ROMA, PALOZZI(FI): “VOTO NEL 2016? BYE, BYE MARINO”
“Ormai Ignazio Marino conosce solo due modi per rivolgersi ai giornalisti, che giustamente chiedono lumi sull’operato del Campidoglio: o li rimbrotta col suo sarcasmo spicciolo o fa il vago augurando loro buona giornata e buon lavoro. Queste ad esempio le parole, pronunciate oggi dal sindaco di Roma, rispondendo a chi gli chiedeva un pensiero sull’ipotesi di urne anticipate nella Capitale. Ipotesi minacciata non troppo velatamente dal premier Renzi. È chiaro che Marino sia ormai al capolinea. Un sindaco, oggi attaccato alla poltrona come una cozza, ma domani pronto a fare le valige. I romani hanno capito da tempo l’inefficienza di questa amministratizione e sono preparati a mandarla a casa: che sia il 2018 o il 2016. Altro che buona giornata: bye, bye Marino”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
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Roma: Mandelli (Fi), dopo parole Renzi Pd si scusi e sfiduci Marino
“Nell’evidente crisi di identità tra ‘Renzi 1’ e ‘Renzi 2’, il premier si lascia sfuggire la verità su Roma: la permanenza di Ignazio Marino al Campidoglio, nonostante tutti gli scandali e il malcostume emersi dall’inchiesta Mafia Capitale, e nonostante l’evidente incapacità amministrativa del sindaco, è il frutto di un compromesso a ribasso nel Pd”. Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli. “Niente a che vedere, dunque, con l’estrema difesa della legalità o con la necessità di porre un argine al malaffare. Tutte scuse. In realtà, molto più banalmente, il Pd sta difendendo a oltranza le proprie posizioni di potere, infischiandosene dei cittadini e dello stato in cui versa la Capitale d’Italia. A questo punto, dai vari Guerini, Orfini e da Renzi stesso ci aspettiamo scuse pubbliche ai romani e a tutti gli italiani e, soprattutto, ci aspettiamo che il Pd ponga termine all’esperienza fallimentare dell’amministrazione Marino”, conclude.
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Alfonso Sabella, assessore alla legalità del comune di Roma e delegato del Sindaco per il X municipio, è intervenuto a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Diversi i temi trattati da Sabella, che è tornato sulla manifestazione cui ieri hanno dato vita Movimento Cinque Stelle e Lista Marchini: “Io farò sempre di tutto per consentire anche a chi non la pensa come me di poter manifestare la propria opinione, anche se non sono d’accordo. E’ giusto chiedere onestà e dignità, ma io aggiungo un’altra parola: responsabilità. Chi ha un ruolo politico non si deve mai dimenticare di questo termine e sono convinto che chiedere in questo momento le dimissioni di Marino sia irresponsabile. Marino è una persona onesta, che non è stata nemmeno scalfita dall’indagine di mafia capitale. Tutti in campagna elettorale dicono di essere onesti, ma poi bisogna dimostrarlo, Marino lo ha fatto. Chiedere in modo così oltranzista le dimissioni di Marino è irresponsabile, la sua onestà è certificata in modo inequivocabile. La cosa strana è che è straordinaria l’onestà, mentre dovrebbe essere ordinario. Chiudere una discarica fuorilegge come Malagrotta dovrebbe essere ordinario, dare a Roma un bilancio preventivo prima della fine dell’anno dovrebbe essere ordinario, facendo cose del genere invece Marino ha dato vita ad atti straordinari“.
Sabella difende Marino a spada tratta: “Si è trovato tante persone che remavano contro, alcuni che avrebbero dovuto aiutarlo secondo la magistratura venivano pagati dai cattivi per ostacolarlo, ma Marino va avanti nella sua operazione, Roma sta guarendo. Marino ha usato il bisturi contro il cancro di Roma, ora tutti noi insieme alla Capitale stiamo facendo fare la chemioterapia. Roma è ancora malata, ma guarirà, ce la stiamo mettendo tutta. Marino non si dimetterà mai, è troppo innamorato di Roma e consapevole del fatto che Roma in questo momento ha troppo bisogno di lui, della sua onestà e degli assessori che accanto a lui stanno lavorando“.
