui porre termine, Roma resterà ostaggio di un’Amministrazione convinta che governare significhi conquistare i titoli dei giornali“, conclude.

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