giovedì 21 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Giubileo: Calabria (Fi), preoccupati da gestione Marino
Anche il Censis suona la sveglia al sindaco Marino: è ora di mettere da parte le iniziative propagandistiche e le chiacchiere per iniziare a lavorare sul serio. Il Giubileo non può trasformarsi in una figuraccia internazionale per la Capitale d’Italia“. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Il sistema di trasporto di Roma è congestionato fino al collasso e, con l’arrivo di 25 milioni di fedeli, secondo le stime previste, rischiamo che la città si blocchi definitivamente. Certo il problema non si può risolvere con qualche bicicletta in più. E questo, senza considerare il degrado, la sporcizia, la scarsità di servizi che già caratterizzano Roma sotto questa amministrazione. Siamo molto preoccupati per il modo, come al solito superficiale, in cui Marino sta gestendo la preparazione del Giubileo“, conclude.


Bipolarismo italiano basato su un finto contrasto tra due destre affini. Renzi è talmente di destra che ha compattato la sinistra. La sua schifosissima legge elettorale potrebbe favorire un nuovo partito di sinistra che concorra per il governo“. Lo ha detto Paolo Ferrero, Segretario del Partito della Rifondazione Comunista, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
La sinistra in Italia è stata macellata dal bipolarismo nei 10 anni passati -ha affermato Ferrero-. Nè in Grecia, nè in Spagna esiste un bipolarismo come quello italiano, per questo Syriza e Podemos hanno avuto grande successo. Dieci/dodici anni fa Rifondazione Comunista era uno dei partiti di sinistra più forti d’Europa, poi è stato annientato dal sistema bipolare che premiava le coalizioni. Nel 2006 è stata fatta un’alleanza di centrosinistra per battere Berlusconi, ma una volta vinte le elezioni ci siamo trovati a dover governare con Mastella. E’ chiaro che un governo di quel tipo non poteva rappresentare quel motore di cambiamento che animava Rifondazione. Ma se non ti alleavi in una coalizione venivi accusato di far vincere Berlusconi, se stavi in coalizione venivi accusato di scendere a patti col potere. Ora c’è Renzi che ha lo stesso progetto politico di Berlusconi. Fanno finta di litigare ma la pensano allo stesso modo su tutto. Il bipolarismo italiano è basato su questo finto contrasto tra due destre affini se non identiche. Ma Renzi è talmente di destra che ha compattato la sinistra. Prima litigavamo perchè c’era chi voleva appoggiare governi di centrosinistra e chi invece voleva correre da solo. Adesso siamo tutti d’accordo sul fatto che nessuno vuole seguire Renzi. Auspico la nascita di un nuovo soggetto politico di sinistra che concorra per il governo. La schifosissima legge elettorale promossa da Renzi ha un lato positivo: premiando il partito e non la coalizione, potrebbe favorire un nuovo partito della sinistra con ambizioni di governo“.


GIUBILEO, PALOZZI (FI): “GRAZIE A MARINO E IMPROTA ROMA VERSO IL BARATRO”
I dati, diffusi quest’oggi dal Censis sulla mobilità capitolina, sono spietati e simboleggiano una devastante bocciatura per l’amministrazione Marino. L’autorevole Centro studi, descrivendo la condizione del comparto in vista dell’anno giubilare, definisce il traffico il tallone d’Achille di Roma, l’unica metropoli europea in cui il servizio di trasporto pubblico non rappresenta la spina dorsale della mobilità cittadina. L’analisi del Censis, dunque, è impietosa e certifica indirettamente il fallimento amministrativo del duo Marino-Improta, capace solamente di applicare scellerate politiche di mobilità, poi sistematicamente bocciate dal Tar, e predisporre insensati tagli lineari nel settore tpl. I numeri che emergono dal diario del Censis, inoltre, ci fanno capire che, grazie all’inefficienza del Campidoglio, Roma più che verso il Giubileo, va verso il baratro. Serve una immediata inversione di rotta”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente commissione Mobilità, Adriano Palozzi.