Secondo Sabella non ci sono le condizioni per sciogliere il comune di Roma per mafia: “La legge sullo scioglimento dei comuni non è mirata per le grandi città. E’ una legge può essere usata per comuni molto più contenuti. Pensate a Reggio Calabria, che ha la metà degli abitanti di un municipio romano. I meccanismi previsti dalla legge per amministrare Roma in caso di scioglimento del comune per mafia sarebbero del tutto insufficienti. Le condizioni per sciogliere il comune non sussistono. L’infiltrazione che c’è stata è gravissima ma è molto più importante il discorso da fare sulla tenuta democratica della città. La città e l’amministrazione hanno tenuto. La parte amministrativa vera della città è sana e anzi risulta aver fatto di tutto per contrastare questo fenomeno. Non ci sono le condizioni per sciogliere il comune di Roma per mafia“.
Da Sabella un attacco alla stampa: “La fotografia reale di Roma è diversa da quella fatta dall’ordinanza, che è stata scritta su realtà pregresse. Vorrei capire per quale strana ragione tutti i giornali dicono che la relazione del Mef è arrivata a gennaio, quando in realtà è arrivata ad aprile, non ho capito perché tutti i gennaio dicono gennaio: Questa relazione è stata consegnata il 4 aprile e c’è una differenza molto rilevante, visto che ci sono quattro mesi di differenza. La relazione è stata letta, sono state viste alcune criticità, si è intervenuto sulle criticità maggiori. Certe volte penso che ci sia una regia di qualcuno che spinga affinché si arrivi allo scioglimento del comune di Roma. Ma non possiamo buttare la città al massacro. Sciogliere Roma sarebbe una follia“.
Chiusura su Gabrielli: “Lo stimo tantissimo come persona, sta dando molto anche all’amministrazione. Il suo arrivo nella cabina di regia per il Giubileo non potrebbe essere che un innesto straordinario, ma nessuno ha mai parlato di commissariamento“.
“Piano B di Renzi inapplicabile, viola il Diritto internazionale. Governo incapace di rispondere a questa emergenza e continua a sottovalutarla. Basta con il politically correct, la situazione è destinata a peggiorare se non si agisce subito“. Lo ha detto l’Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“L’emergenza immigrazione è grandissima -ha affermato Terzi-. E’ inutile continuare a dire, in maniera politically correct, di non creare allarmismi e non rispondere al populismo. Ci rendiamo conto che qui sono in discussione i valori dell’esistenza, della vita quotidiana, della disponibilità di risorse per l’assistenza sociale? Episodi come quello del controllore aggredito sul treno a Milano sono all’ordine del giorno e sono destinati a dilagare. Non si tratta di fare allarmismo. Il piano B di Renzi? Da mesi il Governo italiano avrebbe dovuto agire da solo, neutralizzando i barconi prima che partano e bloccando questo traffico. I mezzi per farlo ci sono. Renzi invece ha intenzione di fare due cose che sono abbastanza strane da proporre: per prima cosa dice che l’Italia non accetterà che scendano a terra i migranti illegali che sono stati salvati dalle navi francesi, inglesi o tedesche. Ma basta conoscere un po’ di diritto marittimo per sapere che quando si salvano delle persone in mare devono essere condotte al porto più vicino. Quindi un’operazione di quel tipo sarebbe impossibile perchè verremmo accusati di violare il diritto internazionale. La seconda cosa che Renzi vuole fare è dare permessi temporanei agli immigrati illegali per lasciarli circolare in tutto lo spazio Schengen. Come possiamo aspettarci che i nostri partner accettino una cosa di questo tipo? Abbiamo nello zaino il macigno negativo dell’aver volutamente evitato di registrare 60/70 mila clandestini nei mesi passati. Questo è stato un errore strategico, pericolosissimo per la nostra sicurezza. I partiti che sono al governo non accettano neanche che si parli di immigrati illegali, li considerano tutti rifugiati, ma sappiamo benissimo che non è vero. I 14mila che arrivano dall’Eritrea partono perchè nel loro Paese stanno male, ma di certo non scappano perchè sono perseguitati politicamente. Questa è immigrazione in gran parte illegale e non dobbiamo tollerarla. Il Governo in carica ha la responsabilità politica di tutto ciò che sta avvenendo, per incapacità strutturali a rispondere a questa emergenza che è stata fortemente sottovalutata e continua ad esserlo. Bisogna muoversi subito sul piano nazionale, con forme di autotutela che sono previste dai regolamenti internazionali“.