Morte di Pierpaolo Pasolini, parla Simona Ruffini, la criminologa che ha fatto riaprire il Caso Pasolini, lo fa dai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione.
Purtroppo è stata accolta la richiesta di archiviazione da parte del Pm e non nascondo che è un giorno di grande amarezza, perché abbiamo fatto un grande lavoro nel corso di questi anni, ma ancor più perché si è persa un’occasione, forse l’ultima, di fare chiarezza su questo omicidio”, ha dichiarato Simona Ruffini.
Rispetto al passato sono emerse delle grandi novità: “Comunque la storia di questo omicidio è stata cambiata, si è smantellata definitivamente un’ipotesi assurda, che vedeva Pelosi reo confesso per un omicidio che non avrebbe mai potuto commettere, e quindi Pasolini è stato ammazzato in un agguato terribile, e questo ormai è il dato storico. La grande novità che ha permesso la riapertura di questo caso è stata la nostra richiesta di utilizzare le nuove tecnologie scientifiche per indagare. Agli inquirenti devo riconoscere un lavoro straordinario, noi non ci siamo basati sulle testimonianze contraddittorie di Pelosi, ma siamo andati a vedere i reperti e sono emerse delle cose clamorose. Sono stati analizzati tutti i reperti ritrovati sulla scena del crimine, tranne l’auto, che incredibilmente fu demolita negli anni 80. Sono emerse tantissime tracce biologiche, erano presenti cinque persone sul luogo del delitto, non si può sapere di chi siano però si poteva ricostruire con maggiore accuratezza la dinamica dell’agguato e dar forza a piste investigative che nel corso degli anni abbiamo portato avanti. La nostra indagine ha cambiato la storia del caso Pasolini e di come la sua uccisione è stata ricostruita”.
Simona Ruffini, la criminologa che ha portato alla riapertura del caso Pasolini, non si arrende: “Non è finita qui, non ci arrendiamo per un motivo di giustizia storica. Noi abbiamo portato dei suggerimenti a proposito del coinvolgimento della malavita romana, tristemente attuale, nella morte di Pasolini. Rimango ottimista, però quella di oggi è una giornata difficile”.


Sergio Ruperto, avvocato difensore di Padre Placido Greco alias Don Dino, sacerdote accusato di prostituzione minorile e pedopornografia, arrestato in flagranza di reato dagli agenti della Polfer di Roma Termini per l’incredibile quantità di foto illegali custodite in un archivio del suo computer. è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per parlare della posizione del suo assistito.
Sabato scorso è stata fatta la convalida dell’arresto in carcere e lui si è difeso sostenendo che non sapesse nulla a proposito dell’adescamento dei giovanissimi e dicendo che andava alla Stazione Termini a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni. Per quanto riguarda le foto, lui ha sostenuto che la prima volta era andato da lui un ragazzino a pregarlo di fargli delle foto che gli servivano per partecipare a un film porno. Il ragazzo era minorenne, ma lui non lo sapeva. Ha detto che a quell’età, diciassette diciotto anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto“.
A proposito della Bibbia a luci rosse che il sacerdote avrebbe scritto, l’avvocato di Don Dino dice a Radio Cusano Campus: “Non ha mai scritto una Bibbia, ha scritto alcune pagine a forma di romanzo. A luci rosse? Non lo so, scrivere era una sua passione. Ma il mio assistito nega fermamente di essere un pedofilo e sostiene di non aver mai avuto rapporti con minorenni dietro compenso“.
L’avvocato di Padre Placido ha già presentato istanza di scarcerazione: “Ho già fatto in sede di convalida dell’arresto istanza di scarcerazione ma il gip l’ha respinta perché secondo lui c’era pericolo di reiterazione del reato. La presenterò di nuovo al tribunale della libertà, penso che gli arresti domiciliari possano essere sufficienti, non capisco l’applicazione di una misura così grave come la detenzione in carcere. Hanno trovato delle foto fatte con macchina digitale e altre immagini in una chiavetta usb. Immagini pedopornografiche va bene, ma questo non giustifica una misura così grave“.
Un’ultima battuta su eventuali pentimenti del suo assistito: “Se ha intenzione di scusarsi con la chiesa e con i cattolici visto il suo ruolo di sacerdote? Per il momento non ne abbiamo parlato, magari poi approfondiremo anche questo“.

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